Autore Topic: Dilemma - Colorare un'Ala ovvero Come e perché ho scelto di fare così la mia Ala  (Letto 9246 volte)

Marco Andreetto

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Splitto dalla discussione riguardante il playtest a 4 ali perché vorrei sentire i pareri di chi ha provato il gioco sul come hanno caratterizzato la loro Ala e del perché.



Citazione
Un'ala verde non può mentire davvero. Quando dà un consiglio, deve essere per ciò che ritiene giusto. Quando si offre da mediatore, deve essere per ciò che ritiene il bene maggiore.

Mi ha colpito molto questo tua frase.
Perché anch'io quando mi sono trovato a decidere come interpretare un'ala verde ho scelto di farla sincera fino ad essere svantaggioso per lei.
Di affrontare la questione di quanto deve essere sincera un'Ala con le chiavi.

Coincidenze?

Vorrei sapere come avete tratteggiato la vostra ala e cosa vi ha spinto a farlo.
Co-Creatore di Dilemma.  -  A gentile richiesta difficilmente dico di no.  -   You may say I'm a dreamer. But I'm not the only one. I hope someday you'll join us...

Mr. Mario

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Marco, penso che non sia affatto una coincidenza, ma una precisa conseguenza del fatto che l'elemento più caratterizzante per un'ala sono le mosse. Le mosse dell'ala verde mi hanno condotto naturalmente lì. Anche il fatto di scegliere di essere più 'vecchio' dei miei fratelli, è stato influenzato dal fatto di dover essere una persona adatta per dare buoni consigli.
Sognatore incorreggibile. Segretario dell'Agenzia degli Incantesimi. Seguace di Taku. L'uomo che sussurrava ai mirtilli.

Io non so bene perché ho caratterizzato il mio Amir (viola) come ho fatto.


Nella prima scena mi sono trovata a suggerire alla Chiave di abbandonare i suoi rancori verso chi le aveva fatto del male e passare oltre, dedicare ad altro le sue energie. Non sapevo bene perché ero lì ma in quel momento ho capito che Amir, come me, odiava gli sprechi. E dedicare energie a rancori inutili era uno spreco per la mia Chiave. Ho capito che volevo per le Chiavi quello che pensavo fosse il loro bene.


Il resto di Amir lo ho scoperto in gioco. Il fatto che fosse così pacato e preciso è figlio di quella prima scena e delle opzioni sulla scheda.
In seguito mi sono accorta che provava affetto e tenerezza per le chiavi ma era del tutto scevro da qualsiasi forma di desiderio sessuale. Non ho idea del perché, mi è uscito così ma lo ho sentito molto chiaramente (e temo sia stata una grossa delusione per una delle Chiavi é__è).


Giocando ho capito che era la prima volta che veniva sulla terra e probabilmente cercherà di non ripetere l'esperienza perché sentiva la responsabilità di raddrizzare la vita di queste persone e la viveva con molta ansia. Più di una volta mi è venuto da esclamare "si stava così bene a fare le sfumature!" :P


La scena dell'addio mi ha fatto stare malissimo. Dopo avere passato mezzo gioco a fare il cupido dell'amore e risolvere tutti i problemi di coppia di Maria e Giovanni, sentire che lei ancora sperava che io cambiassi idea sul fatto che non ero attratto dalle ragazze mi ha proprio abbattuta ^__^;
La ho lasciata con un gran magone, anzi, sono proprio scappato via perché ho concluso che la vita degli esseri umani era una roba ingestibile che non faceva per me  é__è
I nitpicker danneggiano anche te. Digli di smettere.

Giulia Cursi

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Io avevo l'Ala Blu e non fate spoiler non l'abbiamo finita la giocata!

Chiara mi è venuta così proprio in base alla scena iniziale, questa sua curiosità la porta a voler capire in che modo le Chiavi vedono il mondo, come vedono loro stesse e questo era palese quando parlava con l'avvocatessa Marta.
Le sue mosse la portano a far cogliere l'attimo, non si può perdere tempo, specialmente se la tua vita non è infinita.

