Autore Topic: The Wire  (Letto 5808 volte)

Moreno Roncucci

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The Wire
« il: 2012-06-17 17:22:22 »
OK, è ufficiale: dopo aver visto la sessantesima puntata (l'ultima, la decima della quinta stagione) confermo: THE WIRE (5 serie, realizzate dal 2002 al 2008) è la più grande serie TV che abbia mai visto.

Definire "grande" in questo caso non è facile. Non è la più costosa, non è la più avvincente, non è quella recitata meglio (per quanto i cast è davvero eccezionale, soprattutto pensando che in gran parte è composto da attori sconosciuto o veri e propri avanzi di galera...  la ragazzina che ha interpretato "snoop", definita da Stephen King "perhaps the most terrifying female villain to ever appear in a television series", era appena uscita di galera dopo una condanna a 16 anni per omicidio avuta a 14 anni (scontati 6). Il personaggio e l'attrice hanno lo stesso identico nome e soprannome... e un personaggio ricorrente positivo, un sacerdote impegnato nel sociale, è interpretato da un ex boss della droga arrestato trent'anni fa da uno dei co-sceneggiatori che all'epoca faceva il poliziotto e condannato a 34 anni di galera... e questi sono solo i due casi più eclatanti ).

No, la grandezza di The Wire è difficile da definire perchè è su un piano separato rispetto a quello di tutte le altre serie TV che ho visto. Non è pura fiction, non è un documentario, non è un finto documentario, non è una serie interessata solo al "realismo" (per quanto sia considerata, altro record, la serie poliziesca più realistica mai realizzata). No, è una serie con un opinione, con un tema, che vuole dire qualcosa e lo grida forte, ma che per farlo non piega la realtà alle leggi della fiction perchè non ce n'è bisogno.

Non è una serie "solo" poliziesca, perchè gran parte dei personaggi sono bambini e vanno a scuola. Una serie sull'infanzia? No, mostra i traffici politici a livello di sindaco e governatore e FBI e politiche federali. E la stampa. E il sindacato. E l'abbandono familiare. E le politiche sulla droga. E lo fa sempre con i personaggi in primo piano, con le loro vicende, senza mai mettersi direttamente sul podio a dare lezioni (per tutta la serie, se un personaggio sale su un podio di solito è per mentire e trarre vantaggio dalla credulità popolare...).

Personaggi che vanno da bambini che vivono nelle strade a boss del traffico di droga (piccoli, locali, con un territorio di pochi metri quadri, o di quartiere, o chi comanda il traffico di una città, o capi di organizzazioni internazionali), a lavoratori portuali sempre sull'orlo della disoccupazioni, e del loro sindacato, fino al sindaco e al capo della polizia e ad un senatore.  E i giornalisti e la stampa. Il numero dei personaggi che si aggiungono nel corso delle varie serie è impressionante. Nell'ultima puntata, solo per far vedere come finisce una parte dei sopravvissuti (che non sono la maggioranza) ci  vogliono 90 minuti...  l protagonisti di una stagione magari non si vedono quasi nella stagione successiva, ma in realtà non c'è un vero protagonista se non la città di Baltimora. Personaggi positivi vengono corrotti dal sistema o dalle loro stesse debolezze, personaggi negativi hanno momenti in cui sono quasi eroi, ma non esistono davvero personaggi positivi o negativi in The Wire, né eroi.

La città di Baltimora descritta da un cast di sceneggiatori che comprende un ex cronista di cronaca nera, un ex poliziotto (e poi insegnante nelle zone più disastrate della città), e poi un ex commentatore politico, e altri che si aggiungono con le loro competenze, per mostrare una città nei suoi 5 lati critici: Polizia, Lavoro, Scuola, Politica e Giornalismo. Tutti descritti nel loro totale fallimento.

Ma di che parla alla fine? Nelle parole del creatore della serie, David Simon: 
“The Wire,” Simon often says, is a show about how contemporary American society—and, particularly, “raw, unencumbered capitalism”—devalues human beings. He told me, “Every single moment on the planet, from here on out, human beings are worth less. We are in a post-industrial age. We don’t need as many of us as we once did. So, if the first season was about devaluing the cops who knew their beats and the corner boys slinging drugs, then the second was about devaluing the longshoremen and their labor, the third about people who wanted to make changes in the city, and the fourth was about kids who were being prepared, badly, for an economy that no longer really needs them. And the fifth? It’s about the people who are supposed to be monitoring all this and sounding the alarm—the journalists.

