Autore Topic: Che cosa si intende per "fiction": Risiko e Magic the Gathering  (Letto 12654 volte)

Patrick

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Re:Che cosa si intende per "fiction": Risiko e Magic the Gathering
« Risposta #15 il: 2012-04-12 14:24:07 »
Se invece con "sempre" intendevi "In ogni gioco di ruolo ci sono dei momenti in cui è importante" è vero, perché anche nel più becero EUMATE la morte di un personaggio ha peso (quel personaggio non combatte più).
this ^^

con "sempre" non intendevo "in ogni momento", ma "in ogni gioco di ruolo, prima o poi, è importante la fiction". O quanto meno non mi vengono in mente esempi di giochi di ruolo in cui ciò non sia vero (anche se potrebbe benissimo essere che giochi simili esistano ma che semplicemente io non li abbia mai giocati).

comunque, giusto per concludere il discorso:
In realtà il discorso è più complesso, perché nel parlare degli effetti dopo il combattimento di D&D, paragonandoli a quelli dopo la partita di Magic, stai confrontando una cosa che esiste (il gioco post-partita di D&D) con una cosa che non esiste (il gioco post-partita di Magic).
appunto. Magic è *solo* il combattimento. In D&D c'è anche altro (la famosa "storia", il "contesto" di cui parlavo). Comunque mi pare che ci siamo chiariti e che siamo fondamentalmente d'accordo  ^^
Patrick Marchiodi, il Valoroso ~ Bravo Organizzatore di CONTM ~ Prima gioca, poi parla. ~ "La cosa più bella di INC11 è stata giocare con persone conosciute da due ore e avere l'impressione di giocare con amici di una vita" - Dario Delfino

Moreno Roncucci

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Re:Che cosa si intende per "fiction": Risiko e Magic the Gathering
« Risposta #16 il: 2012-04-12 16:53:42 »
"The Fantasy Trip", uno dei gdr più influenti della storia dei gdr (è il diretto progenitore sia di Champions - Hero System che di GURPS), prevedeva una modalità di gioco in cui due giocatori si creavano il personaggio, e poi li facevano combattere. Niente storia, niente personalità: ti crei una combo e combatti.  Come a magic.

La parte di gdr era data dal nome delle mosse: "colpire", "lanciare incantesimi", come a Magic.

La stessa modalità di gioco "combo contro combo" si trova in diversi altri gdr, tipo Marvel Universe RpG (quello diceless di qualche anno fa).

La differenza con Magic qual è? Non nel fatto che si faccia un combattimento fittizio (entrambi lo fanno) o che si abbia una "storia" (non c'è lì come non c'è in Magoc)  Sta nel fatto che lì comunque, anche solo per un combattimento, crei uno spazio immaginato condiviso.  Con Magic non lo fai. Giochi sul tavolo.

Così è quindi un gdr? Insisto a dire che già il termine è ormai obsoleto e non descrive bene i giochi. Ma si possono fare considerazioni sull'esistenza di uno spazio immaginato condiviso (comunicato fra i giocatori), oppure, come fa Luke Crane, legare la definizione alla possibilità di scelte tematiche. ma legarlo alla mera produzione di eventi immaginari è davvero TROPPO largo, il termine cesserebbe di avere anche quel minimo di senso che ha ora.
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rgrassi

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Re:Che cosa si intende per "fiction": Risiko e Magic the Gathering
« Risposta #17 il: 2012-04-12 18:07:25 »
Roberto, ricadi nel classico errore di chi ha sempre giocato con una precisa CA: non la vede, per lui è "come tutti quanti al mondo giocano a gdr", se gli dicono che qualcuno gioca per altre cose (le altre due CA per esempio) prima non ci crede, dice che non esistono persone così, poi che "quelli non fanno gdr"...   ::)


 ???
Sorry, salto il pistolotto con le Morenate.
 ::)

Citazione
Poi, bisogna capire se per "fiction" intendi "storia" o "narrazione", non è che quella voce di wikipedia lo specifichi molto bene.

