Allora, come promesso in un altro post, proverò a raccontare la mia prima (e unica per ora) partita a IMDA, nonchè la mia prima partita ad uno di questi (come chiamarli? nuovi giochi? bomboloni?) di cui finora ho solo letto.
Siamo a Modena (Play) e Triex è il nostro MC.
Due parole sui giocatori
Molto in breve. Siamo in quattro: io, Chico, Harpo e Groucho (ovviamente, non sono nomi di fantasia).
Io e Chico abbiamo già giocato insieme. Parecchio Vampiri (masterizzato da altri), parecchio D&D 3.5 (masterizzato da me). Questo fino al liceo, poi, per una cosa o per l'altra basta (salvo il Barone di Munchausen, non so se vale).
Groucho ha giocato con noi qualche volta al Liceo ma non è mai stato un grandissimo appassionato. Anche lui non gioca da anni.
Harpo, pare aver giocato a praticamente qualsiasi cosa (tradizionale) ed è in grado di recitare a memoria praticamente interi manuali (o almeno ne dà l'impressione). Ultima campagna credo Pathfinder.
Siamo a Play perchè da un pò abbiamo scoperto i giochi da tavola e non ci perdiamo un'occasione per provare qualcosa di nuovo.
Precedenti conoscenze de IMDA o simile?
Io lurko da un sacco sul forum, ma mai giocato (potete immaginare curiosità e aspettative, comunque). Gli altri no.
Unico contatto: LSDS e Legend of Anglerre, di cui stiamo cercando (bestemmiando parecchio dietro le regole) di giocare qualche avventure.
Come siamo finiti a giocare una demo?
Un mio amico si è preso una cotta per il manuale de La Mia vita col padrone, io sfogliavo sbavando come al solito i manuali (trattenendomi dall'acquisto per non aggiungerli alla pila di "comprati ma mai provati") quando (grazie ancora!) Claudia ci ha chiesto se eravamo interessati a provare. Incredibilmente, pare che anche ai miei amici interessasse e così, dopo una partita di Seven Wonders, eccoci al tavolo.
Primo impatto
Ho già detto che avevo aspettative abbastanza alte? Sì? Bene. (Spoiler: mantenute in pieno).
Il primo vero impatto è stato coi libretti. Subito sul tavolo, lasciati a noi da leggere.
Harpo prende in mano l'operatore e non lo lascia più.
Chico sceglie il sapientesta dopo aver letto che "le cose si rompono" (lui è famoso per rompere cose).
Io prendo l'arsenale (mi pareva, forse, il più "facile" da giocare così a caldo).
Ad Harpo, che sta scontando una botta di sonno, praticamente rimane in mano lo strizzacervelli (scartando uno schianto).
La creazione per il resto (almeno per me) fila liscia.
Prima sorpresa: da quei quattro tratti di aspetto e dal nome comincia a delinearsi, in pochissimi minuti, un personaggio.
In altre parole: in cinque minuti sto facendo quello che in altri giochi avrebbe impiegato sessioni intere.
Facciamo il giro di ST e si delineano anche le relazioni tra i personaggi.
Poi siamo pronti a giocare.
Il setting
Apocalisse desertica, direi. Non si è molto apocalizzato, ma, ovviamente, questo dipende sicuramente dal poco tempo a disposizione.
Harridan, il capo della tenuta dell'oasi, è l'unico in grado di gestire il complicato rapporto tra gli abitanti della tenuta, i nomadi del deserto e il culto di Monk (fortificato in un bunker poco distante).
Anzi, Harridan era l'unico. E' stato trovato morto questa stessa mattina.
I personaggi
Non so dire per gli altri, ma a questo punto del gioco il mio pg non era ancora ben delineato. Grazie ai tratti sulla scheda, sapevo com'era fatto, e da lì cominciavo a farmene un'idea ma non avevo alcun background nè altro.
Torno alla fine su questo aspetto. E' stata una delle cose che mi ha colpito di più.
In due parole. Io: Lupo, arsenale (alto, asciutto, occhi saggi, abbastanza anziano…Clint Eastwood, praticamente); Harpo - Nero Acido - Operatore, in abito militare, difensore e tattico della tenuta (ex compagno di battaglie di Lupo); Chico-Ethan, nomade, sapientesta fissato con le fotografie tramite le quali vede le cose; Groucho - Reverendo Jones - Una specie di santone abbigliato con simboli religiosi di varie confessioni; grasso e viscido.
Si inizia (primo giro di scene)
A dirla tutta, avrei dovuto scrivere questo AP prima di leggere il manuale. Adesso ho uno sguardo molto meno "innocente" sul gioco, ma proverò a ignorare le cose che ho imparato dopo.
Iniziamo con Acido che decide di cercare informazioni sulla morte di Harridan.
