- Quando Coyote Visitò la Terra e dei guai che ne venirono
Il gioco è molto coinvolgente, specialmente e per chi (come me) si riconosce nel concetto stesso di Coyote, inteso come la forza mistica della tradizione nativa americana.
Il testo è scritto bene, considerato il limite di tempo e di parole imposto dal Game Chef.
Ho apprezzato molto le parti in cui si esplicita la socialità del gioco, il preparativo rituale e anche il finale, compresa l'idea di bruciare un disegno del Coyote (opportunamente fornito in copertina).
Le meccaniche sono poche e minimaliste, cosa positiva per concentrarsi sul contenuto della Scelta, piuttosto che sulle meccaniche asettiche.
La meccanica della Scelta mi ricorda molto Solipsist e questo mi piace parecchio.
Mi piace anche la fase di preparazione dei Principi del Mondo, che consente di declinare ogni volta in modo diverso il gioco, ambientandolo sia ai giorni nostri, sia, magari, durante una delle corse all'oro americane in un contesto più famigliare a Coyote come spirito.
Davvero interessante.
Gli ingredienti mi sembrano inseriti in modo opportuno, forse l'unico che mi rimane dubbio è il quarto: è sicuramente presente in gioco, ma è riferito all'Ospite che di fatto "non gioca", perché i giocatori interpretano Coyote e le Essenze. Quindi la scelta del "Path Gambling" non è data ai giocatori ma è più una conseguenza (passiva) del gioco.
Le quattro Essenze, alla lettura, sembrano accorpate a due a due: Paura e Pigrizia sembra che siano intercambiabili, così come Pregiudizio e Pavidità.
Forse occorre rivederle un minimo per renderle più definite, altrimenti si rischia che se sono coinvolte in una Scelta, sia di fatto poco chiaro contro "cosa" si sta andando.
Avrei anche reso più marcata la diversità di intervento delle Opposizioni che non stanno facendo il Regista, vincolando l'intervento all'Essenza che rappresentano.
Il rischio, a mio modo di vedere, è che due Opposizioni si mettano a far a gara a chi peggiora le cose, senza avere però un'idea chiara di dove andare.
Questo rischia di creare confusione.
La cosa è suggerita "Dovrebbero porre l'Ospite in situazioni in cui seguire gli impulsi delle Essenze", ma secondo me è più forte se invece possono fare solo quello, ossia mettere di fatto l'Ospite in situazione di Paura, Pigrizia, Pregiudizio o Pavidità, invece che aspettare un momento di conflitto e decidere dopo a quale Essenza appartiene.
I dubbi che segnalo sono dubbi che si risolvono sicuramente con una opportuna fase di playtest e anzi, in questa fase probabilmente mi risultano più come uno stimolo curioso a provarlo che come un "difetto".
L'appunto "vero" lo faccio sul tema generale del Game Chef 2012: la "last chance".
E' sicuramente a tema la regola di non giocare più il gioco con le stesse persone, ma non ho percepito, dal manuale, la sensazione che in un ruolo o nell'altro, mi si presenti una "ultima opportunità".