Intervengo solo per fare un paio di puntualizzazioni...
Interventi editoriali: il gioco l’ho scritto io, ma naturalmente il mio testo è stato rivisto da diverse persone - come è normale in campo editoriale - e in particolar modo nel mio caso, dal momento che l’inglese non è la mia lingua madre. Uno degli editor ha ritenuto utile inserire alcune ‘chiarificazioni‘: diverse erano valide, altre ho insistito perché fossero eliminate in fase di revisione, per altre ancora ho lasciato perdere, vuoi mancanza di tempo, vuoi timore che in fondo avessero ragione nel volerle inserire. Di quella a pagina 52 mi sono pentito (di non averla tolta), in quanto è decisamente fuori sintonia con il resto del capitolo. Spiace anche a me leggere quel trafiletto li oggi, ma non mi pare davvero la fine del mondo...
In ogni caso, quel che è certo è che quel pezzo non è indicativo di qualche ingerenza di carattere censorio o altra forma di imposizione da parte dell’editore, ma solo di differenti visioni del gioco da parte di individui diversi. Tutto qui.
Per quanto riguarda le avventure, io non sono contrario alle avventure ‘prefatte’. Semplicemente, generalmente non le uso, se non come spunti. Ritengo anche che la struttura de L’Unico Anello non ne abbia bisogno e non si presti bene al loro uso, perlomeno nella forma in cui sono generalmente scritte.
Dopodiché, non mi sono mai opposto alla pubblicazione di Tales from Wilderland (l’antologia di avventure). Il volume e’ il frutto di un programma di produzione totalmente condiviso. Ritengo che il volume fornisca un doveroso esempio di che genere di ‘storie’ possono nascere giocando a L’Unico Anello (anche rispetto a quanto scritto in passato per altri giochi tratti da Tolkien) e che funzioni bene come materiale introduttivo - in attesa che il gruppo di gioco abbia fatto un po’ di sessioni di ‘gavetta’

e si sia accorto di come la successione di fasi di Avventura e della Compagnia punti a ‘personalizzare’ il mondo di gioco. E’ con questa progressione in mente che abbiamo concepito l’antologia come un ‘tour’ delle Terre Selvagge, completo di molto materiale di ambientazione, creature e personaggi, utilizzabile anche in maniera del tutto indipendente dalle avventure descritte.
Il prossimo The Darkening of Mirkwood punterà maggiormente su quelle che credo siano i punti di forza del gioco, ma ci arriveremo un passo alla volta.
Francesco