Autore Topic: [AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità  (Letto 76237 volte)

Rodrigo

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Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #120 il: 2012-06-04 00:24:45 »
Ora volevo solo dire che per me aiutare questa è stata una sessione DAVVERO difficile.


Allora, per favore, mi traduci in Italiano questa frase?
C'è un "aiutare" di troppo.
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Lavinia

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Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #121 il: 2012-06-04 03:01:01 »
Qua si fanno gli straordinari per non farvi mancare mai nulla! ^_^

Riprendiamo con Diana che si lancia verso ignoti lidi e Amanda che la segue. In generale dato che nessuno sa dove voglia andare c’è un po’ di sguardazzamento nell’Abisso; io chiedo cosa fare perché lei non faccia male ad altri, e la risposta è che lei dovrebbe ottenere il suo branco senza dover lottare per esso. Darius invece chiede dov’è diretta e ottiene una risposta molto chiara e precisa. Il padre di Victoria, che aveva osservato la scena non visto, esce allo scoperto urlando che anche noi siamo mostri. Darius lo maledice, e lui letteralmente si scioglie davanti ai nostri occhi. Un po’ alterato chiedo a Darius perché lo ha fatto, per tutta risposta lui mi dice che parlo troppo e faccio troppo poco (variazioni sul tema saranno un po’ il suo motto per tutta la sessione). In un moto di gentilezza che non mi sarei sinceramente aspettato, mi dice che sa dov’è Diana e di salire in auto con lui. Credo che l’abbia fatto perché, nonostante tutto, si è accorto che il mio volerla aiutare è sincero. Questo gesto di cortesia è anche lo spiraglio che gli concede di uscire dal darkest self, dato che considera di avermi indirettamente fatto soffrire con le sue azioni nei confronti di Diana.

Darius mi ha detto che il padre di Victoria è un assassino. Io sono comunque un po’ sconcertato da questo suo farsi giustizia da solo. Ezio mi chiede se non vedo delle somiglianze fra me e lui. Dico di no. Cosa c’è di diverso? Il fatto che io ho sì esagerato, cercato vendetta, ma ho poi provato rimorso, fortissimo, mentre ho visto Darius riprendere il controllo e non provarne nemmeno un briciolo. Inoltre (me ne sono accorta ora scrivendo), per quanto io abbia cercato vendetta e giustizia sono sempre rimasto consapevole che si tratta di giustizia e vendetta secondo me, private, per i miei scopi; non ho mai pensato nemmeno per un attimo di stare portando giustizia divina o “universale”. Jordan si è meritato una punizione per aver rotto promesse fatte a me, non per il suo essere un bullo.

Nella villa di pessimo gusto di Bock, Diana si è lasciata dietro una traccia ben visibile. Ci troviamo nuovamente tutti assieme, con in più il padrone di casa seduto a sorseggiare sangue. Diana prova a colpirlo, ma l’hex di Darius è ancora attivo e lei vede in lui quella minuscola particella di umanità residua che però le impedisce di terminare il gesto. Commentando giustamente che “fuori controllo non vuole necessariamente dire stupida”, Diana commenta come Bock sia solo e non valga la pena colpirlo. Lei presto avrà un branco, dei compagni, e lui continuerà ad essere solo. Maschera il non poterlo colpire come non volerlo colpire. Brava ragazza!

Fa per uscire ma Bock, con la sua velocità sovrannaturale, si frappone fra lei e l’uscita. E fra lei e lui ci sono io. Bock mi prende in ostaggio di fatto. Darius prova ad attrarre l’attenzione su di se, a portare il vampiro a considerare lui il maggior pericolo. Fallisce miseramente e Bock si spazientisce. Mi pianta i denti nel collo e inizia a bere. Ora, era già stato definito precedentemente quando Amanda si era nutrita da Erica che i “succhiotti pesanti” causano piacere in chi li subisce. La cosa mi fa un po’ schifo, non vorrei provare certe sensazioni, ma dato che non posso oppormi decido di cavalcare l’onda e usare turn someone on su Bock. Il tiro riesce ottimamente, ottengo una stringa su di lui, spesa immediatamente per dargli una condizione (bramoso) sperando che gli altri possano taggarla per ottenere qualche vantaggio.

