Tranquillo Moreno, probabilmente era anche l'ora che ha contribuito
allora, ricapitolo:
la metafora del giradischi l'avevi fatta tu non ricordo dove. Avevi detto che la gente ha sempre giocato i gdr alla maniera di uno che mette su un vinile sul giradischi, e poi quando uno gli propone uno stile di gioco tutto nuovo lui lo filtra cercandoci dentro l'esperienza che aveva prima col vecchio gioco, senza capire che gli si propone in realtà una nuova esperienza, e in pratica la chitarra (gioco nuovo, che è sempre musica ma non la metti sul giradischi) la gente poi la mette sul giradischi, vede che non suona e si rompe tutto e si lamenta, dicendo, Cazzo, ma questo vinile non suona!
Metafora che tra l'altro trovo geniale perché rende bene l'idea del master intrattenitore, come un disco di una musica già suonata.
In un altro rant, da qualche parte, hai spiegato di come in un gioco narrativista punti subito ad avere quell'orgasmo ludico che prima avevi, se venivi, dopo un'avventura d'anni. Sempre in quel rant spiegavi come il giocatore di D&D vive il reward sui lunghi periodi (ora che ci pensi era un rant sul reward il tuo), lo vive sì nell'esperienza di gioco ma, siccome è un gioco a sfide competitivo, allora come un campionato tutto il reward è sfumato in avanti, spalmato sul lungo periodo. Non ci sono botte secche, ché anche quelle che ci sono durano poco perché domenica c'è nuova partita. Ok, salire di livello, ma poi progetti un altro livello e un altro ancora e un altro ancora...
Sempre in quel post invece paragonavi la logica dietro il giocare Nar come se ti chiamasse una attrice strafica di Hollywood (tra l'altro era un link di una che non avrei scelto tra le tante

) e tu le dici, no dai, non vediamoci per fare una scopata animale stasera, iniziamo piuttosto a scriverci lettere, poi magari a frequentarci, senza mai sfiorarci con un dito e poi, regali dopo regali e diecianni di corteggiamenti matrimonio e divorzio, finalmente scoperemo? Era un post davvero illuminante quello, specialmente perché mi ci ritrovo molto - l'anno scorso ho giocato per un due mesi circa un gioco "di mia invenzione" anche se sinceramente non è molto originale, che ora non linkerei anche perché lo sto rimaneggiando e come un pittore nn m piace far vedere il quadro a metà, specie se credo nn sia il massimo, e insomma dietro a tutta questa giocata di due mesi ho provo vissuto un'esperienza di gioco nuova, che avevo provato solo due volte in dieci anni di gioco di ruolo. Il tutto era nato da varie fonti e i confronti che ho letto su vari forum, come questo su cui pur nn scrivendo spesso sono assiduo lettore, ma soprattutto da una lettura di AiPS e da molte cose che i vostri discorsi m hanno mostrato.
Credo riponiate troppa poca fiducia nel dialogo e troppa nella pratica

Più pratica sì, ma anche più speranza nel ruolo della parola
Nn ho giocato a Mountain Witch, la cosa della fiducia l'ho letta qua e là.
Chiarisco che non voglio far partire una megadiscussione su Cold City originale o meno, poi nemmeno ne ho le competenze, ridico solo cose che voi stessi confermate e che ho letto un po' qua un po' là, ma nn ho tutta questa esperienza di gdr new wave "ufficiali". Il fatto è che adoro creare e soprattutto creare regolamenti, in ogni gioco vedo qualcosa che vorrei diverso, è il mio carattere un po' critico un po' affamato di creazione, per cui continuo a inseguire con piacere il regolamento che realizzi le esperienze illuminanti che ho avuto - le due - più qualche idea che mi passa per la mente e che, diciamo, mi prude.
Per me il topic è finito, a parte risposte vostre, se volete parlare di Cold City o dell'originalità o di altro, beh io ne inizierei un altro.