Io credo di essere stato, involontariamente, una presenza nefasta al tavolo.
Nel senso che si vedeva molto chiaramente che gli altri giocatori guardavano quello che facevo io per capire come giocare, ma da quello che facevo non si capiva molto bene e forse li ho proprio tratti in inganno. Probabilmente ha ragione Manuela, bisognava prendersi più tempo all'inizio per spiegare il gioco (un consiglio per abbreviare i tempi: se si sanno già i nomi degli iscritti per tempo, si può fare via forum o email)
Inizio parlando di come ho giocato io. Io ho giocato sin da subito con una strategia ben precisa. Il gioco lo conosco bene e volevo tutelare il più possibile il mio personaggio, mantenerlo "sano", impedire che diventasse un mostro. Insomma, va bene l'unsafe, ma è meglio usare qualche precauzione. E allora, i miei punteggi e caratteristiche erano tutte puntate a questo scopo: tutto in Stanchezza, nulla in Disgusti di sè. Paolo partiva senza alcun disgusto di sé, anzi, con una certa autostima, e il suo problema principale era che era debole nei confronti di Angelica (rappresentato da tutte le cose che le pagava). Associati a questo, un più che umano non fisico e che diventava inutile in faccende sentimentali (per potermela cavare in casi pericolosi ma non poter danneggiare altri sentimentalmente) e un meno che umano che mi rendeva molto difficile fare qualcosa di male agli altri se non fuggire.
Insomma, Paolo era completamente inoffensivo, e questo era il mio obiettivo: avere un personaggio che si sarebbe preso gli strali di Angelica ma che avrebbe avuto molte difficoltà a far del male agli altri. E anche la scelta dei legami (entrambe persone a cui poter confidare le cose ma senza che potessero rappresentare minacce per Angelica) era legato a questo.
Intendiamo: impedire al Padrone di farti fare nefandezze nel gioco è praticamente IMPOSSIBILE, ma mi ero studiato la strategia per ridurle il più possibile (e infatti, in tutta la partita Paolo fa una sola nefandezza, e sfrutta la maniera in cui Angelica gli dà l'ordine per farlo in maniera da dare un danno limitato e solamente economico).
Ora, chi legge queste righe, e chi (gli altri giocatori) mi ha visto consultare continuamente le formule al tavolo, può avere l'impressione che io giocassi in maniera gamista, per "vincere". Niente di più errato: io semplicemente non ho più paura dei numeri: ormai mi fido che in un gioco coerente, posso guardare i numeri senza che danneggino il mio piacere di giocare. Anzi, usando i numeri, posso avere il tipo di storia che mi piace (in questo caso, volevo che il dramma fosse sulla lotta di Paolo per mantenere la sua integrità morale. Perchè? Perchè ho sentimenti e opinioni molto forti sull'argomento. Perchè conosco gente che ha creduto che "l'amore" fosse una scusa valida per fare qualunque cosa, mentre era chiaro che era solo un paravento per nascondere egoismo e menefreghismo. E Paolo era stato creato per negare questa scusa, per dire che si può sempre dire di no, se ci tieni ad altri).
Cosa è successo al tavolo? Che io, avendo già in mente gran parte del personaggio, ho fatto al volo le modifiche per adattarlo a quella specifica Angelica, e ho subito creato il personaggio, prima di tutti.
E tutti gli altri mi hanno platealmente copiato.
Tutti con altissima Stanchezza (2,2,3) e pochissimo Disgusto di Sè (1, 1, 0), tutti con una vecchia amica d'infanzia fra i legami. E non ricordo adesso i loro più che umano e i meno che umano perchè mi sembra non siano mai stati usati in gioco.
Sul momento la cosa mi ha dato fastidio, ho pensato "ma fare personaggi un po' differenti no?", e l'ho attribuita a carenza di fantasia. Con il senno di poi era un campanello d'allarme, sul fatto che gli altri erano spaesati e non sapevano cosa fare, e stavano semplicemente seguendo quello che facevo io come "guida per giocare".
Così, avendo personaggi deboli, e guardando le formule, non l'hanno (secondo me, ovvio) vista come la debolezza verso Angelica, ma come un "tipo di personaggio" più votato alla menzogna e all'intrigo rispetto che alla violenza diretta. E hanno usato i legami per questi intrighi. Usandoli come "risorse" da sfruttare come avviene in altri giochi.
