Autore Topic: Monsterhearts – Moonshine: finale di campagna  (Letto 6775 volte)

La nostra bellissima campagna di Monsterhearts si è conclusa. Non posso esimermi da questo actual play (get outta my heeeeead! >__<).
 
Se i miei compagni di gioco vogliono integrare e commentare sono i benvenuti. Anche eventuali domande o osservazioni di altri sono perfette per il thread. E’ un’altra sbrodolatona, eh, siete avvertiti!


Edit: mi rendo conto che forse è più chiaro se esplicito che:
MC=Mario
Ariel la Chosen = Claudia
Gaia l'Hollow = Giulia
Sarah la Mortale = Lavinia
Alexander l'Infernale = Ezio
 
Il fatto è che io sono ancora sconvolta da quanto mi abbia coinvolto questa giocata e incredibilmente grata ai miei compagni di gioco per avere creato e condiviso questa esperienza con me: grazie mille Giulia, Mario, Lavinia ed Ezio!
 
Abbiamo già scritto di questa campagna qua e là, qui aggiungo solo qualche osservazione sugli episodi finali.
Io è da dopo la penultima sessione che stavo sulle spine. Avevo voglia di giocare il finale ma anche un po’ paura perché, come ho confidato a Mario, prevedevo che la piccola Ariel si sarebbe fatta un sacco male. In realtà non è andata proprio così.
 
Ma come siamo arrivati a questo?
Nelle precedenti sessioni ci si era divisi: l’Hollow Gaia con un png mannaro (e probabile futuro suo ganzo) a occuparsi della mostruosa compagna di scuola che ha rapito e divorato varia gente. La speranza è arrivare in tempo per salvare il piccolo Thomas, il best friend (;___;) della Mortale.
 
Nel frattempo Ariel la Chosen e Alexander l’Infernal vanno a ficcarsi in mezzo al trappolone tesogli da tal Devon, capo di una congrega di maghi da strapazzo che vuole farla fuori, per salvare il padre di lei che questa gente ha rapito (Ariel non spicca per sottigliezza, su più di un fronte).
 
Gaia e Aidan hanno presto ragione della povera Susannah (nella fattispecie, quando lui vede i resti di sua madre che lei ha divorato, sbrocca e la scanna). C’è anche il piccolo problema che poi Aidan si trasforma in un bestione inquietante pronto a sbranare tutto e tutti. Gaia se la vede brutta e deve darsi ai cento metri piani per salvare la buccia, ma alla fine riesce a fare tornare in sè il licantropo.
 
Proprio mentre lui le si sta sciogliendo in maniera commovente tra le braccia, un dardo di balestra lo trafigge. E’ David, un tempo l’altro Scoobie insieme a Gaia, ora, malgrado Ariel gli abbia detto di starsene a casa, intento alla caccia al mostro solitaria. Ma David si sente di animo magnanimo: se Gaia si scansa e lo lascia finire in pace Aidan, la risparmierà generosamente.
Dopo questa, nessuno si stupisce quando Gaia lo fa fuori.
 
Nel frattempo, al covo dei maghi molesti, Ariel e Alexander fanno stragi di adepti, fino a quando lei sbaglia un tiro. Ci ragiono su un momento: Ariel è fuori di testa per la rabbia e la preoccupazione: in questo momento vede solo l’urgenza di salvare suo padre davanti a sè e l’ira funesta nei confronti di Devon che lo ha rapito e vuole ucciderla. Tra le scelte possibili per quel tiro sbagliato c’è “entra in Darkest Self” e io la scelgo. Da buon Chosen in DS ignoro tutto e tutti e mi butto avanti alla ricerca di Devon. Ignoro anche il mio alleato Alexander che mi lascio dietro: avrò a pentirmene parecchio di lì a poco.
 
Ariel arriva nella cripta in cui Devon tiene suo padre. Riesce a spingere fuori l’uomo prima che una pesante porta cada a chiudere l’unico accesso. Ben volentieri, lei darebbe addosso a Devon ma lo stronzo è invisibile e tira fulmini che fanno malissimo: in pochi istanti Ariel è a metà del suo conto alla rovescia (ahia!).
 
Nel frattempo, chiusi fuori della cripta si incontrano Alexander e il padre di Ariel e succede una cosa interessante. Qualche sessione prima, Alexander ha contrattato con Loki perché riportasse in vita Anthony, il papà di Gaia. Loki ha accettato, al patto che in seguito Alexander uccidesse un altro da lui indicato per prenderne il posto. Indovinate chi gli indica Loki? Esatto, il padre di Ariel.
 
Ricordo che Ezio prende seriamente in considerazione la cosa “e tu non lo sapresti mai” osserva. Io gli ricordo che ho ancora Loki che mi parla nella testa e al suo posto non conterei sulla sua discrezione.
Alla fine, Ezio decide che Alexander non accetta questa cosa e tenta di rinegoziare con Loki. Questo se ne chiama fuori: per esaudire la sua richiesta ha dovuto a sua volta venire a patti con qualcuno più grosso di lui e non può cambiare i termini dell’accordo. “Fammici parlare a me”, proclama Alexander. Detto e fatto: il corpo dell’infernale è a terra stecchito e il suo spirito si trova nel regno della morte a ridiscutere i termini del precedente accordo.
 
L’interlocutore, quando finalmente lo trova, pare impervio a lusinghe e a minacce e il povero Alexander se la deve sudare. Tra l’altro qui Mario è fantastico nel fare rispondere... l’essere? La Morte? Quelchell’è, con estenuanti pause che neanche Celentano. Davvero degno di qualcuno a cui non frega nulla del tempo e terribilmente snervante per tutti i giocatori e Ezio in particolare.
 
