La sessione inizia male, con cena a casa dei miei in cui la menano su come non ci sia da immischiarsi fra Auberon e Titania, che porta a brutte cose, che dovrei rispettarli e così via. Wow, grazie mamma e papà, non me ne ero proprio accorto di essermi infilato in un casino di dimensioni ciclopiche. Dopo dieci minuti di questa solfa, mollo lì la cena ed esco, ho bisogno di un po’ di aria fresca e di calmarmi.
Diana mi segue, e pure Jordan che insiste per accompagnarci, proteggerci e così via. È stata una giornata pesantuccia per tutti, e quindi scatto contro di lui, dicendogli per l’ennesima volta che la sua presenza non è gradita. Questa volta il messaggio pare passare, e ci rimane decisamente male. Ci rimango male pure io, ma a spiegarlo in termini gentili pare non capire che no, al momento non sono interessato ad una relazione con lui.
A peggiorare le cose, mentre io e diana parliamo di come disincantare Jordan per farlo tornare una persona normale, arriva Victoria che inizia a blaterare di mostri, vampiri, di vendette. Le viene fatto notare che la città è in mezzo ad un’infestazione fatata, mentre i vampiri sono due e al momento sotto controllo. Lei continua a parlare di fare giustizia e liberare la città dai mostri. Cavoli Victoria, allora c’è davvero segatura umida in quella testolina. Le faccio presente che, ehi, nemmeno io sono 100% Vero Umano. La cosa la lascia inorridita, ma poi subito trova una scappatoia dicendo che, certo, io sono abbastanza umano, per non essere sterminato con gli altri! Alla faccia dell’ipocrisia…
Diana rivela di essere un lupo mannaro, e qui Victoria ha vita un po’ meno facile nel giustificare la cosa. Mi accorgo che Victoria ha fatto (involontariamente, ma questo non lo so) ricorso alla malia fatata, e questo davvero mi spazientisce. Ipocrisia su ipocrisia, per poter giustificare le proprie azioni. Cerco di levarmela di torno, facendole appunto presente che ci sono diverse fallacia nei suoi ragionamenti e dirle che non ha diritto di vita e di morte su nessuno, che a me è successo di uccidere e che, davvero, non vuole avventurarsi su quella strada (shut down); fallisco miseramente il tiro e, cvd, entro in darkest self. Merda, questa non ci voleva, so già che andrà tutto a donnine allegre (e infatti…).
Segue confronto fra Victorie e Diana, Diana si trasforma e le pianta i soliti 10 cm di unghioni nel petto, ma poi ci ripensa e, ricorrendo alla mali fatata, guarisce le sue ferite. Non capisco bene perché mai lo faccia, diamine se vuoi ammazzare qualcuno, fallo e poi assumiti la conseguenza delle tue azioni! Di fatto Victoria adesso è libera di salire sulla sua auto e cercare di tirarci sotto, Diana (al solito) mi carica in spalla e ce la diamo a gambe (successo parziale, finisci in mezzo a un casino peggiore. Dato che Darius stava evocando i cavalieri fatati, sappiamo già cosa ci aspetta).
Dopo questa scena, ero parecchio frustrato. Da un lato il dover fare, di nuovo, male a Jordan per evitare che mi segua come se fosse la mia ombra. Non è bello, non vorrei farlo, ma è talmente ossessivo che davvero ci vuole questo per fargli capire che la sua presenza non è gradita in questo momento. Dall’altro, Victoria che all’improvviso ha diritto di vita e di morte su un sacco di gente qui in città. Ehi Victoria, forse se tu avessi speso del tempo a conoscere questi “mostri” sapresti che sono persone pure loro, e che per quanto adesso tu sia in modalità determinator, non è bello andare in giro ad ammazzare gente e poi dover fare i conti con la cosa.
E poi il darkest self. Nel momento meno opportuno. So già che mi farà fare cose di cui mi pentirò amaramente. So già che al 90% queste cose causeranno una rottura fra me e Diana, e sarà meritatissima. Sigh.
