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Sui social network e la privacy [Split da Come Trovare milioni...]
Matteo Suppo:
Split da
--- Citazione ---Il problema, Triex, è che a quanto ho capito
a) Goggle + è come facebook ma non è facebook (e l'ha detto xcd, mica cazzi!)
b) Facebook parmi avere come scopo unico, escludendo alcune ragioni pubblicitarie eventuali, non tanto spettegolare della gente che avrebbe un senso per quanto orripilante, ma mettersi là per farsi spettegolare. (se non è un verbo, non importa)
Codesta idea ha su di me più o meno l'effetto che sondare i pensieri di Nyarlathotep avrebbe sulle deboli menti di carne di noi mammiferi, come direbbe il Solitario di Providence.
Sono pronto a sentire dove si trova fallacia in queste assunzioni
--- Termina citazione ---
Per chi non conoscesse xkcd, ecco la vignetta, che risale all'apertura di G+: http://xkcd.com/918/
In ogni caso, Dairon, non capisco perché la a) dovrebbe essere un problema. Significa che fondamentalmente che google plus è un social network (come facebook) ma che è differente in alcuni punti sostanziali (non è facebook).
Un sacco di persone preoccupate per la loro privacy e per il diritto d'autore hanno notato infatti che facebook non dà loro alcuna garanzia: non sono proprietari di quello che pubblicano, non è ben chiaro cosa succede ai loro dati e così via. Google plus rende invece ben chiari (a mio parere) quali sono i termini di servizio.
Per quanto riguarda il concetto stesso di social network, che è quello che metti in discussione, suppongo, nel punto b), mi riallaccio a quello che diceva Serenello:
--- Citazione ---Non trasformerò questo thread in una diattriba sui social network, infatti io metto in discussione l'idea stessa di privacy.
Perchè hai bisogno di mantenere la tua privacy?
--- Termina citazione ---
Bisogna pensare nel modo opposto. Non "come faccio a tenere segrete le cose che voglio rimangano segrete", ma "come faccio a rendere pubbliche le cose che voglio che siano pubbliche".
Un social network è solo un modo per condividere informazioni (sulla nostra vita, sui nostri progetti, su qualsiasi cosa).
Se qualcosa non vuoi che venga letto, basta non pubblicarlo.
Un social network non è un modo per "farsi spettegolare". E' un modo per costruirsi una immagine all'interno della rete. Chi cerca Matteo Suppo su internet ottiene subito le informazioni che voglio che ottenga: parlo di giochi di ruolo e di informatica, sono uno sviluppatore, ho senso dell'umorismo (magari un po' eccessivo).
Naturalmente ci sono più stadi di "condivisione" delle informazioni: posso magari voler parlare delle mie operazioni solo a una cerchia ristretta di persone, di cui mi fido. Magari mi dà fastidio che chiunque possa vedere che gioco di ruolo e quindi pubblico quelle cose solo ad altri giocatori.
Con facebook, prima di Google Plus, era difficile. O eri "amico" o non lo eri, e i gradi di privacy non erano del tutto sufficienti. Google Plus ha portato al grande pubblico il concetto di Cerchia (che erano presenti anche in Diaspora, ma venivano chiamate Aspetti), che è semplicemente un contenitore in cui catalogare le persone. Questa persona è mia "amica"? La metto nella cerchia Amici. Questa persona è di GentecheGioca? La metto nella cerchia GentecheGioca. Questa persona è sarda? La metto nella cerchia Sardegna. E' tutte e tre le cose? Sarà in tutte e tre le cerchie.
La privacy è un non-problema: condividi quello che vuoi con chi vuoi. Se non vuoi pace.
Mattia Bulgarelli:
--- Citazione da: triex - 2012-02-04 10:26:57 ---
Bisogna pensare nel modo opposto. Non "come faccio a tenere segrete le cose che voglio rimangano segrete", ma "come faccio a rendere pubbliche le cose che voglio che siano pubbliche".
--- Termina citazione ---
Spettacolosa definizione.
Also: "tutto quello che metti in Rete è destinato a restarci. Per sempre. Pensaci tre volte."
Io lo insegnerò ai miei figli come regola numero uno di Internet (poi la Regola 34 la scopriranno da soli ^^; ).
Francesco Berni:
parlando di privacy, facebook e google vendoto le tue informazioni entrambi, ma in modo molto diverso.
entrando in facebook tu autorizzi facebook a prendere proprietà di tutto quello che scrivi e posti immagini comprese e facebook è legalmente autorizzato a venderle a chi gli pare, infatti se ti cancelli da facebook i tuoi dati rimangono per sempre di loro proprietà.
google è diverso, google prende i tuoi dati e li usa a fini statistici e vende le statistiche,(e ti rifila le pubblicità più adatte a te, senza far uscire dati diretti) ed ha il data liberation front(che ti permette di salvarti i dati che vuoi del tuo account prima di abbatterlo).
ora google non è sicuramente il cavaliere bianco di internet, anzi, ma c'è una bella differenza nel ToS che accetti.
--- Citazione ---Also: "tutto quello che metti in Rete è destinato a restarci. Per sempre. Pensaci tre volte."
--- Termina citazione ---
e questo vale per tutto, se metti qualcosa su internet qualcuno potrà rintracciarla SEMPRE, anche se lometti in modo anonimo e non c'è la tua faccia
Dairon:
Preciso che non volevo intendere un problema rispetto all'host (non mi è nemmeno venuto in mente un problema del tipo "ma se pubblico qui un pezzo di una mia storia a chi appartiene?"), ma rispetto a come dire, lo scambio "previsto" di informazioni.
AP: qui su GcG di che parlo? La cosa più personale mi sa che è dire che ci sono ad una Con. Gli argomenti sono precisi, o comunque non vai per parlare di cose personali.
Su faccialibro mi pare di vedere che o ti fai i cazzi altrui (permettendo ad altri di farsi i tuoi) o lo fai per farti pubblicità. Cioè, se vuoi fare altro, ci sono posti online dedicati.
Inoltre, in ogni caso, dici chi sei e quindi sei sottoposto a venir rintracciato da chiunque con facilità immediata per chiunque per qualunque cosa gli interessi, magari solo perché avete fatto una cosa assieme quindici anni fa. Anche solo l'idea che di declinare inviti del genere e rischiare di sembrare maleducato non mi attizza.
Certo, potrei fregarmene, ma insomma, allora non mi pare lo strumento faccialibro serva a nulla.
Non ho idea se il g+ è diverso, ma temerei di no.
Per questo preferirei social networks ben dedicati, o almeno con uno scopo più preciso. Questa l'idea che mi son fatto.
Matteo Suppo:
Facebook ormai lo uso solo come modo per contattare le persone che ancora non ci sono su G+. E' pieno di <espressione volgare relativa agli escrementi>, giochini, link scemi, e tutto il resto.
Concordo: sembra davvero la sagra degli stalker e dei biNbiminkia.
Su g+ invece, per il momento, i post mi sembrano più interessanti, ed è più facile cavare via il rumore. In più mi sembra ben più accessibile che non GenteCheGioca, per esempio.
Tanto per dire, ho una ricerca salvata sull'hashtag #apocalypseworld, per vedere tutte le conversazioni che si fanno sull'argomento.
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