Roberto, con il desiderio, da solo, sai dove arrivi?
Hai presente quel detto "chi visse sperando, morì...[beeep]"?
Ecco, a leggere tutta la tua descrizione su come ritieni che possa bastare il "desiderare", a me viene in mente qualcuno che, in una stanza, senza far nulla per organizzarsi con gli altri in maniera che il suo desiderio si realizzi, si concentri, con sempre più impegno, sempre più sforzo, mentre gli altro lo guardano incuriositi, finchè...

"Ma come", mi dirai, "basta che TUTTI QUANTI DESIDERIAMO ESATTAMENTE LA STESSA COSA!"
Sì, una cosa facilissima...

E sì, e una caratteristica dei giochi dei bambini, fino ad una certa età, il pensare che gli altri (genitori, di solito) debbano fare quello che vuoi tu solo perchè lo vuoi tu.
Poi si cresce.
Si cresce, e si impara a relazionarsi con gli altri, si impara a spiegarsi, a dirle le cose, a mettersi d'accordo, e si inizia giocare senza picchiarsi e darsi i calci. (non sempre, almeno).
E, l'ho già raccontato, di quel periodo mi ricordo UN SACCO di regole. E non roba velleitaria tipo "ci vogliamo tutti bene", no, parlo di regole ben precise, contrattate, e non le seguivi, fuori da gioco! (o ti prendevi un rullo di botte, come è uso comune fra i bambini veri, non quelli finti delle pubblicità TV).
Lo so che la gente si sostituisce i ricordi. Si toglie quelli veri e al suo posto ci mette la versione del Mulino Bianco. C'è gente che conosco che era fra quelli che chi sgarrava una delle centinaia di regole precise e draconiane, lo voleva subito riempire di botte. Gli parli adesso e ti dice che giocava senza regole e non ha mai fatto a botte con nessuno. Un vero e proprio lavaggio del cervello.
Se lasciamo perdere il mulino bianco, e guardiamo i bambini veri, pochi giochi sono strapieni di regole come quelli dei bambini. Noi al confronto ne abbiamo pochissime. Perchè giochiamo fra gente civile, non devi preoccuparti di evitare liti con qualcuno che ti prede a botte se litighi in gioco...
DEVO trattare bene mia moglie? No, ma VOGLIO trattarla bene perchè le voglio bene e mi fa piacere.
Questo significa che, il giorno che non vorrai più trattarla bene (non so, magari quel giorno ti hanno tamponato, o ha perso la tua squadra di calcio), puoi tornare a casa e riempirla di botte, così, tanto perchè
vuoi?
Davvero non ci sono regole fra i coniugi, oltre a "vogliamoci bene"?
A casa tua, come la lasciate la tavoletta del gabinetto, alzata o abbassata? Chi porta fuori il cane? Chi porta fuori la spazzatura? Come dividete i soldi? Mettete tutto in comune o mettere da parte un certo ammontare per le spese di casa?
Credo che alla fine questa divisione fra "desideri" (tipo quelli della lampada di aladino, basta desiderare...) e "regole" nasca appunto dall'idea preconcetta che le regole siano cose cattive che ti impone la polizia. Se le scegli liberamente, se sei d'accordo con esse, gli cambi nome in "desideri", e fai bellamente finta che non ci sia davvero nulla che ti potrebbe succedere se non fai così, se mai smettessi di desiderarlo...
Anche questa, un autoillusione. Per darsi un immagine di "£ribelle contrario alle regole", forse, non so, dipenderà da chi si autoillude, caso per caso, il perchè, ma ad un certo punto bisogna smetterla con le illusioni.
Ora veniamo al gioco.
DEVO giocare? No, ma VOGLIO farlo perchè mi procura gioia. Anche gli altri vogliono? Si.
OK. Quindi ti concentri e desideri, desideri, spingi, spingi, spingi con tutte le tue forze, e conti sul fatto che questo... "sforzo" mentale vi permetta a tutti quanti di giocare, miracolosamente, lo stesso gioco?
O vi mettete d'accordo, così, sai, tanto per vedere se si gioca a Risiko o a Monopoli quella sera?
Provate a guardare la cosa da questa prospettiva sulla base degli esempi che vi ho fatto prima e forse vi si illuminerà una lampadina.
Ma no, nessuna lampadina.
E' da primo post, nel thread precedente, che parlo di autoillusioni. Lo so che la gente si autoillude, lo so da prima che sapessi cos'erano i gdr. Lo vedo nei ricordi sballati da mulino bianco, lo vedo nella gente che pensa che devi fare quelo che loro desiderano solo perchè lo desiderano (e non sono tutti bambini).