Dunque, leggo: "narrazione di eventi immaginari, in netto contrasto con la narrazione di eventi reali."
Che c'entra la 'storia'? Che invece è (semplifico, ma spero che serva per chiarire):
"narrazione di eventi immaginari, con una precisa struttura finalizzata al rispetto di precisi canoni estetici, in netto contrasto con la narrazione di eventi reali."
La fiction generata dai gdr/gdn (come PURPOSE, come condizione necessaria e obbligatoria) si addensa sulla prima definizione.
Il grande salto di ALCUNI dei gdr moderni è fare in modo di guidare la struttura della fiction generata in una sequenza di eventi non ad-ca**um come dice Michele e non come un mero affastellamento di eventi successivi.
Rob
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rgrassi

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Re:Che cosa si intende per "fiction": Risiko e Magic the Gathering
« Risposta #18 il: 2012-04-12 18:19:20 »
Forse una domanda legata potrebbe essere: se gioco a Dwarf Fortress, sto facendo fiction coi miei nanetti in caratteri ASCII?


SI.
"Narrazione" è da intendersi nel senso più vasto possibile.
Altrimenti se faccio un film non sto facendo fiction?
La sto facendo ed il MODO in cui lo narro è attraverso il mezzo visivo.
Il problema non è se faccio fiction o no ma:


PERCHE' LA FACCIO? E' necessario crearla? SI, nei gdr/gdn. NO negli altri giochi. Tanto è vero che un giocatore può farlo ed un altro no.
CHI LA FA? I giocatori nel caso dei gdr/gdn, gli sceneggiatori ed i filmmaker nel caso della fiction statica veicolata da mezzo visivo.
COME LA FA? Mediante affastellamento di eventi validati tramite affermazioni di gioco nel caso dei tabletop/gdr, mediante interazioni con il mio avatar nei videogiochi, mediante la scrittura di un libro o la creazione di un film.


E' UNA BUONA FICTION (intesa nel senso di storia)? Probabilmente NO.
Rob

Roberto Grassi Levity - www.levity-rpg.net

Re:Che cosa si intende per "fiction": Risiko e Magic the Gathering
« Risposta #19 il: 2012-04-12 18:44:39 »
Su questo sono perfettamente d'accordo con Roberto.


Semplicemente il "modo" per i generare fiction nei GdR, PER ME, passa da questa fantomatica "interpretazione" (trad. "roleplaying"), quindi il rapporto - circolare, ricorsivo, emergente - tra personaggio e giocatore.
Cioè: personaggio<->giocatore.
il dado si lancia da solo, e da qualche parte nel mondo un orco muore - vincitore di un Ezio D'Oro per la Boiata della Settimana! ("This Is Something Only I Do!"™)

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Re:Che cosa si intende per "fiction": Risiko e Magic the Gathering
« Risposta #20 il: 2012-04-12 19:10:54 »

Ragazzi io arrivo un pò tardi nella discussione ma... davvero non comprendo il problema o_O
Sarà un problema mio, però boh... mo vi dico la mia.


"Fiction" è un qualsiasi elemento che fa parte della "Realtà Fittizia" prodotta al tavolo.
Se io giocando a Magic DICO che il mio mago evoca una tot creatura, e la sguinzaglia contro il villaggio di elfettini del mago avversario... QUESTA è fiction.
Se a Risiko narro in qualche modo di come i cingoli dei miei carri calpestino i crani della fanteria Verde, QUELLA è fiction.


Se dico "spendo 3 mana... Fulmine, se non resgisci ti becchi 5 danni" non sto producendo FICTION.


Tenendo questo a mente, io per esempio traccio la linea di demarcazione fra Boardgames e quelli che oramai chiamo Fictiongames con uno specifico principio.
Non ricordo chi aveva tirato fuori il discorso delle NUVOLETTE e delle SCATOLE e delle frecce che le collegano.
Ecco... quello...