Comportarsi così la porta a legarsi molto, ma anche se ci scappa un bacio non c'è tensione sessuale, è semplicemente un'espressione di un sentimento molto forte, ma al di sopra del normale amore. Come quello di una mamma per i figli.

Sarà per questo che si comporta come fosse la più esperta e si rammarica che l'Ala di Roberto tratti con superficialità le Chiavi solo perché lui è ferito.

Siamo comunque tutti e due pronti ad aiutare l'Ala di Fabio, se solo ascoltasse me invece di litigare con l'altro.
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Marco Andreetto

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Anche il fatto di scegliere di essere più 'vecchio' dei miei fratelli, è stato influenzato dal fatto di dover essere una persona adatta per dare buoni consigli.

E questo invece mi rincuora, se c'e ne fosse bisogno, circa la possibilità che ognuno caratterizzi la sua Ala in modo diverso.
Io, Adele, l'ho giocata giovane ingenua e inesperta. In un ruolo che sente di dover fare al meglio. ;)


Citazione
Le sue mosse la portano a far cogliere l'attimo, non si può perdere tempo, specialmente se la tua vita non è infinita.

Comportarsi così la porta a legarsi molto, ma anche se ci scappa un bacio non c'è tensione sessuale, è semplicemente un'espressione di un sentimento molto forte, ma al di sopra del normale amore. Come quello di una mamma per i figli.
Interessante e bellissimo come hai caratterizzato Chiara prendendo spunto dalle mosse. Questo dare importanza ai legami. Mi piacerebbe sentire altre Ali Blu come si sono comportate.

Citazione
Giocando ho capito che era la prima volta che veniva sulla terra e probabilmente cercherà di non ripetere l'esperienza perché sentiva la responsabilità di raddrizzare la vita di queste persone e la viveva con molta ansia. Più di una volta mi è venuto da esclamare "si stava così bene a fare le sfumature!

*.* com'è umano questo pensiero...
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Roberto

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Poco d aggiungere. Ho letto le mosse e ho agito di cponseguenza.

Ero interessato a scoprire perchè mai la mia la avesse una mossa per farsi perdonare ed una per fare indulgere al piacere.

Ho concluso che avesse un modo di agire poco convenzionale, che lasciasse che le chiavi si scottassero prima di aiutarle.

Se mai ritenesse di avere qualcosa da insegnare agli altri cercherebe di fare qualcosa di più che "Fare la morale" alle chiavi.

Mostra tutte le opzioni, anche le peggiori, e poi ti invita a scegliere.
« Ultima modifica: 2012-09-11 15:24:13 da Roberto »

Madeline, Ala Arancio, era eccentrica, come stabilito dal Look: capelli colorati, vesti sgargianti, fisico da ballerina. Non aveva molta esperienza e adorava i suoi fratelli e sorella.


Avevo queste mosse, una per far riconsiderare alla Chiave una sua decisione ostile a qualcuno e una per farla indulgere al piacere (o conforto materiale).


Mi sono innamorata di Hector,il pianista, ma NON ho usato la mia Mossa di Marchiare solo per il piacere sessuale, ma anche come conforto da vicinanza (e alla fine sono diventata la sua musa).


Le Mosse dell'Ala Arancio sono entrambe Mosse di Conforto.
"Non essere così arrabbiato" (far riconsiderare alla Chiave una sua decisione ostile a qualcuno)
oppure " Non sei da solo"(farla indulgere al piacere o conforto materiale)


Sono entrambe Mosse che mi hanno fatto precipitare (nel vero senso della parola ^_-) nell'Umanità che mi circondava.

Fabio Succi Cimentini

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Sulla Verde: mi sta uscendo tutto da un miscuglio tra le Mosse, le associazioni mentali col colore e la mia indole.
Prima di tutto, all'opposto di Dimitri sembra essere il minore di un'ipotetica fratellanza. Tutto infighettato all'inizio per darsi un tono (piazzato, 'da personaggio di OC', camaleontico quindi col vestito giusto al momento giusto...) ma sempre più goffo.

