Il mio sogno è quello di dipanare la matassa parpuzio/new wave... per far sì che diventi possibile PARLARNE.
Vi basta vedere il
thread di triex con
le parole tabù nel titolo per capire che su certi temi il dialogo è un utopia...
Sono conscio che non riuscirò a risolvere tutto con qualche parola, ma mi piacerebbe
dare il la ad un clima più sereno, in cui le persone possano parlare di questi argomenti senza scannarsi virtualmente.
Innanzitutto vediamo qual è, secondo me,
il problema di fondo.
Comincia così: alcune persone, spesso con grande entusiasmo, cantano le lodi di questo o quel gioco "new wave" dicendo che la qualità delle loro partite è di gran lunga
superiore a quella a cui erano abituati giocando ai vecchi giochi.
A questo punto, altre persone, che giocano da anni ai vecchi giochi, invece di incuriosirsi e provare, si inca##ano come bisce. Perchè questo avviene? Secondo me tutto si risolve
nell'investimento in denaro ed in tempo che queste persone hanno fatto per i giochi a cui sono affezionati.
Un esempio: Tizio dice che finalmente con Avventure in prima serata è riuscito a giocarsi in 12 ore tutto quello che non era riuscito a fare in 3 anni di campagne fallimentari di Vampiri la Masquerade.
Caio, che ha speso 40-120 euro e 100-200 ore a studiare, leggere e giocare Vampiri, perfezionandolo fino ad avere partite più che soddisfacenti, non riesce ad accettarlo. Io
lo capisco, non è una cosa facile da digerire.
Ma perchè incaponirsi?? Se proprio non vuole provare AIPS, non lo faccia! Che continui pure a giocare a Vampiri, nessuno gli dirà niente... tranne, certo, che potrebbe divertirsi molto di più e con meno fatica con altri N giochi (diversi tra loro, peraltro, e quindi in grado di offrire diverse forme di piacere)... Ma se non vuole provarli nessuno lo giudica male.
Pensiamo ai giochi da tavolo. Diciamo che Caio adora monopoli. Arriva Tizio e gli dice che ai Coloni di Catan lui si diverte molto di più... Caio potrebbe essere incuriosito e provarlo, oppure potrebbe continuare a giocare a monopoli, perchè comunque gli piace moltissimo. E invece cosa succede nei forum?
Che Caio dice che non è vero, che monopoli è più bello di Catan, o comunque che non c'è motivo di giocarci o di provarlo, perchè anche a Monopoli c'è il commercio, anche a monopoli ci sono i dadi, o che Tizio non sa giocare bene a monopoli, eccetera.
E' un'arrampicata di specchi... ma Caio e gli altri come lui, che hanno investito un'incredibile quantità di tempo e di denaro su monopoli, sembrano non accorgersene.
Io ci
credo che i gdr tradizionali sono divertenti, e credo anche che chi li gioca da tanto tempo abbia raggiunto un livello di gioco più elevato di quello di altri... così come credo che chi ha provato i giochi nuovi e dice di divertirsi molto più di prima lo dice davvero, senza nessuna voglia di denigrare chi gioca i tradizionali.
E ci credo perchè io appartengo a quest'ultima categoria. Ormai sono diventato anche un po' "snob" forse, nel senso che l'idea di provare un gdr tradizionale qualunque mi attira ben poco, mentre l'idea di provare "Il mondo dell'apocalisse" mi esalta.
E questo perchè "questi" gdr mi danno quello che voglio. Se voglio giocare per vincere, giocherò a giochi progettati per quello, se voglio giocare per creare una storia, giocherò giochi creati a quello scopo.
Prima non facevo nemmeno la differenza. Giocavo per giocare, sia per vincere i combattimenti, sia per giocare la storia. Poi, mettendomi DAVVERO in discussione, ho capito che alle volte mi premeva di più "combattere" e "crescere di livello", e più spesso, in realtà, mi piaceva vivere la storia, crearla, giocarla...
La differenza tra i giochi vecchi e quelli nuovi è che questi ultimi, se ti promettono che ti faranno giocare una storia d'amore, lo fanno davvero. E bene.
Al che gli appassionati della vecchia scuola saltano su e dicono: ma anche a Gurps/Dnd/Vampiri/ecc puoi fare una storia d'amore!!
Hanno parzialmente ragione.
Lo puoi fare, ma... come? A quale prezzo?
Quando succedono queste cose (che non sono combattimenti e nemmeno un semplice tiro di dadi "per fare innamorare"), i giocatori al tavolo si "limitano" a
giocare di ruolo, a fare ognuno il suo pg e a giocare la scena.
E poi si vantano di aver fatto una bellissima sessione di Vampiri in cui non hanno tirato nemmeno un dado.
Cos'hanno fatto in realtà? Non hanno giocato a vampiri... hanno giocato di ruolo tra loro. Ed io ci credo che si sono divertiti, solo che... il gioco che hanno scelto non li ha aiutati in nessun modo affinchè loro si divertissero.
Breaking the ice, invece, ad esempio, ti aiuta eccome! Questa è la differenza.
La cosa bella, poi, è che siccome il gioco è progettato per fare una storia d'amore e le sue regole puntano tutte in quella direzione, alla fine il risultato che otterrò sarà effettivamente
migliore di quello che avrei ottenuto se avessi voluto fare la stessa cosa semplicemente
giocando di ruolo con la mia "limitata" capacità di giocatore. E' per questo che mi diverto di più.
Quindi, oggi quando scelgo un gioco "esigo" che il gioco mi porti da qualche parte, che non lasci tutta la responsabilità del mio divertimento a me, ai miei amici ed alla nostra capacità di improvvisare e interpretare dei personaggi inventati... ma che con le sue regole aiuti me ed i miei compagni di gioco a dare il meglio, a far fruttare il più possibile la nostra creatività, canalizzandola in una direzione precisa ed utilizzando regole chiare, così che la nostra esperienza di gioco sia la migliore possibile.