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[AP] [The Mountain Witch su G+] Anima mia, torna a casa tua (?)

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girolamo:
Signore e signori, ecco a voi, inopinatamente, il gran finale.

Scena 2 - Yumi e la donna-ragno

Un insolitamente irato Toshiro inizia un vero e proprio interrogatorio nei confronti di una Yumi ancora sotto shock, rinfacciandole di essersi fatta affabulare anche lei dallo Stregone, e incurante delle proteste della giovinetta, che afferma di aver accettato di venire alla Fortezza solo per racimolare qualcosa per la povera madre.
Infine, il ronin rivela il suo vero obiettivo: sapere dove si trovano le altre ragazze, ed in particolare una che gli è molto cara. Yumi esita un po', mostrando evidentemente di essere infatuata di Toshiro, ma poi cede alla richiesta del ronin, aggiungendo però che la sua bella è molto cambiata.

Toshiro e gli altri non fanno però in tempo a dirigersi verso il luogo indicato da Yumi, che l'enorme pila di cenci nell'ossario si rivela essere la fonte delle urla agghiaccianti udite poco prima: si tratta infatti di un'enorme donna-ragno che, evidentemente indispettita per aver perso un succulento pasto (le mani e i piedi di Yumi), si scaglia con sorprendente rapidità contro la fanciulla, in pratica caricando i ronin.
Inizia così un violento scontro, con Toshiro che viene avvelenato dal morso del mostro e Fujimaru Ito che esita ad agire: solo lui, infatti, nota distintamente al fianco della donna-ragno, come un'immagine sbiadita, quella della sorella Natsuki.
Quando però l'abominio sta ormai per chiudere la morsa contro la povera Yumi, il ronin si decide ad agire, ed insieme ai compagni lo uccide, assistendo poi impotente alla sua trasformazione in Natsuki, che spira qualche istante dopo, guardando tristemente il fratello.

Questa scena l'ho trovata molto intensa, sia quando Toshiro ha dato il tormento a Yumi (in pratica rivelando il suo Fato Oscuro, Disperatamente Innamorato), che soprattutto alla morte della donna-ragno. A tal proposito, l'idea di legare quest'ultima in qualche modo al fantasma della sorella di Fujimaru Ito me l'ha in pratica data Domenico, chiedendomi se poteva usare la sua Abilità di Protezione dagli spiriti maligni contro il mostro.
A fine partita, Daniele mi ha fatto giustamente notare che avrei potuto almeno una volta usare come posta nel conflitto il fatto che Fujimaru Ito si rifiutasse di attaccarla, ma comunque il risultato desiderato, come scriverò a momenti, è stato raggiunto ugualmente (anzi, probabilmente con maggiore rapidità e pathos).

Scena 3 - La vendetta

Uno sconvolto Fujimaru Ito, ricordando anche la richiesta fattagli dal fantasma di Natsuki poco prima ("Fai ciò che devi, così potrò finalmente avere la pace"), decide di affrontare finalmente a muso duro Toshiro, accusandolo di aver spinto la povera sorella al suicidio, dopo averla disonorata.
Toshiro prova ad abbassare i toni dello scontro, rintuzzando le accuse più gravi, ma Fujimaru Ito gli annuncia che, appena risolta la faccenda con lo Stregone, la battaglia sarebbe stata inevitabile. A questo punto, Toshiro chiede di farla finita subito, ed i due iniziano un sanguinoso duello, con un furibondo Fujimaru Ito che ne esce vincitore, ma non prima di aver subito una grave ferita al petto.

Qui ho "diabolicamente" provveduto a rendere ancor più tesa la situazione, facendo ricordare a Fujimaru Ito le parole della sorella, e la reazione non s'è fatta attendere, con quest'ultimo che ha rivelato il suo Fato Oscuro (Vendetta, ovviamente), e Toshiro che ha preferito affrontare di petto la situazione col secondo Duello della campagna (che stavolta si è risolto rapidamente al primo tiro, con un Successo Misto per Fujimaru Ito).

