Patrick, hai letto l'articolo di Claudia e Michele per il nuovo IncBook 2012? Non è ancora online ma si intitola "tre riflessioni un po' così", e mette a confronto diretto il settore dei videogames con quello dei gdr.
Il confronto, non è solo disastroso, è umiliante. Come una partita di calcio in cui una squadra miliardaria (pensa al costo in termini di soldi e di impegno del giocare a D&D rispetto ad un qualunque videogame) le busca 180 a zero (2 gol al minuto) da una squadra messa in piedi da un gruppo di amici della parrocchia (non ci sono solo le multinazionali a fare giochi online) dimostrando di non sapere nemmeno cos'è una palla, dando calci invece al culo dei compagni di squadra, con il pubblico che ride, sghignazza e tira uova marce. In mondovisione.
Per motivi sociali (una subcultura asociale e basata sulla sopraffazione e sul bullismo che vuole autoconservarsi), culturali (infantilismo: il rifiuto di qualunque cosa che non sia darsi spadate o colpi di pistola laser, visto come "per femmine"), economici (perchè sforzarsi di innovare quando puoi spremere sempre i soliti gonzi?) il settore dei gdr è diventato un settore che cerca, con tutte le sue forze, l'immobilismo, la stagnazione, l'arretratezza, l'ottusità, visti come motivi di vanto.
Mentre i videogames non si evolvevano solo in termini di tecnologia, ma si aprivano a idee nuove, target nuovi, giochi nuovi, tutta l'industria dei gdr ha spinto da sempre affinchè i suoi "adepti" (e in questo caso la parola è davvero indicata) si isolassero nei loro scantinati, per evitare che entrassero in contatto con il mondo esterno, per paura di perderli. E la cosa ormai è autoalimentata: credo che questa spremitura dei limoni sia stata calcolata a tavolino solo quando è iniziata, quando la TSR rischiò di fallire e moltiplicò le uscite di colpo (proibendo al tempo stesso qualunque playesting interno, perchè "faceva perdere tempo"). Non meraviglia che all'epoca la padrona della TSR disprezzasse apertamente (e vocalmente, con tutti ogni volta che ne aveva occasione) i gdr e chi li giocava. Ma dopo che è iniziata, questa è diventata "la maniera in cui si fanno i gdr", inculcata nei nuovi game designer sin da quando erano giocatori.
I giochi di ruolo sono arrivati al nuovo secolo in maniera vergognosa: masse di pagine di fuffa derivativa, "pornografia per Nerd" (cioè, con spadoni fallici e pistoloni e donnine discinte in copertina, tutto evocato e mai niente di esplicito, invece di sana pornografia normale con gente che tromba), regolamenti stupidi e controproducenti, ferraglia arrugginita e melma puzzolente venduta a peso d'oro, dicendo che "un bravo GM" l'avrebbe trasformata in buon vino...
Io non gioco a D&D (e alla maggior parte dei giochi che lo scopiazzano) semplicemente perchè, a mio giudizio, sulla base della mia esperienza e di quello che ho imparato sui gdr, è uno schifo di gioco. Tonnellate di cartaccia inutile che serve solo a mascherare l'assenza di un gioco decente sotto.
E sì, parlo anche della quarta edizione: quattro idee forgite in croce messe lì in maniera maldestra e contraddette due pagine dopo. "fa un pochino meno schifo dell'edizione prima" è un motivo sufficiente per sperperare cifre con le quali ti compreresti una decina di giochi migliori?
E non conta l'intenzione, o l'abilità del designer: a fare la terza edizione c'era Jonathan Tweet, uno dei game designer migliori e più innovativi del mercato, ma anche se ha migliorato qualcosa (rispetto a AD&D2 la 3 pare una roba fantascientifica), comunque D&D non potrà mai essere un buon gioco. Troppe teste, troppe attese, troppi polli nel pollaio, troppi interessi, troppe spinte. Perchè se fai un D&D che funziona in 40 pagine, la Hasbro non è che ti premia, ti caccia via e brucia il prototipo. Quando devi creare un D&D, devi creare un gioco più lungo possibile, per vendere più manuali che puoi, dando un esperienza di gioco sempre insoddisfacente, per spingere all'acquisto di espansioni, moduli... e della versione successiva, "che risolverà tutti i problemi"
Ma il peggio, di questi giochi (e qui chi ha scopiazzato D&D è riuscito persino a fare di peggio, anche se anche qui a dare via a tutto è stata la TSR) è che non si limitano a non funzionare, amorfi, e tu li prendi, li butti via e dici "vabbè, mi hanno fregato dei soldi, amen".
No. Sono giochi che spingono meccaniche sociali malate. Un "intrattenitore" che si "vendica" con il suo potere di "dio del mondo", generano un atmosfera di negazione, di silenzio, non si può parlare di problemi di gioco perchè critichi il GM come persona a quel punto.
Sono giochi che non si limitano a non funzionare: fanno sì che per chi li gioca, DOPO, sia più difficile giocare relazionandosi con gli altri giocatori con onestà e fiducia. Sono giochi che, dopo averli giocati, hai bisogno di "disintossicarti" prima di essere in grado di giocare decentemente a qualcos'altro.