Come previsto, finiamo nel bel mezzo della lotta fra Darius (con tanto di spada non-proprio-magica), Amanda e i cavalieri. Darius sembra cavarsela bene contro il Cavaliere del Falco, Amanda almeno non è per terra e Diana-lupo sta allegramente aprendo in due un altro cavaliere. Sono disarmato, e non so bene cosa fare. Però è evidente che i cavalieri stanno perdendo, e che nel fare ciò vengono meno ai giuramenti nei confronti di Auberon. Forse qualcosa che posso fare c’è.
Appena il Cavlaiere del Falco cade, decapitato da Darius, gli altri, rimasti senza un capo, si arrendono. Posano le armi, e ci dicono come, per rimediare al disonore, l’unica cosa da fare per loro sia non tornare a Faerie, disperdere la propria essenza in boschi, laghi e fiumi, e cessare di esistere. Eh no. Mi faccio a vanti e ordino loro di tornare a Faerie, andare da Auberon e fargli presente che questo è quello che succederà a chi cercherà di fare del male a Diana, a Darius, ai miei genitori, Jordan, o qualsiasi altra persona in questa città. Esitano, e decido di passare alle minacce: non vogliono farlo? Ve bene, ma troverò un modo per dare la caccia alla loro essenza, la prenderò, la metterò in corpi umani e poi li consegnerò ad Auberon. Non ho idea di come farlo, ma possono stare sicuri che troverò un modo. Impallidiscono, si inchinano ai miei piedi e mi giurano fedeltà prima di ripartire.
Tutto ciò è orribilmente sbagliato. Non voglio comandare su nessuno. Non voglio nemmeno dare ordini, o minacciare. Ma questo è l’unico modo che mi viene in mente ora per cercare di evitare che domani arrivino altri cavalieri, più numerosi. E dopo di quelli, degli altri. E ancora, e ancora… Questo dare ordini e giurare fedeltà mi fa un po’ schifo in tutta sincerità, e so già che una volta fuori dal DS me ne farà ancora di più.
Ora, si fa un gran parlare (soprattutto da parte di Darius) di come dovrei, a volte, starmene fermino. Però mica son l’unico, dato che ora Darius ha l’idea geniale di aggredire alle spalle uno dei cavalieri superstiti. Cosa cosa cosa?! Cioè, capisco che fino a 10 minuti fa questi volessero farci la pelle, ma adesso si sono arresi, e anzi sono la migliore chance di limitare altri casini futuri, e tu vai ad ammazzarne uno? Ah, sei incazzato nero perché ti ho rubato la scena, ok, capisco. Ma allora prenditela con me, non con questo povero tizio. Ah, non vuoi farmi del male davanti a Diana (ma se lei non fosse stata lì non avresti avuto problemi. Ipocrita). Beh, notizia dell’ultimo minuto, avresti fatto molti meno danni sfogandoti direttamente su di me comunque. Che ne diresti di stare fermino, ogni tanto?
Il cavaliere è oramai morente. Mi getto su Darius, tenendolo fermo, poi Diana ci dice di smetterla, prima di essere lei a doverci separare. Lascio andare Darius, ma non appena lo faccio lui finisce il povero cavaliere. Eh no. Raccolgo la spada di uno dei caduti e torno a farmi addosso a Darius, stavolta con l’intenzione di fargli male. La fiducia che quel cavaliere mi aveva dato è stata tradita da quello che dovrebbe essere un mio alleato, sangue deve ripagar sangue. Diana si mette in mezzo di nuovo, e la cosa mi fa calmare. Lei è decisamente spazientita, se ne va per conto suo (non posso darle torto). Peccato che questo vada a rompere la sua promessa di non abbandonarmi. Ora, giocando a fondo e sinceramente il DS, la cosa da fare nei confronti di Diana sarebbe prenderla e portarla da Auberon. Però sinceramente non riesco a farlo, e quindi preferisco finire di prendermela con Darius per l’uccisione del fatato, così almeno non farò del male a Diana. Ora, cos’è che diceva Paolo? Che Darius se l’è presa coi fatati per non prendersela con me e quindi ferire Diana? Perfetto, adesso io sto facendo lo stesso identico ragionamento, ma allora com’è che poi prendo dello stronzo solo io?
