In risposta all'appello di Simone, io ci ho giocato diverse volte, anche se sempre in un atmosfera da convention (le convention modenesi del club 3M, per essere precisi). Era un gioco che trovavi ad un sacco di slot perchè si presta benissimo ad essere giocato in 2-3 ore al massimo e all'atmosfera "ridanciana" del gioco da convention.
Il difetto (uno dei difetti), d'altro canto, è che il gioco dura 3-4 ore al massimo ed è adatto all'atmosfera "ridanciana" da convention.
Confermo l'esperienza di Mattia: per quanto ci abbia provato, tutte le partite a cui ho giocato (non ricordo adesso quante, direi da una mezza dozzina alla dozzina intera, contando le varianti) a fare qualcosa di diverso, è sempre finita in farsa. D'altronde è anche ovvio, visto che gli "scenari" erano tutti su opere note...
Le ultime volte che l'ho giocato mi sono divertito di più delle prime, soprattutto perchè l'ho preso per quello che era e mi sono lanciato tranquillamente nella farsa. Ricordo con piacere per esempio una partita basata sui "promessi sposi" in cui Perpetua si intrufolava nottetempo nel covo di Don Rodrigo, con la colonna sonora di "mission impossible" sotto (canticchiata al tavolo), sbaragliando i Bravi a dozzine a colpi di kung fu. E in cui io, giocando Don Rodrigo, invece di quella fine lacrimevole che gli ha affibbiato il Manzoni, ho terminato la partita allagando il villaggio dove si stava celebrando il matrimonio (senza uccidere nessuno dei protagonisti, Perpetua in particolare era invincibile, pareva Terminator, ma anche Renzo non scherzava...) gridando poi dalla cima della collina, facendo inarcare il cavallo nero tipo Zorro, "maledetti! Ma non è finita qui, mi vendicherò!", fuggendo nella notte...
Ricordo invece come particolarmente frustrante una delle primissime partite. Invece di usare un opera come Amleto o i Promessi Sposi come base, si era scelto un setting, Amber (cioè, non giocavano i romanzi di Zelazny, ma quello che sarebbe accaduto dopo). Io conoscebvo già il gdr "amber", l'avevo già giocato, e sono partito con intrighi, maccinazioni, cercando di interpretare il personaggio che stavo giocando (Eric). Ma era impossibile. Ogni scena veniva devastata da qualcuno che giocava una carta, e il tutto avveniva senza alcun senso. Inoltre ho visto che chi se ne fregava della fedeltà al personaggio era molto avvantaggiato, per la maggiore libertà di gioco (giochi Fiona e batti a cazzotti Benedict, tanto per fare un esempio, senza farti dei problemi)
Tempo fa parlandone in maniera più approfondita avevo detto che On Stage non è un gioco fatto per "creare" una storia, ma per "distruggere" una storia: si prende una storia pre-esistente e se ne fa una versione delirante e non-sense. Tanto qualunque dialogo viene interrotto da una carta, è comunissimo che sei lì che parli del più o del meno e cade il soffitto, scoppia una bomba, arriva la catastrofe, senza alcun collegamento con quello che è successo o succederà...
Sono passato quindi dal non riuscire a giocarlo bene, al capire come giocarlo bene e divertirmi, e poii mano a mano al disinteresse perchè alla quarta opera demolita a colpi di soffitti che cadono, non è più divertente come la prima.
Intendiamoci: per l'epoca presenta innovazioni eccezionali: è del 1995, un periodo in cui la norma era "decide tutto il GM" e i giochi White Wolf erano considerati innovativi, e questo gioco italiano già presenta giocatori che fanno il framing delle scene, meccanismi per disputarsi il controllo di una scena, e molte altre cose mai viste nei gdr (il fatto di essere a trema teatrale no, non è un innovazione, c'erano già stati gdr USA sull'argomento). Solo che diffuso in un ambiente come quello italiano, la reazione non è stata "che novità! Proviamo ad usare queste tecniche anche per altri gdr", ma è stata piuttosto "questo non è un gioco di ruolo"...
Insomma, in breve: storicamente interessante, ma terribilmente incoerente. Funziona quindi se il gruppo è già sulla stessa lunghezza d'onda sul tipo di gioco e tutti magari vogliono giocare in modo farsesco, o in un altro modo diverso, ma senza avere qualcuno al tavolo che fa cadere i soffitti e uno che recita il suo Personaggio cercando di farla, una storia...