Ezio abbonda di descrizioni lascive e la cosa mi disturba molto e mi da il bisogno fisico di farmi una doccia. Diana è giustamente disgustata dalla scena, e lo dice: “Che schifo”. Questa frase mi fa davvero tanto male, mi porta a reagire. Ci riesco, ma Bock mi ferisce a sua volta (1 danno che va ad aggiungersi ad 1 del morso). C’è di buono che Diana vede il dolore che mi causano le sue parole e ciò le fa riprendere il controllo 8esce dal suo darkest self). Tenta poi un shut someone down, successo parziale, Diana sceglie il darsi una condizione a vicenda.  Lei fa ulteriormente leva sulla solitudine del vampiro (isolato) e lui calca la mano dicendo come una parte di lui sarà sempre con me e viceversa (disgustata da Ambrose). Wow, grazie per aver sparso una buona presa di sale sulla botta lasciata da “Che schifo” di Diana. Vorrei poter dire la mia, fare qualcosa, ma sono troppo preoccupato perché ho visto la reazione di Diana e mi chiedo se e quali ripercussioni avrà.  Diana mi sta venendo a piacere davvero tanto, e il fatto di schifarla mi crea più problemi che non essere preso a sberle da un vampiro palinculo. Hmmm, direi di essere proprio cotto a puntino.

Fortunatamente Darius ci cava dall’imbarazzo, maledice Bock e adesso anche lui non può fare del male fisico agli altri, il che aggiunto all’averlo spinto via di peso lascia libera l’uscita. Diana se ne va subito, Bock ordina ad Amanda di restare ma lei molto poco carinamente se ne va ignorandolo. Restiamo io e Darius. Prima di andarmene, voglio togliermi la soddisfazione di far chiudere il becco a Bock mettendogli davanti come lui sia solo un patetico relitto che cerca di imitare l’umanità che invidia senza riuscirci, alienando tutti nel mentre. Il tiro riesce per un pelo, liberandomi della stringa che aveva su di me (sollievo!) e me ne vado. Per un attimo penso a Darius, che rimane da solo col vampiro, ma il pensiero di seguire Diana e vedere come sta (anche se quello fatto a striscioline sono io) è decisamente più forte. Un po’ mi dispiace, lo ammetto.

L’ultimo tiro vuole anche dire ottenere un avanzamento. Ci avevo rimuginato un po’ su dalla fine della scorsa sessione e l’opzione più probabile mi sembrava aumentare una statistica, cosa che non fa mai male. Durante il gioco (sia prima che seconda sessione) avevo scherzato dicendo come mi sarei preso la mossa True Love del Mortale perché combinata con le mosse del Fatato è una potenziale ricetta per il disastro. Beh, dopo questa scena mi era chiaro che l’avanzamento da prendere era proprio quella mossa, e dichiarare Diana la mia Amata (e Diana si è ritrovata ad avere 4 stringhe su di me. Se vuole, mi si rigira attorno al mignolo). Cotto a puntino <3

La seguo nella foresta, dove lei trova il branco: cinque lupi, il capo è bello grosso e aggressivo. Diana voleva solo vederli, identificarli, e in ogni caso non può permettere che la situazione precipiti. Non con Ambrose lì, soprattutto non con Ambrose ferito (inizio a vedere raggi di speranza e cuocio un altro po’). Praticamente mi carica in spalla e fuggiamo (inoltre un fortunato tiro per guardare nell'abisso le consente di togliersi la condizione "disgustata da Ambrose", cosa che ovviamente mi rende assai lieto).

Andiamo a casa sua, così può recuperare dei vestiti e tornare umana. Mi fa entrare in camera sua dalla finestra, ma troviamo suo padre, ubriaco, che inizia a urlare insulti e alza le mani. Diana vorrebbe reagire, scopriamo che l’ha già fatto una volta (quando c’è stato il misterioso “incidente” con suo cugino, che era finito in mezzo), ma memore del fatto che non può, per qualche motivo, fare del male alle persone, non può fare granché. Pur sapendo di non avere molte possibilità, mi lancio contro suo padre. Fallisco miseramente, beccandomi un cazzotto nei denti e finendo per terra a sputare sangue(sono a 3 danni, un altro e rischio le penne). Gli altri mi suggeriscono una ritirata strategica, ma col cavolo che me ne vado lasciando qui Diana a vedersela con questo alcolizzato violento, per di più quando lei non è in grado di reagire. Diana ne ha abbastanza e per la terza volta nella notte e nella sessione mi salva la vita tirandomi via. Scappiamo inseguiti da insulti, pallini di fucile e l’invito di suo padre a non farsi mai più vedere. Vale anche per Diana.
 
