Sabato sera ho avuto la mia prima occasione di giocare Kagematsu in un ruolo diverso da quello del Samurai.
Giulia mi ha proposto di giocare come spasimante nel mio color hack del gioco base, cioè KaGaymatsu.
Ovviamente ho accettato subito con gioia (e con la soddisfazione di sapere che la mia idea era piaciuta ed aveva incuriosito altre persone)!
Se volete dettagli sull'hack gioco, troverete altri post che ne parlano all'interno del forum.
Per esempio:
http://www.gentechegioca.it/smf/index.php/topic,7459.0.htmlhttp://www.gentechegioca.it/smf/index.php/topic,7270.0.htmlIn uno dei post qui sopra, Giulia ha anche elencato una descrizione del villaggio e della minaccia, che riporto pari-pari, per aiutarmi nella mia introduzione:
Ora non posso scrivere molto, più tardi cercherò di aggiungere maggiori dettagli della giocata. Espongo un po' il setting e l'intro.
Siamo in un villaggio di frontiera, nel bel mezzo delle montagne. E' pieno inverno e qui c'è un clima particolarmente rigido. Al villaggio sono rimasti in pochi, un demone sta decimando le file di queste guardie del passo. Un demone a forma di tartaruga, che assorbe le persone e che ogni volta che te lo ritrovi di fronte ti mostra le persone a te care che ha assorbito. Il demone può anche provocare valanghe e perché gli uomini non lo affrontano?
Beh alcuni sono spaventati perché non sono soldati, altri hanno perso lo spirito combattivo perché il demone ha rubato le loro ombre rendendoli inermi.
E' tardi e sta nevicando forte, è molto difficile vedere oltre le mura in legno, ma Shiro, Yoshi e Hiroshi stanno facendo la guardia, perché è loro dovere proteggere il villaggio.
Una figura arranca verso il villaggio, sembra un uomo dal passo incerto, loro lo osservano avvicinarsi e poi cadere a terra. Preoccupati e incuriositi si avvicinano.
E' un samurai ferito in maniera profonda al petto, ha lunghi capelli neri e la barba incolta. I suoi vestiti sono quelli di un uomo ricco e di nobili natali, ma ora sono bagnati a causa della neve e strappati in più punti. Con se ha una catana e un ventaglio e ora è svenuto.
I tre discutono un attimo e lo portano dentro per curarlo.
Qui inizia la storia.
AP del mio Personaggio.Nella parte iniziale della serata abbiamo definito, tra le altre, cose, i nostri protagonisti.
Il mio si chiama Takehiko.
Chiunque abbia giocato con me, sa che amo molto giocare i personaggi ambigui (di aspetto o carattere) o delicati, non per forza realistici o di carattere ruvido.
Quando ho delineato Takehiko sapevo di volerlo bello, dall'aspetto sano e dai modi di fare sicuri ed affascinanti.
Volevo interpretare un ragazzo assolutamente conscio della sua bellezza.
Di conseguenza, le statistiche mi sono uscite naturali:
Innocenza 2
Fascino 5
Sapevo già che Claudia e Katia avrebbero fatto guerrieri fatti e finiti (grazie al dettaglio della loro perdita dell'ombra, che era stato definito prima dell'inizio della creazione dei personaggi), per cui mi sono messa tranquillamente a creare qualcuno per me piacevole e facile da giocare.
Ho pensato: stavolta non ho il dovere di gestire la storia e renderla in qualche modo "efficace", devo soltanto rilassarmi e lasciarmi guidare dal carattere del samurai fatto da Giulia.
La descrizione che ricavo dalla scheda è:
Takehiko ha poco meno di 20 anni, è nato in questo villaggio, non è stato costretto ad arrivarci.
Suo padre è morto come tutti gli altri guerrieri, fagocitato dallo schifoso demone tartaruga e sua madre, MOLTO ANZIANA, è costretta a letto. E' lui ad occuparsene.
Ama cucire e ricamare e si occupa di preparare e rivestire di seta le impugnature e i foderi delle armi sacre dei guerrieri.
Comincio io a rompere il ghiaccio, alla ricerca di Un complimento:Kagematsu è stato portato nel tempio.
Gli descrivo come è stato sistemato su un futon bianco, semplice, e come il fuoco centrale gli scaldi dolcemente la pelle esposta.Takehiko entra.
Non manco di descriverlo come aggraziato e silenzioso, con modi di fare contenuti ed educati (mi sono immaginata che la madre ci tenesse parecchio a i suoi modi ed istruzione, vivendo ancora sotto lo stesso tetto).Takehiko ha con sè un piccolo bacile di legno con dell'acqua tiepida ed un pezza, con cui comincia a lavare e scaldare dolcemente le mani e i piedi mezzi assiderati del ronin.
