Avete mai avuto la sensazione di non aver finito una cosa? Ecco, io non ero soddisfatto della risposta a Mattia, e ripensandoci c'era qualcosa che avrei dovuto aggiungere.
Normalmente, negli esempi nel forum facciamo sempre vedere l'uso dei tratti nei rilanci, attivamente. Ma per essere usato in un rilancio il tratto deve essere usato per qualcosa che (1) porti ad avvicinarsi alla conquista della posta, e (2) non possa essere ignorato dall'avversario.
Questo implica che un tratto come "sono cieco" venga usato per cose tipo colpire senza vedere, sbagliare un bersaglio colpendone un altro, etc, oppure venga usato con un personaggio che dice "il signore guida la mia mano" e fa cose che un cieco normalmente non riuscirebbe a fare (non senza Dio dalla sua parte, almeno)
Ma se questo non fosse quello che volete? Se volete giocare un tratto VERAMENTE come uno svantaggio, cioe' la cecità come un handicap, in cui veramente non vedete, non colpite, e nessuno guida la vostra mano?
Beh, semplice: "chiamate" quei tratti quando parate o quando accusate il colpo!
"Sono cieco" vale lo stesso identico numero di dadi sia che venga usato in un rilanco tipo quello dell'esempio di Mattia, sia che venga usato per parare con:
"non vedo il colpo di coltello, ma la cecità mi ha abituato a schivare i colpi basandomi sull'udito e sul rumore di uno che ansima mentre mi corre incontro"
O anche:
"sono cieco, non vedo il colpo, mi prende in un braccio e cado gridando per il dolore" (ti prendi i dadi, li tiri e li metti da parte per il rilancio successivo, mentre stavolta accusi il colpo utilizzando piu' di 2 dadi)
Questo da' anche un bell'effetto "cinematografico" da film western: l'eroe prende un sacco di botte, e intanto si carica di dadi per lo sforzo finale...
