Ciao ragazzuoli,
essendo in ferie e in faccende affaccendato, ma la settimana scorsa l'ho passata in giro per le ludoteche di Brescia, sono a verificare una cosa con voi.
Mi sono accorto che, in FIASCO, forse per la natura ironica del gioco (o almeno l'ispirazione film dei fratelli Cohen a me lo fa sembrare), mi pare che gli stereotipi funzionino abbastanza bene.
Facciamo qualche esempio.
Playset:L'ultima frontiera
Ne è uscito fuori questo villaggio dell Canada, in inverno inoltrato.
Io facevo la "seconda signora Panowsky". Ispirandomi in parte a "La versione di Barney", o meglio a come Barney descriveva, ma sopratutto alla serie ironica Suburgatory per la descrizione fisica della signora.
Ora il personaggio è risultato parecchio divertente perché, in parte estremizzato, cioé: sulla quarantina, sindaco del paese, sempre in tallieur dai colorini accesi.
Ho notato come, queste iper caratterizzazioni rendessero la partita particolarmente carina e dessero spunti anche ai ragazzi che, per la prima volta erano a giocare.
Nell'ultima partita che ho fatto, playset il panda d'oro, la partita non stava decollando c'erano delle difficoltà proprio nel setting della scena, da una parte dovuta anche al fatto che ci fossero problemi a fare scene in framing aggressivo, ad un certo punto ho suggerito: se non sapete che minchiazza fare, buttateci dentro i ninja.
La cosa divertente è che i ninja in questione hanno cambiato tono completamente alla partita, non solo perché permettevano a più persone di partecipare attivamente alla scena, ma proprio perché il tono che ne è uscito spontameamente era quello da minion imbecilli.
Ero curioso di sapere un po' cosa ne pensavate voi alla luce delle vostre esperienze con FIASCO.