Aspetto che Giulia mi faccia le prime battute per capire com'è davvero il ronin (mezzo distrutto da delle ferite e con la barba lunga e i capelli arruffati). Con Takehiko posso avere paura o chiudermi se lui si dimostra asciutto o di poche parole.
Ma non lo è. E' serio (dannatamente serio), ma è anche dolce e gentile.
Takehiko (e io di conseguenza) si sente perfettamente a suo agio e si rivela essere un ottimo chiacchierone.Giulia mi da un assist eccezionale, suggerendomi che potrebbe essere stato Takehiko a suturare la brutta ferita del ronin.Io mi ci butto a pesce e Takehiko lo fa notare al samurai.
Il ronin gli dice che ha delle abili mani da medico, dopo essersi spiato la ferita.
Takehiko gli dice: "Sono solo un sarto, nobile samurai".
Giulia a questo punto mi fa tirare. E io porto a casa un succcesso. E il mio complimento di conseguenza.Kagematsu gli dice d'essere stupito dalla sua bravura. E che è stato curato peggio da ricchi medici famosi della capitale.
Takehiko arrossisce ed è felice per la lode.
Un felicità profonda e sincera, che lo mette ancora di più a proprio agio.
Decido di andare avanti e sfruttare l'onda.
Tento un'impressione duratura.Takehiko finisce il suo lavoro sulle mani e i piedi ma non se ne va e si ferma a chiacchierare.
Gli dice che l'uomo più forte rimasto al villaggio secondo lui è Shiro, che è forte, bello e cupo.
(Si, usa proprio delle parole molto sentite e semplici, dal significato vago.) Gli dice anche che l'ha visto diventare sempre più chiuso e triste, con il passare degli anni.
A questo punto ringrazio Claudia, che mi ha permesso di esprimere liberamente le impressioni di Takehiko sul suo personaggio, che non era acora entrato in scena, ma di cui mi ero fatta una mia idea ascoltando la descrizione nella fase della preparazione...
Ammetto che sono una fanatica sfegatata delle storie MOLTO intrecciate.A questo punto, Takehiko chiede al samurai di spiegargli cosa significa combattere per lui.
Il samurai ha del peso nel cuore (ed è evidente), ma crede ancora attivamente nell'importanza della via della spada (il bushido) per un uomo. Lo spiega con calma e riflessioni.
Takehiko, come se fosse affamato di altri dettagli e motivazioni, continua ad investigare e spiegargli come per lui questi concetti siano difficili da assimilare.
E sono così accorata mentre lo faccio (o insistente, fate voi) che Giulia mi chiede di tirare.Ho un altro successo.Il samurai conforta Takehiko e gli fa capire che riesce a capire ed accettare il suo rifiuto della violenza.
A questo punto, fuori dalla scena (e mentre proseguono le scene delle altre), riesco a capire diverse cose nel mio novello PG.
Ha paura delle violenza, il nuovo arrivato gli piace parecchio "a pelle", era o è (?) innamorato di Shiro (e questo è un suo segreto), ha bisogno di farsi una ragione della morte del padre e la cerca ne nuovo arrivato.
La cerca in lui perchè con lui può permettersi di non essere giudicato, perchè non è invischiato nel casino che li sta affossando.Tocca a me di nuovo.
Tento La Presentazione.Stavolta il framing lo fa Giulia, che mi descrive il samurai che va a trovare Takehiko direttamente a casa sua.
E' passato qualche giorno.Takehiko non crede ai suoi occhi!
Il samurai che viene a trovarlo a casa sua!
In un posto dove le visite sono una rarità!!
Entusiasta, lo fa accomodare.
Il ronin gli mette in mano la sua pesante sopraveste e gli chiede di ricamarla.
Takehiko la stende sui tatami leggermente spellati ma ben tenuti e cominciano a parlare del significato del ricamo.
L'immagine è complessa e coinvolge il mare, un drago e una tigre.
A questo punto, capisco perchè Takehiko ricama. E' la sua estraniazione.
E' la sua fantasia che si libera e si esprime attarverso l'arte. E capisco che l'aver mantenuto questa capacità lo rende una persona fresca e positiva.
Ok, capisco che il mio è un personaggio positivo, e che costi quel che costi, non si farà annullare dai rifiuti del ronin o dalla minaccia stessa.
E mentre godo di queste considerazioni, mi viene una gran bella idea per farmi dire il nome!Takehiko piega un lembo della veste dove degli ideogrammi sono stati cancellati dalle battaglie e dall'usura.
Chiede al ronin di confidargli il suo nome, per poter riparare ogni dettaglio di quella magnifica veste.
Giulia mi chiede di tirare. Fallisco.
Fallisco proprio male (il festival dell'1 e dei 2), ma mi viene in mente un'idea per buttare dentro un gesto disperato senza sembrare patetico (o almeno così mi sembra)!Takehiko estrae dall'armadio un piccolo cofanetto, contenente un filo d'oro molto prezioso.
lo offre al samurai per il ricamo.