Darius mi volta le spalle per tornare in auto, lo infilzo passandolo da parte a parte. Lui si volta, sfila lentamente la lama, e mi fa un pistolotto infinito (ah, non ero io quello che parlava troppo? Ultimamente anche Darius si ritrova a dare molta aria alla bocca, per uno a cui dà fastidio sentire parlare gli altri). Non dice nulla che io già non sappia. Le sue ferite si rimarginano magicamente (ha scelto di perdere tutte le stringhe piuttosto che morire), e almeno almeno avendo riportato l’equilibrio esco dal mio DS.
Realizzando l’ennesima marea di cazzate, e che Diana ha tutte le ragioni per essersi presa su per conto suo, mi fermo un attimo a pensare prima di seguirla (tanto ho un’idea abbastanza precisa di dove sia andata). In meccanica questo è stato reso come un guardare nell’abisso chiedendo come fare per farmi perdonare da Diana, e la cosa mi ha fatto dare del vigliacco. Sinceramente, quando non si usano gli effetti più sovrannaturali dell’Abisso, io lo vedo appunto come un concentrarsi, un mettere da parte per un attimo la confusione adolescenziale e concentrarsi su un problema per capire come risolverlo. Se Diana non se ne fosse andata per l’ennesima volta, questa cosa l’avrei chiesta direttamente a lei, ma visto che lei non c’è e non so se una volta che la troverò i suoi lupetti avranno intenzione di sbranarmi o meno e quanto tempo ci sarà per fare domande o riflettere, farlo ora mi sembra (una volta tanto) una buona idea ^_^
La risposta (che Ezio rigira Diana) è abbastanza ovvia: non si tratta tanto di chiederle perdono, quanto di riconquistare la sua fiducia. Eh, la prossima volta facciamola anche più difficile xD
Con ben poca speranza in tasca, giro per il bosco fino a quando, a notte abbastanza tarda, non riesco a trovare Diana e il suo nuovo branco. Essendo ancora mezzo coperto di sangue ovviamente l’accoglienza non è delle migliori, ma Diana li fa stare indietro. Con lo sguardo basso e un po’ di magone, le chiedo scusa per quello che ho fatto. Cerco di farle capire che, anche se finora sono sempre riuscito a controllare il mio lato fatato, ultimamente sta diventando più difficile. Non so se sia la presenza di Titania, o la malia, o cosa, ma mi è chiaro che non sono in grado di tenerla sempre sotto controllo da solo, e ho bisogno di lei. Mi chiede perché. Le dico che è perché lei è l’ultima persona al mondo a cui voglio fare dl male, e questo mi aiuta molto. Le faccio presente che io la mia promessa di starle accanto l’ho mantenuta, mentre lei se ne è andata, di nuovo. Le chiedo nuovamente: vuoi aiutarmi?
Diana è tanto una brava ragazza, ma ha i suoi difetti. Davanti a un problema che non può risolvere a sganassoni, regolarmente fugge, e anche davanti a domande o situazioni complesse o importanti, spesso cerca di svicolare, di rigirare la domanda. Adesso sta facendo la stessa cosa, mi accorgo, quindi, anche se non vorrei farlo, tiro per eccitarla, per metterla sotto pressione ed avere questa cavolo di risposta, fosse anche un “No”. Successo parziale, mi prendo una stringa e lei promette che mi aiuterà a rimanere/tornare umano.
Mi accorgo perfettamente che non lo dice perché voglia effettivamente farlo, ma perché così toglierò il disturbo. Ok, va bene, lo faccio. La cosa mi ferisce abbastanza. Che diamine, io ho continuato a mettermi nella merda fino al collo per salvare le sue chiappe, non le mie. Ho continuato a fare patti che non avrei voluto fare per lei. A cercare di impedire che facesse cose di cui pentirsi. Ho scelto di ferire Darius per non ferire lei, standoci malissimo. Ho accettato ogni parte di lei, sia umana che lupo, senza fare domande, offrendole il mio aiuto totale quando me l’ha chiesto, e adesso, di nuovo, lei se ne va dopo aver promesso di non farlo, di nuovo devo essere io a muovere il culo, andare da lei, chiedere scusa? La cosa lascia decisamente un bell’amaro in bocca.