Di comune accordo, decidiamo di andare a casa mia, dove almeno nessuno cercherà di ammazzarci. Sono triste per lei, mi chiedo da quanto tempo questa storia va avanti senza che nessuno lo sappia (o almeno ne parli apertamente). Perché non ho mai notato niente? Dall’altro lato mi sento un po’ umiliato da questo continuo andare in giro appresso a lei per cercare di aiutarla e finire per essere d’intralcio e dover essere salvato. Ma essere salvato non è poi male in fondo. Vuol dire che ci tiene a me. Che casino ho in testa.

Finalmente arriviamo in un luogo sicuro, a casa. Grazie al cielo i miei genitori dormono, non credo avrebbero da ridire sull’orario o sulla presenza di Diana, ma l’essere così malconcio decisamente verrebbe notato anche da loro. Diana mi porta a letto, trova il kit di pronto soccorso in bagno e inizia a medicarmi le ferite. Non c’è nulla di volutamente sensuale in quello che fa, ma dopo al nottata che abbiamo passato, la mia cotta abbastanza evidente per lei, il suo continuo accorrere in mio aiuto… un po’ di tensione nell’aria c’è, anche perché continuo a fissarla senza dire nulla, e quando deve medicare le artigliate che Bock mi ha lasciato sul petto le mani le tremano un poco.
Quando ha finito, le stringo una mano con la mia e le chiedo scusa: avrei voluto proteggerla e invece le sono stato d’intralcio, per causa mia ha avuto più guai che altro. Lei dice che non importa, che l’ho aiutata comunque rimanendo al suo fianco. È buona parte della sessione che ho dentro un peso da togliere. Se essere in darkest self ha voluto dire stare male ogni singolo secondo, facendo scelte che non avrei voluto fare, adesso è qualcosa di ugualmente angosciante ma di cui posso liberarmi quando voglio. Devo solo trovare il coraggio di dire a Diana come mi sento veramente nei suoi confronti.

Questo è il momento perfetto in cui confessarle il mio amore, se non lo faccio ora quando mi ricapiterà un’occasione così? Il cervello mi dice questo, ma nel frattempo lo stomaco si annoda un pochino. Mi si secca la gola. Arriva una botta di adrenalina che mi fa sudare e mi innervosisce. Giro attorno alla cosa per prendere tempo. Alla fine ce la faccio: le dico che la amo, l’ho capito questa notte. Le stringo la mano talmente forte che se fosse un normale umano le starei facendo male.

Silenzio imbarazzatissimo.

Diana non sa bene come replicare. È stanca, la giornata è stata appunto tumultuosa, e non mi aspetto certo che mi risponda subito. Anzi, tutta la stanchezza e le emozioni della giornata le piombano addosso e ha un capogiro. La sostengo, le faccio il letto sul divano in soggiorno e le rimbocco le coperte. Le chiedo, senza fretta, ma di farmi poi sapere come si sente lei nei miei confronti. Anche se mi dicesse di rimanere solo amici, oc he non vuole sapere più nulla di me, andrebbe bene. Certo, sarei infinitamente più contento se mi ricambiasse, ma mi sono tolto il peso che sentivo. Con lei voglio essere sincero fino in fondo. Niente mezzi significati, occhiate rubate che potrebbero voler dire tutto e niente. Lei mi stringe nuovamente la mano, le do un bacio in fronte (ci ho pensato. Avrei voluto evitare il più possibile contatto fisico ora per rispettare la sua confusione interiore, ma avevo necessità di un qualcosa, anche minimo, per andare a dormire in pace) e vado a dormire. Dentro di me al posto di quella pesantezza, di un costante rosicchiare, adesso c’è una sensazione di serenità.