Nei Boardgames io sono pure libero di inventarmi una fiction, di giocare a Risiko immaginando i dettagli delle battaglie e di fare il generalissimo... ma...
1) ciò esula totalmente dal regolamento
2) tale Fiction è 100% irrilevante ai fini del regolamento


La mia magistrale interpretazione NON modifica gli obbiettivi delle carte, la narrazione delle battaglie NON modifica i dadi che tiro.
Sebbene io possa prendere spunto dagli eventi meccanici di gioco per spararmi un film e inventarci sopra una fiction, tale fiction NON influenza di rimando le meccaniche.
Le frecce sono assenti o comunque uni-direzionali.


Al contrario nei "giochi di ruolo" la Fiction influenza le regole!
A seconda del gioco in esame tale collegamento sarà maggiore o minore, più fitto in certe aree e meno in certe altre... ma SEMPRE da qualche parte c'è almeno una freccettina che dalle nuvolette della fiction va verso le scatoline delle regole.


Se accade la tal cosa NELLA FICTION allora si usa la regola A, se accade la tal altra si usa la regola B, e se però nella fiction abbiamo stabilito che piove, allora si applica anche la regola C.
In Risiko, Magic, etc questo non accade.

...


Un secondo punto: la Fiction per essere parte del gioco deve essere ESPRESSA AL TAVOLO.
Se mi faccio film in testa sul mio mago di Magic o sul generalissimo di Risiko, tali elementi non entrano MAI nel gioco perchè non vengono espressi.
Lasciamo stare che in quei giochi ANCHE SE ci aggiungi una fiction essa sarà irrilevante :P


Allo stesso modo in un gdr l'unica Fiction "valida" è quella condivisa al tavolo.
Quella narrata.
Se dici che al tuo PG prude il naso produci Fiction e fai scattare regole e meccaniche.
Se pensi che al tuo PG prude il naso ma non lo dici a nessuno, per quanto concerne il gioco reale al tuo PG non prude il naso :P


...


Da qui io noto che i cosiddetti Roleplay Games nel senso più comune e diffuso del termine pongono un particolare peso e valore sul fatto che, oltre alla produzione di fiction e alla sua rilevanza meccanica, il gioco verta nello specifico sul produrre fiction per un proprio specifico protagonista in maniera quasi esclusiva.
(leggi: interpretare un PG)


In tal senso si tratta di una sotto-categoria di Fictiongames.
Le caratteristiche dei Fictiongames abbracciano giochi come Universalis, Chronicles of Skin, Microscope e tutti i giochi "moderni" che conosco, e tutti i Tradizionali.
E di contro esclude TUTTI i Boardgame, per quanto elevato e massiccio possa essere il loro livello di COLOR (da Descent a Magic a un Videogioco a quello che vi pare).


Lupus In Tabula non è un Fictiongame, è evidentemente un Boardgame, perchè non viene prodotta alcuna fiction al tavolo... c'è solo il COLORE dato dai vari ruoli.
Interpretare una struggente pastorella distrutta dalla morte della madre per mano del Lupo non influenza in alcun modo le meccaniche di gioco, se non nella misura incidentale per cui OGNI comportamento dei giocatori può influenzare i rapporti sociali al tavolo (e Lupus è un gioco di peer pressure e rapporti sociali).


Non so pronunciarmi su Once Upon a Time... ma da quanto ne so dovrebbe ricadere anch'esso nella categoria Boardgames perchè, appunto, sebbene le carte portino alla produzione di una fiction, essa risulta però irrilevante.
La storia del draghetto viola NON influenza le meccaniche per il gioco delle carte successive, tanto che la fiction prodotta dopo usando una diversa carta NON necessita di essere coerente con quella precedente :P
Mi dicono dalla regia che anzi i giocatori "esperti" non narrano un cazzo, si limitano a dire alcune mini-frasi autoconclusive che coprono le richieste della carta senza dare appigli agli altri giocatori :P
Però, come dicevo, non ci ho mai giocato... magari altri potrebbero smentire o confermare.