Scena 4 - Lo scontro finale

Ma non c’è tempo di rifiatare, in quanto di lì a poco i due ronin superstiti sentono un freddo gelido provenire dalle loro spalle ed entrargli fin nelle ossa; giratisi, vedono una figura, apparsa chissà da dove, che Sanjiro riconosce come il suo ex-daimyo Yamashita, sebbene estremamente più vecchio di quanto dovrebbe essere.
Dopo un breve, ma intenso scambo di battute tra i due, in cui Yamashita si mostra estremamente gentile, comprensivo e con un perenne sorriso serafico sulle labbra, i due ronin scoprono la terribile verità: il daimyo è nient’altri che O-Yanma, lo Stregone della Montagna.

Sanjiro, ormai determinato a saldare i conti col suo passato, nonostante il suo ex-signore sembri solo un lontano ricordo nella mente di uno Stregone ormai al di là del bene e del male, decide comunque di sfidarlo, spalleggiato da Fujimaru Ito.
Dopo uno scontro a colpi di katana, lancia e magia del freddo, O-Yanma viene trafitto alla schiena dalla lancia di Fujimaru Ito e, dopo essersi scusato ed aver ringraziato Sanjiro, la sua testa tagliata rotola al suolo, trasfigurata eternamente in un imperturbabile sorriso.

Qui ho seguito le indicazioni del manuale sulla presentazione dello Stregone, che non è altro che un nemico Forte (come i ronin), e quindi non c’è motivo che rappresenti una sfida insormontabile, sempre che i ronin abbiano nel frattempo risolto le burrascose relazioni tra di loro e, quindi, si Aiutino spendendo Fiducia (come è successo) nel combattimento finale.
Inoltre, poiché Fujimaru Ito aveva già risolto il suo Fato Oscuro, mentre Sanjiro era alla ricerca del suo ex-signore per affrontare il suo (Vere Motivazioni), mi è venuto naturale identificare lo Stregone con Yamashita-san.

Epilogo

Fujimaru Ito, grazie ai soldi ricavati per l’uccisione delle Stregone, riesce ad estinguere il debito con gli strozzini e decide di dedicarsi pacificamente al lavoro della terra.

Sanjiro libera i suoi confratelli tenuti prigionieri nella Fortezza e, dopo aver dato degna sepoltura ai suoi compagni defunti, a Yamashita/O-Yanma e suo figlio Shimizu, conficca la spada nella terra e si allontana dalla Yamajiro.

Commenti finali

Tutti i giocatori superstiti (Davide purtroppo è dovuto andar via poco prima della fine), me compreso, hanno definito la campagna soddisfacente, e io aggiungo che questa sessione finale, al pari della terzultima, è stata sicuramente la mia preferita.

Per il resto, Domenico ha confessato che inizialmente ha avuto qualche difficoltà ad entrare nel meccanismo dei Fati Oscuri, ma poi tutto è filato liscio; mentre Nikitas ha espresso qualche perplessità sul fatto che i Fati debbano restare nascosti anche al GM.
Secondo me (e Daniele) ciò aggiunge solo divertimento, sia perché consente il “toto-Fati” (in cui devo dire di essermi destreggiato egregiamente, con un bel 4 su 4 dopo appena un paio di sessioni) e relativo utilizzo di interessanti bang generici, sia perché aggiunge sale all’interpretazione dei PNG inseriti dai giocatori, con vera soddisfazione quando, dopo un cauto approccio iniziale, il GM capisce dove i PG vogliono andare a parare, e reagisce di conseguenza.

Insomma, per quanto mi riguarda, The Mountain Witch si conferma assolutamente tra i miei giochi preferiti, e ci siamo lasciati ripromettendoci di organizzare tra qualche tempo una nuova campagna, in cui magari scoprirò anche cosa si prova a stare dall’altra parte della barricata.

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