Credi che sia una novità il fatto che la gente si dà mille ragioni per autogiusticarsi, per non vedere quello che fa davvero e darsi un immagine mentale totalmente finta?
E' il VOLERE che spinge la ruota.
Certo. Se non vuoi, non giochi.
Ma se vuoi e basta, sei sul tavolo a spingere finchè non esce l'ovetto kinder (citazione da Rat-Man contro il Punitore). E col cavolo che giochi.
E' come qualcuno che si ostini a dire che lui no, lui non ha mai premuto l'acceleratore. lui guida la macchina solo desiderandolo. E sostiene la cosa con "se non desidero guidare, come farei a guidare?". Certo. Ma se desideri e basta, vuol dire che sei ancora in camera tua in pigiama e la macchine è ancora nel garage. Dopo aver desiderato, è il caso che fai qualcos'altro, o al massimo torni a letto e il viaggio in auto te lo sogni.
Finisce tutta la magia, vero?
No. Di magia ce n'è molta di più e più varia!

E' qui a fregatura totale per chi cade preda delle illusioni. Si frega da solo.
Tanta fatica per non accettare il fatto di seguire norme, regole, procedure, e tutto nel terrore di svelarsi, di vedere qualcosa che ti distruggerebbe il castello di carte...
...quando basta vedere le cose come sono e si vive benissimo! Anzi, si vive meglio perchè ci si diverte molto di più giocando!

Non è altro che, di nuovo, la differenza fra patire e soffrire alla ricerca del "gdr ideale perfetto senza regole", e il capire semplicemente che "system does matter" e godere come un riccio provando regole diverse come altri provano top model diverse tutte le settimane (OK, anch'io preferirei le Top Model, ma visto che sono fuori dalle mie possibilità economiche, vada per i gdr...)
La paura del vedere le cose come sono, come tutte le paure ossessive, non genera normalmente soddisfazione e felicità, anzi! Ci si fa del male da soli, usando queste illusioni da mulino bianco come un cilicio per macerare il proprio piacere di giocare. L'astinenza dalle "regole" (che invece sono quelle che rendono divertente un gioco). Il negarsi il piacere in favore di un ideale illusorio che non si realizzerà mai.
E poi ho fatto scopa con il post di Moreno che diceva che "Posso ignorare quello che mi stai dicendo." Mia domanda implicita: "Perchè mai?"
Perchè in una conversazione normale, lo faccio sempre. Lo fai anche tu. Lo facciamo tutti. Ascoltiamo l'interlocutore, ma non siamo obbligati a dare per vero tutto quello che dice (pensa se parla di politica) non siamo obbligati a non contraddirlo, non siamo obbligati a ricordarcene a fine discorso.
Insomma, parliamo normalmente.
Sono tutte (queste ed altre) caratteristiche di un discorso normale fra persone, che non vedi più quando ti metti un cappuccio sulla testa, brancoli nel buio e dici "oh, come sono felice sotto questo cappuccio, qui sì che troverò la Magia del gioco perfetto". Mentre quello che trovi di soluto è solo lo spigolo della porta. Con il naso.
E la risposta che mi sono dato è che il mio atto di VOLONTA' quando gioco, è simile a qualunque altro che faccio. Lo faccio perchè DESIDERO giocare. Anche ai gemelli Pluff con Moreno, perchè mi dà gioia. In questo senso, non ho bisogno di nulla che non sia negoziare e mettermi d'accordo e da questo punto di vista
Non hai bisogno, perchè TI STAI IMMAGINANDO IL MULINO BIANCO.
Stai, in maniera infantile, immaginando che, come per magia, Moreno si sintonizzi istantaneamente a fare quello che vuoi tu, SOLO PERCHE' LO DESIDERI.
SENZA SPIEGARE.
SENZA DISCUTERE.
SENZA CONTRATTARE
SENZA DECIDERE
SENZA ACCORDARSI
Ti ho chiesto tre post di fila "OK, giochiamo, come si gioca?" senza avere una risposta decente.
Può funzionare SOLO NELLA TUA TESTA mentre ti stai immaginando UNA SITUAZIONE DA MULINO BIANCO al solo scopo DI DIRE UNA BANALITA' DA FORUM tipo "il gdr è senza regole".
Ma nella realtà? Nella realtà ti avrei già mandato a fare in culo.