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Mattia Bulgarelli

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Re:Che cosa si intende per "fiction": Risiko e Magic the Gathering
« Risposta #21 il: 2012-04-12 19:51:38 »

Non so pronunciarmi su Once Upon a Time... ma da quanto ne so dovrebbe ricadere anch'esso nella categoria Boardgames perchè, appunto, sebbene le carte portino alla produzione di una fiction, essa risulta però irrilevante.
La storia del draghetto viola NON influenza le meccaniche per il gioco delle carte successive, tanto che la fiction prodotta dopo usando una diversa carta NON necessita di essere coerente con quella precedente :P
Mi dicono dalla regia che anzi i giocatori "esperti" non narrano un cazzo, si limitano a dire alcune mini-frasi autoconclusive che coprono le richieste della carta senza dare appigli agli altri giocatori :P
Però, come dicevo, non ci ho mai giocato... magari altri potrebbero smentire o confermare.
Eccomi qua, dal BASSO della mia MINIMA esperienza con Once Upon A Time.

Secondo me nelle intenzioni degli autori la coerenza con la fiction precedente è/era/sarebbe necessaria: puoi giocare una carta se viene nominata o se "c'entra" (e le carte includono non solo oggetti ma anche concetti e situazioni, tipo il Lieto Fine).

Il gioco, però, non ha nessun meccanismo di verifica della coerenza, e posso immaginare come i giocatori che puntino a vincere (in fondo, perché no?) se ne strasbattano della fiction.

Ovvero: io vedo una disrepanza tra quello che il gioco vorrebbe essere e quello che salta fuori effettivamente in partita. Per alcune delle definizioni di GdR riportate qua sopra potrebbe "voler essere un GdR, ma chi ci gioca non fa GdR"? ?_?
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Dairon

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Re:Che cosa si intende per "fiction": Risiko e Magic the Gathering
« Risposta #22 il: 2012-04-12 22:24:18 »
Forse una domanda legata potrebbe essere: se gioco a Dwarf Fortress, sto facendo fiction coi miei nanetti in caratteri ASCII?


SI.
"Narrazione" è da intendersi nel senso più vasto possibile.
Altrimenti se faccio un film non sto facendo fiction?
La sto facendo ed il MODO in cui lo narro è attraverso il mezzo visivo.
Il problema non è se faccio fiction o no ma:


PERCHE' LA FACCIO? E' necessario crearla? SI, nei gdr/gdn. NO negli altri giochi. Tanto è vero che un giocatore può farlo ed un altro no.
CHI LA FA? I giocatori nel caso dei gdr/gdn, gli sceneggiatori ed i filmmaker nel caso della fiction statica veicolata da mezzo visivo.
COME LA FA? Mediante affastellamento di eventi validati tramite affermazioni di gioco nel caso dei tabletop/gdr, mediante interazioni con il mio avatar nei videogiochi, mediante la scrittura di un libro o la creazione di un film.


E' UNA BUONA FICTION (intesa nel senso di storia)? Probabilmente NO.
Rob

Prendo Dwarf Fortress.
PERCHE' LA FACCIO? E' necessario crearla?
Eh, uh, non so se fai fiction, quella è la domanda (io penserei di no, però...). Di certo è necessario vedere e gestire gli avvenimenti quotidiani dei nani, quello è il gioco.
CHI LA FA?
Nessuno crea fiction lì. Nel senso che non c'è un autore degli avvenimenti, sono randomizzati (curiosamente in un certo senso determini più cose te giocatore che il programmatore... nel senso che scegli tu le caratteristiche del mondo)
COME LA FA?
Beh, se la fa, mostrando proprio gli avvenimenti sullo schermo, questo non è problematico.

Se Dwarf Fortress non è chiaro, pensa ad un Civilization od un altro 4X, solo che qui la scala è così "personale" che c'è più dettagli di quanti ne hai di solito un gdr, dal punto di vista "del personaggio".