Quando hai mosse che parlano di senso di colpa, offrire consiglio e fare emergere il bene maggiore da un conflitto, capisci ad un certo punto che potrai restare immacolato per poco. Molto poco, se poi ti trovi confuso dalle tue stesse Chiavi. Quindi prima provi ad affrontare una Chiave con soli discorsi che finiscono nel vuoto - forse perché non sei andato abbastanza a fondo - poi ti fai baciare da un'altra e cominci a contaminarti, poi chiedi alla terza Chiave rifugio e cerchi quasi di andare contro alla tua natura. Strano, eh?

Ieri sera, poco dopo la giocata, ho avuto un flash mentale sul colore: che il verde sia il colore che associo alla vita è scontato, ok. Ma mi è venuta in mente l'immagine delle piante in mezzo al terriccio: ecco, il Verde di Simòn che mi sta uscendo adesso è probabilmente molto simile a questo. E' un seme, ma per germogliare davvero ha prima bisogno di cadere al suolo e assorbire quello che sembra sporco.
A tentoni e mosse azzardate, spesso egoistiche (come rivelare ad una sedicenne la tua natura e addossarti la colpa perchè tu possa sentirla, al risultato di incasinarle ulteriormente la testa) ma come un nuovo organismo che deve adattarsi (e per quello cerca di essere camaleontico, prima di trovare un'identità più solida.) Come e forse più degli altri, dal pochissimo che ho visto finora, il Verde non può essere un angelo sopra la testa delle persone; deve sbagliare come loro e mettere radici.

Così si impappina, si fa condizionare, fa casini, spesso fa scena muta o poco più davanti ai 'fratelli', ha rapporti ambivalenti con loro, e quando trova una situazione concreta (come il rapporto irrisolto tra un padre e una figlia) può finalmente incuneare lì una radice e agire per smuovere qualcosa con maggiore sicurezza. In quel caso i commenti di Roberto nella sessione sono stati centratissimi: il Verde si fa concreto, solido, sporco e fallibile e gli serve agire nella vita reale.

Scusate se tutto 'sto discorso può sembrare un indoramento della pillola a paroloni, ma non lo è: a me spesso serve avere delle immagini visibili a cui aggrapparmi per mettere assieme i concetti.
E questa sicuramente non è l'esperienza universale dell'Ala Verde (ne esiste una?), è già molto diversa dalle altre lette. Ma beh, è l'ancora non conclusa mia.  :)
nel dungeon nessuno può sentirti belare  |  emo gamer, sense of wonder gamer, pucci-un-cazzo gamer, vive la varieté.

Manuela Soriani

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Anche io voglio parlare della mia ala Verde: Etienne.

Me lo porto ancora nel cuore, con il suo sguardo chiaro (verde chiaro, screziato di azzurro) e l'abbigliamento scuro (come i capelli, nerissimi).
Il mio Etienne era un personaggio distante.

Manipolava le persone ergendosi a giudice disponibile ma freddo.
Non ha cercato di essere loro amico DAVVERO. Voleva sembrarlo e voleva che loro (e Chiavi) potessero vedere almeno oltre il loro naso. Il loro MAGNIFICO mondo pieno di occasioni e possibilità.

Era affascinanto da tutto quello che lo circonava, ma non ne capiva al pieno i meccanismi. Non era aggressivo, anzi, era conciliante, ma aveva qualcosa di distante e triste che si portava sempre dietro (la consapevolezza di essere diverso in mezzo agli umani? non so...).

Etienne mi è rimasto dentro. Mi ha dato tanto e mi ha fatto provare dei sentimenti bellisimi mentre mi prendevo cura di Lidya, la Chiave di cui si era innamorato.
E' diventato umano passo dopo passo.

E ha scoperto che abbracciare le persone fa stare meglio entrambi (chi abbraccia e chi riceve).
Co-Creatrice di DILEMMA. Amante del GWEP. Non mettetemi in difficoltà con ambientazioni storiche. Il mio amore per Kagematsu/KaGaymatsu tocca le stelle.

