Autore Topic: On stage? qualcuno me ne parla?  (Letto 2696 volte)

Pippo_Jedi

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On stage? qualcuno me ne parla?
« il: 2012-01-26 18:13:11 »
Ciao,
 qualcuno da dirmi qualcosa su questo gioco?
 ho letto un paio di recensioni a giro, ma sono tutte piuttosto vecchie e non è che ho capito molto di come sarebbe l'idea reale del gioco al di là del colore... da certe recensioni mi pare interessante, ma risalendo, se non sbaglio, al 1995 mi fa pensare che in realtà sia una cosa tradizionale con un po' di improvvisazione teatrale nel mezzo... boh... anyone?

pippo
 
Pippo_Jedi aka Filippo Zolesi

Giulia Cursi

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Re:On stage? qualcuno me ne parla?
« Risposta #1 il: 2012-01-26 18:56:16 »
Si la componente teatrale è molto forte, presuppone un certo coinvolgimento del "pubblico in sala".
Sinceramente non è che ne sappia molto delle meccaniche, ma ho assistito ad un esperimento live con questo regolamento.
L'associazione Antro del Drago ha da qualche mese concluso una "campagna" On stage, che era basata sull'ambientazione di Harry Potter chiamata Morsmordre.
Ecco il link se vuoi dare un'occhiata ai commenti dei partecipanti e degli spettatori (tra cui io nei secondi :) ):
Morsmordre

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Ad ogni modo per me sa troppo di improvvisazione teatrale, può essere un esperimento interessante per fare un live comunque se ti interessa farne.
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Kagura

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Re:On stage? qualcuno me ne parla?
« Risposta #2 il: 2012-01-26 19:04:23 »
È una specie di gioco di improvvisazione teatrale. Tutte le volte che l'ho giocato ne è venuta fuori la parodia di qualcosa (opere di Shakespear, Frankenstein Junior, Shrek 2 etc.)
Non ho mai letto il regolamento, prendi ciò che dico con le molle  ;)
 
Hai un personaggio con tre attributi detti Dibattito, Lotta e Fortuna. I primi due sono chiari, la Fortuna non ho mai capito a cosa serva, forse a gestire i pareggi. Boh. A ogni modo, gli attributi hanno un punteggio, mi sembra che ce ne spalmi sopra 15 prima di inizare a giocare, secondo il tuo gusto.
Usi gli attributi in conflitto: vuoi convincere qualcuno a far qualcosa? Dibattito.
Vuoi ferire/uccidere/disarmare/quel che ti pare ma in modo cruento? Lotta.
Il personaggio è dotato di un archetipo che determina
   
 
  • le abilità speciali del personaggio - che di solito danno bonus numerici agli attributi di Dibattito, Lotta o Fortuna in contesti specifici di ogni attributo - per esempio, Libertinaggio da un bonus a Dibattito per sedurre qualcuno
  • uno scopo adatto all'archetipo - per esempio "La licenziosa" deve sedurre il maggior numero possibile di personaggi. A ogni modo, non c'è una vittoria o un punteggio, lo scopo serve solo a muovere il personaggio e darti qualcosa da fare
Disponi anche di carte con effetti speciali attivabili in scena, fuori dalla scena o in entrambi i casi. Ricordo che le carte spese vanno in un mazzo di scarti e vengono reintegrate a fine scena, ma non ne sono certo perché con Registi (leggi: GM) diversi anche la gestione della partita e delle carte mutava sensibilmente. Non so se fosse un effetto previsto dalle regole o un caso di controllo illecito delle regole, però.
Comunque, le carte sono effetti speciali di ogni tipo: chiudono la scena o la dilatano, feriscono o uccidono personaggi in base a quanto si sia andati avanti con la storia (se non erro, le storie sono divise in 5 atti di 3 scene cadauno) generano catastrofi, o salvataggi imprevisti e chi più ne ha più ne metta. Solitamente hanno un titolo come una frase fatta o un proverbio (Cosa fatta capo ha, Buio in scena etc.) e sono quello che più vivacizza il gioco e ti permette di far raggiungere più facilmente il proprio scopo al tuo personaggio.
 