Non mi hanno invece assolutamente seguito sulla strada del cercare molto aggressivamente il dado della sincerità, e questo non l'ho capito: ho avuto a volte l'impressione che non fosse nemmeno chiaro che la cosa migliore è evitare di fare quello che il Padrone ti ordina. Non vorrei esagerare dicendo che pareva a volte che giocassero "a missione da compiere" ma ho avuto quell'impressione.
Hanno sempre mentito a tutto e a tutti, non hanno dimostrato di avere un solo amico al mondo, solo gente da sfruttare, imbrogliare, mettere nei guai, tradire: e anche questo non l'ho capito. Mi ha dato l'impressione di una totale incomprensione di fondo sul gioco, come se giocassero "gli allegri e consenzienti complici di Angelica". Anche il fatto che a differenza di me abbiano scelto personaggi che non erano già invaghiti di lei e che poi le abbiano obbedito senza discutere fa pensare ad uno scollamento con la realtà immaginaria di gioco, con la situazione: c'erano stacchi evidenti e incongruenzer, persone che di punto in bianco dicevano sì a qualunque cosa da parte di Angelica senza dare alcun motivo, senza dimostrare per lei alcun affetto, amore, attenzione, gelosia, etc, ma agendo come se fossero robot riprogrammati. Anche qui, potrebbe essere il non aver capito che il gioco sta nel RESISTERE ad Angelica, non so. Angelica da questo punto di vista è molto diversa dalla normale LMVCP, dove il padrone può sì fingere affetto per i servitori, ma è solo una delle tante sue armi. I LMVCP è plausibile che un Servitore obbedisca senza discutere al padrone per paura di torture indicibili. Ma che immagine mentale hai del tuo personaggio se appena arriva la prima tizia che passa (anche se bona) tu le obbedisci a bacchetta tradendo tutti i tuoi amici... e senza mostrare alcun sentimento nemmeno per lei?.
Non so appunto quanto abbia influito su questo scollamento l'avermi al tavolo a macinare continuamente formule e calcoli nella mia testa. Io sapevo che stavo valutando le varie opzioni "meccaniche" con la situazione nella fiction e la mia idea di personaggio, scartandole una ad una fino a trovare una compatibile, o una maniera di renderne compatibile una senza stravolgere situazione e personaggio (vedere per esempio come ho costruito la scena di legame con la guardia giurata che mi ha fatto entrare: tutto era logico, conseguente dalla situazione, dai miei sensi di colpa e dal mio men che umano. Se non avessi trovato questa combinazione... avrei rinunciato alla scena di legame. L'avrei preferito piuttosto che mettere qualcosa di assurdo o che Paolo non avrebbe fatto). Ma chi mi vedeva consultare una tabella magari poteva pensare che si giocasse seguendo supinamente i numeri senza pensare alla fiction e "seguirmi" (il caso del tentato stupro di Giorgia: non ci stava. Non ci stava proprio. E' vero che FA PARTE DEL GIOCO il venire trasformati in mostri da Angelica, ma la cosa non avviene tramite controllo mentale, ipnosi, telepatia o "il gioco dice così": la cosa avviene perchè sei più debole di lei. In fiction. E in fiction... non si è visto assolutamente niente fra la scena di legame con Giulia (dichiarando in pratica - e mi sa che anche questa cosa sui legami non è stata capita, anche se ho cercato di spiegarla più volte quando ho visto cosa stava succedendo - "io tengo a questa persona, non vorrei che le capitasse nulla") e la scena successiva in cui di fronte al suo primo "no" l'ha aggredita con violenza cercando di violentarla ( ci sarebbe riuscito se non avesse avuto sfiga con i dadi). E io, da spettatore/giocatore, guardavo e pensavo "perchè? Che senso ha?"
Nell'articolo "A manifest on Mastery" ci sono un sacco di consigli su come risolvere queste situazioni, ma sono poco adatti ad Angelica. Con Mattia ne abbiamo parlato dopo la partita e credo che abbiamo trovato la maniera di adattarne alcuni, mi piacerebbe sperimentarli la prossima volta.
Agli altri: ho descritto bene la vostra situazione in gioco, o non ci ho capito un tubo?