Play by Forum > (Cani nella Vigna) PbF 8: Fort Mask
Scena 3 - in casa di Isaac
Mattia Bulgarelli:
John si pulisce la bocca: "Un momento, un momento... Questi Utè hanno alzato la mano contro qualcuno di voi? Qualcuno del Ramo potrebbe alzarsi in piedi e riconoscere uno di loro che ha avvelenato un animale o un campo? Avendolo visto? Sotto giuramento?
A Bridal Falls ci hanno insegnato quant'è grave accusare falsamente una persona di aver fatto del male: si ferisce lui, la sua famiglia, i suoi amici, ci si sporca l'anima di tutte queste colpe, oltre che per la menzogna. Perfino nell'Est, ci hanno detto, non si può condannare qualcuno senza dei testimoni e delle prove, perfino nell'Est hanno paura di mettere a morte un innocente."
Unisce le mani come in preghiera, di fronte al viso, gomiti sul tavolo, e guarda i due uomini che hanno battibeccato.
Jiwa:
Rey ascolta tutto il discorso di Isaac, attento, impassibile come un giocatore di poker.
Ma la reazione di John non potè non strappargli un affettuoso sorriso. Voleva un gran bene a quel gigante buono.
Evidentemente Isaac si riferiva ad una maledizione del Signore, non di un avvelenamento fatto materialmente dagli Utè.
"Isaac, fratello, ti chiedo: Il Signore della Vita, nella sua onnipotenza, non poteva obbligare tutti ad amarlo e onorarlo?".
Era una domanda retorica.
"Certo che poteva. Se non lo ha fatto è perché ci ama... tutti, Uté compresi. E chi ama non obbliga nessuno a ricambiare il suo amore".
E rincara la dose: "Se la vostra comunità fosse stata riflesso di questo Dio d'amore, Jake non l'avrebbe mai lasciata".
Con lo sguardo ancora più piantato nel suo, aggiunge: "Era soprattutto tua responsabilità lavorare per questo. Ma non ti giudico, so che il tuo non è un compito facile. Però hai bruciato vivo un nostro fratello, e sei andato oltre... hai reso la comunità riflesso di un dio sadico e vendicativo".
A questo punto Rey si aspetta di tutto, ma non ha paura. Resta lì a vedere cosa sarebbe successo, sperarando che, almeno in parte, le sue parole abbiano fatto breccia.
Mattia Bulgarelli:
Anche John resta in attesa. (aspettiamo te, o GM! ^_- )
Simone Micucci:
Isaac si stacca dal tavolo, ancora la pistola tra le mani. La fissa. Il suo corpo sembra quasi più sciupato ma gli occhi sono vivi, pensa molto rapidamente.
"Capisco. È anche questa una prova del signore, fratelli" lo dice rivolto agli altri nella stanza, che si alzano in piedi o si staccano dal muro per concentrarsi su di lui, come se stesse dicendo un sermone. "Il Signore della Vita, nella sua infinita clemenza ci mette di fronte ad una nuova prova. E noi ci dimostreremo saldi. Accetteremo la sua punizione per per ciò che abbiamo commesso. Ascoltate questa sua nuova prova! Ci dice che è un peccato bruciare gli innocenti ed i fedeli! Ora sta a noi riconoscere chi non è innocente!"
Getta il suo sguardo quasi spiritato su di voi "Grazie, Cani, per averci indicato la via!" girandosi verso gli altri "Mano alle armi. Andiamo a prendere Jake."
Gli altri sono visibilmente daccordo con lui, vedono finalmente vicina la loro redenzione!
...
Con il vostro permesso io chiudo la scena per centrarne una su Manfredi. In modo da lasciarvi scambiare due chiacchiere su come muovervi nella vostra prossima scena.
Jiwa:
off-character: Isaac non ha capito una mazza! È peccato bruciare CHIUNQUE! xD
in-character: Se Isaac è ancora a portata di voce "Sovrintendente, si ricordi che è nostro compito amministrare la Giustizia."
Non lo sta fermando, vuole solo rinfrescargli la memoria.
Poi mentendo spudoratamente "...confido nel suo senso di responsabilità!".
Se invece Isaac è già andato, ancora sbigottito su quanto il fanatismo mandi in pappa i cervelli, rivolgendosi a John: "Amico, se questi questi beccano Jake, non lo si mica come andrà a finire".
Poi ci pensa un attimo "...e sono anche preoccupato per Thomas, non sappiamo dove si trova e se si è cacciato in qualche guaio. Come ci muoviamo?"
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