Ragazzi io arrivo un pò tardi nella discussione ma... davvero non comprendo il problema o_O
Sarà un problema mio, però boh... mo vi dico la mia.
"Fiction" è un qualsiasi elemento che fa parte della "Realtà Fittizia" prodotta al tavolo.
Se io giocando a Magic DICO che il mio mago evoca una tot creatura, e la sguinzaglia contro il villaggio di elfettini del mago avversario... QUESTA è fiction.
Se a Risiko narro in qualche modo di come i cingoli dei miei carri calpestino i crani della fanteria Verde, QUELLA è fiction.
Se dico "
spendo 3 mana... Fulmine, se non resgisci ti becchi 5 danni" non sto producendo FICTION.
Tenendo questo a mente, io per esempio traccio la linea di demarcazione fra
Boardgames e quelli che oramai chiamo
Fictiongames con uno specifico principio.
Non ricordo chi aveva tirato fuori il discorso delle NUVOLETTE e delle SCATOLE e delle frecce che le collegano.
Ecco... quello...
Nei Boardgames io sono pure libero di inventarmi una fiction, di giocare a Risiko immaginando i dettagli delle battaglie e di fare il generalissimo... ma...
1) ciò esula totalmente dal regolamento
2) tale Fiction è 100% irrilevante ai fini del regolamento
La mia magistrale interpretazione NON modifica gli obbiettivi delle carte, la narrazione delle battaglie NON modifica i dadi che tiro.
Sebbene io possa prendere spunto dagli eventi meccanici di gioco per spararmi un film e inventarci sopra una fiction, tale fiction NON influenza di rimando le meccaniche.
Le frecce sono assenti o comunque uni-direzionali.
Al contrario nei "giochi di ruolo" la Fiction influenza le regole!
A seconda del gioco in esame tale collegamento sarà maggiore o minore, più fitto in certe aree e meno in certe altre... ma SEMPRE da qualche parte c'è almeno una freccettina che dalle nuvolette della fiction va verso le scatoline delle regole.
Se accade la tal cosa NELLA FICTION allora si usa la regola A, se accade la tal altra si usa la regola B, e se però nella fiction abbiamo stabilito che piove, allora si applica anche la regola C.
In Risiko, Magic, etc questo non accade.
...
Un secondo punto: la Fiction per essere parte del gioco deve essere ESPRESSA AL TAVOLO.
Se mi faccio film in testa sul mio mago di Magic o sul generalissimo di Risiko, tali elementi non entrano MAI nel gioco perchè non vengono espressi.
Lasciamo stare che in quei giochi ANCHE SE ci aggiungi una fiction essa sarà irrilevante

Allo stesso modo in un gdr l'unica Fiction "valida" è quella condivisa al tavolo.
Quella narrata.
Se dici che al tuo PG prude il naso produci Fiction e fai scattare regole e meccaniche.
Se pensi che al tuo PG prude il naso ma non lo dici a nessuno, per quanto concerne il gioco reale al tuo PG non prude il naso

...
Da qui io noto che i cosiddetti
Roleplay Games nel senso più comune e diffuso del termine pongono un particolare peso e valore sul fatto che, oltre alla produzione di fiction e alla sua rilevanza meccanica, il gioco verta nello specifico sul
produrre fiction per un proprio specifico protagonista in maniera quasi esclusiva.
(leggi: interpretare un PG)
In tal senso si tratta di una sotto-categoria di Fictiongames.
Le caratteristiche dei Fictiongames abbracciano giochi come Universalis, Chronicles of Skin, Microscope e tutti i giochi "moderni" che conosco, e tutti i Tradizionali.
E di contro esclude TUTTI i Boardgame, per quanto elevato e massiccio possa essere il loro livello di COLOR (da Descent a Magic a un Videogioco a quello che vi pare).
Lupus In Tabula non è un Fictiongame, è evidentemente un Boardgame, perchè non viene prodotta alcuna fiction al tavolo... c'è solo il COLORE dato dai vari ruoli.
Interpretare una struggente pastorella distrutta dalla morte della madre per mano del Lupo non influenza in alcun modo le meccaniche di gioco, se non nella misura incidentale per cui OGNI comportamento dei giocatori può influenzare i rapporti sociali al tavolo (e Lupus è un gioco di peer pressure e rapporti sociali).
Non so pronunciarmi su Once Upon a Time... ma da quanto ne so dovrebbe ricadere anch'esso nella categoria Boardgames perchè, appunto, sebbene le carte portino alla produzione di una fiction, essa risulta però irrilevante.
La storia del draghetto viola NON influenza le meccaniche per il gioco delle carte successive, tanto che la fiction prodotta dopo usando una diversa carta NON necessita di essere coerente con quella precedente

Mi dicono dalla regia che anzi i giocatori "esperti" non narrano un cazzo, si limitano a dire alcune mini-frasi autoconclusive che coprono le richieste della carta senza dare appigli agli altri giocatori

Però, come dicevo, non ci ho mai giocato... magari altri potrebbero smentire o confermare.