Infine hai dei "gettoni" numerati da 1 a 15: ogni scena è preceduta da un'asta, chi punta il gettone più alto la vince - a meno che qualcuno non abbia puntato lo stesso numero: in quel caso i gettoni uguali si annullano a vicenda e in teoria potresti vincere puntando 1.
Chi vince la scena decide quali personaggi sono presenti sin dall'inizio e se non ricordo male può far entrare o uscire altri personaggi: di solito sfrutti il controllo della scena per raggiungere il tuo scopo, se te ne frega qualcosa, ma c'è anche chi la usa per vendettine idiote o rompere le balle agli altri.
La regola dell'asta è quella che mi piace di meno: non sempre ottiene il controll odella scena chi lo desidera  :-\
« Ultima modifica: 2012-01-26 19:06:11 da Kagura »

Ezio

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Re:On stage? qualcuno me ne parla?
« Risposta #3 il: 2012-01-26 19:52:58 »
Parlare di giochi in Chiacchera? Non se ne parla.
Via in Gioco Concreto!
Just because I give you advice it doesn't mean I know more than you, it just means I've done more stupid shit.

Pippo_Jedi

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Re:On stage? qualcuno me ne parla?
« Risposta #4 il: 2012-01-26 22:42:54 »
Grazie Ezio, è che non sapevo se chiedere info generiche del genere andasse in gioco concreto, segnalazioni e news (per le recensioni), o chiacchiera...

in topic:
da quello che mi dite mi pare un gioco basato sul task resolution... e parpuzio, o mi sbaglio? sembra che sia considerabile un gioco di ruolo in senso stretto... (confesso che a parte l'enfasi sulla recitazione in piedi o a giro non ho mai capito la differenza fra live parpuzi e parpuzi da tavolo...)

pippo
Pippo_Jedi aka Filippo Zolesi

Giulia Cursi

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Re:On stage? qualcuno me ne parla?
« Risposta #5 il: 2012-01-26 23:12:57 »
Non me la sento di dirti se è parpuzio o no, perché non l'ho giocato in prima persona ma solo come pubblico. Però devo dire che a me scoccerebbe non poco che qualche bastardo del pubblico per farsi quattro risate, mette KO il mio pg per mezza sessione con una carta di un certo peso, magari senza un motivo al mondo. Ed è successo quindi direi di prendere con le pinze questo sistema, poi forse l'Antro ha modificato il regolamento in parte per poterlo giocare più agilmente, ma l'influenza del pubblico si sente. A me basta AiPS. ::)
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Re:On stage? qualcuno me ne parla?
« Risposta #6 il: 2012-01-26 23:17:30 »


Se lo giochi tentando di imparare le regole dal manuale ufficiale avrai due possibilità:

- giocare un gioco assurdo e poco divertente
- giocare un parpuzio

(si per alcuni è la stessa cosa, ma la differenza è sottile credimi)


Ti consiglio quindi di cercarti le varianti di regolamento che si trovano (si trovavano qualche anno fa perlomeno) in rete in cui si spiegava il gioco come effettivamente veniva giocato dalle persone. Lo stesso autore, il buon Giuliano, a me 12/13 anni fa mi ha fatto giocare a un gioco che poi non ho ritrovato leggendo il manuale.


Oltre a quella "adriatica" dell'Antro del Drago ci sono un'altra  mezza dozzine di varianti che sono state realizzate tra la fine degli anni novanta e il 2005 che secondo me meritavano di essere pubblciate come giochi a parte, ma la cultura ludica dell'epoca le aveva catalogate house rules amatoriali limitandone la diffusione. Per esempio introducono che tutti i tiri siano contrapposti che quindi diventano conflitti oppure stabiliscono regole diverse rispetto all'asta per stabilire chi sceglie dove si svolge la scena e chi dei personaggi/giocatori è in scena (è il framing che viene delegato a chi controlla i PG in un epoca in cui tutti davano per scontato che fosse il GM a doverlo fare, è così anche nel regolamento originale come ha spiegato bene Kagura)



Quindi io consiglio di dargli una possibilità come gioco, rimane uno dei giochi più divertenti e innovativi a cui io abbia mai giocato malgrado l'età. Però senza farti auitare da qualcuno che lo abbia giocato a lungo difficilmente, secondo me, potrai ricavare molto dal gioco.

