Come si cambia il mondo è un gioco dall'idea affascinante: tre spiriti e uno sciamano si influenzano a vicenda per cercare di plasmare a propria immagine un mondo sull'orlo del cambiamento.
Vagando da una zona all'altra del mondo e influenzando il destino delle persone che vi si trovano, i personaggi potranno accumulare Fede e potere, e scrivere (letteralmente) la leggenda delle proprie azioni.
Quella della scrittura della leggenda è, in effetti, una delle meccaniche più interessanti del gioco – che dà la possibilità di scrivere la propria mitologia e permette allo sciamano di “barare”, modificando qua e là alcune parole. Idealmente, la tensione creatasi fra i giocatori in questo modo può diventare molto divertente.
Un altro elemento di forte attrattiva (per me, che sguazzo nel colore dei giochi) è la presenza degli spiriti subordinati, che possono aiutare i tre spiriti maggiori, e hanno ciascuno i propri domini di influenza. Sì, come ho detto è principalmente una questione di colore, ma io al colore non sono mai riuscito a resistere.
Passando ai dubbi, ne ho uno marginale proprio sulla questione degli spiriti: ciascuno spirito può essere utilizzato per 3 Favori, oppure per 4? Sulla scheda sono presenti dei segnetti al fianco degli Alleati, ma non è chiaro quanti siano.
Per quanto riguarda la parte principale del gioco, ho un dubbio sulla fase di Esplorazione del problema.
Se non ho capito male, uno dei giocatori degli spiriti prende funzione di gamemaster, mentre il Dottore si invischia e/o informa in qualche modo sul problema.
Questa fase non è però chiara. Se dovessi giocarla come spirito-master, non saprei che cosa fare, non c'è alcuna linea-guida; l'unica indicazione presente è questa: “Consiglio di gestire questa parte come una qualsiasi giocata di ruolo libero, con i partecipanti che “recitano” il proprio ruolo e lo spirito che ha creato la situazione che si comporta come un gamemaster classico – ma senza imbrogliare...”; è troppo vaga e indefinita per essere effettivamente applicata con efficacia.
Allo stesso modo, come Dottore non saprei da dove iniziare: dovrei andare a cercare i personaggi coinvolti col Problema? Dovrei semplicemente evocare gli atri spiriti affinché mi aiutino?
Inoltre, quanto dovrebbe durare, indicativamente, la scena?
Ho notato che in questa fase di “gioco libero” la fiction non ha alcuna influenza sulle meccaniche; in pratica, se non ho capito male, i giocatori parlano del Problema, lo esplorano (in qualche modo... Poniamo adesso che comunque riescano a farlo) e stabiliscono ciò che è accaduto. A questo punto si passa direttamente a un'altra fase del gioco, quella delle Proposte.
Non che la cosa sia un male di per sé, se gestita bene; solo, ai giocatori manca qualsiasi tipo di linea-guida con cui orientarsi, e questa parte andrebbe secondo me approfondita.
Altro dubbio: se due giocatori hanno lo stesso valore (più basso) di Fede, come vengono suddivisi i segnalini Carisma della riserva? Se non ho capito male, al termine dell'Esplorazione del primo problema in pratica tutti i giocatori hanno 1 punto di Fede.
Per cogliere due piccioni con una fava, potresti legare assieme in qualche maniera la fase di Esplorazione precedente e l'acquisizione o spesa dei segnalini di Fede, in modo da rendere da una parte più rilevante la fiction esplorata, dall'altra più dinamica la gestione di Fede e Carisma.
Tutto questo, sempre che io abbia ben capito l'economia dei segnalini, cosa di cui non sono sicuro. Il testo avrebbe, in effetti, necessità di un'esposizione un poco più chiara, in particolar modo nella 4a sezione, che mi ha costretto a diversi passaggi di lettura lasciandomi comunque un vago sentore di non aver capito bene come far girare il gioco.
Detto questo, ripeto comunque che l'idea di base è molto affascinante; credo che occorrera limare un po' di più da una parte lo sviluppo della fiction, dall'altra l'economia dei segnalini, e infine presentare il testo con maggiore chiarezza, ma secondo me vale la pena di lavorarci sopra, e personalmente ne proverei volentieri e con entusiasmo una versione riveduta e corretta.