Alexander tenta di offrire se stesso al posto del signor Bishop, ma la Morte non accetta (e mi sa che Ezio ne è un po’ deluso) perché lui non è un’anomalia. Alla fine viene fuori che all’essere interessa eliminare tutte le “anomalie” o quantomeno tenerle sotto controllo eliminandone una all’apparire di un’altra. Visto che ora il papà di Gaia è un’anomalia, bisogna offrirgli qualcun’altro in cambio. Andrebbe bene il padre di Ariel, o Ariel stessa oppure Devon.
Come un sol uomo il tavolo sbotta: “Digli che gli diamo Devon!”. Alexander fa anche di più: promette Devon e ottiene una “uscita di prigione gratis” per Ariel dalla morte.
 
Nel frattempo Ariel se la deve giocare nella cripta con Devon. E’ furibonda ma vuole anche capire come mai questo tizio si è dato tanto da fare per farla fuori. Ci parla, e dalla conversazione viene fuori che il tizio vuole il suo sangue (presumibilmente nel corso di un rito o qualcosa del genere, deduciamo, se gli serviva il liquido fisico e basta aveva già risolto da un pezzo). E Devon le racconta una interessante storia che rivisita le origini dei poteri della sua famiglia (ricordiamo che Ariel è una Chosen erediataria, i Bishop lo sono da secoli e lei è semplicemente l’ultima generazione). E’ una storia che parla di un cavaliere caccia-demoni e del suo fido scudiero e di un demone particolarmente potente che infine il cavaliere riuscì a uccidere. Ma per farlo ci fu bisogno dell’aiuto dello scudiero (forse non poi così fido) che si prese metà del “tesoro” del demone.
 
Secondo Devon il potere che ha permesso a lui di vivere 400 anni e alla famiglia Bishop di acquisire poteri particolari è proprio quello di questo demone (e, da altri indizi, Ariel pensa che il demone in questione sia il simpatico che si fa chiamare “Loki”. Keeps getting better e Mario è un fottuto genio). E’ per questo che Devon vuole ucciderla, deve farlo per riprendersi TUTTO il potere, non solo la parte che ha già.
 
Ariel è entrata nel suo covo senza certezza di uscirne viva, dentro di sè era anche pronta a morire se fosse servito a salvare suo padre Ora però si immagina Devon con tutto quel potere. Uno che le sembra un mostro al pari di Loki, uno che passa sulla vita delle persone senza scrupoli ne riguardi (ha ben visto quello che ha fatto a Gaia e suo padre).
Non esiste lasciare a Devon tutto quel potere: bisogna ucciderlo. E a questo punto il fatto di essere in uno spazio ristretto diventa un vantaggio.
Ariel sembra improvvisamente calma “mi meraviglio di lei, Devon: quattrocento anni di vita, tante conoscenze e non ha letto Sun Tzu? L’arte della guerra? Non lo sa che non bisogna mai chiudere in un angolo il nemico senza lasciargli via di scampo? Perchè poi, vede, non ha nulla da perdere e combatte fino alla morte”. E con questo fa esplodere la granata che ha con sè (Ariel si è presa “come prepared” mica per niente).
 
Dolore e confusione, il conto alla rovescia ormai a tre, ma vedere Devon in diffilcoltà, ferito, finalmente imprecante e non calmo e ironico come al solito non ha prezzo.
Ariel è ancora in DS (non può uscirne fino a che qualcuno non viene a salvarla o si risveglia in ospedale), si trascina su di lui e lo finisce a mani nude, continuando a colpirlo anche quando ormai è un corpo sanguinante senza vita, stile Eva in berserk.
 
Nel frattempo, fuori della cripta, Alexander torna in vita. E ho l’impressione che Ezio sia seccato di essere tornato quando ormai Devon è ridotto un hamburger. Vedo che ci pensa un po’ su e decide che il suo viaggio lo ha cambiato: cambia il suo libretto in quello del Ghost e non è più il biondo vichingo di prima, ora sembra invecchiato, rinsecchito, la pelle scurita. Insomma è irriconoscibile quando attraversa le pareti come lui sa fare e Ariel se lo ritrova davanti. Si presenta addirittura con un altro nome.
 
Nelle condizioni in cui si trova, è un miracolo che Ariel non lo attacchi a vista, di certo è perplessa per la sua improvvisa apparizione in una stanza chiusa. Scambiano comunque qualche parola mentre lei cerca un’uscita e lui è stranissimo: rancoroso, criptico, deciso a non farsi riconoscere. Alla fine cerca di colpirla e lei reagisce. Solo la sfiga ai dadi ci impedisce di farci del male a vicenda (se mi avesse colpita sarebbe stato l’ultimo quartino del conto alla rovescia e sarei morta, va notato, in fondo mi era appena esplosa una granata sui piedi).
Però qui (credo con un hold steady riuscito), Ariel riconosce Alexander e cerca di parlarci e capire che succede ma lui, più stizzito che mai, scappa attraversando le pareti mentre Thaddeus Bishop riesce finalmente ad abbattere la porta della cripta. Segue commovente abbraccio tra padre e figlia e corsa in ospedale che quest’ultima ne ha tanto bisogno.
 
Intanto Sarah la Mortale è intanto entrata nel covo della fu Susannah, ha salvato le vittime più recenti e recuperato Thomas, vivo ma incosciente. Un’occhiata nell’abisso le rivela che lui sta benissimo dove si trova e tirarlo fuori di lì non sarà facile.
« Ultima modifica: 2012-05-30 00:21:32 da Claudia Cangini »
I nitpicker danneggiano anche te. Digli di smettere.

