Autore Topic: [CnV] Dadi degli oggetti  (Letto 1218 volte)

Marco Costantini

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[CnV] Dadi degli oggetti
« il: 2009-03-26 02:48:18 »
E' da un po' che mi frulla in testa questo pensiero.
In Cani, taglia e numero dei dadi rappresentano quanto forte/problematica sia una certa "condizione" (tratto o relazione) per il Cane.
Per fare un esempio da manuale, avere come tratto "sono un dio con la pistola 1d4" significa che, sì, quel Cane è un dio con la pistola, ma che quando le armi entrano in scena per quel Cane le cose si complicano. Se stessimo vedendo un film con questo Cane come protagonista, probabilmente lo vedremo messo alle strette, con l'inquadratura che va dalla fondina al viso sudato,indeciso se estrarre e no perchè sa -magari- che la sua bravura con le armi potrebbe costare la vita a qualcuno.

Bene, dopo questo preambolo il cruccio che ho riguarda le Proprietà: generalmente mi pare che il manuale indichi un metro per assegnare dadi agli oggetti esclusivamente basato sulla loro "sostanza" e non su quello che rappresentano. Così, ad esempio, un Cappotto bucherellato, strappato, rattoppato, fatiscente, dovrebbe essere robaccia, anche se il suo pessimo stato potrebbe essere dato dal fatto di tramandarsi di generazione in generazione in una famiglia, per essere poi affidato a chi sarà benedetto dalla sacra missione di fare il Cane. Ed ovviamente l'oggetto, per il Cane in questione, potrebbe essere molto più che robaccia.
Forse in questo può venirci in soccorso l' "eccellente", in quanto chiunque potrebbe dire "per quel Cane quel Cappotto è sicuramente eccellente".
E fin qui ci si può anche stare.

Teoricamente, però, non esistono meccaniche per far salire o scendere l'importanza delle Proprietà, come avviene invece per tratti e relazioni.
Durante una storia, però, il Libro della Vita 1d4 a cui comincio ad affezionarmi e che diventa sempre più presente in scena non può diventare 2d8. I d10 non sono neppure contemplati.

Mi chiedo se questa sia una scelta di design ponderata, per puntare più su altre cose, ma mi chiedo se queste altre cose non possano essere espresse anche dalle Proprietà ed in sostanza mi chiedo quale scelta possa esserci nel dare meno importanza alle Proprietà rispetto a Tratti e Relazioni.
Escalo a Fisico: ti abbraccio.

Moreno Roncucci

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[CnV] Dadi degli oggetti
« Risposta #1 il: 2009-03-26 03:26:37 »
La scelta di design mi pare ovvia: già mi vedevo certi giocatori andare in gioco con pistole da 5d10...  :)

Sui dadi degli oggetti, la prima cosa che salta agli occhi è che sono pochi: al massimo 2d8. Questo già ne riduce l'importanza in conflitto e permette di evitare di segnarsi tutti i 36 oggetti nello zaino. L'altra osservazione è che non prendi più dadi se un oggetto è eccellente, prendi più dadi se TUTTI guardando l'oggetto nella fiction dicono "cavolo, se è eccellente". E' anche questa importanza nella storia.

Esattamente come i tratti, che NON misurano "quanto è importante per te", ma "quanto sarà significativo nei conflitti" cioè "quanto sarà significativo nella storia" (differenza fra soggettivo e oggettivo: tu li SCEGLI in base a quanto sono importanti per te ne character concept, non è la stessa cosa)

In generale, quando si guarda a questi giochi si deve abbandonare completamente l'idea che un regolamento dovrebbe "simulare la realtà mentre lo leggi" (l'idea da cui vengono giochi che ti fanno tirare per iniziativa, per colpire, per parare, e che danno poi risultati magari completamente inverosimili - e questo abbandono fa credere a chi i gdr li legge e basta che si disinteressino della simulazione) e abbracciare invece l'idea che un regolamento deve dare luogo ad un GIOCO sensato, che si vede durante il playtesting. Quindi, in generale, se in playtesting ha dato luogo a risultati migliori, ci sta che un topo abbia 67d12 e un elefante 1d4. Questo in generale. Nel caso specifico di CnV, la cosa mi sembra assolutamente coerente anche a leggerla:  i dadi misurano effettivamente l'importanza degli oggetti e dei tratti nella fiction. Non misurerebbero assolutamente una differenza di grandezza o qualità che non sia subito immediatamente evidente a qualunque NG e spettatore, con la telecamera che per un secondo inquadra solo l'oggetto appena appare e i commenti di tutti i presenti su quanto è grande/ottimo/notevole, etc.

E un gioco in cui il tipo di arma conta più del carattere, non sarebbe CnV.
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Mattia Bulgarelli

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[CnV] Dadi degli oggetti
« Risposta #2 il: 2009-03-26 09:52:01 »
Citazione
[cite]Postato da: Marco Costantini[/cite]mi chiedo quale scelta possa esserci nel dare meno importanza alle Proprietà rispetto a Tratti e Relazioni.


Citazione
[cite]Postato da: Moreno Roncucci[/cite][p]un gioco in cui il tipo di arma conta più del carattere, non sarebbe CnV.[/p][span class=CommentSignature][/span]


Credo che questo riassuma tutto.

Mi concedo una breve digressione: CnV mi ha colpito (e CnV è stato, per me, una folgorazione sulla via per Damasco, un metaforico treno preso in faccia) anche perchè FINALMENTE c'era un gioco in cui contasse il PG più della roba che si porta dietro, SEMPRE E COMUNQUE. Una mia giocatrice si raccomandava, quando giocavamo a DnD, di non farlo diventare una corsa agli armamenti "per far sentire di più i personaggi", viste certe sue esperienze precedenti... Credo di esserci riuscito, ma ora non è proprio più una preoccupazione.

