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[BTI] Moster Hearth
Ariele Agostini:
Ezio, giusto il tuo discorso, ma con moderazione: bello il parlare di noi, di quello a cui si tiene, di emozioni reali, ma mica sempre per forza solo quello... ci sono giochi con cui è giusto farlo, e giochi con cui si può ancora correr dietro a elfi, vampiri, e quantocazz'altro :-)
Altrimenti mi sembra che si finisca, parlando di Carlo e Antonia, a giocare sempre i soliti setting, i soliti problemi quotidiani, le solite storie "close to home".
il mietitore:
Mah, a me viene semplicemente da dire che prima di cambiargli il colore è meglio giocarlo come da regolamento. Poi, giocato com'è di default, uno si fa i suoi conti su Anne Rice o altro. Come per ogni color hack, alla fine.
Per quanto mi riguarda, finalmente dovrei riuscire a provarlo mercoledì sera.
Ezio:
Vero, Ariele (e vero, verissimo, anche Alex).
Diciamo però che tutte le volte che si parla di un gioco salta sempre su qualcuno a dire "Fico! Hackiamolo per Star Wars!"
magari è un gioco profondissimo, gweppissimo, di quelli che ti prendono allo stomaco perché ti sono talmente vicini a casa da essere in tinello... e lo si rovina subito con le spade laser.
Veramente, prima o poi leggerò una discussione su "Ho giocato Fat Man Down, ma perché invece di parlare di un obeso scacciato da tutti non ci mettiamo il Vampiro che viene rifiutato dalla società che non lo merita?"
Capisco e condivido la voglia di fantastico e disimpegno, ma trasformare tutti i giochi in fantastico e disimpegno... no, dai.
Ah, sia ben chiaro: non ce l'ho con Erik, eh? Non personalmente. Lui ha tutti i diritti di giocare Breaking the Ice come meglio crede: è un gioco che si presta tantissimo.
Per farti un esempio io ieri ho proposto di giocare Dog Eat Dog nello scenario: "La Contea invasa da Saruman" o l'alternativa "Il Beleriand invaso dai Noldor" (è il mese tolkeniano, giù al Cleb :-P).
Ci sta.
Però detesto molto quando si esagera, quando ogni singola esperienza viene ridotta ai solito cliché, al solito immaginario predigerito.
Non è tanto il disimpegno: è la banalità.
Non è tanto quindi che mi stia provocando Erik, è che, purtroppo, il suo post è di quelli che risvegliano il vecchio grognard in me ;-)
Erik "lieic":
Alla fine il colore poco importa (anzi non è rilevante) in questo gioca, importa l'emozione che mi suscita. la versione a 3 giocatori StM la ho giocata con Lavinia e Jessica, ambientazione rinascimento. Brr Ho ancora i brividi alla schiena per la giocata. Poco importa se si gioca mormale, a parti invertite, con un amicO o con un amicA. Sono tutte esperienze diverse e interessanti. (io lo proverei in tutte le salse)
BtI io lo proverei in ambientazione contemporanea. Anche perchè quello che ci tengo che cia sia lo spessore del personaggio.
Per esempio, scusate se vado OT per un paio di righe, Sto iniziando Aegis in cui faccio un arcanista, una ninfa/spirito dell'acqua, fa parte della famiglia reale, ma si è unita alla gilda per cercare suo fratello abbandonato alla nascita (il regno è totalmente femminile e i maschi non sono ammessi).
Tornano a BtI,non è male l'idea dei mostri (A proposito, uno scheletro femminile si riconosce dalla forma dell'osso sacro). Ma per la prima volta starei un po sul classico. Ambientazione: banchi di scuola. Lui (se lo faccio io), un ragazzo che viene notato poco perchè non belloccio, un po' impacciato, ma con un cuore immenso per chi lo sa cogliere.
Lei (se la faccio io), una ragazza bella ma insicura, ipercorteggaita con alle spalle una serie di storie vuote che non vuole altro che trovare un ragazzo che la vuole per il suo spirito e non per il suo corpo.
il mietitore:
beware, la creazione in realtà è collaborativa.
All'inizio ogni giocatore dice il colore preferito del suo personaggio e lo scrive su un foglio. Poi l'altro giocatore aggiunge una parola di fianco al colore del tuo personaggio, in base a quello che quel colore gli suggerisce. Poi tocca ancora a te, e aggiungi un'altra parola alla catena (legata al colore, o alla parola messa dall'altro giocatore). Si va a avanti fin quando ci sono una dozzina di parole. Poi ti lasci ispirare dalla ragnatela di parole che è uscita per creare il personaggio.
Per cui anche io ho voglia di fare un giocatore di Lacrosse in stile Stiffler, per mercoledì, ma ho idea che la cosa andrà diversamente da come previsto. E ci stà, altrimenti starei prenarrando ancora prima di cominciare a giocare.
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