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[Hell 4 Leather su G+] Motociclisti Vichinghi (?)
Daniele Di Rubbo:
Iacopo, se vuoi faccio tutti gli AP che vuoi. Me li invento a tavolino. XD
girolamo:
Iacopo,
Covenant è stato il mio primo "moderno" (e, si sa, il primo moderno non si scorda mai), quindi prima o poi aspettati un AP anche di quello!
P.s. Per la cronaca, se vedi uno andare in giro con questa maglia:
http://postimage.org/image/rp9xp38p1/
quello sono io. ;)
girolamo:
Allora, abbiamo appena concluso la seconda sessione, per un totale di tre ore di gioco circa (il che, considerando che eravamo tutti nuovi del gioco, mi fa pensare che, avendo fretta, si può fare una partita anche in un paio d'ore).
Premetto subito che, personalmente, mi è piaciuta di più la prima sessione, in quanto in questa abbiamo riscontrato alcuni problemi, sia a livello meccanico, che narrativo.
Parto da questi ultimi:
- all'inizio della quarta scena (Atti Oscuri) io interpretavo Wootar e mi è venuto in mente, prima che i nostri PG entrassero in scena, di suggerire a Roberto (che gestiva invece Brunn) di far parlare il suo PG col mio, consigliandogli qualcosa.
E fin qui tutto bene: il manuale non proibisce (anzi!) di scambiarsi consigli; però il risultato finale è che il dialogo è stato in pratica pre-narrato, e questo è male;
- al momento dell'Epilogo, Roberto ha avuto in sorte il diritto di narrare il destino di Freja, e l'ha fatto in un modo che ci è sembrato un po' fuori-tono rispetto a quanto giocato finora (in sostanza, la fiera e furba vichinga aveva una crisi spirituale e diventava una sorta di Madre Teresa).
Quello che ne ha risentito di più è stato Dario che, se è vero che non ha MAI scelto di cambiare PG nel corso dell'avventura, affezionandosi quindi alla sola Freja, d'altro canto direi che avesse comunque le sue ragioni di lamentarsi del destino della sua "protetta".
Dal punto di vista delle regole, invece, siamo rimasti un po' perplessi dalla meccanica che consente al Matto di inserire nel mazzo anche tutte le carte dei sopravvissuti durante lo scontro finale.
Anche qui bisogna ammettere che nella quinta scena (Aspettando l'Alba) erano ancora vivi quasi tutti i PG, il che ha aumentato sicuramente la confusione, ma il problema resta, e cioè: se il Matto decide di provare a fare fuori tutti, in che modo deve narrare l'attacco?
Se racconta di attaccare tutti contemporaneamente (stile Ken il Guerriero), questo avrebbe probabilmente stonato col tone serioso della giocata fino a quel momento; ma d'altro canto se il Matto inserisce una a una (o a gruppetti) le sue prede nella narrazione, come ci si comporta nel caso in cui venga pescata la carta di un PG DIVERSO da quello minacciato?
Da regolamento, chi interpreta tale PG deve narrare come si salva... sì, ma da chi? Nel nostro caso, abbiamo seguito il manuale e siamo stati "fortunati" che il PG-altro pescato fosse effettivamente moribondo (sebbene non per mano di Urin, il Matto), e quindi gli abbiamo lasciato narrare il modo in cui si salva da una triste fine, almeno per il momento.
Tutto sommato, ho idea che la regola non funzioni granché bene quando ci sono più di due PG sopravvissuti e il Matto decide di inserirli tutti tra i possibili cadaveri.
Un problema simile mi pare si verifichi anche quando il Matto o un PG fornisce una carta Fortuna dopo una pesca infruttuosa: in tal caso, da regolamento, il fornitore della Fortuna deve narrare come la sua carta consente al Matto di ripescare.
Ora, se il giocatore include nella narrazione il PG che è appena scampato alla furia del Matto, può capitare che venga pescata una carta di un altro PG, e si ripete il problema di cui sopra. La soluzione è forse mantenersi sul vago, ma ciò effettivamente è un po' difficile da realizzare quando Urin ha appena mancato di un centimetro la giugulare di un PG...
Comunque, anche in questo caso (non ce ne siamo fatta mancare nessuna!), abbiamo seguito il manuale, sebbene stavolta arrampicandoci un po' più sugli specchi (il PG la cui carta è stata estratta era ormai fuori pericolo dall'attacco di Urin e non era altrimenti minacciato).
Per il resto, devo dire che nelle prime due scene giocate stasera (la quarta e la quinta) siamo andati molto bene come affiatamento e ritmo, e quindi è ancora più un peccato che il finale sia stato, almeno dal mio punto di vista, piuttosto confuso (e un po' mi dispiace anche dare un parere meno che entusiasta a Iacopo...)