Ezio fa il suo lavoro da Mc e mi chiede: ma in tutto questo, nei miei pensieri, dov’è finito Jordan? Non c’era forse qualche sentimento anche verso di lui? Ci penso un attimo: in effetti per Jordan c’era del potenziale, una tensione che però non ha avuto occasione di svilupparsi e crescere. Se penso a cosa provo per Jordan c’è solo confusione, se penso a Diana invece trovo una certezza solida. Mi sono rilassato e ho dato priorità ad aiutare Diana perché Oberon mi ha sì messo davanti un compito molto difficile se voglio salvarlo, ma adesso che so che la possibilità c’è e cosa devo fare sono decisamente più tranquillo.
Ezio vorrebbe chiudere la sessione al termine di un apio di altre scene incentrate sugli altri, ma Diana fa presente che vorrebbe quantomeno chiudere su una nota più pucciosa (quando leggerete gli altri AP e saprete cosa hanno combinato Erica ed Amanda, capirete perché) e quindi andiamo al mattino dopo. La povera Diana si risveglia nel solito salotto/radura, con i miei genitori in forma fatata, nudi come al solito. Anzi no, mamma ha indosso un grembiule perché sta preparando la colazione (normalissima colazione per 4), mentre papà legge e commenta la pagina sportiva. La sensazione di straniamento data dall’avere una situazione familiare perfettamente normale ma ricolorata in questo modo è davvero notevole.
Mi ritrovo Diana davanti alla porta quando la apro. Mi viene naturale comportarmi come se il dialogo della sera precedente non fosse avvenuto. Le chiedo come sta, lei mi chiede se può rimanere qui qualche giorno. Immagino che per i miei genitori non sia un problema (anzi), e che per me non è un problema (falso, se mi desse una risposta negativa sarebbero dei giorni di sofferenza per me). Dopo qualche altra chiacchera del più e del meno. Diana affronta l’argomento che spero e temo allo stesso tempo. Mi dice come io sia stato l’unico a non cercarla perché mi serviva per uno scopo, o a cercare di metterla in gabbia, o ferirla in un modo o nell’altro. Di come stare vicino a me l’aiuti a controllarsi. Per tutto il tempo sono davvero tesissimo, sta dicendo delle cose belle ma che potrebbero risolversi ugualmente in un no, un si, o un restiamo amici. Quando alla fine mi abbraccia tiro un sospiro di sollievo. Ricambio l’abbraccio e per noi la scena potrebbe chiedersi qui, ma il pubblico chiede a gran voce un bacio. Li accontentiamo. Ezio subito fa domande. Per me l’odore di Diana, che sento ora avvolgermi, è quello della rugiada del mattino: fresco, puro. Chiudiamo scena e sessione.


Che dire, anche qui ho avuto un picco emotivo pari a quello della prima sessione, ma in positivo. La confessione di amore, anche se puramente fittizia, è stata davvero difficile. Come già scritto nel primo AP, Ambrose ha bisogno di essere accettato. È vero quello che ho scritto, che anche ricevere un no mi avrebbe comunque garantito una certa serenità, ma avevo paura che Diana scappasse, fuggisse davanti ai miei sentimenti. Questo sì, che mi avrebbe fatto male e fatto sentire rifiutato (anche perché era la prima confessione d’amore mai fatta). Ammetto che a metà sessione, grazie a Bock, non ci  avrei scommesso troppo.

Inoltre è stata una sessione in cui sono successe davvero un sacco di cose, ma con veramente pochi tiri di dadi (soprattutto dal confronto con Bock in poi). Semplicemente le cose sono successe, incastrandosi e fluendo praticamente da sole.

Che dire, sono davvero felice che le cose siano andate così. Ci voleva un piccolo lieto fine (anche se temporaneo) dopo le cose successe nelle altre scene. Ezio è un fan delle storie di amore a lieto fine e già si sta struggendo perché ora il suo compito è rendere la cosa interessante e portarci a fare delle scelte. Non necessariamente farci soffrire o dividerci, ma potrà capitare. Speriamo in bene…
(E adesso che sono ancora più legato a Diana, mi sento più tranquillo ad andare ad affrontare Titania).

ps.: avevo detto ad Ezio che questo AP non sarebbe stato lungo, mi ero decisamente sbagliata!
« Ultima modifica: 2012-06-04 03:04:31 da Lavinia »

Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #122 il: 2012-06-04 08:29:14 »
Bellissima sessione!

Almeno dalla parte di Ambrose!

Come stai, Darius? ;__;
Co-Creatrice di DILEMMA. Amante del GWEP. Non mettetemi in difficoltà con ambientazioni storiche. Il mio amore per Kagematsu/KaGaymatsu tocca le stelle.

Giulia Cursi

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Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #123 il: 2012-06-04 08:50:28 »
Oggi pomeriggio se ho tempo posto la visione di Diana...

