Play by Forum > (Fantasmi Assassini) Raccolta
Mr. Mario (MC) vs Marco Costantini (Giocatore)
Mr. Mario:
Il proiettore ha uno scatto improvviso, e ora anziché illuminare la parete illumina direttamente te. Il pannello si deforma tra gli scaffali arrugginiti, e le lettere spezzate ora dicono:
Adess ndonarmi
com on Juls?
Non puoi leggere il resto perché, ti rendi conto, dev'essere proiettato sulla tua schiena.
Marco Costantini:
Tutto questo avviene mentre io mi sto girando per correre via.
Con la coda dell'occhio leggo il nome di Juls: questo mi terrorizza e mi fa infuriare al tempo stesso.
Questa rabbia improvvisa mi fa tornare per un attimo lucido.
"Devo andarmene!", penso con determinazione.
Muovo il primo passo e comincio a correre via.
Mr. Mario:
Vai al 12.
La cosa più importante per te in questo momento è continuare a muoverti.
Peschi il 7 di fiori e... ci riesci.
Quando esci dalla stanza e svolti l'angolo, la luce del proiettore non può inseguirti.
Io vado al 5 e pesco una carta per me.
Torni sui tuoi passi, a ritroso verso il punto da cui sei arrivato, o cerchi un'altra strada?
Marco Costantini:
Ora che sono fuori da quella maledetta stanza continuo ad essere lucido. L'adrenalina pompa un istinto di sopravvivenza animalesco, che non sapevo di avere.
Non mi fermo nemmeno so a pensare: so dov'è l'uscita ed è lì che mi sto fiondando, col fiato teso che mi sibila fra i denti mentre corro.
Sì, torno indietro, verso il punto in cui sono entrato.
PS: se devi pescare, prima scarta la mia mano. Sono a 18, giusto?
Mr. Mario:
(Sì, e ti chiedo scusa per non avertelo chiesto prima, se volevi scartare la mano. Fortunatamente ti è andata bene.)
Torni verso la stanza dei tubi, la oltrepassi, e ti ritrovi in quello che forse era il locale caldaie, immerso nell'oscurità. Anche alla luce della tua torcia, questa stanza è più buia delle altre, per via dei muri anneriti dalla fuliggine. Ma il vago odore di fumo che persiste nell'aria ti sembra comunque un sollievo rispetto al profumo che sentivi prima.
Scarti la mano e peschi il 3 di cuori. Spiacente.
Vado all'11.
Un colpo di tosse ti porta a voltarti di scatto verso un angolo. La tua torcia illumina una figura quasi indistinguibile dalle pareti. Si direbbe un uomo, o quello che ne resta. I suoi vestiti sono pochi brandelli carbonizzati, e la sue pelle è nera e spaccata, e per un attimo hai quasi l'impressione che, sotto la pelle, le braci siano ancora accese.
Dà un altro colpo di tosse, e si schiarisce la gola con un suono che ti ricorda la ghiaia calpestata, poi porta alla bocca una sigaretta che tiene in mano, dà un tiro, e vedi non solo le braci rosse della sigaretta che si ravvivano, ma anche quelle che continua a bruciargli dentro.
Vado al 15.
Si volta verso di te e stringe gli occhi, non tanto perché la luce della torcia lo abbaglia, più con un espressione simile a quella che aveva tuo nonno quando cercava di leggere il giornale senza arrendersi a usare gli occhiali.
Ti sorride, un sorriso non del tutto benevolo, denti che risaltano troppo bianchi su quelle labbra nere e spaccate. Un dente gli è saltato via, rotto malamente.
Vado al 17.
"Com'era il film? Lei è bella come una volta?" ti chiede, con una voce che sembra il crepitio di un falò estivo.
Vai al 10.
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