[Rob, ti rispondo modificando il mio messaggio precedente.]
Mauro, mi sembra di non riuscire a spiegarmi, oppure continui a non capire quello che sto dicendo.
Vado per pezzi:
Quindi, riformulo la domanda: secondo te basta che sia necessario creare eventi fittizi ed essere d'accordo che sono reali, anche senza personaggi e interpretazione (in senso lato: prima persona, terza persona, in personaggio, fuori personaggio... sto comunque giocando un personaggio), perché sia un gioco di ruolo?
Vedi l'esempio di Martelli da Guerra e quello dell'albero: in entrambi si creano eventi fittizi, in entrambi si concorda che sono veri. Sono entrambi giochi di ruolo?
Se sì: che senso ha un roleplaying senza role e senza playing?
Non sono domande retoriche: aspetto la risposta.
Continui a chiedermi una cosa di cui continuo a dirti di non stare discutendo.
Tu mi stai chiedendo se bastano eventi fittizi per fare di un gioco un gioco di ruolo; io continuo a ripeterti che non sto parlando di quello, ma sto dicendo che non basta che ci siano dei nomi evocativi sulle carte di Magic o sul tabellone di Risiko affinché si abbiano eventi fittizi.
Non mi pare di aver mai parlato di
storia, quella parola me l'hai messa in bocca tu. Ho parlato di eventi fittizi, intesi come "qualcosa che è immaginato".
Fictional stuff è diverso da "storia": "Ho evocato un centauro" è fictional stuff, pur non essendo una storia; e i giocatori devono concordare che ho evocato un centauro, altrimenti il gioco non va avanti.
Quindi, in Magic non si creerà una storia (salvo voler considerare tale l'andamento dello scontro tradotto nei suoi eventi fittizi), ma si creano eventi fittizi.
Per giocare a Magic, i giocatori non devono concordare che hai evocato un centauro nelle loro teste, devono concordare che hai tirato giù una carta con valore 3/3 e la possibilità di togliere automaticamente 3 punti all'avversario se la tappi e l'avversario ha in gioco carte di un certo tipo.
Dopo aver giocato a Magic per un po' di tempo, qualsiasi testo di colore e riferimento fittizio perde assolutamente di valore, tant'è che si creano normalmente mazzi cercando carte con determinate caratteristiche, senza tenere in alcun conto il lato fittizio.
Tutto il gioco si svolge a livello di giocatori, senza alcun tipo di aggancio con alcun tipo di fiction (ripeto: non storia, ma sequenza di eventi fittizi), esattamente come se stessimo giocando a poker.
Se togliamo tutte le immagini, le descrizioni e il colore dalle carte, sostituendoli con valori alfanumerici, abbiamo sempre Magic the Gathering perfettamente giocabile. E, dopo un po' di tempo, è quello che ho visto accadere, mentalmente, alla maggior parte dei giocatori che ho incontrato.