Mattia Bulgarelli

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Re:On stage? qualcuno me ne parla?
« Risposta #7 il: 2012-01-26 23:20:44 »
[Crosspost con Iacopo qui sopra!]

Parpuzio? No, no e ancora no. ^_^ Non c'è nessuno che può impedirti di usare una carta, o cambiare l'assegnazione dell'asta delle scene, o che ti chiami un test "perché te lo dico io" (infatti mi sa che non è neppure "task resolution"... Boh, 'sta roba tecnica va Sotto Il Cofano, comunque!) o altre cose "a gusto di uno solo, sempre quello".

Il gioco, tornando al Gioco Concreto, è indiscutibilmente interessante, soprattutto in quanto "anomalo" come design.

Contiene un milione di idee da approfondire (asta delle scene, le carte per "chiamare" effetti globali o su singoli personaggi, si gioca "live" o "seduti" praticamente allo stesso modo, ecc. ecc.), ma ha anche i suoi difettucci: anche io sono partito serio ed ho finito in parodia in ogni singola partita.  :'(
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

Simone Micucci

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Re:On stage? qualcuno me ne parla?
« Risposta #8 il: 2012-01-26 23:26:45 »
Qualcuno con esperienza in materia può fare degli AP in dettaglio sulle partite? Cosa c'è di bello? Cosa di brutto? Che meccaniche interessanti ha? Quanto dura? Il pubblico è obbligatorio, consigliato, opzionale o supportato?

Insomma...come funziona? Qualcuno ne può parlare?
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Giulia Cursi

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Re:On stage? qualcuno me ne parla?
« Risposta #9 il: 2012-01-26 23:35:43 »
Ti consiglio quindi di cercarti le varianti di regolamento che si trovano (si trovavano qualche anno fa perlomeno) in rete in cui si spiegava il gioco come effettivamente veniva giocato dalle persone. Lo stesso autore, il buon Giuliano, a me 12/13 anni fa mi ha fatto giocare a un gioco che poi non ho ritrovato leggendo il manuale.

E' così che ho giocato a Vampiri Masquerde Live, con un regolamento totalmente diverso da quello ufficiale e modificato da noi giocatori. ;)

Io mi tiro fuori visto che posso solo parlare dell'esperienza che ho avuto "da fuori" e pare sia solo una delle tante, però se in ogni bella sessione on stage il regolamento era modificato, la vedo difficile sbrigare la conversazione velocemente senza incartarsi...

Con il live è così purtroppo, l'homemade di solito è la scelta migliore!
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Moreno Roncucci

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Re:On stage? qualcuno me ne parla?
« Risposta #10 il: 2012-01-27 00:27:25 »
In risposta all'appello di Simone, io ci ho giocato diverse volte, anche se sempre in un atmosfera da convention (le convention modenesi del club 3M, per essere precisi).   Era un gioco che trovavi ad un sacco di slot perchè si presta benissimo ad essere giocato in 2-3 ore al massimo e all'atmosfera "ridanciana" del gioco da convention.

Il difetto (uno dei difetti), d'altro canto, è che il gioco dura 3-4 ore al massimo ed è adatto all'atmosfera "ridanciana" da convention.

Confermo l'esperienza di Mattia: per quanto ci abbia provato, tutte le partite a cui ho giocato (non ricordo adesso quante,  direi da una mezza dozzina alla dozzina intera, contando le varianti) a fare qualcosa di diverso, è sempre finita in farsa. D'altronde è anche ovvio, visto che gli "scenari" erano tutti su opere note...

