[CnV] Una domanda (Iniziazione?) e... mi presento!!

[dariendarksun]

Ciao a tutti!!
Sono Andrea di Verona!!

Da poco tempo (proprio poco) ho acquistato il manuale di Cani nella Vigna, gioco che già dalla prima volta in cui me l'han presentato a Milano (cartoomics 2009) mi aveva attirato moltissimo: magari tra di voi c'è qualcuno di quello stand, chi lo sa

Ho letto in lungo e in largo qualsiasi articolo che riguardasse CnV, acquisendo nozioni utili come una spugna!!!

Premetto di aver letto il manuale solo due volte e non averlo mai "giocato", ma la mia domanda vorrebbe essere un poco "preventiva" visto che, tra l'altro, riguarda uno dei primissimi step del gioco: l'Iniziazione di un cane.

Nel manuale viene scritto che anche se un PG perde l'iniziazione, acquisendo quindi un tratto "al negativo", questo comunque non lo svantaggia. poi l'autore aggiunge "capirai in seguito ciò che intendo" ma nel manuale non lo riesco proprio a capire a meno che non intenda "lo capirai giocando"

Ora, per un caso lampante come "sono cieco come una talpa" posso capire che questo tratto possa essere usato a proprio vantaggio nel gioco, per esempio in un combattimento al buio (il PG sarà abituato a non affidarsi solo alla vista).

Ma un tratto "non sono riuscito ad esorcizzare un demone" a cosa può servire, in gioco?

Mi viene da pensare che ci saranno partite dove alcuni tratti (di fallout negativo, di iniziazione perduta) finiranno inutilizzati, o sbaglio?
Tanto che, a quanto ho capito, questi possono essere inseriti in un conflitto solo per aggiungere il dado alla propria "mano", non certo per venirne svantaggiati (se io tornassi ad affrontare un demone, non sarebbe sensato pensare che il PG non se la cava bene con i demoni, e quindi che debba intervenire uno svantaggio "concreto" a livello di dadi?)

Altra cosa: con queste premesse, come faccio a spiegare ai giocatori che perdere l'iniziazione non avrà conseguenze negative? Se non li convinco di ciò credo finiranno per mettere in posta nell'iniziazione cose piccole e insignificanti, così da poterle ignorare se perdono il conflitto dell'iniziazione.

P.S. Altra cosa: veniamo tutti da D&D ed è il nostro primo esperimento di un GdR Narrativista per cui perdonate i miei eventuali preconcetti... uhm, come dite, parpuzieschi?

Grazie mille e un mega ciao a tutti!!!


Andrea

[Renato Salzano]

E' semplice, veramente.

Innanzitutto meccanicamente i tratti se portati in un conflitto danno solo effetto benefico, aggiungendo dadi.

E sul come portarli in un conflitto... non è un compito del master! Sta al giocatore giustificare con la narrazione il come ha portato il tratto in conflitto, con la solita regola del veto a controllare il tutto.

Un esempio con "non sono riuscito ad esorcizzare un demone" può essere portato ad esempio in gioco anche quando si ripresentano manifestazioni diaboliche, narrando che anche se si è fallito la prima volta, però si sa cos'è un demone.

O per dare peso se si tratta di incoraggiare qualcuno che anche lui ha fallito, "vedi, so quanto è dura, anch'io ho fallito a farlo".
O qualsiasi altra cosa abbia senso per il gruppo e che il giocatore proponga.

[Mauro]

Premetto che non è facile rispondere senza esempi pratici, quindi ne creerò apposta; tieni sempre presente che la cosa migliore è averli dal gioco.
Detto questo, e confermato quanto giustamente detto da Renato:

[cite]Autore: dariendarksun[/cite]Ora, per un caso lampante come "sono cieco come una talpa" posso capire che questo tratto possa essere usato a proprio vantaggio nel gioco, per esempio in un combattimento al buio (il PG sarà abituato a non affidarsi solo alla vista)

Non solo; per esempio, il mio PG vuole sparare a un PNG (la Posta è "Impedirgli di fuggire"): "Cerco di prendere la mira, ma la mia poca vista mi ostacola in questo. Confidando nel Re della Vita, sparo comunque" (in corsivo la parte che, se accettata dal gruppo, motiva il tirare i dadi del Tratto).

un tratto "non sono riuscito ad esorcizzare un demone" a cosa può servire, in gioco

Sto esorcizzando un Demone dalla cugina del PG; Posta: esorcizzarla. Rilancio pesante del master. Narrazione della Veduta: "Il mio PG viene colto in contropiede; ma già una volta ha fallito e non ha intenzione di far pagare le conseguenze di un nuovo fallimento a sua cugina, quindi si rialza e va verso la ragazza facendo il Segno dell'Albero: 'Demone! Non hai potere sui Fedeli del Re della Vita, ti ordino di lasciare in pace questa ragazza!".

se io tornassi ad affrontare un demone, non sarebbe sensato pensare che il PG non se la cava bene con i demoni, e quindi che debba intervenire uno svantaggio "concreto" a livello di dadi?

Parlando di realismo, magari sí, magari no; ma questo porterebbe a scelte giuste e scelte sbagliate nel fare la scheda, cosa che farebbe cadere l'assunto che ogni scelta è giusta ed equivalente, perché il punto del gioco non è ottimizzare il personaggio, ma creare una storia di dilemmi morali.

come faccio a spiegare ai giocatori che perdere l'iniziazione non avrà conseguenze negative?