Però, mi consolo col pensiero che SICURAMENTE qualcuno più esperto di me interverrà e saprà indicarci la retta via per l'Inferno.
Daniele Di Rubbo:
--- Citazione da: girolamo - 2012-04-28 01:13:59 ---- all'inizio della quarta scena (Atti Oscuri) io interpretavo Wootar e mi è venuto in mente, prima che i nostri PG entrassero in scena, di suggerire a Roberto (che gestiva invece Brunn) di far parlare il suo PG col mio, consigliandogli qualcosa.
E fin qui tutto bene: il manuale non proibisce (anzi!) di scambiarsi consigli; però il risultato finale è che il dialogo è stato in pratica pre-narrato, e questo è male;
--- Termina citazione ---
Qui mi permetto di dire che avete fatto un errore: dare un consiglio è ok (e mi mancherebbe), ma non dovevate finire a prenarrare la scena. Semplicemente, visto che i personaggi sarebbero finiti in scena assieme, ne avreste potuto parlare in scena. Se per caso uno di voi giocava un personaggio morto nella scena prima potevate frammare a piacere, altrimenti potevate chiedere al giocatore col diritto di frammare di farlo in un modo che vi piaceva e avrebbe permesso questo dialogo. Insomma, le scene sono scene, le gestite come volete, però i personaggi agiscono solo in scena.
--- Citazione da: girolamo - 2012-04-28 01:13:59 ---- al momento dell'Epilogo, Roberto ha avuto in sorte il diritto di narrare il destino di Freja, e l'ha fatto in un modo che ci è sembrato un po' fuori-tono rispetto a quanto giocato finora (in sostanza, la fiera e furba vichinga aveva una crisi spirituale e diventava una sorta di Madre Teresa).
Quello che ne ha risentito di più è stato Dario che, se è vero che non ha MAI scelto di cambiare PG nel corso dell'avventura, affezionandosi quindi alla sola Freja, d'altro canto direi che avesse comunque le sue ragioni di lamentarsi del destino della sua "protetta".
--- Termina citazione ---
Allora, fatemi fare l’avvocato del diavolo del gioco. Questo è un gioco molto collaborativo; non c’è nulla che possa essere narrato di propria esclusiva iniziativa. Quando si gioca a questo gioco bisogna accettare i pareri di tutti; anche se non sono la nostra scelta preferita, dobbiamo capire che anche quello che dicono gli altri è tanto bello (almeno per gli altri) quanto quello che diciamo o vorremmo dire noi.
Se un giocatore fa una scelta fuori tono il gruppo dovrebbe farglielo notare; se più di una persona nel gruppo glielo fa notare allora dovrebbe essere l’etichetta a suggerire a quel giocatore di rivedere la sua narrazione. Stando strettamente alle regole, però, non si può fare veto contro veto, visto che non esiste un veto vero e proprio; il giocatore a cui tocca il tarocco con quel personaggio stabilisce il suo destino, punto.
La scelta di Dario è stata discutibile, dal momento che l’unico giocatore che ha il diritto (e forse anche il dovere) di affezionarsi al personaggio è quello che gioca il Matto; ma notate che neanche lui ha il diritto di narrare l’epilogo per il proprio personaggio (a meno che non gli capiti in mano il tarocco del Matto anche alla fine, circostanza alquanto remota).
Tutte le volte che l’ho giocato io mi sono trovato davanti a scelte di altri giocatori che non erano la mia scelta (ma in questo come mille altri giochi), d’altronde se fossi solo io a fare le scelte che mi piacciono credo che il gioco deraglierebbe presto in una noia mortale per me e per gli altri. Questo è il mio parere: come nel teatro improvvisato, prendi quello che fanno gli altri e costruiscici sopra. Questa è la ricetta per divertirsi.
--- Citazione da: girolamo - 2012-04-28 01:13:59 ---Dal punto di vista delle regole, invece, siamo rimasti un po' perplessi dalla meccanica che consente al Matto di inserire nel mazzo anche tutte le carte dei sopravvissuti durante lo scontro finale.
Anche qui bisogna ammettere che nella quinta scena (Aspettando l'Alba) erano ancora vivi quasi tutti i PG, il che ha aumentato sicuramente la confusione, ma il problema resta, e cioè: se il Matto decide di provare a fare fuori tutti, in che modo deve narrare l'attacco?
--- Termina citazione ---
Il gioco parte dal presupposto che il Matto abbia buon gioco a vendicarsi: come giocatore di un personaggio non devi fare di tutto per salvare il personaggio che ti è capitato in mano; devi invece cercare di far morire chi secondo te può o deve morire e di tenere in vita chi è più interessante che resti in vita.