Ragazzi che figata di sessione... complimenti soprattutto a Lapo, il modo in cui ha agito Amanda mi è piaciuto un casino!
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lapo

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Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #124 il: 2012-06-04 12:58:36 »
Diana se ne va subito, Bock ordina ad Amanda di restare ma lei molto poco carinamente se ne va ignorandolo.
Nuuuuhhhh, poverinooooooooooooooo............. non voleva ignorarlo, se ne è scappata appena ha detto «lasciatemi solo» (senza manco sentire la fine della frase) perché si aspettava una paternale e non aveva la minima voglia di sentirne una. (LOL, che comportamento adatto all'età :P)


PS: dovete sapere che Lapo e Ezio (e forse anche Paolo?) lo considerano un decente guaglione, mentre Lavinia e Giulia lo trovano cattivissimo e terribile. OK, è il padrone della città, ma non gli abbiamo mai visto fare niente di male, sta solo cercando di tenere calma la città mentre gliela devastiamo.


PS: per l'AP di Amanda, datemi 24-36 ore.

Giulia Cursi

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Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #125 il: 2012-06-04 13:34:23 »
Bock è solo una facciata di bugie messe insieme da una gomma da masticare, per questo non mi piace.
Fa' tanto il grande ma alla fine vede la città come una casa delle bambole, e io non sono di certo un suo giocattolino. Poi sono un lupo mannaro, quindi i suoi discorsi a me non dicono niente e mi fanno solo perdere tempo.
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Lavinia

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Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #126 il: 2012-06-04 16:44:42 »
D'accordissimo con Giulia. La gente che vuole imporre agli altri cosa fare "perché io so cosa è meglio" mi crea un nervoso unico >.<

Aggiungo dettagli che ieri avevo perso nelle nebbie del sonno:

-il binding di Darius ha salvato diverse vite, e di questo sono felice. Ma il fatto che gliel'abbia lasciato addosso anche quando lei ha recuperato il controllo mi infastidisce, è un'imposizione non necessaria (e Darius era già uscito dal suo darkest self quando ciò è avvenuto, quindi era in pieno possesso delle sue facoltà). Il binding è una cura per un sintomo del malessere di Diana, ma non cura la causa, e anzi usarlo anche quando non necessario le sta causando grossi problemi (e se suo padre avesse cercato di ammazzarla e lei non fosse riuscita a fuggire? Se uno dei bulli/vampiri cerca di stuprarla? Anche in questo caso sarebbe stato per il suo bene?)

-Adesso mi piacerebbe andare da Darius e farci due chiacchere, perché vorrei capirle meglio lui e le sue motivazioni. Mi sembra un'idea eccellente per far precipitare il rapporto fra di noi xD

-Ezio alla fine della penultima scena ha fatto un commento interessante, riguardante come vedere me giocare Ambrose sia l'opposto del "problema" degli uomini che giocano donne poco realistiche, sottintendendo che un "vero" uomo non si sarebbe accontentato di una stretta di mano e un bacio sulla fronte come buonanotte dopo una confessione così sentita. Ezio, confermi? Ti andrebbe di elaborare (qui o altrove)?

lapo

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Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #127 il: 2012-06-04 16:49:15 »
L'ultimo punto è interessante. Secondo me Ezio esagerava un po'… nel senso che secondo me si sarebbe accontentato sì… ma con l'enfasi su accontentato.

Giulia Cursi

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Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #128 il: 2012-06-04 17:30:28 »
Io sinceramente vedo Ambrose non come il classico diciassettenne, ma come un ragazzo cresciuto con dei genitori che girano nudi per casa e si farebbero qualunque persona entrasse dalla porta.

Da contro a tanta lascivia poteva solo venir fuori un ragazzo rispettoso degli spazi altrui e a modo.
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Lavinia

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Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #129 il: 2012-06-04 17:52:54 »
Sni. Nel senso, il fatto che il sesso non sia mai stato un tabù di sicuro ha tolto l'elemento "proibito" e forse ha anche creato una leggera desensibilizzazione xD ma credo anche che i genitori di Ambrose siano i tipi che ok ti seducono, ma se continui a dire di no mica ti prendono a forza (poi che tornino alla carica perché prendono al cosa come una sfida è un altro discorso xD). Ho l'impressione che il rispetto degli altri gli venga proprio da loro.