Torno a casa un bel po’ demoralizzato. Spero di potermi infilare a letto e dormire fino al primo pomeriggio senza altri problemi, ma ovviamente è chiedere troppo. C’è Jordan sulla porta. Jordan che sta, chiaramente, tenendo il muso perché non l’ho chiamato in nostro aiuto quando abbiamo affrontato i fatati. Faccio notare che non sono stati un problema, anche senza di lui. Ok, questa mi esce peggio del previsto, ma non volevo certo intendere che lui sia inutile, è la stanchezza. Mi ripete che non devo gettarmi nel pericolo da solo. Non ero da solo, faccio notare. Ok, ma ero senza di lui, e dato che lui mi ama alla follia vorrebbe poteri aiutare e proteggere. E adesso come glielo dico che non l’ho chiamato per paura di fare del male anche a lui, nello stato in cui ero? O, peggio, di vederlo farsi male o morire appunto per proteggermi. Perché, maledizione, me ne sto rendendo conto, continuo ad amarlo. In maniera diversa da Diana, e decisamente meno intensa, ma lo amo. E voglio proteggerlo, a mia volta, ma com’è che quando provo a proteggere le persone a cui voglio bene finisco solo per far loro del male?
Anche adesso, lo sento che mi chiede se davvero non c’è posto per lui nella mia vita, anche assieme a Diana. Quello che non capisce è che non può esserci posto per lui E Diana, o meglio, io non avrei nulla in contrario, e anche se Diana è abbastanza possessiva non si sa mai, ma il carico emotivo sarebbe semplicemente troppo per me, non riuscirei a reggere. Cerco di spiegarglielo, di far passare la confusione che ho dentro. Lui ah avuto anni per pensare ai suoi sentimenti, io me lo son trovato davanti due giorni dopo averlo ucciso accidentalmente, in pieno innamoramento per Diana, trovandolo oltretutto molto cambiato. Davvero, non ho ancora avuto il tempo di elaborare i miei sentimenti in maniera adeguata. Mi dice che forse la soluzione migliore sarebbe se lui tornasse a Faerie, mi chiede cosa deve fare.
Gli chiedo cosa preferirebbe lui, se rimanere qui al mio fianco col rischio che, una volta fatta chiarezza nella mia mente, ancora non trovi posto per lui nella mia vita, o tornare a Faerie. Immagino che l’incertezza non sia quello che si aspettava, perché si rabbuia e dice che preferirebbe tornare a Faerie. E mi dice che, se lo fa, non ci saranno altre possibilità, nessun altro salvataggio in extremis. Qui il mio cuore ha saltato un battito. Ok, non posso dargli una garanzia sicura adesso. Ma lo amo, e non voglio perderlo, per di più perderlo per darlo a Faerie, per sempre. Quelle creature si sono già prese abbastanza da me.
Faccio marcia indietro, lo imploro di restare, gli dico che farò del mio meglio per non farlo soffrire, per mettere ordine il prima possibile nei miei sentimenti. È inamovibile. Mi chiede un ultimo sorriso. Dannazione, io sono qui che sto cercando di tenere dentro le lacrime al pensiero di non rivederti più, e mi chiedi di sorriderti. Non ci riesco. Si avvia verso la foresta, e so con certezza adamantina che se entra lì, davvero sparirà dalla mia vita per sempre. Ho un paio di secondi per decidere cosa fare.
L’unica cosa che mi trattiene dal dirgli che, sì, starò con lui, è Diana. Perché anche se lei probabilmente non mi ama più (ma era amore? O solo un’infatuazione, visto quanto facilmente ha lasciato perdere?), io continuo a provare per lei lo stesso bruciante sentimento. Faccio un passo indietro dalla scena, ho bisogno di pensare un attimo. Oltre ai problemi elencati prima (rifuggire le domande e il confronto scappando), Diana ha anche altre cose che complicano il rapporto con lei: fa fatica a chiedere aiuto, anche alle persone di cui si fida, anzi la infastidisce essere aiutata… anche quando ne ha bisogno, pensa tante cose ma ne dice molto poche; è abbastanza simile a Darius in questo. C’è un problema di fondo di comunicazione.