Re:Monsterhearts – Moonshine: finale di campagna
« Risposta #1 il: 2012-05-29 22:00:51 »
All’inizio dell’ultima sessione tre quarti del cast si ritrovano in ospedale: Sarah al capezzale di Thomas, Gaia e Ariel trasformate in mummie per tutte le ferite che hanno ricevuto. Nel frattempo, da bravo fantasma, Alexander si cerca una casa vuota da infestare.
 
Giusto il tempo di scambiare due parole tra gli ospedalizzati aggiornandosi a vicenda sugli ultimi eventi che scoppia una nuova emergenza: Aidan, ricoverato anche lui, si trasforma in una specia di mostro e fugge sfondando la parete e anche un infermiere.
Qui mi ha colpito il fatto che il primo pensiero di Ariel è fare in modo che l’infermiere non muoia (per la cronaca: con un hold steady riuscito ce la fa). Mi accorgo che non voglio assolutamente che Aidan si ritrovi dei morti sulla coscienza.
Forse Ariel sente così fortemente questa cosa per via di quello che Devon le ha detto nella cripta: “perché credi ci siano tante stranezze a Moonshine? È la luce che crea le tenebre: è il potere della tua famiglia ad attirare il male”. Lei a questo ci ha creduto (chissà poi se è vero?) sta seriamente pensando a rinunciare a quel potere e distruggerlo in qualche modo e sente fortissima l’angoscia di far danno a chi ha vicino per colpa di un potere non voluto.
Probabilmente è per questo che si identifica tanto in Aidan.
 
In ogni caso Gaia e Ariel inseguono Aidan nella foresta e scoprono che c’è anche un branco di lupi “come lui” che gli sta alle calcagna. Il primo impatto sembra il preludio di uno scontro e le due ragazze finiscono per separarsi. Poi, però, Ariel riesce a comunicare col capobranco che, a quanto pare, sta cercando il suo “cucciolo smarrito” con buone intenzioni. Sinceramente questi tizi sembrano sapere il fatto loro e la Chosen ha fretta: accetta di andarsene e lasciare che siano loro ad occuparsi di aiutare Aidan però li avverte che, se gli fanno del male, si farà un dovere di farli fuori tutti. Loro non sembrano prenderla molto sul serio (eppure lei era serissima!).
 
Ma c’è qualcosa che Ariel deve fare con urgenza, talmente tanta da andarsene senza prima cercare Gaia (anche se, onestamente, non è preoccupata per lei, è certa che saprà cavarsela in ogni situazione).
Però a questo punto riceve una telefonata dalla Mortale: Sarah vuole recuperare Thomas e le è venuto in mente Alexander che si rendeva immateriale: forse lui può aiutarla ad arrivare fino a Thomas? Ariel ripensa a quando Loki aveva stringhe su Alexander e ha un brivido: dice a Sarah che, per aiutarla, probabilmente lui dovrebbe avere a che fare con poteri poco raccomandabili. Ma c’è un’altra soluzione: Jacques, lo sciamano suo amico che ha già aiutato Gaia.
Saraha e Ariel si danno appuntamento al locale dove lavora Jacques. Dopo qualche spiegazione, Jacques è disposto ad aiutarle con la sua sweating lodge, ma recarsi nel luogo in cui è diretta Sarah è pericoloso: si rischia di non volere più tornare indietro. Servirà un’ancora che la aiuti a non perdersi: una persona che Sarah ama sopra ogni casa. “La mia mamma” dice Sarah.
 
Nel frattemo Alexander cazzeggia nella villa che sta occupando abusivamente quando riceve un sms da Ariel “Devo dirti una cosa importante. Quando e dove posso vederti?”
Alexander le da appuntamento dove si trova ora “Ma non mi vedrai, anche se ci sarò.” aggiunge, odioso.
 
Ariel lascia Sarah con Jacques e va finalmente a fare quello che voleva fare da inizio sessione (anzi da dopo la fine della sessione precedente!): confrontarsi con Alexander e quello che è rimasto in sospeso tra loro.
Lui la accoglie nel peggiore dei modi: passando nei muri alle sue spalle, sempre ai limiti del suo campo visivo, irridente. Non le rende per niente facile quello che ha da dire. E non è facile neppure per Claudia. Questa probabilmente è un esempio da manuale di quelle cose che un tempo non sarei riuscita a giocare per timidezza, Un tempo avrei pensato: “roba troppo melensa e strappalacrime, dai, a chi può interessare? Ti rendi solo ridicola!”
 
Ma oggi non è ieri e poi io interpreto Ariel che è una che getta il cuore oltre l’ostacolo (e anche il pancreas e la milza a momenti!) e voglio interpretarla con integrità: lo devo a questa splendida partita e ai miei compagni di gioco.
“Ieri pomeriggio”, comincio (sembra una vita fa ma è stato solo ieri!), “una persona è venuta con me da Devon. Io gli ho ricordato che non era tenuto a farlo, ma lui è venuto ugualmente. In quel momento, quando lui ha deciso di aiutarmi e starmi accanto con tanta generosità, io me ne sono innamorata. Lo ho capito questa notte, in ospedale, mentre mi rattoppavano. Poi a quella persona è successo qualcosa, e io non ho capito cosa, ma vedo che sta male e ha bisogno di aiuto. Io darei qualsiasi cosa per aiutarla e spero tanto che me lo permetta.”
 
Sento che questo mi ottiene l’attenzione di Alexander. Torna finalmente visibile alle mie spalle “Non voltarti”, mi dice. “Prima rispondi a una domanda.”
“Va bene.”
“Perchè te ne sei andata da sola, lasciandomi indietro? Io ero lì per aiutarti, ma tu ti sei dimenticata di me. Perchè?”
Ecco, finalmente capisco il motivo di tutto il suo rancore. Ho la netta sensazione che le prossime parole che dirò saranno cruciali per come andranno le cose tra noi. Penso furiosamente per trovare quelle giuste, vorrei un lieto fine, ma mi rendo conto che Ariel non gli direbbe altro che la verità.
 
