Riprendo da
qui, specificamente da questo:
Scegliere di usare un gesto disperato non è una faccenda neutra. Significa, di solito, umiliarsi per una ragione
Quante volte, giocando, vi è capitato che il personaggio, per usare un gesto disperato, si umiliasse? Non parlo di ricevere amore o pietà, ma di quelle volte in cui voi, nell'usare il gesto disperato, avete pensato che il personaggio si stesse umiliando.
Io non ho giocato molto a
Kagematsu, ma in quelle poche partite i gesti che ricordo d'aver usato (o d'aver pensato di usare) sono stati inseriti in modo che non fossero umilianti; per esempio (li cito a memoria):
• Minacciare Kagematsu con violenza: non ricordo cos'aveva fatto Kagematsu, mi pare dire qualcosa di brutto sul marito del mio PG (forse che tanto ormai era già morto, essendo andato in guerra?); io l'ho schiaffeggiato e gli ho detto che, se si fosse permesso di dire di nuovo una simile cosa, avrei chiesto al capo-villaggio di sbatterlo fuori, per difendere il mio onore.
• Corrompere Kagematsu: stessa partita, Kagematsu si era scusato e lo scontro col mio PG era rientrato. Era anche arrivata notizia che il marito del mio PG era morto.
Nel corso della scena ho preso il
tanto di mio marito e l'ho offerto a Kagematsu, perché era un'arma che avrebbe dovuto restare nelle mani di un guerriero.
• Non vorrei ricordare male, ma Michele una volta ha corrotto Kagematsu offrendosi di suonare per lui.
Ovviamente dipende molto da Kagematsu (l'offerta dell'arma, fatta così, conta come corrompere?), ma, in tutti casi, dal mio punto di vista il PG non si è minimamente umiliato.
Sicuramente con alcuni gesti disperati diventa più difficile fare una cosa simile (ricattare Kagematsu col segreto, per esempio), ma in quelle partite non ho avuto l'impressione di un legame così forte tra l'uso dei gesti disperati e l'umiliazione, legame che è stato possibile aggirare con un po' d'inventiva.
Quanto spesso vi è capitato di dovervi umiliare, per inserire un gesto disperato?
Aggiunta: Messo [Kagematsu] nel titolo.