E appunto la povera diana era tutta confusa, le ho appena detto "per me va bene anche se non mi ricambi", e (per me) il giorno prima mi son ritrovato ad avere il mio primo bacio... a forza. Mi pare il genere di situazione in cui qualsiasi cosa in cui non fosse Diana a prendere l'iniziativa sarebbe stata la scelta sbagliata e anche in game si vedeva scritto in lettere al neon alte tre metri!

Giulia Cursi

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Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #130 il: 2012-06-04 18:01:14 »
Ora riprovo a scrivere il mio AP perché a quanto pare il forum ha deciso di cancellare tutto prima di farmelo inviare... capirete molte cose.


Intanto ecco Diana press'a poco.

« Ultima modifica: 2012-06-04 18:20:28 da Nenhiril »
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Lavinia

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Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #131 il: 2012-06-04 18:03:06 »
Salvare sempre tu devi quando post lunghi scrivi! :(

Rodrigo

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Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #132 il: 2012-06-04 18:14:53 »
Non so se questa volta riesco a staccarmi così tanto dalla fiction per romanzarla. Però posso premettere che ringrazio i miei compagnucci di gioco che stanno ignorando questi AP e non stanno trattenendosi per compassione del povero Darius? Grazie. Non faceste così non scriverei più ^_^

Le cose si fanno un po' confuse, mentre mi alzo. Il mio sangue frigge mentre mi alzo. Il padre di Victoria cade da un albero o esce da un cespuglio, non ricordo. Ricordo la sua pelle che si stacca dal corpo, gli occhi che lacrimano sangue, ricordo la sua moprte. Ambrose mi parla. Parla sempre, parla e non agisce. Devo trovare Diana prima che si faccia del male. Casa del professor Bock. Salgo in macchina e metto in moto. Crtedo di aver detto ad ambrose di venire con me, perchè sale anche lui in macchina mentre sento lamagia tornare a nascondersi in me.

Arrivare a casa di Bock e trovare il cancello sfondato, correre su per le scale e trovare Diana che rinchia e Bock che la irride. Entro nella stanza. Nessuno sembra notarmi. Devo distrarre Bock prima che faccia del male a qualcuno. Prendo un bicchiere che c'è sul tavolino e agito il vino che c'è dentro.
-Forse dovrebbe preoccuparsi della vera minaccia, professor Bock.
Bevo e... SANGUE! Non era vino, era sangue. Cretino!
A anche il mio momento cool è andato al diavolo. Però sembra che Diana abbia capito che questo è il posto sbagliato per lei e Bock sembra non volerla fermare. Poi Ambrose parla di nuovo e Bock gli è alla gola. Lo morde, lui languidamente accetta il morso e trattengo il respiro. Ambrose lo scaccia, Diana lo insulta e lui accusa. Poi Diana, sorreggendo Ambrose esce.
-Uscite tutti, tranne tu, Amanda.
Amanda si gira sui tacchi ed esce.
E io resto solo, con un maledetto vampiro anziano. Mi alzo e spero che le ginocchia mi reggano.
-Le avevo detto di non sottovalutarmi, professor Bock
Binding. Come sempre parlare poco e agire tanto è la strategia vincente.
Bock arretra, stupito. Guardami Bock e dimentica gli altri. Guardami e considerami il più pericoloso. Guardami e prenditela con me, mentre gli altri si mettono in salvo.
-Siamo simili io e te.
-Lo so
-Peccato non poter essere alleati.
-parli troppo e io giudico le persone dalle azioni.
Faccio per uscire.
-Lenore. Io posso aiutarla ad essere più... presente.
-Fallo e saremo pari.
Esco con la mia vittoria stretta tra le dita. Non vedo l'ora di dirlo agli altri. Di spiegargli di lenora, di bock che ora è inerme, del fatto che sono riuscito a metterlo nel sacco.
Esco e non c'è nessuno. La mia macchina con la portiera ancora aperta, la notte e il silenzio.
Se ne sono andati tutti. Dopo tutto quello che ho fatto se ne sono semplicemente andati. Non mi vedono, non mi sentono, non esisto per loro. Riesco a mettere nel sacco un vampiro anziano praticamente da solo e loro neanche restano a vedere se ne esco vivo o morto. Sento una rabbia dentro montarmi che è un rombo, un tuono, una valanga. Non mi considerano, ma dovranno farlo. Diana è ormai tra le braccia di Ambrose, a leccargli le ferite che si è fatto perchè parla troppo e a sproposito, a chiamarlo "mio salvatore". In un luogo in cui io non esisto, in cui non ho importanza.
Mi dicono che non so parlare con la gente. Per parlare con la gente, questa deve essere lì ad ascoltarti, non andarsene a gambe levate alla prima occasione.
Va bene lo stesso. Forse non è questo il mio ruolo. Forse il mio ruolo è quello di camminare nell'oscurità in modo che a loro sia garantita la loro vita nella luce. Sarò la barriera che tiene lontane le tenebre. E se questa non è una lotta che posso fare al tuo fianco, la farò come tuo capobranco, a costo di dover controllare questa città per farlo. Mi spiace Bock, ma sembra che non manterrò la mia parte della promessa, a quanto pare. Sembra proprio che ti porterò via tutto, invece.