“Perchè sono stata una sciocca e una sconsiderata,” mi sento dire. “in quel momento avevo in testa solo la preoccupazione per mio padre e non ho visto altro. Ho sbagliato, me ne rendo conto e farei qualsiasi cosa per riparare.
Ezio sospira “è la risposta sbagliata”, dice OOC, “ma non so quale potesse essere quella giusta.”
 
“Voltati”, mi fa Alexander. Finalmente lo guardo in faccia.
“Allora cosa vuoi adesso da me?”, mi chiede.
“Io non voglio niente da te. Voglio solo che tu mi permetta di DARTI qualcosa: il mio aiuto”.
Qui uso la mossa avanzata che ho preso in precedenza: make someone feel beautiful. Tiro basso ma tra la stringa che posso spendermi e le condizioni che ha Alexander, ce la faccio. Voglio che  accetti il mio aiuto.
Lui lo fa e mi perdona (che è poi una mossa del Ghost: accettare che qualcuno non sia responsabile per la tua morte). Restiamo lì così  (awkward moment e groppo in gola) la mano di lui ha un piccolo movimento ma non fa nemmeno un passo verso di me. Ma Ariel è sempre quella che si butta: gli prende la mano e lo abbraccia. “E’ turn someone on?” chiede Mario? Io ci penso sopra. Non credo. “Cosa vuoi ottenere con questo gesto?”, mi chiede Ezio.
Capisco che Ariel vuole la conferma che l’atteggiamento di Alexander nei suoi confronti è cambiato.
Lo ottiene: Alexander la ricambia, la stringe forte a sè e... le fa un Turn Someone On.
Ezio ragiona ad alta voce: Alexander, malgrado tutto, è ancora un ragazzino. Non è ancora pronto per le mosse avanzate che potrebbero starci in queste circostanze, ne Make someone feel beautiful ne Share your pain, Turn someon on è l’unica cosa che sa fare.
Devo dire che sono abbastanza commossa e sollevata: credevo che alla piccola Ariel sarebbe andata molto peggio e io mi ci sono affezionata!
 
Subito dopo passiamo alla Mortale e al suo viaggio nel boschetto della fantasia di Susannah per recuperare Thomas. Sarah trova Thomas in una specie di realtà idealizzata e Mario riesce ad essere di una perfidia squisita: Sarah ritrova il suo cagnolino festante (un’altra vittima di Susannah), una Ariel molto più dolce e attenta nei suoi confronti e, e questo la scuote dalla seduzione dei quel luogo, sua madre senza le cicatrici che ha sul volto da tanti anni.
 
La cosa più crudele è l’incontro con Thomas: lui qui è felice perché non la ha mai conosciuta. Ne segue una conversazione toccante in cui Sarah cerca di spiegargli che questo luogo non è reale e lui dovrebbe tornare nel mondo per amore dei suoi cari che sono disperati per la sua perdita. Lavinia è sull’orlo delle lacrime (beh, anche oltre l’orlo).
Tutti noi seguiamo rapiti questa scena: Thomas non vuole tornare al dolore continuo della sua vecchia vita, all’essere il migliore amico della ragazza che ama. Perchè è chiaro, anche qui, in questo momento, che lei gli vuole davvero bene, ma non nello stesso modo di lui.
Infine Sarah convince Thomas a tornare con: “Se devo perderti io perché la tua famiglia possa riaverti, mi sta bene.”
 
Tornando a Gaia la ritroviamo che spia il branco di lupi all’opera intorno ad Aidan: il suo problema è la ferita dell’arma d’argento inflittagli da David ma i lupi sembrano davvero sapere il fatto loro.
Gaia guarda nell’abisso non ricordo bene per cosa, ma quello che vede la colpisce: i genitori di David, affranti, intenti a leggere il diario del figlio di cui hanno rotto il lucchetto. Gaia era convinta di quello che faceva quando ha ucciso David ma ora vedere i suoi genitori distrutti non la fa sentire per niente bene.
 
Sono a disagio anche io: solo 24 ore fa David era un caro amico con cui c’erano delle incomprensioni. Non posso fare a meno di ripensare alle parole di Devon “Siete voi che attirate l’oscurità”: ed è vero che, se non lo avessi coinvolto nelle mie scorribande, a David non sarebbe venuto in mente di andarsene a caccia di mostri da solo e finire ammazzato facendo cose idiote. Devo sentirmi sulla coscienza anche lui? Forse è stato egoismo da parte mia andare a cercare Alexander, forse sarebbe stato meglio lontano da me... Questo mi passa in testa mentre, sulla mia auto, andiamo verso casa.
Lo aggiorno anche su una visione della madre di Sarah che ci fa pensare qualcosa tipo che Devon non è realmente morto e si è alleato a qualche altra potenza. Che se no era troppo una bazza, eh...!
 
E qui risolleva il capino l’improntitudine che sembra intrinseca in Alexander, quella che gli fa dire sempre la cosa sbagliata al momento meno opportuno (e che tra l’altro è molto divertente da vedere perché di solito Ezio dice la stronzata e poi si contorce esclamando “Ma perché l’ha detto? Ma che imbecille!” XD).
Comunque lui riprende i suoi modi smargiassi quando gli dico che stiamo andando a casa mia “e pensi di legarmi ancora al tavolo quando arriviamo?”
“Ma no!”
“Peccato, perché l’altra volta non è stato male.”
Mi azzittisco per un attimo e poi non resisto, devo rispondergli.
“Beh, non è una cosa di cui vada fiera: nessuna ragazza vorrebbe che la sua prima volta fosse così”.
E ho la soddisfazione di vederlo accusare il colpo.
 