La definizione di Hasimir "nel gdr la fiction influenza le meccaniche" mi piace. Mi piace molto. [li chiamo gdr per semplicità. Credo tu stia dicendo che possa esistere giochi così ma senza il fattore "ruolo di un personaggio", da qui il dubbio sul nome... se è così, mi sembra sensato e si potrebbe collegare alla suddivisione kantiana khaniana. Ma per ora li chiamo gdr.]
Anche se debbo dire che mi lascia qualche dubbio. In 1001 notte, quando è che la fiction può influenzare le meccaniche? O stai dicendo -non mi è chiaro- che il fatto che si risolva o meno la cosa per cui ha posto sul tavolo il dado è un esempio di fiction che influenza le meccaniche?

Comunque per quanto ho visto a OUAT non succede tanto questo che dite, ma semplicemente che la fiction precedente ha poco rilievo: non ti ricordi molto cosa è successo se non diciamo tre passaggi di mano prima di te. Non che fossimo dei gran fissati del gioco, ma cmq ci abbiamo giocato un po' e con persone anche diverse. Giusto per portare esperienza concreta.

Zachiel

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Re:Che cosa si intende per "fiction": Risiko e Magic the Gathering
« Risposta #23 il: 2012-04-12 22:59:50 »
Se accade la tal cosa NELLA FICTION allora si usa la regola A, se accade la tal altra si usa la regola B, e se però nella fiction abbiamo stabilito che piove, allora si applica anche la regola C.
In Risiko, Magic, etc questo non accade.
Concordo appieno e la chiamerei: "C'è fiction e la fiction influisce sul gioco".

Però no, non posso lasciarti passare che un fulmine costi tre e faccia cinque danni.

A meno che...



...me lo counteri? ;D

rgrassi

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Re:Che cosa si intende per "fiction": Risiko e Magic the Gathering
« Risposta #24 il: 2012-04-13 12:55:44 »
Citazione
@Dairon
Se Dwarf Fortress non è chiaro, pensa ad un Civilization od un altro 4X, solo che qui la scala è così "personale" che c'è più dettagli di quanti ne hai di solito un gdr, dal punto di vista "del personaggio".

Anche in Civilization crei Fiction, ma fa schifo.
Anche in The SIMS crei Fiction, ma fa schifo.
Anche in SIM City crei Fiction, ma fa schifo.
Questo è un altro discorso.

Il termine Fiction si usa in contrapposizione a "Non Fiction".
http://en.wikipedia.org/wiki/Non-fiction
Non-fiction (or nonfiction) is the form of any narrative, account, or other communicative work whose assertions and descriptions are understood to be factual. This presentation may be accurate or not—that is, it can give either a true or a false account of the subject in question—however, it is generally assumed that authors of such accounts believe them to be truthful at the time of their composition or, at least, pose them to their audience as historically or empirically true.

Un Actual Play è "Non Fiction".
Una biografia, un telegiornale, un saggio storico, il giornale che leggiamo ogni giorno, sono "Non Fiction".