Detto questo può succedere l’immane sfiga (?) che alla fine del gioco il Matto non abbia ancora ammazzato nessuno. Come si fa? Semplice, li si ammazza. Conta che questo vuol dire che ci saranno un sacco di tarocchi di personaggi, quindi molti si salveranno per il momento. Come giocatore e Matto devi giocare Fortune per farlo ripescare (a meno che non vuoi che tutti si salvino).
Come narra il Matto il suo attacco? Normalmente, ma qui può scatenare se stesso e il Diavolo suo alleato, l’ambiente ecc. Lo dice nella normale conduzione delle scene che la causa della morte può non essere direttamente o indirettamente il Matto; il fatto è che è il giocatore del Matto a decidere chi muore nella scena finale, questo perché è considerato positivo che riesca quantomeno a vendicarsi di chi odia di più, come avviene in tutti i film di vendetta.
Una volta pescata la Morte, inoltre, può andare avanti a pescare, e così via, decidendo di uccidere anche un personaggio che è già uscito dal mazzo, e quindi salvo per il momento. Questo segue lo stesso principio di sopra ed è sacrosanto (secondo me) che sia così.
--- Citazione da: girolamo - 2012-04-28 01:13:59 ---Un problema simile mi pare si verifichi anche quando il Matto o un PG fornisce una carta Fortuna dopo una pesca infruttuosa: in tal caso, da regolamento, il fornitore della Fortuna deve narrare come la sua carta consente al Matto di ripescare.
Ora, se il giocatore include nella narrazione il PG che è appena scampato alla furia del Matto, può capitare che venga pescata una carta di un altro PG, e si ripete il problema di cui sopra. La soluzione è forse mantenersi sul vago, ma ciò effettivamente è un po' difficile da realizzare quando Urin ha appena mancato di un centimetro la giugulare di un PG...
--- Termina citazione ---
Allora, qui le regole ti danno una guida, sei tu che devi metterci la narrazione. Fai evolvere/cambiare la situazione, interrompi l’azione, falla ricominciare daccapo. Rendete viva la scena: le regole sono un sussidio.
Spero di aver chiarito come secondo me vanno affrontate alcune situazioni. Scusate se magari ho dato l’impressione di essere cattedratico. Di fatto conosco questo gioco meglio di altri, solo perché l’ho giocato un po’ di più. Nel caso non siate soddisfatti delle mie risposte potrò fornirvi indicazioni più precise, forse.
girolamo:
Innanzitutto, grazie del pronto e qualificato intervento, Daniele!
Vedo che sui problemi narrativi siamo sostanzialmente d'accordo (errore riconosciuto nel primo caso, narrazione accettata, seppur con qualche riserva, nel secondo caso), quindi passo subito alla parte meccanica, dove ho ancora qualche perplessità.
Concordo sul fatto che le Giacche debbano morire se meritato/interessante e che magari il Matto poteva essere un filo più aggressivo, sfortuna a parte, per arrivare ad un finale con meno di 4 PG su 6 ancora vivi; e mi piace anche il suggerimento di farsi dare una mano dal Diavolo e dall'ambiente (sebbene Domenico ci abbia confessato di aver volontariamente gestito il vendicatore con una bassa dose di soprannaturale, il che per me ci può stare col personaggio di Urin).
Ma continua a non essermi chiaro come il Matto debba impostare la narrazione dell'attacco: minaccia tutti quelli che vuole contemporaneamente (rischiando in tal modo di rendere la scena piuttosto pulp) o uno solo alla volta? E, in quest'ultimo caso, cosa succede se viene pescata la carta di una Giacca al momento non minacciata? Cosa narra il giocatore di quel PG?
Sull'altra questione meccanica, capisco che sia colui che gioca la Fortuna a dover trovare il modo di narrare in che modo essa aiuti il Matto a ripescare, ma nel caso concreto che ho presentato (Urin manca di un centimetro la tirotide™ di Freja), cosa dovrebbe narrare colui che spende la Fortuna per dare un'altra possibilità al Matto?
La cosa più logica mi sembrerebbe una cosa tipo: "Urin solleva nuovamente l'ascia e sferra un altro terribile fendente contro Freja"; ma se poi il Matto pesca la carta di un'altra Giacca, come fa il giocatore di tale Giacca a incastrarci la narrazione del suo PG che si salva? Da cosa?
Quindi, mi pare che l'unica sia mantenersi sul generico nella narrazione di come la Fortuna aiuta il Matto a ripescare, ma come farlo in un caso così concreto come quello di cui sopra?
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