Roberto

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Ha un carattere abbastanza simile a quello della mia ala arancione. Questo per dire quanto spazio di manovra ci sia nei libretti (che pur dando una direzione abbastanza precisa al giocatore non influiscono sulla personalità del pg)

Mattia Bulgarelli

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Anche io ho un'ala verde di cui parlare... ma prima finirò la mia partita!
Intanto dico solo che sono MOLTO soddisfatto nel vedere personaggi così diversi anche se partono dallo stesso colore: era esattamente quello che volevamo e che abbiamo cercato in sede di design. ^_^
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

Alberto Muti

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La mia ala Blu, Tristan, che per un attimo si è chiamato Eco.

Era giovane, ma lo percepivi sempre abbastanza vicino alla tua età.

Era convinto, e assolutamente, perdutamente innamorato, delle potenzialità degli umani. era sicuro potessero fare cose grandissime, e splendere come stelle, e pensava fosse suo dovere incoraggiarli a quello.
Attraverso questo, ha capito il valore del lavoro, la meraviglia di impegnarsi, sforzarsi per produrre qualcosa. Era così diverso dalla condizione delle sfumature quando vivono fuori dal tempo, dove non c'è alcuna separazione fra volontà e risultato. Nello stesso modo, lentamente, ha capito quanto siano diverse le scelte per gli umani, fatte di tante verità fragili, diverse, che si confondono e spesso non combaciano. Più difficile che "su", dove la verità è unica ed indivisibile.

Nel processo, è lentamente scivolato in altri ruoli: dal dare consigli e guidare le scelte, come un benevolo angelo ispiratore, all'aiutare con le sue mani e con la sua presenza, a semplicemente esserci, essere lì, lavorare insieme a Mary, quella chiave un po' mamma, e ascoltare i consigli di lei, come lei prima aveva ascoltato i suoi.

A ripensarci, è letteralmente diventato più umano. Questo cambiamento nel modo di pensare si è sviluppato in gioco, da solo. All'inizio, quando parlava coi suoi fratelli loro lo guardavano e non capivano cosa dicesse, era troppo astratto. Poi ha litigato con loro, e alla fine ha imparato da loro, e alla scena della Scelta erano semplicemente lì, vicini, ad amare e condividere il mondo.
E' passato dal guardare incuriosito le Cupcake che il fratello gli mostrava, a portarne ad Ivory ed Yvonne di fatte da lui; meno belle, ancora un po' storte, bruciacchiate, con le decorazioni un po' confuse, ma fatte a mano. Penso si sia anche scottato col forno, in realtà.

Un'altra cosa è  che, per questa sua fiducia negli umani, lui le chiavi le ha proprio amate tutte: Mary, con cui è rimasto; Mark, in cui ha sempre creduto, ed Erin, che ha incontrato una volta sola. Lei è quella che ha amato di più, perchè lei già stava esprimendo quella potenzialità che negli altri ha dovuto aiutare ed incoraggiare.

Manu me l'ha tirata, la (meritatissima) coltellata: "c'è stato quel ragazzo, quella volta, ma non è più tornato..."

Il motivo migliore che ho trovato, per non tornare da Erin, era che Ivory la amava di più. Lui era disposto a rinunciare a tutto il resto per lei, mentre Tristan non era disposto a rinunciare a Mark e Mary. E forse, in effetti, Ivory la amava per quello che era, soprattutto alla fine dell'Era, mentre Tristan era rimasto abbagliato da quello che sapeva fare. E' anche per questo che il fatto che lei alla fine non sia riuscita a realizzare il suo sogno di diventare una campionessa di Tennis mi ha shockato così tanto :)

Beh, ad ogni modo, io le ho dedicato la più bella canzone pop di tutti i tempi :)

Un po' gli era rimasta l'angoscia di vedere i suoi fratelli che trovavano amori così immensi, così al di là dell'esperienza umana. ma già il mondo gli bastava. nell'ultima immagine dell'Epilogo, conosceva una ragazza. non penso che la storia che ha avuto con lei sia durata tutta la vita, non penso sia stato un amore immenso e sconvolgente e perfetto. è stato molto umano, però.


