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Il mio difetto

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Luca Bonisoli:

--- Citazione da: Patrick - 2012-03-28 11:24:24 ---io scelgo i giochi in base a tre criteri: Color, Meccaniche e...pareri altrui. Un po' di "actual buy":

--- Termina citazione ---

Anch'io!
Il colore lo uso soprattutto come criterio "al contrario" (evto i giochi di cui non mi piace il colore), mentre gli altri due criteri valgono sia in positivo che in negativo.

Giulia Cursi:
Dunque da quando ho cominciato a provare i giochi indie credo di essere stata attirata sia dal colore che dalle meccaniche.
Ho accettato di giocare a Trollbabe sia perché mi piace il fantasy, sia perché grazie alle meccaniche avrei potuto fare quello che in anni di D&D non ho mai potuto fare.
Finora gli unici due gdr che ho comprato senza averli provati prima sono stati Piombo e Il Rosso e il Nero, entrambi scelti per il colore.

Ad ogni modo giochi come Dubbio o LMVcP mi attirano per le meccaniche.

Credo dipenda dal gioco, alcuni non mi attirano per niente, ma magari li provo per vedere come sono.

Simone Micucci:
I primi giochi che ho scelto di questa nuova grande famiglia li provati fidandomi di Thomas (dr. zero) che all'epoca li volle provare. Non Cedere al Sonno e Cani nella Vigna.

All'epoca guardavo praticamente solo colore e ambientazione dei giochi. Però qualcosa in quei giochi mi smosse, e sicuramente non fu soltanto il colore.
In Cani nella Vigna a farmi scattare una molla (che mi spinse a comprarlo e approfondirlo) sono stati alcuni articoli di Moreno. All'epoca non avevo esperienze sufficienti per valutare aspetti particolari dei giochi.
Non Cedere al Sonno invece l'ho approfondito da solo. Principalmente per le meccaniche.

La Mia Vita col Padrone l'ho comprato per la copertina in legno!! *_* Poi ho provato il gioco. In tre lo abbiamo ritenuto figo, a due non è piaciuto per niente. Io l'ho adorato. Ad ora non so dire per cosa. So solo che quando ne parlo tendo a dire quali sono le dinamiche di gioco e il tema (che sono estremamente collegati).

AiPS lo comprai sulla fiducia (e perché lo trovai per caso nella sezione "fumetti italiani" di una fumetteria. Sembrava un segno del destino). Mi affascinò la semplicità del gioco...e all'epoca avevo già le esperienze per cominciare ad odorare le potenzialità di un gioco.

Ad ora non so su cosa mi baso per la scelta di un gioco. Quando me ne parlano iniziano sempre a dirmi dettagli sull'ambientazione. Se voglio approfondire faccio qualche domanda tipo: "di che autore è? Che altri giochi ha fatto?" "come ci si gioca? Che hanno di particolare le meccaniche?"

Queste due domande sono in genere sufficienti a darmi uno spaccato del grado di affidabilità di una persona che non conosco. Se le risposte tendono ad essere "mmm, non so dirti...penso abbia fatto solo questo, non so come si chiama" oppure "bè è un gioco di ruolo, quindi c'è un master. Però non è uno di quei classici giochi dove uccidi i mostri e tiri tanti dadi. QUesto è un gioco dove si interpreta, c'è un regolamento molto realistico" comincio a capire che la persona che mi sta parlando di quel gioco non se ne intende, non abbastanza da potermi "consigliare qualcosa sulla fiducia" almeno.

Anche il formato del manuale è importante. Se vedo un manualone A4, spesso cinque centrimetri e sfogliandolo è pieno di disegnini e tabelle non sono invogliato. Se devo comprarmi altri 3 manuali per giocare bene idem.

In genere per me l'opinione di chi è "del settore" conta molto. Se una persona che ha la mia fiducia mi dice "guarda, sto gioco sembra una mezza schifezza, ma ha due o tre chicche davvero carine" allora sono invogliato.

Ad ora non ho mai detto no a provare un gioco nuovo (sto per partire con una serie di missioni di Project Hope. Sembra una parpuziata, ma vedremo com'è).
Sul mantenere viva la mia attenzione su un gioco invece vedo che dipende principalmente da sistema di gioco. Ho imparato a diffidare da quello che prima credevo essere indispensabile...mi può attirare, ma non è davvero per quello che gioco.

Giulia Cursi:

--- Citazione da: Simone Micucci - 2012-03-28 18:29:34 ---Ad ora non ho mai detto no a provare un gioco nuovo (sto per partire con una serie di missioni di Project Hope. Sembra una parpuziata, ma vedremo com'è).

--- Termina citazione ---

Probabile che sia una parpuziata epica, ma potrebbe farci tirar fuori idee interessanti per altri giochi. Poi è sempre meglio non partire con pregiudizi, anche se so che ti costa un bel po' leggerti tutte quelle meccaniche!


Ecco vorrei aggiungere che la grandezza del manuale e la difficoltà di cercare quello che ti serve influiscono sul mio giudizio, un manuale enorme in cui non trovi mai la postilla del pg tot o altro mi fa' sempre incavolare!

Davide Losito - ( Khana ):
Hmm... hmm...

Ezio, posso farti una domanda tanto tanto personale?


No? fotte niente, faccio lo stesso:
Ok che non "guardi" il Color quando scegli un gioco, ma poi come fai a giocarci a quel gioco, se non ti "colori" pure tu?
Sei così "teflon-nell-anima" - oppure al contrario "anima-di-spugna" - che riesci a cagare fuori premises anche quando il Color non ti ha preso?

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