Se questa prima grande divisione è chiara, secondo me si può passare alla vera origine del problema e cioè, perchè tendiamo a fare così tanti equivoci sulla parola fiction. E la risposta, secondo me E per prevenire Khana che sennò mi dice che faccio i pistolotti già sapendo dove voglio andare a parare che poi si scopre al 130° post, è:
L'origine dell'incomprensione viene dal fatto che bisogna indagare il momento di creazione della fiction (Quando viene creata), chi è il creatore (Chi la crea), da chi viene fruita ed in che modo. Se si facesse una matrice fatta bene, si vedrebbe che forme narrative e di gioco che appaiono diversissime sono 'tenute insieme' proprio da questo 'brodo primordiale'. Questo vuol dire che sono 'la stessa cosa'? Ovviamente no, ma vuol dire che c'è una matrice di fondo che le lega.
(Io, semplificando molto, quando cerco di osservare fenomeni di questo tipo, alcune volte parto anche dalle persone fruiscono determinati generi. Perchè, ad esempio, mi ritrovo a parlare con le stesse persone di film, fumetti, gdr/gdn, mmorpg, murder party, interactive fiction, avventure testuali? Che cosa c'era in queste forme espressive che ha portato le stesse persone ad interessarsi di forme apparentemente diverse)
Per far sì che ci sia 'fiction' ci vuole una sorgente ed un destinatario. Se resta tutto nel mio cervello sono 'se**e mentali'.
Giocare a Second Life genera fiction, ma è una fiction che fa schifo.
Anche giocare a Doom genera fiction, ma fa schifo.
Ci fa schifo perchè i canoni estetici della fiction sono stati tramandati da un modello di creazione e fruizione della fiction che prevede una narrazione scritta, verbale o cinematografica di una fiction pre-generata (e non interattiva). La fiction 'statica' quella cioè in cui il fruitore NON può variarne i contenuti in nessun modo è estremamente codificata. La fiction 'dinamica' quella cioè i discorsi sul chi crea cosa, come e quando sono più complessi, sta nascendo in questo periodo ed è "green field".
L'origine dell'incomprensione è che la fiction 'dinamica' sembra non essere fiction, perchè appare triviale, non strutturata, non aderente ad alcun canone e comunque non aderente ai canoni della fiction 'statica'.


Butto lì un altra idea. La cosa che ho notato che in qualche modo è importante è la possibilità che gli elementi della fiction non siano "anonimi" se voglio iniziare a identificare la fiction che piace a noi del gdr/gdn. I carrarmatini uguali di Risiko non mi aiutano a generare fiction. Ma quel carrarmatino lì, PROPRIO LUI, che si chiama T218 è quello che sta varcando il confine e sta invadendo la Inguscezia. E' di lui che mi occuperò. Non mi interessano i 350 avatar tutti uguali di Metin2. A me interessa proprio il MIO, che si chiama Berlusk e cha 128 di Mana e 72 oggetti ed è di livello 45. E non mi interessa il singolo granello di sabbia del deserto (sebbene renderizzato benissimo), ma mi interessano proprio quei 75 pixel vicino all'oasi. E quando gioco a Monkey Island mi interessa solo quando il mouse diventa una crocetta e mi dice che in quello bellissimo scenario (il mondo immaginario) posso generare eventi solo quando interagisco con alcune determinate cose, e solo quelle, non altre. Creare "Esamina la casa dei pirati" genera un evento ma è un evento ripetitivo e noioso. E' fiction ma fa schifo. "Brucia la casa dei pirati" genera un altro evento ma questo non è affatto ripetitivo e probabilmente non noioso e probabilmente genererà fiction interessante.

edit: ci vedete analogie tra la fiction generabile Monkey Island e quella generabile da D&D? Io un mucchio.
Rob
« Ultima modifica: 2012-04-13 13:12:50 da rgrassi »
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Re:Che cosa si intende per "fiction": Risiko e Magic the Gathering
« Risposta #25 il: 2012-04-13 13:10:43 »
Deduco quindi che tu pensi anche, chennesò, un quadro di Dalì sia fiction? Perché debbo dire che non sono persuaso.
Non sono convinto nemmeno del fatto che la fiction di Civ faccia schifo... cioè, secondo me non si crea fiction*, quindi il problema non si pone.
Infatti non è che alla gente dispiaccia la fiction interattiva, secondo me. Solo che non ne viene esposta molto, perlomeno in forme strutturate.

*= beh, poi c'è gente che mette su la storia del regno come autobiografie del proprio sé che regna per seimila anni, ma è un altro discorso.

rgrassi

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Re:Che cosa si intende per "fiction": Risiko e Magic the Gathering
« Risposta #26 il: 2012-04-13 13:17:34 »
Citazione
Deduco quindi che tu pensi anche, chennesò, un quadro di Dalì sia fiction? Perché debbo dire che non sono persuaso.

Ma se fai uno screenshot di un paesaggio di World of Warcraft e lo metti in cornice non stai facendo, semplificando, la stessa cosa?
E se il quadro di Dalì non fosse "Fiction", sarebbe "Non Fiction"? Certamente no.

