La questione lettura può essere risolta con relativa facilità alleggerendo il testo: alzi la mano chi, leggendo certi manuali classici di gdr, non si è almeno un po' spallato a leggere frasi con troppe subordinate o a cercare di ricavare la regola da un paragrafo di testo "poetico"
Per me l'esempio più classico da questo punto di vista è Changeling The Lost: a parte l'edizione italiana con almeno tre o quattro refusi a pagina - e fakemail al revisore distratto! - per capire che minchia facevano i poteri dovevo leggere una ventina di righe di fuffa improbabile!
Da questo punto di vista, l'esposizione dei poteri in D&D 4a era decisamente più funzionale...
Di conseguenza, immaginando di voler continuare a pubblicare con un formato classico (libro grosso o ridotto) credo che esporre regole e ambientazione richieda una scrittura più essenziale e asciutta - e magari con regole senza milioni di eccezioni: io la frase Poche regole, molte eccezioni la interpreto sempre come Molte regole.