“Direi che sono due Shut someone down”, sentenzia Mario e tutti sono d’accordo.
A me questa cosa mi fa morire dal ridere: questi due squilibrati un momento sono teneri e umanissimi, tre secondi dopo si scambiano stilettate.
Come ho detto altrove, da giocare è uno spasso, ma sono contenta di non doverlo vivere IRL   °___°
 
Intanto Gaia ha uno sgraditissimo faccia a faccia con Derek, un tempo seguace di Devon con cui ci siamo già scontrati. A quanto pare è andato in giro a fulminare i pochi cultisti superstiti che cercavano di darsi e ha rubato i loro libri mistici. Ora è in combutta con Loki che gli elargisce quei bei poterini scassaminchia che prima donava ad Alexander.
Per esempio il potere di cambiare il suo aspetto: facciamo tutti un po’ un salto sulla sedia quando si presenta con l’aspetto della defunta Susannah. Ma Gaia ormai nell’abisso ci sguazza, a lei non la si fa: lo sgama subito e si scambiano piacevolezze, tipo minacce ai genitori di lei ricambiate da promesse di morte violenta per lui.
 
Recuperiamo comunque anche Gaia che, praticamente in contemporanea con mio padre, ci avverte che i gentitori di David hanno letto il suo diario: ci mancava solo questa.
Gaia è piuttosto tesa e si rivolge ad Alexander con modi un po’ sprezzanti. Per metterci il carico da venti lui le ricorda che era meno sprezzante quando hanno fatto l’amore (completamente dimentico che Ariel gli siede accanto).
Ah. Estiqaatsi. Ariel no sapeva questo. Come prendere la news? Ariel non sa bene che pensare: da Alexander ci si può aspettare qualsiasi cosa ma... Gaia? Su Gaia non ha mai dubitato di potere contare. Gli eventi passati hanno messo alla prova la loro amicizia che ne è uscita più salda che mai. Ariel sente davvero che Gaia è stata in trincea con lei e, spalla a spalla, sono uscite da una situazione disperata. E poi Gaia è forte e salda fisicamente e moralmente, qualcuno che davvero può starle accanto anche nel pericolo: una certezza. E, en passant, si scopa il tizio di cui è innamorata lei...
Diciamo che per il resto del tragitto Ariel guida in silenzio.
 
Non ricordo chi, a questo punto fa notare che questo potrebbe essere un ottimo finale di campagna. Concordiamo. L’MC vuole solo aggiungere un paio di teaser da fine stagione:
 
I genitori di David, affranti, con aria grave, circondati da altri genitori e col diario del figlio in mano che decidono di collaborare per porre fine a tutte queste stranezze che mettono in pericolo le vite dei loro figli. E ovviamente tra i genitori ci sono quelli di Alexander (Mario, ti stimo).
 
Derek circondato dei libri rubati e tutto intento a comporre un rituale, un po’ copiando, un po’ ascoltando come se qualcuno gli dettasse: è un rituale per trasformare un serpente in essere umano.
 
Aidan che si risveglia in forma umana e chiede ad alta voce: “Dov’è Gaia?”
I nitpicker danneggiano anche te. Digli di smettere.

Fabio Succi Cimentini

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Re:Monsterhearts – Moonshine: finale di campagna
« Risposta #2 il: 2012-05-29 22:51:08 »
Miseria, tanto di cappello. Sono di quei resoconti che ti mettono ancora più voglia di giocarlo e di vedere che racconti aggiungere a questa lista, ma soprattutto di vedere che altre storie salteranno fuori.
Complimenti a tutti, assolutamente!


Sono molto curioso sul cambio di Skin di Alexander, tralaltro. "Il viaggio l'ha cambiato" e il nome diverso. Dato che ogni Skin è legata a delle problematiche particolari, mi piacerebbe vedere approfondito cosa c'è di fantasma in lui, cosa è mutato e così via. Se Ezio vuole, ovvio.
nel dungeon nessuno può sentirti belare  |  emo gamer, sense of wonder gamer, pucci-un-cazzo gamer, vive la varieté.

Mauro

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Re:Monsterhearts – Moonshine: finale di campagna
« Risposta #3 il: 2012-05-29 23:08:05 »
Bello, si vede che è una campagna riuscita; se continua sono curioso di sapere cosa succede, ma già questa prima parte sembra riuscita parecchio bene.

Tutti noi seguiamo rapiti questa scena: Thomas non vuole tornare al dolore continuo della sua vecchia vita, all’essere il migliore amico della ragazza che ama. Perchè è chiaro, anche qui, in questo momento, che lei gli vuole davvero bene, ma non nello stesso modo di lui.
Infine Sarah convince Thomas a tornare con: “Se devo perderti io perché la tua famiglia possa riaverti, mi sta bene.”
Non ho chiaro questo passaggio: mi tornerebbe se fosse Sarah a essere innamorata di Thomas, ma essendo il contrario... perderlo in che senso? Rompe l'amicizia in modo che lui non sia amico della ragazza di cui è innamorato?
Comunque: la serie per Sarah si conclude lí?

Per il resto, sarei curioso di vedere il materiale preparatorio di Mario (pre- e post-prima sessione, sviluppi, ecc.).

Mr. Mario

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Re:Monsterhearts – Moonshine: finale di campagna
« Risposta #4 il: 2012-05-30 02:23:16 »
Mauro, magari in privato, perché in futuro potremmo voler giocare la seconda stagione, e non so quanto possa essere opportuno svelare tutto il mio materiale.

Ti posso fare vedere una minaccia come esempio.

La scomparsa della madre di Aidan è stata la scomparsa che Joe suggerisce come uno dei modi di far partire la prima sessione.