Fermo restando che uno può sempre potenziarsi sistematicamente un tratto relativo ad un oggetto o un'attività, e se pure l'oggetto viene perduto il tratto lo si può "buttar dentro" come ricordo, flashback, desiderio, rimpianto, ecc.
Es. "La pistola di mio padre guida la mia mano" 5d10 + oggetto "Pistola del padre" 2d8+1d4

Meglio avere dadi in un tratto che nessuno ti tocca, o in un oggetto che può finire distrutto? ^_-
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Marco Costantini

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[CnV] Dadi degli oggetti
« Risposta #3 il: 2009-03-26 11:35:48 »
Chiarisco che la scelta di design mi trova concorde: temo anche io giocatori che possano mettersi decine di d10 in un oggetto e sono assolutamente convinto che sia il personaggio in sè a dover venir fuori (tramite tratti e relazioni) con le sue idee, i suoi dubbi ed i suoi drammi. E' ovvio che un oggetto non potrà mai simulare altrettanto bene l'interiorità di un personaggio.
Tuttavia, proprio riguardo a questo discorso, mi ha molto colpito questo ragionamento:

Citazione
[cite]Postato da: Moreno Roncucci[/cite][p] In generale, quando si guarda a questi giochi si deve abbandonare completamente l'idea che un regolamento dovrebbe "simulare la realtà mentre lo leggi" (l'idea da cui vengono giochi che ti fanno tirare per iniziativa, per colpire, per parare, e che danno poi risultati magari completamente inverosimili - e questo abbandono fa credere a chi i gdr li legge e basta che si disinteressino della simulazione) e abbracciare invece l'idea che un regolamento deve dare luogo ad un GIOCO sensato[/p]


Mi è sempre stato chiaro che il sistema non vuole essere un "simulatore di realtà" e direi che probabilmente è la cosa che di Cani (e di altri giochi di impronta hippy) mi ha più colpito, la prima volta che lo vidi. Proprio per questo trovo in qualche modo "contraddittorio" il trattamento riservato alle Proprietà.
In questo caso i dadi vengono assegnati cercando di simulare (molto semplicemente) la realtà, la sostanza, la materialità e non l'importanza di quegli oggetti nella storia.
Escalo a Fisico: ti abbraccio.

Moreno Roncucci

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[CnV] Dadi degli oggetti
« Risposta #4 il: 2009-03-26 14:59:22 »
Non hai letto il pezzo del mio post sul fatto che SE NON APPARE IN MANIERA PLATEALE NELLA STORIA con TUTTI QUANTI CHE LA COMMENTANO E FANNO "OOOOOOHHHHHH!" qualunque differenza di grandezza, qualità, etc NON DA' DADI?

Pagina 22, in fondo.
« Ultima modifica: 2009-03-26 14:59:40 da Moreno Roncucci »
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Mauro

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[CnV] Dadi degli oggetti
« Risposta #5 il: 2009-03-26 15:14:49 »
Cito da un messaggio di Moreno: «Nei gdr "trazionali" un oggetto può essere di ottima fattura ma "celare" questa fattura, non mostrarsi, dare un generico "bonus quando lo usi". Non qui. O la cosa è evidente, sfavollante, pleteale, o non entra in gioco. Il coltello da caccia di qualità straordinaria, bilanciato alla perfezione, da lanciatore di coltelli professionista è comunque 1d6 perchè la qualità non si vede. Una giacca da imbonitore piena di luscrini e payettes magari e' fatta di stoffa scomoda e di pessima qualità, ma se quando la vedono tutti fanno "ohhh, che giacca splendida!" allora è 2d6 (o forse meglio ancora 2d4)».

Marco Costantini

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[CnV] Dadi degli oggetti
« Risposta #6 il: 2009-03-26 15:45:49 »
Invito ad usare il caps lock con parsimonia, considerando che generalmente in rete equivale ad alzare la voce.

Citazione
[cite]Postato da: Mauro[/cite][p]«Nei gdr "trazionali" un oggetto può essere di ottima fattura ma "celare" questa fattura, non mostrarsi, dare un generico "bonus quando lo usi". Non qui. O la cosa è evidente, sfavollante, pleteale, o non entra in gioco. Il coltello da caccia di qualità straordinaria, bilanciato alla perfezione, da lanciatore di coltelli professionista è comunque 1d6 perchè la qualità non si vede. Una giacca da imbonitore piena di luscrini e payettes magari e' fatta di stoffa scomoda e di pessima qualità, ma se quando la vedono tutti fanno "ohhh, che giacca splendida!" allora è 2d6 (o forse meglio ancora 2d4)».[/p]


Questo è già più chiaro. Utilizzando sempre l'esempio del Cappotto logoro, rattoppato e in pezzi, la scelta potrebbe essere comunque quella di prenderlo ad Eccellente, se l'effetto è quello di ottenere ammirazione dalla gente, nonostante sia comunque robaccia.
Ecco, in caso invece di robaccia manifesta ma importante, cioè oggetti in d4 ma che sono fondamentali per il pg, la cosa potrebbe essere risolta magari con un tratto. Sempre pensando al Cappotto in fin di vita, un tratto potrebbe essere "Questo è il Cappotto che hanno indossato i miei antenati! 2d10".
Benone, ora direi che ha acquistato senso.
Escalo a Fisico: ti abbraccio.

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