Un paio d'ore dopo, quando ormai tutti avevano staccato dal lavoro e stavano per far rientro a casa, Gretchen venne chiamata nell'ufficio di Hans Keufer. Un istante prima che lei entrasse, dallo stesso ufficio uscì Olaf. I loro sguardi si incrociarono per un attimo, quasi sfidandosi; ma fu Olaf ad abbassarli per primo, facendo schioccare la lingua sul palato.
"Chiuda pure la porta", l'invitò Keufer. Il suo handler, un vecchio tedesco (e un nazista, si vociferava) dalla carnagione pallida che sembrava essere stato succhiato dall'interno, tanto era smagrito, poggiò sulla scrivania il giornale che stava fingendo di leggere. Inutile dire che poggiò il giornale in modo che Gretchen potesse vedere che si trattava della pagina che riguardava dell'arresto di Lars.
"Parliamoci chiaro signorina Scaefer: i suoi attuali movimenti sono stati una delusione su tutta la linea. Siamo stati costretti ad eliminare una preziosa fonte di informazioni, come ben sa. Purtroppo però, i guai a cui ci ha esposti con la sua condotta immatura non sono ancora terminati: al suo collega è stato affidato il compito di chiudere la "pratica" Weber (e con questo intende senza ombra di dubbio che Olaf sta andando ad eliminare fisicamente Karin), visto che lei sembra assolutamente inadatta al compito. Non siamo soliti concedere seconde possibilità, signorina Scaefer, ma lei è sicuramente molto giovane e molto appassionata e queste sono caratteristiche che molto ammiriamo. Se però vuole continuare a fare qualcosa per il suo Paese ed impedire che i comunisti lo devastino le consiglio di tornare a concentrarsi sui suoi compiti perchè le assicuro che non ci sarà una terza chance".
Poi, con un sorriso che forse avrebbe dovuto essere distensivo, ma che risulta odioso e mellifluo: "Vada pure cara. L'ufficio sta chiudendo".