Susannah era una ragazza ragno. Aveva un bisogno disperato di nutrirsi, cosa che la faceva sentire terribilmente in colpa, perché lei desiderava solo non fare del male a nessuno. Così, aveva avvolto il suo quartiere in una ragnatela emotiva, che le segnalava quando una persona, o un animale, erano insopportabilmente tristi. Per queste persone, lei poteva fare qualcosa, separare il loro spirito dal loro corpo in modo non traumatico, e avvolgerlo in un bozzolo di protezione, un piccolo mondo privato in cui potessero essere felici, mentre lei poteva nutrirsi, lentamente, dei loro corpi, ora inutili, disseccandoli.

I suoi stessi genitori adottivi, la madre di Aidan (sconvolta, dopo una vita con un marito violento e ubriacone, nel vedere il figlio trasformarsi in un mostro), e Rover, il cane di Sarah (a cui Alexander aveva sottratto la voce e la possibilità di difendere la sua padroncina) erano stati assorbiti da troppo tempo per poter essere riportati alla vita. Thomas era sull'orlo. Il suo corpo era ancora vivo, ma in coma, e il suo spirito ancora avvolto nelle ragnatele Di Susannah.

Thomas aveva preso in considerazione l'idea di togliersi la vita. Non per colpa di Sarah, ma il fatto che lei non notasse nemmeno quanto i suoi sentimenti per lei erano cambiati, e vederla così felice nel manifestare il suo interesse per una persona così diversa da lui (Ariel), lo avevano spinto ai più cupi pensieri. Sappiamo che aveva cominciato a scrivere una lettera che sembrava una lettera d'addio. Non sappiamo se avrebbe portato fino in fondo i suoi propositi, perché Susannah lo trovò prima. E nel mondo di illusione potenzialmente perfetto per lui, che gli togliesse ogni ricordo di dolore, non c'era posto per Sarah. In quel mondo, lui non l'ha mai conosciuta, e non sente la sua mancanza, e il dolore della separazione.

Così, quando lei affronta un viaggio spirituale per andarselo a riprendere, ha di fronte a sé l'ostacolo che lui non si ricorda di lei. Quando lei gli chiede di tornare indietro, le memorie cominciano ad affiorare, quasi in modo impalpabile. Lei gli parla dei buoni, ottimi motivi che avrebbe per tornare alla vita, e lui le dice che c'è qualcosa a cui non può tornare, ad esserle così vicino e contemporaneamente non poterla amare. O tutto o niente. E' a questo a cui lei risponde con la frase che riportava Claudia. Se per la vita del suo amico deve rinunciare alla sua amicizia, è giusto così.

Sarah (e anche Lavinia, e io mi sento davvero un orrendo bastardo a quel punto) piange, e le sue lacrime cancellano il mondo di illusione. Lo spirito di lei precipita dentro il suo corpo, con sua madre che la tiene stretta, e non è più una Mortale. Ora ha camminato in altri mondi, ora il sangue che a preso dalla madre, che le permetteva di vedere così chiaramente nell'abisso si è svegliato del tutto. Ora è una Fata.

Thomas si risveglierà, in ospedale, e suppongo che non sia ancora stata detta l'ultima parola della sua storia, ma in questa stagione non compare più.


Menace: la divoratrice

Stakes: Susannah si convincerà di essere solo un mostro? I pg diventeranno suoi amici? I pg dovranno ucciderla?

First threat: Susannah Matthews
Craving: Intimacy (isolate them)
Offering: Support (save their skin at a vital moment)
Capacity: Sudden Violence (outright kill someone they love)

Custom moves:
Quando agisci per compassione nei suoi confronti, Susannah guadagna una stringa su di te.
Sognatore incorreggibile. Segretario dell'Agenzia degli Incantesimi. Seguace di Taku. L'uomo che sussurrava ai mirtilli.

Mauro

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Re:Monsterhearts – Moonshine: finale di campagna
« Risposta #5 il: 2012-05-30 05:57:59 »
Mauro, magari in privato, perché in futuro potremmo voler giocare la seconda stagione, e non so quanto possa essere opportuno svelare tutto il mio materiale
Volentieri, anche in privato va benissimo.

Susannah è uscita da qualcosa della prima sessione (se esiste un'equivalente della prima sessione di AW, devo ancora leggere il manuale), oppure l'hai tirata fuori dal nulla?

Citazione
Craving: Intimacy (isolate them)
Offering: Support (save their skin at a vital moment)
Capacity: Sudden Violence (outright kill someone they love)
Il nutrirsi in quel modo visto come Intimità? Interessante; mi sta venendo voglia di leggere il manuale, per capire meglio questi aspetti meccanici.
L'Offering e la Capacity sono entrati in gioco?

Giulia Cursi

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Re:Monsterhearts – Moonshine: finale di campagna
« Risposta #6 il: 2012-05-30 09:06:02 »
Stamattina non posso sarei interrotta mille volte nello scrivere, ma oggi pome metterò online il mio AP. Vedrò di riallacciarmi a quelli precedenti per dare appieno la crescita di Gaia.

Anche se lei ha preso due mosse da adulta sento che ancora non ha affrontato appieno la crescita, deve affrontare i suoi sentimenti per Aidan e vedere cosa sono, il perché lo sente vicino, il perché vuole aiutarlo.
Lei finora ha preso tutto un po' come veniva, il finire a letto con Alex è stato il frutto di un bisogno di affetto, comprensione e sfogo emotivo di cui entrambi avevano bisogno, ma loro non provano niente l'uno per l'altra a parte amicizia.