Giuro che raramente ho provato un senso di oppressione come quando mi sono accorto che Darius era rimansto di nuovo da solo. Lo so quanto è difficile avere buone intenzioni e metodi che vengono fraintesi. Lo so perchè è una situazione che ho vissuto in prima persona. Forse è per questo che non voglio fuggire dalla sua disperazione, da suo andare verso le tenebre e volercisi specchiare. Mi rendo conto che sono in bilico tra l'eroe tragico e il malvagio villain. Voglio vedere cosa succede. Voglio vedere se qualcuno capirà che quando Darius ha provato a parlare non ha mai trovato nessuno ad ascoltarlo. Voglio vedere se qualcuno gli tenderà la mano e se lui avrà la forza di afferrarla o se sarà troppo tardi. Io vi giuro che non lo so. E so che in questo viaggio mi farò MOLTO male... Ma non vedo l'ora, eh!

Torno a casa e ad aspettarmi c'è il cadavere di mio padre, decapitato. Deglutisco. Devo fermare Victoria, prima che faccia del male a qualcun'altro. Resto a fissare il cadavere di mio padre, cercando di cogliere un ombra, una visione di Victoria. Voglio sapere dov'è andata.
-Dove vupoi che sia? Da Amanda, no?- e poi- Soddisfatto? Soddisfatto di aver ucciso tuo padre? Era uno schifo di vita ma era meglio di questo, sai? Grazie per essermi stato vicino. Avresti potuto parlarmi, chiedermi perché favevo le cose che facevo.
Approccio sbagliato papà.
-Parlare serve solo a mentire di più. Le azioni non mentono. Il mio unico rammarico e dover trovare il modo di spiegare tutto questo alla polizia.

Torno in macchina. Sembra un notte infinita, questa. Ancora una volta però non sono pentito delle scelte che ho fatto. Certo, magari mancavano di sottigliezza ed eleganza. Se solo avessi avuto più tempo... Tempo di salvare amanda. O Victoria. Victoria deve sopravvivere. E' già stata punita abbastanza. Tutti sono stati puniti abbastanza. Mentre guido visualizzo i fili che mi tengono legato alle mie vittime. Li recido tutti tranne Diana e Bock. E' liberatorio non sentire più il peso di quei legami.

Vado a casa di amanda. Sono pronto a spaccare tutto. Sono tentato perfino di arrivarci in darkest self. Invece, sorpresa delle sorprese, Amanda è molto ragionevole. Evidentemente lei ed Erika hanno torturato la povera Victoria, ma è viva e mi basta.
Amanda prova a manipolarmi coi sensi di colpa, ma dopo mio padre è un tentativo blando ed inefficace. Strano, amanda non è mai stata una manipolatrice.
Mentre esco, Amanda mi dice una cosa che mi da da pensare.
-Erika mi preoccupa.
-Ora Erika è una tua responsabilità, -rispondo. E spero che basti.
Mentre la riporto a casa i chiede di liberarla dall'ipnosi di Amanda in cambio del suo silenzio.
Si può fare. Del resto io ho qualcosa che Amanda vuole.

NOTA FINALE: Vi prego ditemi che la fuori c'è qualcuno del TEAM DARIUS ^_^!!!
« Ultima modifica: 2012-06-04 18:18:27 da Paper_and_Plastic »
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Lavinia

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Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #133 il: 2012-06-04 18:22:14 »
Ehi, a me Darius piace. Però mi frustra non riuscire a comunicare con lui, mi frustra orribilmente >.<

Giulia Cursi

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Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #134 il: 2012-06-04 18:34:55 »
Mi sto preparando un discorsetto per Darius... vediamo se riusciamo a parlare.
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