Tiro il dado del gesto disperato "Corrompere Kagematsu". Fallisco di nuovo.
-.-
A questo punto rinuncio e chiudo la scena con Takehiko che smette di insistere.
Giulia mi da delle risposte molto carine ma ferme, da cui si intuisce che il samurai ha ricevuto in dono quella veste ma che a essa solo legati molti ricordi dolorosi.
Mi piace e mi soddisfa.
Ora SO che devo sfruttare la mancanza del nome a mio vantaggio in qualche modo e ho già diverse idee che sfrutterò nella prossima giocata.
I fallimenti mi spronano sempre molto la fantasia.Altro giro di scene e poi tocca di nuovo a me.
Scelgo Un Tocco.Giulia mi ambienta la scena alle terme!
E io ho un moto di gioia interiore!Takehiko arriva canticchiando alle terme.
In questo modo posso dimostrare in gioco - al tavolo - la sua attitudine allegra e spensierata scoperta nelle scene precedenti e maturata nel mio cervello.Appena nota il samurai gli va incontro e gli chiede come mai ha soltanto i piedi a mollo.
In fondo il bagno si fa nudi!
Ha modi di fare maliziosi, perchè l'uomo che ha di fronte gli piace davvero tanto e non vede motivazione nell'esitare o tirarsi indietro.
E' lì ora ed è con lui, non gli importa davvero NULLA di tutto il resto.
In quel momento per lui la minaccia non esiste più.
C'è amore
(nato grazie alle scene precedenti), e nessun motivo per non cedervi.
Il ronin gli dice cha ha paura che gli si riaprano le ferite.
Takehiko gli si fa sotto e gli suggerisce che potrebbe essere lui stesso a controllare i punti fatti dalle sue mani. ;-)
Il samurai accetta e si cala la parte alta della veste, snudando il petto, che rivela innumerevoli cicatrici già chiuse.
Takehiko indugia su ogni dettaglio, e non nasconde quanto gli piace guardalo. Passa un ditino gelato sul tutti i punti della ferita, delicato.
A questo punto descrivo a Giulia quanto il ronin potrebbe trovare eccitante quel tocco malizioso, intimo e freddo. Le descrivo Takehiko che guarda il samurai negli occhi, senza vergogna o esitazioni. Voglio che lei capisca bene quanto è erotico il momento per il mio personaggio.Giulia mi fa tirare.
Successo.
Le descrivo come Takehiko guarda intensamente il ronin, offrendogli viso e collo.Il ronin cede e assaggia la morbidezza della pelle di Takehiko con la mano.
Lo accarezza partendo da volto.
E l'immagine che si forma nella mia mente è di assoluta dolcezza erotica. OK, adesso Takehiko è davvero pazzo di lui.
Penso a se Takehiko vuole qualcosa di ancora più caldo, ma decido che no, gli piace giocare giocare con lui e lo vuole far impazzire sulla lunga. Vuole essere diverso da tutto quello che ha visto e toccato finora.
Per cui, invece di chiedere un bacio o un momento di passione, decido di volere Uno Sguardo Rubato.
Quando si arriva a questa fase del gioco, la sovrapposizione tra il giocatore e lo spasimante è quasi completa. Io e Takehiko ragioniamo insieme, sulla base dei nostri gusti e dei nostri desideri.
La paura sulla mia scheda sta scendendo bene e con regolarità, per cui posso dedicarmi al pieno alla trama, godendomi attimo dopo attimo.Takehiko "beve" la carezza del samurai.
Il ronin gli dice che ha dei capelli molto belli.
Takehiko ha le interiora che bollono, mentre si inginocchia accanto al suo amore, togliendo la disparità di altezze tra di loro.
Gli offre parte della schiena, aprendosi un po' il kimono e svelando parte della pelle nuda della spina dorsale.
Lo osserva, con la coda dell'occhio, suadente, mentre si libera i capelli dalla coda, sollevandoli ed esibendo la nuca.
Giulia mi fa tirare.
Successo.Kagematsu non può fare a meno di guardare.
Finita la scena mi rendo conto che Takehiko sta camminando sulle uova ed è contentissimo di farlo.
E' totalmente sedotto dai modi di Kagematsu. Il fatto di non sapere molto di lui, invece di dissuaderlo o spaventarlo lo eccita e intriga ancora di più.
Il carattere l'ha fatto innamorare, e i modi lo hanno sedotto nel corpo.
Non ha esperienza dal punto di vista sessuale, per cui si butta, conscio del rischio di sbagliare.
Ma se è destinato ad essere ricambiato, al massimo sarà il samurai stesso ad insegnargli come amarlo e farsi amare.
Ecco qui la fine di metà partita.
Dalla prossima volta mi preparo ai fallimenti, ma non ho paura.
Sono anche piuttosto sicura che non "pesterò" sui gesti disperati, a meno che non mi sembrino davvero belli eo opportuni da utilizzare.