Lancia e fa un successo.
E qui, c'è già la prima sorpresa, per noi abituati a parpuzio.
Invece che dare direttamente le informazioni a Harpo, l'Mc gli dice che trova qualcuno che sa qualcosa su quello che è successo, ma chiede a lui di dirgli chi è.
Harpo (onore ai suoi riflessi) risponde che incontra me. Io guardo Triex. E lui comincia a farmi domande: dove siamo (un piccolo bar, sotto una tenda), cosa stiamo bevendo (l'acqua dell'oasi aromatizzata con un estratto delle palme…the verde, praticamente: non vi dico le prese per il culo successive. Un mondo dell'apocalisse analcolico), e, soprattutto, cosa gli dico.
E' una sensazione davvero strana: mi rendo conto che sto partecipando attivamente alla creazione dell'avventura: non la sto solo "subendo" passivamente.
Mi invento che un gruppo all'interno dell'oasi era scontento della gestione troppo aperta di Harridan e voleva chiudere la tenuta agli estranei.
Nasce così la banda del simpatico Testadicane.
Nel mentre, Triex butta in mezzo la barista (con figlio a carico) preoccupata per la guerra imminente. E nel rispondere a lei, continua a delinearsi il mio personaggio: praticamente è un vecchio mercenario che aveva scelto l'oasi per la sua pensione e che adesso si prepara a difendere con le unghie e con i denti questo pezzo di "casa" che aveva finalmente trovato.
Lo spotlight passa poi a Ethan, che decide di recarsi alla tenuta per capire cos'è successo a Harridan. Discute un po' con Brain (il luogotenente di Harridan) che alla fine decide di farlo entrare: solo lui però, non potrà farsi accompagnare dalla sua scorta nomade.
Nella scena, ho molto apprezzato, la dinamica del Leggere le persone e la situazione (nello scambio tra Ethan e Brain) e la possibilità di ottenere da questo delle informazioni concrete e veritiere (molto più articolate di quel "ti pare che stia mentendo" che faceva seguito agli innumerevoli tiri di Empatia in Vampiri).
Mi stupisco poi di come tutto fili liscio, per essere una prima sessione con gente che non ha mai giocato.
Nel mentre, il Reverendo Jones si sveglia nel bunker e, dopo aver ignorato le avance di una fedele, si rende conto che Monk (il capo del culto non c'è). A quel punto tira una striscia di una strana polverina contenuta in una delle croci cave che ha al collo e ha una netta visione del cadavere di Harridan e, subito dopo, di Monk che sorride. Decide di andare alla tenuta per cercarlo.
Chico, che interpretava Jones, era molto stanco (mi ha confessato poi) e anche per questo ha un pò faticato a cogliere lo spirito del gioco. Dove noi ci stavamo divertendo a rispondere a queste domande, inebriandoci (che parolona) di questa libertà, lui ne è stato un po' schiacciato ed era un pò in difficoltà tanto a delineare il suo pg quanto il mondo. Nonostante, gliene dò atto, Triex ci abbia messo tutto il suo impegno (compreso aggingere alla scena un fedele non troppo convinto e una fedele con un esplicito debole per il reverendo).
Intervallo
Quello che, a posteriori, mi ha davvero impressionato (e già qui cominciavo ad accorgermene) è che forse per la prima volta in un gioco di ruolo sono veramente interessato anche ai personaggi degli altri. Vorrei fare domande al reverendo Jones per capirlo meglio, per esempio.
Ma soprattutto, sono molto interessato a Lupo. Quello che è partito come un foglio di carta (condizione da cui molti dei miei pg non si sono mai più di tanto sollevati) ha già una sua personalità e degli obiettivi chiari.
Per dire, mentre gli altri giocano un po' gli ascolto e un po' già mi sto immaginando cosa farebbe Lupo in quella situazione.
Seconda parte
Nero Acido e Lupo vanno da Testadicane. Dopo una serie di aggrate e interventi di Nero, lo convincono (o almeno così credono) a rimanere calmo per oggi e lasciare che le cose seguano il loro corso. Se ci fosse stato da combattere con i nomadi, li avremmo chiamati
In questa scena mi hanno colpito due cose, tre forse (quattro anzi…divertente: volevo iniziare scrivendo che a questo punto ormai il gioco non mi sorprendeva più, e invece a ripensarci).
Il bello dell'aggrare, dove sta a te decidere (se l'altro reagisce) quanto in là spingere la cosa; ancora il leggere le persone che ha dato ad Harpo chiaramente quello che voleva scoprire; un nuovo pezzo del passato del mio personaggio, scoperto nel corso di una conversazione tra l'altro non mia (pare fossi una specie di leggenda vivente dell'oasi, reduce di mille battaglie).
