Come il titolo dovrebbe far capire, qui si parla del gioco di Joe Prince, NON di quello di Sebastian Hickey, giocato ieri sera su G+.
Ciò che invece può risultare meno chiaro è: ma che ca**o c'entrano i vichinghi?
Bene, visto che il gruppo (Dario, Domenico, io, Roberto e Serena) voleva provare un "colore" diverso ed il manuale non lo proibisce, abbiamo optato per una bella ambientazione più o meno medioevale, con una tribù di vichinghi razziatori.
Un breve accenno alla storia e ai personaggi, prima di passare a descrivere l'esperienza di gioco.
Si inizia con Urin (il Matto, toccato in sorte a Domenico), il Capo vichingo, che viene ucciso con una freccia avvelenata mentre si diletta (in modo decisamente violento) con le sue schiave, ma, come di consueto, il Diavolo gli concede la possibilità di tornare sulla terra per vendicarsi dei suoi sudditi.
Parlando dei quali, abbiamo:
- Wootar (l'Imperatore), il guerriero più forte della tribù, il quale pensa che il comando gli spetti di diritto per la sua prestanza fisica;
- Freja (l'Imperatrice), figlia di Urin, che manipola Wootar per i suoi fini ambiziosi;
- Kaarl (il Papa), guerriero berserk con tatuaggi rituali, che ha una tresca segreta con Freja;
- Jutta (la Papessa), ex-suora(!) e schiava preferita di Urin;
- Gunnar (il Bagatto), di professione aruspice;
- Brunn (l'Eremita), un ragazzino che funge da spia al servizio di Wootar.
Si prosegue quindi con la prima scena (il funerale) e la cosa evidente è che praticamente tutti, chi più chi meno, confessano subito la loro partecipazione al complotto contro il Capo vichingo (in sostanza, Jutta l'ha attirato sotto la mira della freccia di Freja, mentre il ruolo degli altri è ancora non ben definito), il che è un po' diverso da ciò che personalmente m'aspettavo, ma a ripensarci credo che ben si intoni con lo spirito veloce e schietto del gioco (e non necessariamente con la voglia di ottenere carte "Fortuna" aggiuntive).
Purtroppo, un'altra cosa abbastanza evidente è che, fino alla seconda scena, il gruppo sembra un po' bloccato, magari un po' per inesperienza col gioco (era per tutti la prima volta) e un po' perché non tutti ci conoscevamo già da prima; inoltre, il fatto di dover dare inizialmente ogni tanto uno sguardo alle regole e l'uso dei tarocchi ha indubbiamente rallentato un po' il ritmo.
Mi sento però di aggiungere che, sebbene immagino che giocando su G+ si perda un po' l'immediatezza ed il gusto di maneggiare le carte (nel nostro caso, era Domenico a gestire il mazzo), ciò non ha costituito un grosso problema, anche perché alla fine il fatto di tenere le carte nascoste, per non rivelare subito chi interpreta chi, mi è sembrata tutto sommato una regola la cui mancata applicazione non infici troppo l'esperienza di gioco.
Inoltre, la possibilità di utilizzare uno dei tanti siti Internet per visualizzare meglio i tarocchi e lasciarsi ispirare dalle immagini, non può che migliorare le cose.
Comunque, per la cronaca, la prima scena si conclude con l'apparizione improvvisa di Urin, che tenta senza successo di uccidere Jutta.
Come accennato sopra, dalla seconda scena (la resa dei conti) in poi il gruppo inizia a carburare, descrivendo e narrando di più e meglio, e quindi il gioco fila più liscio e ci si inizia a divertire: nonostante Urin fallisca ancora una volta il suo tentativo di uccisione (di Kaarl, stavolta, salvato anche dall'intervento di Freja), le meccaniche del gioco mi sembrano abbastanza ben bilanciate, in quanto ripetuti insuccessi portano tendenzialmente il Matto ad accumulare un numero sempre maggiore di Fortune, che potrà poi utilizzare per avere un'ulteriore possibilità di uccidere qualcuno in una scena (e c'è sempre la possibilità che uno dei giocatori decida di aiutarlo, spendendo a suo favore una delle proprie Fortune).
La giocata si conclude con il povero Urin che, sempre più incazzato per aver scoperto il tradimento della figlia, nella terza scena (un nuovo sentiero) finalmente riesce a sfogare la propria furia sull'ancor più povero Gunnar, che riceve una bella accettata sul cranio alla sua prima apparizione in scena, per non aver rivelato i nomi di tutti i cospiratori.
Insomma, in attesa di concludere la partita (e dei commenti degli altri), Hell 4 Leather mi è sembrato un bel gioco: chiaramente non profondo come, che so, Cani nella Vigna (uno a caso, ovviamente!), ma molto adatto per una giocata rapida e scanzonata, con delle meccaniche adeguate ed il tocco in più fornito dall'interpretazione dei tarocchi, l'uso dei quali tutto sommato è gestibile anche in video-ritrovo.
P.s. Dimenticavo di scrivere che ho apprezzato molto la possibilità di cambiare PG ad ogni scena, che consente di costruire collaborativamente la storia del personaggio e mi sembra in sintonia con lo stile del gioco.