Oh, senza dubbio ho fatto la mia parte, essendo immaturo ed egoista, ma almeno davanti a un problema, una volta che me ne accorgo, cerco di parlarne. Di risolverlo. Ma la conversazione non può essere a senso unico. E soprattutto… Nonostante queste cose, che per me sono difetti, ho accettato Diana interamente, tutto il pacchetto. Delle volte perde il controllo? Sarò lì per evitare che faccia male ad altri. Ha dei problemi ma non ne parla? Cercherò di capirli, e intanto starò al suo fianco. Ma quando si manifestano problemi dalla mia parte, anche non voluti da me (Jordan e il Darkest Self di certo non sono andato a cercarli io), lei mi abbandona. Nei momenti in cui ho bisogno di lei, non la trovo mai al mio fianco, ma anzi ai problemi precedenti devo aggiungere anche il cercare di capire cosa non vada ora con lei. La cosa mi fa sentire un po’ usato: finché le cose vanno bene e ha bisogno di me allora ok, posso essere il suo ragazzo, ma quando sono io ad avere bisogno, divento una seccatura di cui sbarazzarsi.
A pensarci a posteriori, era chiaro che non potesse funzionare.
E mi ha fatto capire abbastanza chiaramente che di me non ne vuole più sapere. Mi domando se, appunto, abbia mai provato davvero amore per me, o sia stata ingannata dai suoi stessi sentimenti. Penso a quello che sto per fare. Farà male? Un sacco. Continuerà a fare male per tantissimo tempo. Come la prenderà Diana? Beh, considerato che non mi vuole attorno e sono una seccatura, probabilmente sarà solo contenta della cosa.
Penso a Jordan. Jordan, che ho ucciso per capriccio. Jordan, che non sono sicuro di conoscere. Jordan, che non sono sicuro abbia chiaro cosa vuol dire essere amati da me ed essere in pericolo per questo. Jordan, che nonostante tutto è la persona che forse mi capisce meglio, che sarebbe stato al mio fianco nel momento del bisogno se glielo avessi permesso. Jordan, che mi ama con un’intensità e sincerità che so essere come ciò che provo per Diana. Sono disposto a correre il rischio di far soffrire sia me che lui in cambio di una speranza di felicità?
(In forma leggermente meno complessa, ma questi pensieri li ho elaborati in quel minuto di tempo che Ezio mi ha graziosamente concesso. Probabilmente era mezza sessione che giravano in background)
Corro dietro a Jordan, lo fermo appena in tempo. Lo prendo per le spalle e lo bacio, a lungo. Sento la connessione spirituale con Diana che si spezza. Cerco di convincermi che sia meglio così, che è qualcosa che lei non voleva più e che sarà felice di liberarsene. Fa comunque più male del previsto.
Il bacio sembra convincere Jordan delle mie intenzioni serie. Parliamo per un paio di minuti (non ricordo cosa si sia detto di preciso, ero ancora un po’ sconvolto dalla decisione last minute), poi finalmente posso andare a dormire.
C’è una scena fra Darius e Diana che riacutizza per un attimo il dolore della perdita, ma vedendo che FINALMENTE Darius (aiutato da un po’ di alcool) riesce ad aprirsi un po’ (una cosa minima, ma che per lui è enorme), mi riaccende un po’ di speranza per un happy ending anche per loro (che volete farci, ho un morbido cuoricino cremoso).
Penso che la sessione sia finita, di poter prendere fiato finalmente… NO!
Cinque giorni dopo, mia madre mi chiede dove sia Diana. Le dico che credo di essere stato mollato (che si dice alla propria madre in questi casi? È da tanto che sono fidanzata che me lo son scordata xD). Lei è preoccupata, e dice che sarebbe il caso di trovarla, dato che… c’è qui sua madre e vuole parlare con lei.
COSA!? Ma dove siamo, a “C’è posta per te?”. Oh beh, questo vuol dire che avrò la scusa per parlarle, dato che si è messa in testa di rimanere coi lupi… Ma io vorrei tanto che non lo facesse, dato che credo che il mondo umano sia ancora pieno di occasioni per lei per essere felice (Darius, non deludermi!). Intanto prendiamo quei due px che mancano per prendere le mosse di crescita e iniziare a combinare qualcosa di buono ;-)