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Dilemma - Colorare un'Ala ovvero Come e perché ho scelto di fare così la mia Ala
Roberto:
Poco d aggiungere. Ho letto le mosse e ho agito di cponseguenza.
Ero interessato a scoprire perchè mai la mia la avesse una mossa per farsi perdonare ed una per fare indulgere al piacere.
Ho concluso che avesse un modo di agire poco convenzionale, che lasciasse che le chiavi si scottassero prima di aiutarle.
Se mai ritenesse di avere qualcosa da insegnare agli altri cercherebe di fare qualcosa di più che "Fare la morale" alle chiavi.
Mostra tutte le opzioni, anche le peggiori, e poi ti invita a scegliere.
MichelaDaSacco:
Madeline, Ala Arancio, era eccentrica, come stabilito dal Look: capelli colorati, vesti sgargianti, fisico da ballerina. Non aveva molta esperienza e adorava i suoi fratelli e sorella.
Avevo queste mosse, una per far riconsiderare alla Chiave una sua decisione ostile a qualcuno e una per farla indulgere al piacere (o conforto materiale).
Mi sono innamorata di Hector,il pianista, ma NON ho usato la mia Mossa di Marchiare solo per il piacere sessuale, ma anche come conforto da vicinanza (e alla fine sono diventata la sua musa).
Le Mosse dell'Ala Arancio sono entrambe Mosse di Conforto.
"Non essere così arrabbiato" (far riconsiderare alla Chiave una sua decisione ostile a qualcuno)
oppure " Non sei da solo"(farla indulgere al piacere o conforto materiale)
Sono entrambe Mosse che mi hanno fatto precipitare (nel vero senso della parola ^_-) nell'Umanità che mi circondava.
Fabio Succi Cimentini:
Sulla Verde: mi sta uscendo tutto da un miscuglio tra le Mosse, le associazioni mentali col colore e la mia indole.
Prima di tutto, all'opposto di Dimitri sembra essere il minore di un'ipotetica fratellanza. Tutto infighettato all'inizio per darsi un tono (piazzato, 'da personaggio di OC', camaleontico quindi col vestito giusto al momento giusto...) ma sempre più goffo.
Quando hai mosse che parlano di senso di colpa, offrire consiglio e fare emergere il bene maggiore da un conflitto, capisci ad un certo punto che potrai restare immacolato per poco. Molto poco, se poi ti trovi confuso dalle tue stesse Chiavi. Quindi prima provi ad affrontare una Chiave con soli discorsi che finiscono nel vuoto - forse perché non sei andato abbastanza a fondo - poi ti fai baciare da un'altra e cominci a contaminarti, poi chiedi alla terza Chiave rifugio e cerchi quasi di andare contro alla tua natura. Strano, eh?
Ieri sera, poco dopo la giocata, ho avuto un flash mentale sul colore: che il verde sia il colore che associo alla vita è scontato, ok. Ma mi è venuta in mente l'immagine delle piante in mezzo al terriccio: ecco, il Verde di Simòn che mi sta uscendo adesso è probabilmente molto simile a questo. E' un seme, ma per germogliare davvero ha prima bisogno di cadere al suolo e assorbire quello che sembra sporco.
A tentoni e mosse azzardate, spesso egoistiche (come rivelare ad una sedicenne la tua natura e addossarti la colpa perchè tu possa sentirla, al risultato di incasinarle ulteriormente la testa) ma come un nuovo organismo che deve adattarsi (e per quello cerca di essere camaleontico, prima di trovare un'identità più solida.) Come e forse più degli altri, dal pochissimo che ho visto finora, il Verde non può essere un angelo sopra la testa delle persone; deve sbagliare come loro e mettere radici.
Così si impappina, si fa condizionare, fa casini, spesso fa scena muta o poco più davanti ai 'fratelli', ha rapporti ambivalenti con loro, e quando trova una situazione concreta (come il rapporto irrisolto tra un padre e una figlia) può finalmente incuneare lì una radice e agire per smuovere qualcosa con maggiore sicurezza. In quel caso i commenti di Roberto nella sessione sono stati centratissimi: il Verde si fa concreto, solido, sporco e fallibile e gli serve agire nella vita reale.
Scusate se tutto 'sto discorso può sembrare un indoramento della pillola a paroloni, ma non lo è: a me spesso serve avere delle immagini visibili a cui aggrapparmi per mettere assieme i concetti.
E questa sicuramente non è l'esperienza universale dell'Ala Verde (ne esiste una?), è già molto diversa dalle altre lette. Ma beh, è l'ancora non conclusa mia. :)
Manuela Soriani:
Anche io voglio parlare della mia ala Verde: Etienne.
Me lo porto ancora nel cuore, con il suo sguardo chiaro (verde chiaro, screziato di azzurro) e l'abbigliamento scuro (come i capelli, nerissimi).
Il mio Etienne era un personaggio distante.
Manipolava le persone ergendosi a giudice disponibile ma freddo.
Non ha cercato di essere loro amico DAVVERO. Voleva sembrarlo e voleva che loro (e Chiavi) potessero vedere almeno oltre il loro naso. Il loro MAGNIFICO mondo pieno di occasioni e possibilità.
Era affascinanto da tutto quello che lo circonava, ma non ne capiva al pieno i meccanismi. Non era aggressivo, anzi, era conciliante, ma aveva qualcosa di distante e triste che si portava sempre dietro (la consapevolezza di essere diverso in mezzo agli umani? non so...).
Etienne mi è rimasto dentro. Mi ha dato tanto e mi ha fatto provare dei sentimenti bellisimi mentre mi prendevo cura di Lidya, la Chiave di cui si era innamorato.
E' diventato umano passo dopo passo.
E ha scoperto che abbracciare le persone fa stare meglio entrambi (chi abbraccia e chi riceve).
Roberto:
Ha un carattere abbastanza simile a quello della mia ala arancione. Questo per dire quanto spazio di manovra ci sia nei libretti (che pur dando una direzione abbastanza precisa al giocatore non influiscono sulla personalità del pg)
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