Fagli giocare il Conflitto di Iniziazione, facendogli vedere come ogni Tratto portato in gioco gli dia dadi, non gliene tolga mai, e quindi è impossibile che ci siano conseguenze negative. Fagli notare che "Non so sparare 3d10" è piú forte di "Sono il miglior tiratore 1d4", perché se portato in gioco da piú dadi, e piú grandi.
Il tutto sempre considerando una cosa: è il giocatore a dover portare in gioco il Tratto, quindi deve sceglierne uno che gli interessi.

[dariendarksun]

Grazie mille!!!!

Ammazza, sto gioco ha delle potenzialità davvero vaste, non vedo l'ora di sperimentarle giocando!!!

Grazie per la risposta!!!



Andrea

[Mattia Bulgarelli]

[cite]Autore: dariendarksun[/cite]Ciao a tutti!!
Sono Andrea di Verona!!

Ciao e benvenuto!

[cite]Autore: dariendarksun[/cite]Nel manuale viene scritto che anche se un PG perde l'iniziazione, acquisendo quindi un tratto "al negativo", questo comunque non lo svantaggia.

Esatto. Il "valore" del Tratto è sempre 1d6, comunque vada, e la formulazione è a scelta del giocatore (previo consulto di tutto il tavolo, se ha dei dubbi).

[cite]Autore: dariendarksun[/cite][p][span style=text-decoration: underline;]Ma un tratto "non sono riuscito ad esorcizzare un demone" a cosa può servire, in gioco?[/span][/p][p]Mi viene da pensare che ci saranno partite dove alcuni tratti (di fallout negativo, di iniziazione perduta) finiranno inutilizzati, o sbaglio?[/p]

Può servire a mille cose: il ricordo di un fallimento bruciante può dare la "spinta" al personaggio a non fallire, può indicare esperienza col soprannaturale, può essere segno che il PG è diventato più prudente... O tutte queste cose insieme, o altre ancora... ^_^
Se un tratto resta inutilizzato è perchè il giocatore stesso non lo "butta dentro", non certo perchè la situazione glielo impedisce o, cosa da taglio delle mani immediato, il GM gli dice "non puoi" (in CnV è espressamente proibito!).

[cite]Autore: dariendarksun[/cite]Altra cosa: con queste premesse, come faccio a spiegare ai giocatori che perdere l'iniziazione non avrà conseguenze negative? Se non li convinco di ciò credo finiranno per mettere in posta nell'iniziazione cose piccole e insignificanti, così da poterle ignorare se perdono il conflitto dell'iniziazione.

Non è a loro vantaggio, scommettere su Poste troppo piccole (anche su quelle troppo grandi, ma è un altro discorso): i Tratti risultanti avranno meno "carico emotivo" ed i giocatori saranno meno spinti ad utilizzarli.
Ai giocatori lo puoi spiegare... Con le esatte parole della domanda che ci hai fatto e/o facendo loro leggere questo thread: nessuna parte del regolamento è "solo per GM", tutti possono/devono sapere tutte le regole, i procedimenti, ecc. e sfruttarli fino al midollo: il gioco MIGLIORA. ^_-

EDIT: ormai sono bravino a far perdere i Conflitti d'Iniziazione ai giocatori... Se vuoi qualche dritta...

[Matteo Suppo]

Anche io ho perso il conflitto di iniziazione.

Ma non c'è mai qualcuno che lo vince? xD

[Niccolò]

io lo vinco sempre... specie quando è un conflitto al contrario...

[Mattia Bulgarelli]

[cite]Autore: Nik[/cite]un conflitto al contrario

In che senso?

[Niccolò]

quando interpreti il tuo personaggio che vuole rimanere uguale, e il master le forze che vogliono farlo "evolvere"

[lapo]

“…tre giorni dopo ti aspettano in cinque e ti lavano la bocca col sapone.”

[Mattia Bulgarelli]

[cite]Autore: Nik[/cite][p]quando interpreti il tuo personaggio che vuole rimanere uguale, e il master le forze che vogliono farlo "evolvere"[/p]

Mai capitati.
Un breve esempio per capire meglio?

[lapo]

Un esempio è l'iniziazione del mio Saul, nel PbF con Moreno.
Che peraltro ho ‘vinto’, portando il tratto nessuno merita abbastanza fiducia da affidargli la vita 1d6.

[Fabrizio]

Un altro è l'iniziazione del mio Thomas, nel pbf con Renato su GdRItalia.
In quel caso io ho 'perso' il conflitto

[Mauro]

[cite]Autore: triex[/cite][p]Anche io ho perso il conflitto di iniziazione.[/p][p]Ma non c'è mai qualcuno che lo vince? xD[/p]

L'unico Conflitto di Iniziazione che ho visto perdere dal giocatore è stato perché ha Lasciato la Posta...
Non sapevo che avessi giocato a Cani nella Vigna; non mi dici queste cose?

[cite]Autore: Korin Duval[/cite]

[cite]Autore: Nik[/cite][p]quando interpreti il tuo personaggio che vuole rimanere uguale, e il master le forze che vogliono farlo "evolvere"[/p]

[p]Mai capitati.
Un breve esempio per capire meglio?[/p]

Pagina 24, punto 2b.

[Matteo Suppo]

Mauro, ma se me l'hai fatto tu il conflitto di iniziazione!