Ieri sera è finita la storia, ho aspettato la conclusione prima di scrivere qualcosa a riguardo per non dare appigli ai miei piccoli corteggiatori!
Innanzitutto voglio ringraziare Claudia, Lavinia, Manuela e Katia che hanno accettato allegramente di partecipare a quello che per me era un totale esperimento! Non sapete quanta paura avevo di rovinare tutto! Ma è andata bene, io mi sono divertita tantissimo, nonostante non potessi leggere la chat perché mi avrebbe impedito di giocare per le risate.
Questa giocata mi ha permesso non solo di rivedere Katia e Manuela che non vedevo da INC'12, ma anche di amare ancora di più questa hack del gioco. Effettivamente come ha detto Manuela alla fine, se si è un gruppo di sole donne giocare tutti uomini è molto più divertente, perché si ha l'uguaglianza di sesso in real e in gioco.
Com'era il mio Kagematsu? beh era un uomo sui 30 anni, con molte cicatrici sul corpo; molto bello e con abiti ricercati, come armi portava una katana e un ventaglio.
Il mio Kagematsu si chiamava Matsuhiro, ed era stato cresciuto da sua madre. La madre Yumi gli aveva insegnato tante cose sulla vita, ma anche nell'arte del combattimento, difatti per Matsuhiro non aveva senso la distinzione di sesso, perché sapeva bene che anche una donna poteva essere un avversario temibile.
Tutto questo l'ho costruito piano piano, lasciandomi contaminare da ciò che sapevo dei miei corteggiatori ho inserito nel mio ronin elmenti che li rendesse simili in certi aspetti.
L’uso del ventaglio (il tessen), tempo addietro ho letto di un’arte marziale chiamata Tessenjutsu e scartabellando su internet è venuto fuori che i samurai utilizzavano quest’arte con il ventaglio di metallo per poter combattere anche nei luoghi dove era vietato portare armi, come i palazzi dei nobili.
Non so quanto questo sia vero, ma mi sembrava un’idea buona inserire un tale elemento, visto che egli stesso era stato istruito dalla madre e che tra i corteggiatori c’erano diversi guerrieri. L’idea che con un ventaglio, un tipico oggetto femminile, si possa disarmare anche un uomo armato di lancia è un concetto davvero affascinante. Difatti l’ho sfruttata diverse volte sia con Shiro che con Hiroshi.
Poi c’è stata una scena con Takehiko che è un sarto, e gli ho portato una sopravveste ricamata. Il ricamo lo aveva fatto Yumi ed è grande ed elaborato (questo dimostra quanto amasse il figlio) e rappresenta loro due, lei come Seiryū il drago blu dell’acqua che esce proprio dalle onde, mentre sopra di lui scende Byakko la tigre bianca dell’aria che sarebbe Matsuhiro.
Matsuhiro è un uomo gentile e un abile guerriero, ma non è mai rilassato e spesso lo si vede triste, questo perché nella sua vita ha dovuto superare molti momenti dolorosi.
Dalla morte della madre al gesto disperato del suo signore, che credendolo intenzionato a sedurre sua moglie ha deciso di portarlo in un luogo sperduto e l’ha accoltellato. Matsuhiro si è visto tradire da colui che doveva difendere, e gli era difficile accettare il fatto di aver suscitato tanta rabbia e invidia.
Kagematsu si ritrova in questo villaggio attanagliato da un pericoloso demone, molti sono ormai rassegnati al loro destino, ma ci sono alcuni che nonostante tutto continuano con la loro vita.
Yoshi nonostante non sembri molto sveglio cela dentro di se una saggezza inaspettata, e con la sua allegria cerca di far sorridere gli altri, anche se poi quelle stesse persone lo maltrattano. E’ maldestro nei movimenti, ma non nella cucina. Di lui mi ha colpito l’ottimismo e la modestia. Probabilmente è grazie a lui se in quel villaggio c’è ancora chi sorride.
Hiroshi ha imparato a combattere con la lancia che è un’arma da donna, lui si risente di questo, ma sua madre è una donna importante per lui, e ora che è malata non la lascia sola troppo a lungo.
Di lui mi ha colpito la decisione e nonostante la sua testardaggine ha compreso che ciò che per lui era motivo di vergogna per me era motivo di orgoglio, il ventaglio era la mia arma preferita e quello che avevo era da donna perché era di mia madre. Hiroshi alla fine comprende che per me sarebbe un insulto alla memoria di Yumi abbandonare il ventaglio, e che lui non deve rinunciare alla lancia. Infatti non lo fa’.
Takehiko è affascinante, sa bene di essere bello e sfrutta modi da gatto e frecciatine per attrarre Matsuhiro. Di lui mi ha colpito la maestria nella sartoria e nel ricamo, la dolcezza e la premura che mi ha dimostrato non solo nei gesti, ma anche nel trattare con cura la sopravveste che gli ho affidato. Di certo è riuscito a portare Kagematsu a compiere un gesto di passione che mai si era concesso e questo affetto, questa passione gli hanno scaldato il cuore.
Shiro è risultato essere il mio amato, fino alla fine lui e Takehiko erano a pari merito e ha vinto il primo proprio perché è riuscito ad ottenere la promessa.
Shiro è finito nel villaggio per punizione dopo un crimine, lui soffre il dover stare lì ma non si tira indietro di fronte il suo dovere di difendere quel piccolo villaggio. Matsuhiro trova in lui molta rabbia e rassegnazione, sente di essere inutile e non è così. Kagematsu rimane colpito dal atto che sia così bravo nel comporre haiku, lui non conosce nessuna arte e rimane affascinato quando può osservare gli altri fare qualcosa di tanto meraviglioso.
Hiroshi con le sue composizioni di fiori che coltiva nella sua serra.
Yoshi con la sua abilità in cucina.
Takehiko con i suoi vestiti e ricami perfetti.
Shiro però è anche un tipo gioviale, spesso Matsuhiro si ritrova a bere con lui e parlano. In particolare il ronin ci tiene a dire che Shiro è un uomo forte, che dentro di se nasconde un animo splendido, proprio come Yumi. Lui mi ha colpito per la sua determinazione, per il fatto che comunque non si arrende alla disperazione e che nonostante beva non esagera finendo magari per fare del male agli altri.
Alla fine Kagematsu affronta il demone, non riuscendo a fermare Shiro che voleva andare da solo decide di andare lui stesso, affida a Shiro il ventaglio di Yumi e si avvia.
Lo scontro è difficile ma si risolve in poco tempo, grazie all’aiuto di Yoshi Matsuhiro riesce a tagliare la testa al demone, sfruttando la sua grande velocità.
Finito lo scontro torna da Shiro e gli chiede di poter restare.
Finale felicissimo, andremo tutti a vivere in posti diversi mentre Kagematsu e Shiro viaggeranno, ogni tanto tutti ci ritroveremo per stare assieme.
Mi sono divertita un casino!!! Mi trovo davvero bene con le meccaniche di Kagematsu, mi viene istintivo trovare il momento migliore per chiedere il tiro e a volte faccio penare un po’ perché ogni tanto per certi gesti bisogna imbastire una bella scena… in fondo mi piace farmi corteggiare!
Spero che anche le ragazze si siano divertite, ma da quanto ho visto sembra di si.