Le ultime volte che l'ho giocato mi sono divertito di più delle prime, soprattutto perchè l'ho preso per quello che era e mi sono lanciato tranquillamente nella farsa. Ricordo con piacere per esempio una partita basata sui "promessi sposi" in cui Perpetua si intrufolava nottetempo nel covo di Don Rodrigo, con la colonna sonora di "mission impossible" sotto (canticchiata al tavolo), sbaragliando i Bravi a dozzine a colpi di kung fu. E in cui io, giocando Don Rodrigo, invece di quella fine lacrimevole che gli ha affibbiato il Manzoni,  ho terminato la partita allagando il villaggio dove si stava celebrando il matrimonio (senza uccidere nessuno dei protagonisti, Perpetua in particolare era invincibile, pareva Terminator, ma anche Renzo non scherzava...) gridando poi dalla cima della collina, facendo inarcare il cavallo nero tipo Zorro, "maledetti! Ma non è finita qui, mi vendicherò!", fuggendo nella notte...

Ricordo invece come particolarmente frustrante una delle primissime partite. Invece di usare un opera come Amleto o i Promessi Sposi come base, si era scelto un setting, Amber (cioè, non giocavano i romanzi di Zelazny, ma quello che sarebbe accaduto dopo). Io conoscebvo già il gdr "amber", l'avevo già giocato, e sono partito con intrighi, maccinazioni, cercando di interpretare il personaggio che stavo giocando (Eric).  Ma era impossibile. Ogni scena veniva devastata da qualcuno che giocava una carta, e il tutto avveniva senza alcun senso. Inoltre ho visto che chi se ne fregava della fedeltà al personaggio era molto avvantaggiato, per la maggiore libertà di gioco (giochi Fiona e batti a cazzotti Benedict, tanto per fare un esempio,  senza farti dei problemi)

Tempo fa parlandone in maniera più approfondita avevo detto che On Stage non è un gioco fatto per "creare" una storia, ma per "distruggere" una storia: si prende una storia pre-esistente e se ne fa una versione delirante e non-sense. Tanto qualunque dialogo viene interrotto da una carta, è comunissimo che sei lì che parli del più o del meno e cade il soffitto, scoppia una bomba, arriva la catastrofe, senza alcun collegamento con quello che è successo o succederà...

Sono passato quindi dal non riuscire a giocarlo bene, al capire come giocarlo bene e divertirmi, e poii mano a mano al disinteresse perchè alla quarta opera demolita a colpi di soffitti che cadono, non è più divertente come la prima.

Intendiamoci: per l'epoca presenta innovazioni eccezionali: è del 1995, un periodo in cui la norma era "decide tutto il GM" e i giochi White Wolf erano considerati innovativi, e questo gioco italiano già presenta giocatori che fanno il framing delle scene, meccanismi per disputarsi il controllo di una scena, e molte altre cose mai viste nei gdr (il fatto di essere a trema teatrale no, non è un innovazione, c'erano già stati gdr USA sull'argomento). Solo che diffuso in un ambiente come quello italiano, la reazione non è stata "che novità! Proviamo ad usare queste tecniche anche per altri gdr", ma è stata piuttosto "questo non è un gioco di ruolo"...   ::)

Insomma, in breve: storicamente interessante, ma terribilmente incoerente.  Funziona quindi se il gruppo è già sulla stessa lunghezza d'onda sul tipo di gioco e tutti magari vogliono giocare in modo farsesco, o in un altro modo diverso, ma senza avere qualcuno al tavolo che fa cadere i soffitti e uno che recita il suo Personaggio cercando di farla, una storia...
"Big Model Watch" del Forum (Leggi il  Regolamento) - Vendo un sacco di gdr, fumetti, libri, e altro. L'elenco lo trovi qui

Mattia Bulgarelli

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Re:On stage? qualcuno me ne parla?
« Risposta #11 il: 2012-01-27 01:22:53 »
Io ho avuto un Balrog nell'Amleto. Al quarto atto su cinque... O_o

la reazione non è stata "che novità! Proviamo ad usare queste tecniche anche per altri gdr", ma è stata piuttosto "questo non è un gioco di ruolo"...

Ecco, al proposito dovrei aggiungere un'errata corrige al mio articolo sull'INCbook dell'anno scorso.
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