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[Slow Down]Giocare un gay o un pg dell'altro sesso
Mattia Bulgarelli:
--- Citazione da: Manuela_Soriani - 2012-05-28 10:59:34 ---Per esempio nell'Apocalisse Religiosa che gioco con Mattia come MC, Carne, il mio Senza Faccia è un personaggio davvero strano, mammone, visionario, troppo dolce e incoerente per essere considerato davvero "un uomo duro e puro" come dovrebbe essere...
--- Termina citazione ---
Io non vedo il problema... per me per il tuo PG Carne è molto più evidente la stranezza, il suo comportamento "da cane" (come si affeziona, come protegge, ecc.) rispetto al suo "essere maschio"... Che comunque non è sminuito, ti ricordo quella volta che ha rigato la faccia di uno con un saldatore per poi fuggire sfondando una barriera di cemento correndoci addosso?(mossa: "Evvai!") ^^;
--- Citazione ---E' difficile spiegarlo, ma è come se mi fosse facile intuire come essere "giustamente fragile", melliflua o seduttrice. Credo che sia una questione di empatia personale.
Questa sensazione spesso mi da un potere che non voglio. >.<
Detto così suona terribilmente immodesto, ma non vuole esserlo, credetemi. @_@
Mattia, spiegaglielo tu.
--- Termina citazione ---
Non so bene neanche io come spiegarlo, ma è una sorta di "non vedere, amico giocatore, una seduzione che non ci vuole essere, la vedi solo perché te la aspetti".
Manu, tu sei una girly-girl (o meglio, una "chastily playful womanly-woman"), vesti di rosa e hai un sorriso per tutti, dai confidenza, ecc.
Noi maschietti siamo programmati perché ci si alzino i giri del motore se una donna ci dà confidenza.
Io che ti conosco so che puoi essere feroce, puntata a missile su un obiettivo (es.: il lavoro), e in grado di rimettere in riga chiunque a parole, ma il giocatore occasionale vede una donna/ragazza che ha voglia di divertirsi e basta.
Sarà quello? ?_?
--- Citazione ---Mi ricordo che una mia amica mi disse "io non giocherei mai X (X= nome del suo personaggio uomo) come gay".
Io, come giocatrice bastarda, mi ero proprio impuntata a volere "X" a tutti i costi per il mio Edward (il mio pg gay).
Ci ho messo (ve lo giuro) mesi di gioco per conquistare "X". Ma alla fine ce l'avevo fatta.
E' stata la più grossa soddisfazione ludica della mia vita!
--- Termina citazione ---
N.B.: il personaggio esisteva da molto prima che Twilight rendesse nefasto il nome Edward. ;_;
Per amor d'AP, per la cronaca era una campagnona lunga lunga di Tradizionale (GURPS).
--- Citazione ---Mi mette a disagio. Mi sembra di essere una macchina "sforna fanservice".
Bene, non voglio esserlo.
--- Termina citazione ---
Manu, diciamo la verità, il fanservice ti viene bene (sarò io che sono tuo marito e sono più vulnerabile a te? Noi e la nostra Relazione da 8d10... XD ), e nelle partite in cui il tema è più "leggero" ci può anche stare... ti ricordo in AiPS Supereroi quante volte Luther, il nostro "Tank" (regia? Diapositiva! http://micheladasacco.deviantart.com/gallery/30543622#/d2p1uq0 ), è finito col costume stracciato per la gioia delle sue fan (PG e giocatrici XD).
Davide Losito - ( Khana ):
A Lucca 2011 (l'ultima trascorsa) abbiamo giocato Effetto Cherenkov.
Nel gioco, tre personaggi sono coinvolti in un triangolo amoroso.
Dato che i giocatori erano soltanto maschi, si è deciso, di comune accordo con i tre giocatori in questione, che sarebbe stato messo in scena un triangolo amoroso omosessuale, perché trattandosi di LIVE fare interpretare una donna ad un giocattore barbuto sarebbe stato peggio e avrebbe reso il personaggio una macchietta.
Non ho idea delle reali inclinazioni sessuali dei giocatori (e poco me ne importa, ho smesso da circa 20 anni di preoccuparmi di queste cose: ognuno ama chi gli pare, nei limiti della maggiore età), ma decisamente ha funzionato e ora come ora, dovesse ripresentarsi la situazione, porterei l'esempio e cercherei di far passare la stessa idea.
Personalmente invece, con GdR table top, mi sono trovato a interpretare PG donne, come giocatore non solo come GM.
Di norma mi ispiro a persone reali che conosco e cerco di riproporre (la mia versione del) loro comportamento. E' il modo migliore che conosco e non è diverso da ispirarsi ad un attore o ad un personaggio cinematografico maschio per dare vita ad un PG.
Dal canto mio, per vari motivi tra cui l'avere frequentato il mondo dell'allevamento canino, conosco omosessuali sia uomini sia donne e devo dire che, a conti fatti, la differenza con un eterosessuale esiste solo nel momento dell'eccitamento sessuale.
E' facile identificare quegli omosessuali maschi che palesemente si lasciano andare ad atteggiamenti cosiddetti effeminati (le "checche"), ma molto spesso si dimentica che esistono omosessuali che non hanno nessun atteggiamento palese che li possa far differire da un eterosessuale dello stesso sesso.
Viviamo in un paese che ha fatto del machismo una cultura e ci ha costruito su un regime... quindi abbiamo acquisito dei luoghi comuni che ci arrivano dai nonni, tali per cui il "frocio" si mette le parrucche e si trucca "come le donne".
E' una cazzata.
Sebbene ci siano alcuni omosessuali che lo fanno (ma secondo me sono già più transgender... per quello che queste differenze possono valere...), ci sono eterosessuali che si divertono a fare le drag-queen e omosessuali che non hanno alcun interesse al travestitismo.