Sempre dall'articolo di Stephen King citato prima:
"-Welcome to Hell...and to the world of The Wire,[...] 
[..]The Wire keeps getting better, and to my mind it has made the final jump from great TV to classic TV — put it right up there with The Prisoner and the first three seasons of The Sopranos. It's the sort of dramatic cycle people will still be writing and thinking about 25 years from now, and given the current state of the world and the nation, that's a good thing. ''There,'' our grandchildren will say. ''It wasn't all Simon Cowell.''

No. There was also Chris and Snoop. Their terrible nail gun. And the empty houses that have become tombs, standing as silent symbols for what has become of some of our inner cities. The Wire is a staggering achievement.


Altri commenti di Simon (da fonti e interviste separate):

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The second season is "a meditation on the death of work and the betrayal of the American working class ... it is a deliberate argument that unencumbered capitalism is not a substitute for social policy; that on its own, without a social compact, raw capitalism is destined to serve the few at the expense of the many."

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Season 3 "reflects on the nature of reform and reformers, and whether there is any possibility that political processes, long calcified, can mitigate against the forces currently arrayed against individuals." The third season is also an allegory that draws explicit parallels between the Iraq War and drug prohibition, which in Simon's view has failed in its aims and has become a war against America's underclass.

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Simon has identified the organizations featured in the show — the Baltimore Police Department, City Hall, the Baltimore public school system, the Barksdale drug trafficking operation, The Baltimore Sun, and the stevedores' union — as comparable institutions. All are dysfunctional in some way, and the characters are typically betrayed by the institutions that they accept in their lives. There is also a sentiment echoed by a detective in Narcotics—"Shit rolls downhill"—which describes how superiors, especially in the higher tiers of the police department in the series, will attempt to use subordinates as scapegoats for any major scandals. Simon described the show as "cynical about institutions" while taking a humanistic approach toward its characters. A central theme developed throughout the show is the struggle between individual desires and subordination to the group's goals. Whether it is Officer Jimmy McNulty using all his cards to pursue a high-profile case despite resistance from his own department, or gang member D'Angelo Barksdale
[censurato per evitare spoilers] this type of conflict is pervasive in all aspects of the show.

Insomma, guardatevelo.

Come al solito: solo in lingua originale (non so come è stato adattato in Italiano, ma visto il tipo di dialoghi non scommetterei un centesimo su una buona traduzione), in formato originale (in questo caso, 4:3)

Non aspettatevi di avere tutto spiegato per filo e per segno nella prima puntata: ogni stagione è concepita come un unica storia divisa in episodi che non vanno visti a sè stante. Fino al quarto episodio non si capisce bene nemmeno di che parla davvero...  (anche per questo non ha mai avuto grandi ascolti, oltre che per il fatto di avere un cast in gran parte nero, che è il bacio della morte nella TV americana)
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Mr. Mario

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Re:The Wire
« Risposta #1 il: 2012-06-17 19:15:06 »
Una volta tanto sono completamente d'accordo.
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Re:The Wire
« Risposta #2 il: 2012-06-18 00:12:39 »
Non ho cercato tantissimo, ma ci sono dei sub in italiano?

Re:The Wire
« Risposta #3 il: 2012-06-18 00:19:29 »

Qui credo abbiamo già tutti i sottotitoli in italiano:

http://www.subsfactory.it/index.php?ind=downloads&op=section_view&idev=197


Dovrebbero esserci anche in inglese da qualche parte.



Mauro

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Re:The Wire
« Risposta #4 il: 2012-06-18 00:51:58 »
Segno; se mai inizierò Buffy dopo potrei guardare questa.

Mr. Mario

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Re:The Wire
« Risposta #5 il: 2012-06-18 01:06:36 »
Moreno, per caso tu stai seguendo Treme?
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Moreno Roncucci

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Re:The Wire
« Risposta #6 il: 2012-06-18 06:02:40 »
Moreno, per caso tu stai seguendo Treme?