E poi, un mio fallimento in leggere le persone che mi ha costretto a rivelare i piani e le idee del mio personaggio all'MC. Anzi: a tutti quelli al tavolo. Questo mi ha stupito. In Vampiri (con interminabili sessioni in cui il master si appartava con i singoli giocatori) sarebbe stato impensabile. Rigoroso segreto per ognuno. Invece non mi è dispiaciuto che gli altri sapessero cosa pensavo. Uno, perchè serviva a rendere più umano il mio personaggio. Due, perchè (riflettendoci dopo) rendeva più vero il mondo e più bella l'avventura.
E insomma si arriva a Ethan che, dopo aver scattato una foto al cadavere di Harridan (scopriremo dopo che non gli serviva a nulla in particolare ma ha una collezione di foto di cadaveri), cerca di leggere una bottiglia vuota lì vicino e fallisce clamorosamente, trovandosi, in una specie di limbo ad affrontare un liquido nero e denso che esce dalla bottiglia. Riesce a liberarsene (lanciandola via) e torna alla realtà dove Brain lo sta guardando abbastanza male per aver distrutto un indizio e con in più il braccio destro completamente nero ("Un allergia, nessun problema", commenta Ethan mentre Brain si chiede cosa diavolo sia un allergia).
Nel mentre il reverendo Jones, dopo aver scartato l'opzione di scavalcare la muraglia di auto arrugginite intorno alla tenuta, decide di presentarsi al cancello principale dove convince prima Miccia e poi Topo a lasciarlo passare (il secondo con una mirabolante benedizione condita con guanto della profanazione: "vieni qui figliolo").
Nel mentre però, Ba (il capo dei nomadi) che stava aspettando Ethan fuori si avvicina per capire cosa sta succedendo e vuole a sua volta passare.
Qui c'è stata un po' di confusione sulle mosse dello Strizzacervelli. In effetti, anche a leggerle dal manuale, la cosa non è poi così semplice. Forse non è il miglior playbook da demo.
Quello che mi ha affascinato della scena sono invece Topo e Miccia. Perchè? Perchè a distanza di una settimana mi ricordo come si chiamano due tizi la cui unica apparizione è stata questa. Triex ci ha dato un nome, inventato due caratteristiche (Miccia è basso, ma non gli piace che glielo ricordino) ed è stato sufficiente.
Fossimo stati in una mia avventura di D&D, sarebbero stati due ammassi di statistiche senza nome, destinati all'oblio.
Alla fine siamo tutti al cancello: il reverendo, Ethan (richiamato via walkie talkie da Ba), Lupo e Acido (attirati dal parapiglia).
Acido apre la mente al maelstrom (una cosa alla matrix con parole su parole che si accavallano tra loro: due in evidenza, Monk e Machete).
La situazione è tesa, si discute un pò con i nomadi.
C'è un piccolo momento di stallo, concluso da Brain che si accascia a terra morente, colpito da qualcuno all'interno della seduta.
Su quest'ultima scena ho solo un dubbio. Prima che Brain si accasciasse a terra, in quel piccolo momento di stallo, Lupo stava per sparare al reverendo con il chiaro intento di ucciderlo. L'equazione era semplice: qualcuno doveva pur aver ucciso Harridan. Il culto erano una quindicina di pazzi non pericolosi (non agli occhi di Lupo); i nomadi sì. Piuttosto che creare una guerra era meglio creare, sul posto, un bel caprio espiatorio e risolvere così la questione.
E' una delle prime volte che in un gioco di ruolo mi trovo a pensare seriamente di cercare di uccidere il pg di un altro (ragionando da personaggio), e sarei stato curioso di vedere come Matteo avrebbe gestito la situazione, se davvero l'avessi fatto.
Qui inizia un rapidissimo scontro a fuoco dove, non facciamo in tempo a girarci che ci rendiamo conto che è Testa di Cane che sta sparando dall'interno. Acido riesce a colpirlo (e se non ricordo male a farlo secco), mentre il reverendo Jones si becca una pallottola nella gamba mentre cerca di nascondersi sotto un'auto.
Dopo di che….
ci tocca alzarsi e andare via perchè ci aspetta un'altra demo concordata alla mattina con un amico di Chico.
(D'oh!)
Quindi chi non saprò mai chi ha ucciso Harridan nè se Lupo riuscirà a trovare un posto dove passare gli ultimi anni in tranquillità. Peccato, perchè nonostante siano trascorse nemmeno due ore, quello che mi ha davvero impressionato è che mi sono affezionato al personaggio come non mi capitava da tempo.
Bene, io credo di aver già inserito qua e là le mie considerazioni. Poi magari più avanti anche quelle raccolte dagli altri giocatori nel viaggio di ritorno.
Se avete domande, chiedete pure.