E' stato un errore iniziale dei gdr? No. D&D negli anni 70 era un prototipo malfunzionante e pieno di problemi, ma stava in 50 pagine. la produzione di moduli era scarsissima. Era un gioco in scatola di 50 pagine con cui potevi divertirti con gli amici a ripulire dungeon. Non era una macchina mangiasoldi che scaricava tutto sul GM
Era prevedibile che con i gdr si sarebbero volute fare altre cose. E allora, in un evoluzione naturale come quella dei videogames, D&D sarebbe stato sostituito nel tempo da altri giochi, come Pong è stato sostituito. Magari, visto che non c'è il fattore "progresso tecnologico dei computer" di mezzo, a differenza di Pong D&D sarebbe giocato ancora adesso, ogni tanto, per spazzolar un dungeon.
Cosa è stato a bloccare questo progresso? A tramutare il mondo dei gdr in questa cloaca incestuosa e stagnante? La rapacità dei Bloome e di chi è venuto dopo? la megalomania di Gygax e altri? Crepe intrinseche nella cultura che si era già formata attorno? Non lo so, forse tutto questo insieme. Claudia e Michele fanno alcune ipotesi n quell'articolo, basate sulla mole dei volumi, ma qualcuno è intervenuto prima, portando un gioco di 50 pagine a quella mole. Trasformando D&D in Parpuzio....
Il risultato oggi è una sub-cultura che mi fa abbastanza schifo, e non da oggi. Se cercate in Usenet trovate i miei post polemici sin dalla prima settimana del newsgroup sui gdr, nel 1995 (E non li avevo postati prima solo perchè ancora non esisteva). All'epoca credevo e dicevo ancora un sacco di cazzate, credevo ancora in troppe "verità rivelate" del mondo dei gdr, ma che ci fosse qualcosa di profondamente malato in quell'immobilismo era già evidente negli anni 80. E che AD&D 2 fosse una ignobile schifezza mal playtestata si vedeva da subito. A voler tenere aperti gli occhi.
Quando ho scoperto i giochi forgiti ero già schifato, smagato e disilluso dai gdr esistenti, dall'ambiente e in generale da tutto quello che gli girava intorno. Se non li avessi scoperto oggi non giocherei con i tradizionali: non giocherei per niente.
Cosa è stato The Forge? Un ritrovo di geni illuminati del design? Direi di no. Alcuni dei game designer che vi si sono riuniti sono certamente molto bravi, ma è mai possibile che per un puro casi vi si siano trovati dei tali geni del design da far fare un balzo evolutivo del settore pari in proporzione a quello che separa la scoperta del fuoco ad internet... in due-tre anni? In un luogo dove c'era più innovazione nel design in tre mesi di quante ne erano avvenute in tutto il mondo dei gdr in vent'anni?.
No, ovviamente non è possibile. L'innovazione, vera, è stata una sola. Una sola. "vogliamo osservare come funzionano davvero le partite, vogliamo basarci sul gioco pratico".
Ed è bastata un occhiata per far vedere che l'imperatore era nudo, che il suo era un abito di sole fregnacce, che le "verità rivelate" del mondo dei gdr erano un cumulo di idiozie. E' bastata un occhiata per far saltare il tappo.
E una volta fatto saltare il tappo che teneva bloccato lo sviluppo del design, in pochissimi anni come in un ondata di piena sono arrivate tutte le innovazioni che sarebbero dovute arrivare prima, se non fossero state bloccate o rifiutate. Che altri game designer avrebbero scoperto probabilmente molto prima, se non li avessero condizionati a non vederle.
Ma per il mondo dei gdr, per la gran massa dei giocatori, dei gruppi, degli autori, è tardi. Ormai è troppo tardi, sono da tanto tempo nell'acqua stagnante che non saprebbero più come sopravvivere nell'acqua fresca. Hanno una gran paura dell'aria aperta, di uscire dallo sgabuzzino dove sono rimasti per trent'anni. Più gli dicono che c'è un mondo fuori, più gridano di lasciarli in pace, chiudendo gli occhi e avvinghiandosi ai volumi che li tengono a fondo come se fossero l'unica cosa che li può salvare.
Non è crudeltà dire che sono persi. Irrecuperabili. E' una semplice constatazione. Non ha alcun senso fare "proselitismo" in quell'ambiente, l'unico risultato è scatenare ancora di più il loro terrore e farli reagire, anche violentemente. E poi a questo punto... sarebbe davvero fargli un favore, fargli capire che non sono "bravi GM" e "bravi giocatori", o sarebbe una crudeltà inutile? Non è meglio lasciarli alle loro illusioni?
Chi può ancora cambiare sono quelli che non chiudono gli occhi, che da sempre sentono il disagio anche se magari non sanno definirlo. Quelli che non si trovano proprio benissimo nell'acqua stagnante. Beh, per quelli basta aprire un attimo la porta, uno spicchio, giusto per far entrare un po' di luce. Quelli vivi e curiosi andranno da soli a vedere cos'è, ad uno gnoccocon o ad un altro incontro, o su G+, o semplicemente chiedendo qualche informazione online o di persona. Gli altri andranno più a fondo per non vederla: così li separi subito senza sprecare energie, mentre se ti tuffi con l'idea di "illuminarli" faranno un gran polverone e allora sarà un casino distinguerli...
E per il resto: questi sono giochi per gente normale. Non "normale" nel senso di "che si attiene ad una norma decisa a priori da Moreno", ma "gente normale" nel senso di "gente di tutti i tipi e di tutte le tendenze, ma che non deve essere recuperata con fatica da anni ed anni di condizionamenti e paranoie".
Alla fine, la risposta più semplice e breve è questa: non voglio giocare a Parpuzio perchè io gioco giochi completamente diversi, giochi per gente normale. Che cosa hanno mai in comune con quell'ambiente là?