Play by Forum > (Cani nella Vigna) PbF 8: Fort Mask

Scena 1 - Arrivo a Fort Mask

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Simone Micucci:
Sulla vostra vecchia cartina Fort Mask è segnato come un paese di circa una sessantina di anime.

Siete a cavallo (se qualcuno di voi non lo è me lo dica specificatamente).

Per essere aprile è una serata un pò fresca e gli zoccoli dei vostri cavalli pestano su un terreno brullo e quasi arido. Intorno a voi stanno molti ciuffi di grano che va sbiadendo e, crollato su un cespuglio, c'è il cadavere di una vacca magrissima (si direbbe morta da qualche giorno, ha alcuni segni di morso di qualche mangiacarogne notturno, ma tutto sommato è abbastanza integra). Di alberi ce ne è qualcuno ogni tanto e non hanno un ottimo aspetto.

Non molto lontano vedete le luci di un piccolo fuoco acceso. Intorno al fuoco distinguete le sagome di alcune persone accovacciate. Se non avete luci è impossibile che vi abbiano visto, e data la distanza è quasi impossibile che vi abbiano sentito (a meno che non schiamazzate o andate al trotto coi cavalli).


Molto davanti a voi (bo, forse un chilometro o due...alla fine in aperta pianura si vede abbastanza lontano) invece vedete le sagome degli edifici di Fort Mask, illuminate da un grosso falò (no, non è un incendio ^^).

Cosa fate?

Jiwa:
"Mmh... tempi di magra", osserva pensieroso Rey.
Sbroccolo, il ronzino su cui monta, grigio, mezzo matto e con le costole scavate e lucide sotto la luna, pare annuire come quello competente in materia.

L'intenzione di Rey è di smontare e presentarsi ai tizi intorno al fuoco.
Tranquillamente, prudentemente, in modo da cogliere eventuali stralci di conversazione prima di essere avvistato.
Cerca uno sguardo di intesa con i suoi compagni, Sbroccolo compreso.

Mattia Bulgarelli:
John è in groppa al suo Lucky, insieme sono davvero enormi, un paio di spanne sopra gli altri.

Se ne sta tranquillo, mezza lunghezza dietro Rey. Ricambia lo sguardo d'intesa con un sorriso ottimista, che s'intravede appena sotto la bandana che porta per non mangiare (troppa) polvere cavalcando sul terreno secco.

Manfredi Arca:
Thomas si ferma, era già andato avanti incurante del piccolo fuoco e delle persone, con l'intenzione di presentarsi subito al sovrintendente di questa cittadina apparentemente sfortunata, poi, non sentendo il rumore dei cavalli dei suoi compagni, si volta e vede Rey smontare.

Distrattamente torna indietro, scende e fissa il cavallo ad un albero rinsecchito.

"Brutta atmosfera." Dice guardando John.
"Speriamo che l'apparenza inganni" aggiunge, raggiungendo Rey.

Se Rey si gira. Nota che lo sguardo è serio e mano è appoggiata alla pistola, l'altra invece tiene in mano la bisaccia in cui Thomas ha messo le sue provviste, carne sotto sale e pane per lo più


Jiwa:
Incoraggiato dalla pistola pronta di Thomas e dalla stazza imponente di John, Rey va al dunque: "Beh, cerchiamo di capirci qualcosa...".
Bisbiglia qualcosa all'orecchio di Sbroccolo, e quello pare annuire.
Poi si incammina verso il fuoco da campo, deciso ma discreto, con le orecchie bene aperte.

Se non ascolta niente per cui valga la pena fermarsi, prima di essere visto, si fa notare da una distanza tale per cui a quei tizi non prenda un colpo: "Ehi amici... vi avanza qualche posto al calduccio per dei poveri Cani infreddoliti?"

Nota: Se Thomas e John non mi hanno seguito, per saltare fuori in caso di necessità, Rey si presenta da solo.

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