In questi casi ciò che il creatore del messaggio sta veicolando non è finalizzato ad una rappresentazione di eventi in un mondo immaginario ma nella cattura di un particolare istante e nella sua esposizione ad un potenziale fruitore.
La forma comunicativa sta cambiando nel caso delle immagini statiche. In questi casi, nessuno se ne fotte niente se sia fiction o no, perchè "non è importante". Le classificazioni e le categorie si concentrano "su altre cose".
Rob
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Re:Che cosa si intende per "fiction": Risiko e Magic the Gathering
« Risposta #27 il: 2012-04-13 13:47:56 »
Uhm, nel primo caso il problema non si pone, se non è fiction prima...
Il secondo caso mi sembra più interessante, però non è che ogni creazione umana sia categorizzabile come fiction o non fiction, credo. Non ho mai sentito parlare di una statua come di "non fiction" per essere realistica, così come non ho mai sentito che un esempio da un libro di fisica possa essere "fiction".

Comunque io ti chiedo: in Dwarf Fortress, chi crea che messaggio?
E: qual'è l'equivalente non interattivo della fiction di Civilization?

Citazione
La forma comunicativa sta cambiando nel caso delle immagini statiche. In questi casi, nessuno se ne fotte niente se sia fiction o no,

Verissimo per Dalì suppongo, ma certamente nella storia dell'arte "la storia dietro" ha avuto molta importanza.

Un bel casino...

rgrassi

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Re:Che cosa si intende per "fiction": Risiko e Magic the Gathering
« Risposta #28 il: 2012-04-13 17:28:18 »
@Dairon
Citazione
Il secondo caso mi sembra più interessante, però non è che ogni creazione umana sia categorizzabile come fiction o non fiction, credo.

Certamente no. In alcuni casi potrebbe essere fatto ma non se ne vede la necessità. In altri casi non ha proprio senso.
Una creazione umana che non abbia come focus principale una narrazione di eventi immaginari come facciamo a dire se sia fiction o no? Ci mancano gli elementi base per capirlo. E laddove non ci sia proprio una narrazione di eventi immaginari che senso ha farlo? E' esercizio di stile.

Citazione
Non ho mai sentito parlare di una statua come di "non fiction" per essere realistica, così come non ho mai sentito che un esempio da un libro di fisica possa essere "fiction".

Certo, perchè il loro focus non è sulla narrazione di eventi di un mondo.
Si occupano di altre cose. Come ti dicevo prima nessuno se ne fotterebbe niente se sia fiction o no.
Una statua potrebbe essere una rappresentazione di un oggetto immaginario o una rappresentazione di un oggetto reale. Il focus è la 'rappresentazione', non la 'narrazione'.

Citazione
Comunque io ti chiedo: in Dwarf Fortress, chi crea che messaggio?

Dunque vediamo, narrazione di eventi immaginari.
L'interazione del tuo omino con l'ambiente (messo a disposizione dal gioco) genera l'evento immaginario.
Da un punto di vista minimale non c'è alcuna differenza con il giocatore che dice, avanzo nel corridoio di 1 casella, o dal giocatore che prenda il personaggio sulla basetta e lo sposta di una casella avanti in Heroquest.
Creo fiction, ma fa schifo.

Citazione
E: qual'è l'equivalente non interattivo della fiction di Civilization?

Un noiosissimo film su uomini e donne del pianeta XSRE che costruiscono case, palizzate, caserme, raccolgono cibo e si costruiscono armi, poi si spostano e combattono ed in cui tutti i soldati hanno lo stesso volto e non ce ne frega niente di loro.
Rob
« Ultima modifica: 2012-04-13 17:32:54 da rgrassi »
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Mattia Bulgarelli

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Re:Che cosa si intende per "fiction": Risiko e Magic the Gathering
« Risposta #29 il: 2012-04-13 20:16:09 »
Ragazzi occhio che vedo dietro l'angolo il rischio del volo pindarico che si allontana sempre più dall'Actual Play.
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