E... scusatemi, ecco. è più lungo ed arzigogolato di quanto magari non intendessi, ma mi è uscito.

La cosa che più mi ha ispirato a colorare l'Ala è stato il "Flavor Text" lettomi da Manu. Già avevo capito qual'era il tema, e l'ho sentito subito perfetto per le chiavi che avevamo. Le mosse, devo ammettere, mi hanno supportato molto in questo.
Alberto Muti (mi trovate su FB e G+!!!)

Manuela Soriani

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Questo post è bellissimo, Alberto!
*__*

Per me che ero il Patrono è tutto molto chiaro e leggibile.
Ho adorato Tristam, nel suo percorso di cambiamento.
Per me una delle scene più belle dell'Era è stata quella con Mark e Tristan nella galleria d'arte, mentre Mark cercava di rubare le sue stesse creazioni.

Mi ha emozionata talemnte tanto quello che aveva Mark dentro che mi cono commossa da sola.
^^'

E lì c'era Tristam a salvarmi. Non ero più da solo.
<3
Co-Creatrice di DILEMMA. Amante del GWEP. Non mettetemi in difficoltà con ambientazioni storiche. Il mio amore per Kagematsu/KaGaymatsu tocca le stelle.

Marco Andreetto

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Ho avuto la fortuna di essere visto due volte come Ala Rossa da due Patroni differenti.(è così evidente? XD)
La prima volta è nato Cain. Quella volta ho deciso di basare il pg sulla forza che esprimeva il libretto. Forza che ho esercitato sulle Chiavi ponendomi al di sopra di loro. Forza che ha causato tanto dolore nelle Chiavi stesse finche non ho capito che era sbagliato. Che non volevo che soffrissero. E ho cercato il loro perdono. Ho lasciato che fosse ancora la forza ad avere il sopravvento la forza travolgente ed impetuosa delle loro emozioni e passioni. La forza della loro umanità...
Ed è stato bellissimo farsi travolgere e abbandonarsi...

La volta successiva è nato Mykhail. E questa volta ho scelto di basare il pg sempre sulla forza, sulla passione impetuosa, sull'ira. Ma non come Cain.
Questa volta ho deciso che Mykhail avrebbe avuto coscienza dell'immenso potere distruttivo che portava con se e che cercasse di contrastarlo, imprigionarlo dentro se stesso.
Ma Mykhail era giovane e inesperto.
È stato difficile. Impossibile. Reprimere tutta quella rabbia.
Cercando di correggere se stesso non si accorgeva che non si apriva alle Chiavi.
E alle altre Ali.
Cmq il suo modo di fare rimaneva irruento, troppo diretto. Era impossibile agire in modo diverso alla sua natura.


Nessuno che si avvicinasse abbastanza da capirlo. Nessuna Chiave, nessuna Ala.
Era come un animale arrabbiato, confuso e ferito.
Feriva e allontanava chiunque si avvicinasse a lui...
Per evitare di fare del male ha causato tanto dolore. A se e agli altri.

Dolore che non hanno fatto che aumentare le sue ferite e i suoi sbagli.

La sua storia non è finita ma con tutta la sua imperfezione è uno dei pg più belli che abbia mai giocato!!

Nel creare Ali Rosse quello che mi ha condizionato di più è stata la mossa per prendere con la forza. Insinua in me l'idea che l'Ala Rossa sia Forza e Rabbia. Potenza e Passione. In contrasto con la comprensione e il perdono che fioriscono quando l'Ala diventa matura...

Ma queste sono le storie di Cain e Mykhail . Le mie Ali Rosse...  Non vedo l'ora di vedere le vostre e chiamarli Fratelli.

Non vedo perché non ci possa essere un'Ala Rossa che brama il perdono.
Per se e per le Chiavi. ;)


Per quanto riguarda il conoscere le Chiavi non vi preoccupate. Non esiste un modo giusto e uno sbagliato. Giocando con passione la propria Ala ci si rapporterà in modi diversi. Ognuno meraviglioso e interessante.
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