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Ernst Sterling non riusciva ancora a credere che tutto fosse finito. Si sentiva sospeso, e questa sospensione gli metteva addosso una paura strana, che non aveva più provato negli ultimi dieci anni.Dieci anni dietro le sue spalle. In quel laboratorio, su quelle mensole, tra quelle apparecchiature, le sue carte, i suoi studi. I suoi ultimi dieci anni di vita, sotterrati in quel bunker, seguendo le follie di un pazzo, senza poter scegliere altrimenti. Senza aver avuto il coraggio di scegliere altrimenti.Guardò quella porta, e quella paura strana, quel sentimento che non riconosceva più, gli diede per un attimo un senso di capogiro, di vertigine. E se ora si fosse voltato, e fosse tornato indietro?Non poteva. Alle sue spalle c'erano solo rovine.Le rovine di Krimen, e di chi lo aveva seguito.Ma lui era vivo, e dietro quella porta c'era quel cielo che aveva amato - amato coi suoi venti, con le sue nuvole, con i mutamenti che il tempo riusciva ad imprimergli, cambiando i suoi colori: il cielo che non vedeva da dieci anni.Si accorse di tremare."Dottor Sterling..."Era la voce di lei che lo chiamava.Si riscosse e la vide in piedi, accanto a lui, che gli tendeva la mano."...è tutto finito..."E lui pensò che Cassandra Cross aveva il sorriso più bello e coraggioso che avesse mai visto, e che sorrisi così avevano davvero la dignità e il diritto di volare.Prese la sua mano, e la seguì oltre la porta.il cielo, là fuori, doveva essere ancora azzurro...
Greg Cross salì sull'aereo e partì, dandole le spalle, senza voltarsi mai.Cassandra lo vide salire in cielo, ed andare via, sino a quando potè.Ancora una volta era rimasta da sola, con le parole del padre che continuavano a risuonare nella testa:"Ti ha sempre amata, ma era destinata a morire. Lo ha fatto cercando di salvarti. Io credo che ci sia riuscita."