E' qui che sto, davvero, violando il "realismo" della situazione. Sto interpretando un interlocutore dalla pazienza davvero infinita, che vuole cercare di capire cosa stai dicendo, anche se tu non glielo dici (o perchè indossi il cilicio con cappuccio di quello che dice, come la mia nipote di 3 anni, "basta che lo voglio io e lo devono fare tutti", o perchè stai agendo in maniera assurda ed irrazionale come fanno sempre i protagonisti delle chiacchiere da forum).
Questo è il grosso deficit di realismo di quel thread. Sto facendo sempre più fatica a giustificare il fatto di fare ancora domande invece di "interpretare il personaggio in maniera plausibile" e di partire in un flame o smettere di postare. E' per questo che il thread sembra sempre più finto. NESSUNO avrebbe mai avuto tanta pazienza nel fare ipotesi o fare domande.
*non capisco nemmeno perchè* Moreno non voglia negoziare e mettersi d'accordo
Vedi?
Ti ho chiesto tre volte di DIRMI LE REGOLE. E non me le dici.
Ma per te, sono io che "non ho voglia di mettermi d'accordo".
Questa è logica infantile, "io voglio questo, e la mamma lo deve capire senza che io glielo spieghi"
E quindi, il fatto che ti abbia chiesto "come si gioca", invece che, MAGICAMENTE, fare quello che ti sei immaginato che succedesse mentre immaginavi quella situazione totalmente irreale, come "cappuccio" per un thread in un forum, per te vuol dire boicottarti, remare contro.
Torniamo sempre lì, all'idea infantile, "non c'è bisogno di regole, basta che tutti quanti facciano quello che voglio io senza che debba dirglielo".
Dopo che mi avete convinto, vi rivelo i miei dubbi.
1) Cosa, quindi NON E' regolato?
Beh, che domande fai?
Cosa vuol dire "regolato"? Io posso dire liberamente "ciao" o "salve" quando saluto qualcuno in character, quindi, nessuna regola mi dice di scegliere uno o l'altro. Non è "regolato".
Ma non posso dire al posto di "ciao" una cosa tipo "zxsderdtrerdsert" perchè non ha senso nel gioco e starei solo facendo casino per disturbare.
E' proprio l'idea di pensare che "regolato" sia una specie di caratteristica delle cose, che ce ne siano di "regolate" (marchiate con il marchio dell'infamia, serve e e schiave della tirannia, che non sanno nemmeno cosa voglia dire l'amore e la purezza...) e non regolate (pure, cristalline, candite, intatte, vergini) che mi fa ridere. E' il cappuccio, il cilicio di cui parlavo prima.
Mi ricorda quelli per cui le donne sono tutte sante o mignotte. Il ragionamento è identico. "pure" contro "impure". Come se il fetido tocco del "regolamento" contamini ogni cosa che tocca (così come i pensieri peccaminosi macchiano per sempre le fanciulle, immagino...)
Ma è semplicemente una maniera assurda di vedere le cose. (Ovvio, cosa vuoi che si veda sotto il cappuccio? Toglilo please)
Non ha nessun senso distinguere fra cose "regolate" o no. Le regole non agiscono sugli oggetti in quella maniera ("ti colpisco con una spada, che non è regolata, la mazza invece sì"). Le regole agiscono sulle procedure di gioco. Se vuoi ottenere qualcosa per cui esista una regola, la usi, altrimenti no. Allo stesso modo eviti altre procedure proibite. Non c'è la regola "dì di sì o tira i dadi quanto parli di: mele, banane, susine, fiori, cavalli, scarpe, etc..." e così via per tutto il dizionario, c'è "di di sì o tira i dadi".
2) Una regola della quale non posso verificarne l'applicazione ed il rispetto è sempre una regola?
No. Ma attenzione, anche ora ti stai facendo sviare dal cappuccio.
Tu forse non esisti? Non puoi verificare da solo se stai seguendo le regole o no?
Nell'esempio di Kagematsu, non è vero che nessuno può verificare che Kagematsu segua il regolamento. Kagematsu può. E può decidere di barare (violare le regole) o no (seguire le regole). Le due condizioni sono ben chiare e determinate, non c'è dubbio o sfumatura. Sono regole.
Ma una regola come "devi far ottenere il massimo divertimento", non è una regola, perchè nessuno, nemmeno tu, può dire se hai ottenuto il massimo divertimento o no. Non è verificabile da nessuno. E' un principio, un consiglio, un indicazione, ma non una regola.