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Dilemma - Colorare un'Ala ovvero Come e perché ho scelto di fare così la mia Ala
Mattia Bulgarelli:
Anche io ho un'ala verde di cui parlare... ma prima finirò la mia partita!
Intanto dico solo che sono MOLTO soddisfatto nel vedere personaggi così diversi anche se partono dallo stesso colore: era esattamente quello che volevamo e che abbiamo cercato in sede di design. ^_^
Alberto Muti:
La mia ala Blu, Tristan, che per un attimo si è chiamato Eco.
Era giovane, ma lo percepivi sempre abbastanza vicino alla tua età.
Era convinto, e assolutamente, perdutamente innamorato, delle potenzialità degli umani. era sicuro potessero fare cose grandissime, e splendere come stelle, e pensava fosse suo dovere incoraggiarli a quello.
Attraverso questo, ha capito il valore del lavoro, la meraviglia di impegnarsi, sforzarsi per produrre qualcosa. Era così diverso dalla condizione delle sfumature quando vivono fuori dal tempo, dove non c'è alcuna separazione fra volontà e risultato. Nello stesso modo, lentamente, ha capito quanto siano diverse le scelte per gli umani, fatte di tante verità fragili, diverse, che si confondono e spesso non combaciano. Più difficile che "su", dove la verità è unica ed indivisibile.
Nel processo, è lentamente scivolato in altri ruoli: dal dare consigli e guidare le scelte, come un benevolo angelo ispiratore, all'aiutare con le sue mani e con la sua presenza, a semplicemente esserci, essere lì, lavorare insieme a Mary, quella chiave un po' mamma, e ascoltare i consigli di lei, come lei prima aveva ascoltato i suoi.
A ripensarci, è letteralmente diventato più umano. Questo cambiamento nel modo di pensare si è sviluppato in gioco, da solo. All'inizio, quando parlava coi suoi fratelli loro lo guardavano e non capivano cosa dicesse, era troppo astratto. Poi ha litigato con loro, e alla fine ha imparato da loro, e alla scena della Scelta erano semplicemente lì, vicini, ad amare e condividere il mondo.
E' passato dal guardare incuriosito le Cupcake che il fratello gli mostrava, a portarne ad Ivory ed Yvonne di fatte da lui; meno belle, ancora un po' storte, bruciacchiate, con le decorazioni un po' confuse, ma fatte a mano. Penso si sia anche scottato col forno, in realtà.
Un'altra cosa è che, per questa sua fiducia negli umani, lui le chiavi le ha proprio amate tutte: Mary, con cui è rimasto; Mark, in cui ha sempre creduto, ed Erin, che ha incontrato una volta sola. Lei è quella che ha amato di più, perchè lei già stava esprimendo quella potenzialità che negli altri ha dovuto aiutare ed incoraggiare.
Manu me l'ha tirata, la (meritatissima) coltellata: "c'è stato quel ragazzo, quella volta, ma non è più tornato..."
Il motivo migliore che ho trovato, per non tornare da Erin, era che Ivory la amava di più. Lui era disposto a rinunciare a tutto il resto per lei, mentre Tristan non era disposto a rinunciare a Mark e Mary. E forse, in effetti, Ivory la amava per quello che era, soprattutto alla fine dell'Era, mentre Tristan era rimasto abbagliato da quello che sapeva fare. E' anche per questo che il fatto che lei alla fine non sia riuscita a realizzare il suo sogno di diventare una campionessa di Tennis mi ha shockato così tanto :)
Beh, ad ogni modo, io le ho dedicato la più bella canzone pop di tutti i tempi :)
Un po' gli era rimasta l'angoscia di vedere i suoi fratelli che trovavano amori così immensi, così al di là dell'esperienza umana. ma già il mondo gli bastava. nell'ultima immagine dell'Epilogo, conosceva una ragazza. non penso che la storia che ha avuto con lei sia durata tutta la vita, non penso sia stato un amore immenso e sconvolgente e perfetto. è stato molto umano, però.
E... scusatemi, ecco. è più lungo ed arzigogolato di quanto magari non intendessi, ma mi è uscito.
La cosa che più mi ha ispirato a colorare l'Ala è stato il "Flavor Text" lettomi da Manu. Già avevo capito qual'era il tema, e l'ho sentito subito perfetto per le chiavi che avevamo. Le mosse, devo ammettere, mi hanno supportato molto in questo.
Manuela Soriani:
Questo post è bellissimo, Alberto!
*__*
Per me che ero il Patrono è tutto molto chiaro e leggibile.
Ho adorato Tristam, nel suo percorso di cambiamento.
Per me una delle scene più belle dell'Era è stata quella con Mark e Tristan nella galleria d'arte, mentre Mark cercava di rubare le sue stesse creazioni.
Mi ha emozionata talemnte tanto quello che aveva Mark dentro che mi cono commossa da sola.
^^'
E lì c'era Tristam a salvarmi. Non ero più da solo.
<3
Marco Andreetto:
Ho avuto la fortuna di essere visto due volte come Ala Rossa da due Patroni differenti.(è così evidente? XD)
La prima volta è nato Cain. Quella volta ho deciso di basare il pg sulla forza che esprimeva il libretto. Forza che ho esercitato sulle Chiavi ponendomi al di sopra di loro. Forza che ha causato tanto dolore nelle Chiavi stesse finche non ho capito che era sbagliato. Che non volevo che soffrissero. E ho cercato il loro perdono. Ho lasciato che fosse ancora la forza ad avere il sopravvento la forza travolgente ed impetuosa delle loro emozioni e passioni. La forza della loro umanità...
Ed è stato bellissimo farsi travolgere e abbandonarsi...
La volta successiva è nato Mykhail. E questa volta ho scelto di basare il pg sempre sulla forza, sulla passione impetuosa, sull'ira. Ma non come Cain.
Questa volta ho deciso che Mykhail avrebbe avuto coscienza dell'immenso potere distruttivo che portava con se e che cercasse di contrastarlo, imprigionarlo dentro se stesso.
Ma Mykhail era giovane e inesperto.
È stato difficile. Impossibile. Reprimere tutta quella rabbia.
Cercando di correggere se stesso non si accorgeva che non si apriva alle Chiavi.
E alle altre Ali.
Cmq il suo modo di fare rimaneva irruento, troppo diretto. Era impossibile agire in modo diverso alla sua natura.
Nessuno che si avvicinasse abbastanza da capirlo. Nessuna Chiave, nessuna Ala.
Era come un animale arrabbiato, confuso e ferito.
Feriva e allontanava chiunque si avvicinasse a lui...
Per evitare di fare del male ha causato tanto dolore. A se e agli altri.
Dolore che non hanno fatto che aumentare le sue ferite e i suoi sbagli.
La sua storia non è finita ma con tutta la sua imperfezione è uno dei pg più belli che abbia mai giocato!!
Nel creare Ali Rosse quello che mi ha condizionato di più è stata la mossa per prendere con la forza. Insinua in me l'idea che l'Ala Rossa sia Forza e Rabbia. Potenza e Passione. In contrasto con la comprensione e il perdono che fioriscono quando l'Ala diventa matura...
Ma queste sono le storie di Cain e Mykhail . Le mie Ali Rosse... Non vedo l'ora di vedere le vostre e chiamarli Fratelli.
Non vedo perché non ci possa essere un'Ala Rossa che brama il perdono.
Per se e per le Chiavi. ;)
Per quanto riguarda il conoscere le Chiavi non vi preoccupate. Non esiste un modo giusto e uno sbagliato. Giocando con passione la propria Ala ci si rapporterà in modi diversi. Ognuno meraviglioso e interessante.
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