Invece con Aidan è diverso, Gaia si è fidata subito di lui nonostante all'inizio sembrasse il classico bulletto-teppista, ma nel momento in cui nonostante terrorizzata da lui che l'aveva inseguita, lo ha visto a terra nudo e umano che piangeva per sua madre... lo capiva, lei poche ore prima aveva visto morire suo padre... lo capiva davvero e la forza di quelle emozioni l'ha travolta, e lì mi ci stava tutto il correre da lui fregandosene di tutto e abbracciarlo forte! Non era un turn on, perché Gaia voleva solo fargli sapere a modo suo che non era solo e i suoi modi come quelli di Aidan sono molto fisici! ^^
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Mr. Mario

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Re:Monsterhearts – Moonshine: finale di campagna
« Risposta #7 il: 2012-05-30 09:53:29 »
Susannah è uscita da qualcosa della prima sessione (se esiste un'equivalente della prima sessione di AW, devo ancora leggere il manuale), oppure l'hai tirata fuori dal nulla?

Ci sono suggerimenti per la prima sessione. Uno è quello di puntare sul classico, perché funziona: una festa, una rissa, una sparizione misteriosa. Susannah era il mistero dietro la sparizione.

E' nata quindi 'dal nulla', anche se non proprio. Prima di tutto volevo renderla un mostro molto umano. Lei è bruttina, grassa (mangia compulsivamente sperando di tenere a bada la sua fame) e vorrebbe disperatamente degli amici (da cui il suo craving). Poi, contavo di usarla per scoprire che genere di cacciatrice di mostri fosse Ariel, e quanto si sentisse sola e incompresa Gaia. Susannah in effetti entra nella storia avvicinandosi a Gaia.
In più, la parola Loki assomiglia molto alla parola 'ragno'. E' un collegamento che non ho usato, ma all'occorrenza era lì pronto.

Citazione
Il nutrirsi in quel modo visto come Intimità? Interessante; mi sta venendo voglia di leggere il manuale, per capire meglio questi aspetti meccanici.
L'Offering e la Capacity sono entrati in gioco?

Sì, era un opzione. Nessuno dei pg è mai stato così triste vicino a lei, quindi non ho avuto modo di usarla su di loro, ma avrei potuto.
L'Offering no. La Capacity sì. Rover è morto per quello. Avrei potuto farlo anche con Thomas, ma mi sembrava molto più interessante che pensassero di poterlo salvare. Così era invece un'applicazione di 'leap to the worst possible conclusion', dopo l'ultimo discorso con Sarah. E, volendo anche di 'announce off screen badness' e 'herald the abyss'. Il confine è sottile.
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Mauro

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Re:Monsterhearts – Moonshine: finale di campagna
« Risposta #8 il: 2012-05-30 12:47:44 »
Ci sono suggerimenti per la prima sessione. Uno è quello di puntare sul classico, perché funziona: una festa, una rissa, una sparizione misteriosa. Susannah era il mistero dietro la sparizione
Mi sono spiegato male: intendevo uno schema come quello di AW, stile prima sessione con scheda + poi creazione fronti + poi seconda sessione.
Grazie delle informazioni; molto molto interessanti, mi sta ispirando sempre piú anche dal lato meccanico.

Ezio

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Re:Monsterhearts – Moonshine: finale di campagna
« Risposta #9 il: 2012-05-30 13:10:29 »
Ci sono suggerimenti per la prima sessione. Uno è quello di puntare sul classico, perché funziona: una festa, una rissa, una sparizione misteriosa. Susannah era il mistero dietro la sparizione.


Così per dire la mia campagna è iniziata con:
Dei bulli che attaccano una Licantropo
Gli stessi bulli che attaccano un Witch
Gli stessi bulli che se la prendono col Fae


La capetta figa del gruppetto di fighe di legno che da una festa


Per esaurire lotte e feste.

La misteriosa sparizione è stata gentilmente fornita dal tiro fallito del Fatato (dato che la Vampira non collabora e controlla la sua sete...) XD
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Re:Monsterhearts – Moonshine: finale di campagna
« Risposta #10 il: 2012-05-30 13:11:55 »
Dei bulli che attaccano una Licantropo
Gli stessi bulli che attaccano un Witch
Gli stessi bulli che se la prendono col Fae


Poveri bulli!
I nitpicker danneggiano anche te. Digli di smettere.

Mauro

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Re:Monsterhearts – Moonshine: finale di campagna
« Risposta #11 il: 2012-05-30 13:17:23 »
Ma i bulli se li cercano col lanternino?

Ezio

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Re:Monsterhearts – Moonshine: finale di campagna
« Risposta #12 il: 2012-05-30 13:24:45 »
Be'...


Il Licantropo ha la mossa che gli consente di uscire dalle gabbie, quindi la cosa più sensata per iniziare il gioco era proprio colpire quella flag: "Diana, dei bulli ti hanno preso all'entrata e ti hanno chiusa nel locale caldaie. Cosa fai".
Perchè, sono convinto, il modo migliore per iniziare una campagna è colpire le flag dei PG: metti in pericolo il Vero Amore del Mortale, intrappola il Licantropo, fai tradire la Queen.

Allo stesso modo Darius lo Stregone si era isolato da tutto e da tutti. Volevo andare a rompergli i coglioni e non mi piace usare troppi PNG...

Per Ambrose il Fae mi serviva vederlo in una situazione in cui qualcuno aveva bisogno di lui, e allora è nato William, il nerd della classe, che gli ha chiesto aiuto contro i bulli che, dopo tutte le batoste della giornata, erano entrati in escalation per ristabilire il loro status.


Poi... i PG con nome del "gruppo dei bulli" sono Jonathan e David.
Jhonatan è morto, ucciso da Ambrose e Diana.
David è stato hexato da Darius e Amanda ha la mossa personalizzata: "Se ti bevi David marchi esperienza".