Quindi interpretare un gay non è così "lontano" dalla quotidianità di chiunque, l'unica cosa che dovete "ricordarvi" è che vi interessano i PG con "Carisma 18" del vostro sesso, e non quelli dell'altro.
Ad ogni modo, penso che la cosa più "lontana" da me e quindi più complessa da interpretare sia una donna omosessuale.
Sono personalità che vedo "aliene", anche nella vita reale... perché non ho nessun tipo di base esperienziale per capirle e "riprodurle".
E anche qui... "l'uomo con le tette" è solo il luogo comune più superficiale possibile.
Meguey Baker:
(I look forward to reading through all three pages of this thread before replying further!)
Mattia Bulgarelli:
--- Citazione da: Meguey Baker - 2012-05-31 14:56:23 ---(I look forward to reading through all three pages of this thread before replying further!)
--- Termina citazione ---
Please let us know if you need help in translating something. I see many figures of speech that will be very easily lost in translation. ^_^
I think you already know these:
GdR = RPG
LIVE = LARP
Moreno Roncucci:
Prima di tutto, ho risposto a Jackvice in un nuovo thread perchè si trattava di un argomento off-topic:
La sessualità non è booleiana
Per il resto, specifico solo che io sto parlando di "facile / difficile" nel senso di difficoltà ad aprirsi, e di mettere "sincerità nel gioco" (se la conferenza di Ron ad Inc dell'anno scorso fosse già online qui ci metterei il link...).
Un attore è un bugiardo. Lasciamo stare vari metodi, sistemi e scuole per "entrare nel personaggio", sono costruiti sull'aggiungere alla mera "recitazione" altri elementi. Ma la mera "recitazione".. è bugia. E' inganno. Non reciti per te stesso (a meno che non ti stai autoingannando), reciti per un pubblico.
Non sto facendone un discorso "morale", non c'è alcun giudizio nel definirla "inganno", è semplicemente una maniera di comunicare qualcosa ad un pubblico.
Ma il gioco di ruolo è un altra cosa. C'è sì una componente di "recitazione", ma è la componente che serve a comunicare. Usi le tecniche della recitazione per comunicare il tuo personaggio agli altri al tavolo. Ma è solo una tecnica. E spesso pure controproducente.
Esempio: devi comunicare che il tuo personaggio sta mentendo in maniera evidente. Se fossimo a teatro, saresti costretto a basarti sulla recitazione (e su un copione scritto apposta per farlo capire, sulle luci, sulle reazioni degli altri personaggi, etc, ma non divaghiamo troppo).
Se sono al tavolo di un gdr, posso semplicemente dire, papale papale, out of character "mentre dico queste cose, è chiarissimo che sto mentendo".
Posso cioè semplicemente SPIEGARMI. Anche questa è una maniera di comunicare (e di solito molto più efficace della semplice recitazione, al tavolo).
Ora, la confusione fra "recitare un pG" e "interpretare un PG" è molto diffusa nell'ambito del gioco tradizionale. Da qui un sacco di giocate insulse con giocatori o GM che sforzano doti attoriali scarse o inesistenti nel vano tentativo di comunicare qualcosa di semplice come lo stato d'animo del loro personaggio, fallendo miseramente e incasinando il gioco, per il terrore di commettere il Peccato Mortale del Metaplay e di spiegarsi out of character...
Se fossimo ancora ancorati a pratiche così primitive e controproducenti, allora sì, interpretare me stesso mi riuscirebbe molto più facile del far credere agli altri al tavolo, con la sola recitazione, che sono una leggiadra Elfa dei Boschi. Ma visto che quelle superstizioni del gdr tradizionale le ho da tempo buttate nel cesso... a me cosa me ne frega di questo aspetto?
La "difficoltà" di giocare personaggi DIFFICILI DA RECITARE non la conto nemmeno, io la considero IRRILEVANTE, un problema RISOLTO. Semplicemente, se sono "difficili da recitare"... NON LI RECITO, uso altre tecniche di comunicazione, descrivo a parole o a disegni quello che non sto recitando, punto a farmi capire, non a far vedere come sono bravo a fare le vocine.
Quando parlo della "difficoltà di fare personaggi close to home", non parlo della recitazione. Non ci penso nemmeno, non la considero, se non fosse stata tirata fuori da altri post non avrei nemmeno pensato che fosse in qualche modo legata a questo discorso e a questo thread. Quello di cui parlo è la difficoltà nel gestire i rapporti "me stesso - il mio personaggio" e "me stesso - altri giocatori". Nel gestire difficoltà sociali e psicologiche che rischiano di metterti a disagio (ed eventualmente sbatterti completamente fuori dall'immedesimazione e dalla storia)
E a questo proposito... qui l'abilità nel recitare può diventare persino controproducente: ho visto davvero un sacco di persone, in difficoltà in situazioni di gioco che potevano metterli fuori dalla loro zone of comfort, usare la recitazione come "distanziatore": perchè recitare è mentire, e se mentre giochi il personaggio diventa troppo vicino, mettersi psicologicamente nell'ottica di "recitare" invece di "essere" è un distanziatore immediato.
In effetti, un certo interesse che nutrivo tempo fa per la recitazione è scomparso completamente non appena ho visto come veniva usata come "salvagente" in un sacco di giochi, diminuendone l'impatto e ostacolandone il funzionamento. Se "reciti" un Cane, non stai giocando a Cani nella Vigna. Se "reciti" un Servitore, non stai giocando a La Mia Vita Col Padrone (infatti, "A manifest on Mastery" come articolo è in gran parte dedicato a come far smettere di recitare i giocatori...), e così via.
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