No. Di solito preferisco aspettare la fine di una serie prima di iniziare a vederla (così mi risparmio ciofeche, serie interrotte e mai terminate, quelle cancellate a metà che non valga comunque la pena di vedere, e quando le guardo me le guardo di filata senza dovermi rivedere tutta la serie prevedente ogni volta che ne inizia una  nuova per ricordarmi chi è chi)

P.S.: Mauro, The Wire è molto più corto di Buffy (60 episodi da 1 ora contro 144 episodi da 45 minuti), anche se è vero che "pesa" emotivamente molto di più - non sono mai riuscito a vederne più di 2 puntate di fila, mentre di Buffy facevo le maratone per tutta la giornata - quindi se il problema è il tempo forse ti conviene iniziare da The Wire (se invece è l'interesse, vedi tu...)
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Fabio Succi Cimentini

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Re:The Wire
« Risposta #7 il: 2012-06-18 10:14:44 »
Enrico, io ti consiglierei di avere anche i sottotitoli in inglese. C'è sicuramente uno sforzo non trascurabile in più, ma la mia impressione è che quel linguaggio sia troppo colorato, troppo pieno di sfumature e slang, da perdere tanto trasposto in italiano.
Il contro è che seguire le prime puntate è molto pesante per entrare nel linguaggio e nell'ambiente, ma per me ne vale proprio la pena.

Comunque, per un assoluto, la serie più ambiziosa di sempre la si può definire?
Io devo ancora vedere la quinta serie (ho quasi un blocco dopo il finale macigno della quarta) ma ci sono già affezionatissimo.
E il fatto che oltre all'urgenza comunicativa e le ambizioni giornalistiche sia anche un esempio magistrale di uso di personaggi a tutto tondo... beh, la dice lunga.

All in the game, yo.
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Luca Veluttini

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Re:The Wire
« Risposta #8 il: 2012-06-18 14:58:29 »
E' forse la serie migliore che abbia mai visto. Non tenuta lunga infinitamente. Con ad ogni episodio sbadilate di realtà che ti vengono buttate addosso. In ogni scena sei anche tu lì con i persoanggi e anche tu soffri con loro...

Moreno Roncucci

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Re:The Wire
« Risposta #9 il: 2012-06-18 16:27:44 »
Enrico, io ti consiglierei di avere anche i sottotitoli in inglese. C'è sicuramente uno sforzo non trascurabile in più, ma la mia impressione è che quel linguaggio sia troppo colorato, troppo pieno di sfumature e slang, da perdere tanto trasposto in italiano.

Verissimo.

Ci sono tanti dettagli che anche a vederlo in lingua originale con i sottotitoli in inglese mi ero perso (avevo perso completamente tutto il gioco di accenti dei vari personaggi, che indica persino da che quartiere e a che città arrivano, per uno spettatore americano, finchè non mi è stato fatto notare da uno dei contenuti speciali di un dvd), e lo "slang" usato nel telefilm è tanto contemporaneo e localizzato che già chi non abitava a Baltimora ci poteva mettere un po' a capirlo. (una cosa tipo lo slag usato in "Romanzo Criminale", con la differenza che invece di usare uno slang di decenni fa visto e rivisto in un sacco di film ambientati a Roma, in The Wire usano lo slang contemporaneo di una città che prima di quella serie era completamente assente dalla TV USA...e ne fanno un uso molto, molto più frequente)

Gli autori non fanno molto per facilitare la comprensione, ti buttano proprio "in mezzo alla strada" in mezzo alle grida dei ragazzini impegnati nello spaccio di droga, ad orientarti da solo. Un po' alla volta capisci cosa vuol dire "re-up", "soldier", "the game" , perchè gridano "five-o" appena si avvicina una macchina della polizia, etc. 

Devi metterti lì e accettare che è un telefilm che ti mostra qualcosa e chiede A TE di sforzarti di capirla, che non ti verrà incontro con concessioni melodrammatiche o con spacciatori di droga che parlano in perfetto inglese spiegando alla telecamera i loro piani. Ma comunque alla fine ti danno tutti i pezzi che ti servono, anche se li devi raccogliere un po' per volta.