Si, poveri bulli XD
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Giulia Cursi

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Re:Monsterhearts – Moonshine: finale di campagna
« Risposta #13 il: 2012-05-30 13:41:09 »
Per chi volesse altri AP della campagna andate pure qui: http://www.gentechegioca.it/smf/index.php/topic,7028.0.html

Nel frattempo attendete il mio AP sulle ultime giocate e soprattutto sul finale.
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Re:Monsterhearts – Moonshine: finale di campagna
« Risposta #14 il: 2012-05-30 15:56:45 »
Io sono Gaia Volpi la ragazza che esiste da un mese circa, una ragazza che prima era un serpente. Un crotalo diamantino orientale per la precisione, un serpente a sonagli con tanto veleno da poter uccidere dai 4 ai 6 uomini adulti... un tipetto pericoloso.

Ammetto che all'inizio avevo difficoltà a inquadrare Gaia come ragazza, io la vedevo di più come un serpente che cerca di ambientarsi a un nuovo corpo, a delle capacità cerebrali evolute, alle reazioni fisiche tipiche dei mammiferi e ai sentimenti.
Di conseguenza le prime sessioni io la giocavo come se cercasse di comprendere gli umani, ogni animale ha delle regole sociali, i lupi hanno una precisa struttura di branco con capo, vice ecc... i leopardi vivono da soli, quindi vedevo Gaia che cercava di capire come inserirsi nella società umana e capire i legami tra i ragazzi.

In questo il suo comportamento aperto con Susannah veniva da ciò che aveva imparato da Ariel, lei aiutava tutti quindi anche Gaia pensava che fosse giusto aiutare gli altri e trattare tutti bene.


Bene riprendiamo il racconto con un riassunto, inserirò solo quello che è successo al mio pg visto che il resoconto di Claudia prevede già tutti.

Dopo la morte e successiva rinascita di suo padre Gaia capisce di essere umana, ormai è così e non può ignorarlo. Tornare serpente significherebbe rinunciare alla sua famiglia, ai suoi amici e lasciare in sospeso tanti torti subiti, tra cui quell'infame di Devon.
Poco dopo tutto questo vado in casa a rattoppare Alex che mi aveva aiutata contro Derek, siamo entrambi sfiniti, sconvolti e soli. Non so Alex ma io mi sentivo tremendamente sola e incompresa (sono una teenager con molti problemi), avevo appena capito di voler essere umana e Alex incredibilmente mi consola! [Lì rimango spiazzata anche fuori gioco, ma dura poco, perché Ezio dice: Turn someone on!] =__="

Mi concedo a lui, perché? Beh era un bel momento di condivisione, ne avevamo bisogno entrambi e Gaia non vede il sesso come un tabù, ma come un atto naturale. Del resto poi si rende conto che per gli umani racchiude più del semplice atto fisico.
Alex con me rivela una gentilezza inaspettata, è tremendamente premuroso e io faccio altrettanto, per questo poi altri suoi atteggiamenti mi risulteranno del tutto folli.
[Ovviamente Loki si becca un'altra stringa su di me e Alex viene liberato! Giubilo!]

Purtroppo il naso di Aidan gli rivela l'arcano e mi guarda scioccato come a dire "Ma perché proprio lui?", mi metto subito al lavoro perché non ho una risposta valida e non so perché ma mi sento in colpa.
Premetto che Gaia non sa di Alex+Ariel, quindi i sensi di colpa vengono con Aidan... ma perché?

Parto con Aidan per andare da Susanna, succede un casino quando Aidan trova la madre che gli si sbriciola tra le braccia, si infuria, si trasforma e uccide Susannah... poi si gira verso di me. E lì sento che non ha più il controllo, do un occhio alle scale e corro!
Lui mi segue e finiamo nel bosco, sono sfinita ma riesco a nascondermi e mi becco la condizione Terrorizzata da Aidan.

Poi lo sento... sta piangendo, è inginocchiato a terra, nudo e disperato.
[Lì mi sono tornate in mente le due lacrimucce che ho versato quando è morto il padre di Gaia!]

Mi avvicino... mi inginocchio e lo abbraccio forte.

[Poteva essere l'occasione per me di iniziare una storia d'amore? Naturalmente no! Perché veniamo interrotti!]

Mentre abbraccio Aidan e sto per dirgli qualcosa lui grida! Ha un dardo di balestra piantato nella schiena e un David armato che si avvicina.

Sono scioccata! David! Lui è mio amico, abbiamo combattuto assieme, abbiamo rischiato la vita assieme e ora sta cercando di uccidere il nuovo membro del nostro gruppo? Ma che razza di comportamento è?
Ci parlo e risolvo solo che mi colpisce additandomi come mostro assieme a Aidan e dicendo che dobbiamo morire perché siamo due esseri pericolosi.  :o
Guardo nell'Abisso il quale mi suggerisce di usare le mie zanne avvelenate, uccidere David è l'unico modo per salvare la mia vita e quella di Aidan. L'Abisso non mi ha mai mentito, ogni volta che mi sono rivolta ad esso ho sempre ottenuto qualcosa, comprendo che ha ragione non ho altra scelta.
Mordo David uccidendolo, nel farlo mi scendono lacrime. Avrei voluto evitarlo davvero.

Mi ritrovo in ospedale su un letto tutta fasciata con accanto mio padre che dorme, Ariel viene da me e ci raccontiamo tutto. Sono davvero felice che Devon sia morto, avrei voluto essere con lei, ma per fortuna anche Thomas sembra sopravvissuto bene o male.
Poco dopo c'è il casino in terapia intensiva, accorriamo entrambe e vediamo Aidan andarsene.
Sono preoccupata per lui, spero davvero che non faccia male a nessuno e che nessuno lo incroci.

Ecco finire la penultima sessione.
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