Come minimo, anche sperando che lo traducano bene (e ho zero fiducia su questo), in italiano avresti spacciatori di Baltimora che parlano con la classica parlata romanesca di quasi tutti i doppiatori italiani...
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Fabio Succi Cimentini

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Re:The Wire
« Risposta #10 il: 2012-06-18 16:57:49 »
http://www.youtube.com/watch?v=a7Asue839S8

You will get into it or die trying!
Come Charlie Brooker presenta questa serie (e come Charlie Brooker parla, ma sono anglofilo) mi fa morire.
(Peggiora le cose il fatto che due degli attori chiave, Dominic West e Idris Elba, siano inglesi. E pure quelli che più han fatto carriera <3 )
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Enrico Ambrosi

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Re:The Wire
« Risposta #11 il: 2012-06-19 01:11:05 »
Enrico, io ti consiglierei di avere anche i sottotitoli in inglese. C'è sicuramente uno sforzo non trascurabile in più, ma la mia impressione è che quel linguaggio sia troppo colorato, troppo pieno di sfumature e slang, da perdere tanto trasposto in italiano.

Verissimo.

Ci sono tanti dettagli che anche a vederlo in lingua originale con i sottotitoli in inglese mi ero perso (avevo perso completamente tutto il gioco di accenti dei vari personaggi, che indica persino da che quartiere e a che città arrivano, per uno spettatore americano, finchè non mi è stato fatto notare da uno dei contenuti speciali di un dvd), e lo "slang" usato nel telefilm è tanto contemporaneo e localizzato che già chi non abitava a Baltimora ci poteva mettere un po' a capirlo. (una cosa tipo lo slag usato in "Romanzo Criminale", con la differenza che invece di usare uno slang di decenni fa visto e rivisto in un sacco di film ambientati a Roma, in The Wire usano lo slang contemporaneo di una città che prima di quella serie era completamente assente dalla TV USA...e ne fanno un uso molto, molto più frequente)

Gli autori non fanno molto per facilitare la comprensione, ti buttano proprio "in mezzo alla strada" in mezzo alle grida dei ragazzini impegnati nello spaccio di droga, ad orientarti da solo. Un po' alla volta capisci cosa vuol dire "re-up", "soldier", "the game" , perchè gridano "five-o" appena si avvicina una macchina della polizia, etc. 

Devi metterti lì e accettare che è un telefilm che ti mostra qualcosa e chiede A TE di sforzarti di capirla, che non ti verrà incontro con concessioni melodrammatiche o con spacciatori di droga che parlano in perfetto inglese spiegando alla telecamera i loro piani. Ma comunque alla fine ti danno tutti i pezzi che ti servono, anche se li devi raccogliere un po' per volta.

Come minimo, anche sperando che lo traducano bene (e ho zero fiducia su questo), in italiano avresti spacciatori di Baltimora che parlano con la classica parlata romanesca di quasi tutti i doppiatori italiani...


Con altre serie, probabilmente meno toste da seguire, ho quasi apprezzato i sottotitoli italiani un pò raffazzonati: capisco che il personaggio dice un'altra cosa e mi sento un pro in inglese. Tristino.
Comunque....
In sub eng ho provato a guardare Shameless ma devo praticamente fermare il video ogni volta che c'è un dialogo veloce e credo spezzi troppo la visione. Proverò con gli ita, se vedo che peroprio fanno schifo passerò agli originali.

Serenello

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Re:The Wire
« Risposta #12 il: 2012-06-19 14:42:55 »
Il doppiaggio ita non è affatto male.
Soffre che le voci sono un pò tutte uguali (come ogni doppiaggio ita non puoi riconoscere un bianco/nero/ricco/povero dalla voce, devi vedere chi è) con qualche picco d'eccellenza (Omar è doppiato bene, cosi come Stinger e McMarty).


Comunque guardalo in inglese almeno sub_ita. Io ho visto le prime due serie in italiano e poi me le sono riviste in eng e non c'è paragone!

Enrico Ambrosi

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Re:The Wire
« Risposta #13 il: 2012-06-19 23:57:47 »
Di doppiato non guardo una fava, tranquilli.

Serenello

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Re:The Wire
« Risposta #14 il: 2012-07-25 06:24:14 »
http://www.youtube.com/watch?v=yszXIlfBYsc&feature=fvwrel

mi era sembrata un sacco convincente :V

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