Autore Topic: Lucia Bianchi  (Letto 3201 volte)

Mr. Mario

  • Archivista
  • Membro
  • *
  • Mario Bolzoni
    • Mostra profilo
Lucia Bianchi
« il: 2011-10-06 01:08:18 »
Visione:

La mia visione è un mondo in cui tutte le terre che siano mai state immaginate si possano visitare, tutte le creature mai sognate si possano incontrare; in cui ogni nuova storia che io e gli altri sognatori raccontiamo prenda vita e renda a sua volta il mondo più ricco e multiforme, in cui siamo liberi di vivere avventure senza fine.

Ossessioni:

3 - Voglio che esista un'energia non ancora scoperta o dimenticata, una 'magia', che trae potere dall'immaginazione.
2 - Voglio fare in modo che nessun sognatore si senta più solo e incompreso.
2 - Voglio essere in grado di evocare oggetti, personaggi o creature dalle storie che amo.
1 - Voglio che nessuno sia più costretto a fare un lavoro che non ama.
1 - Voglio che esistano portali verso mondi fantastici.

Limiti:

3 - Devo trovare un ragazzo che veda la vera me.
2 - Sono un'illusa, come dice sempre mia madre.
2 - Sono l'unica amica di Luca, che ha la sindrome di Asperger.
1 - Mi basta un niente per avere una crisi d'asma.
1 - Il mondo è nelle mani di persone senza cuore.

Infestazione:   5

Descrizione:

Lucia è... unica nel suo genere, direbbero le sue colleghe con un sorriso un po' sforzato. 1,57 di altezza, non riesce a scendere sotto i 64 kg, nonostante i suoi sforzi. Non è che non riesce a resistere a qualche golosità di troppo... è che si distrae. Questo, in aggiunta ad un naso importante, e a degli occhiali
ben disegnati ma comunque piuttosto spessi, non fa sì che gli uomini si girino a guardarla.
Vive sola in un appartamento piccolo piccolo in un vicolo dietro piazza Vittorio con Michele, il suo gatto blu di russia.
Alla morte prematura del padre che adorava, qualche anno fa, ha dovuto cedere la sua bottega di orologiaio per ripianare alcuni debiti, e, su su insistenza di sua madre, abbandonare l'università e trovarsi un lavoro. Ne ha trovato uno come cassiera, in un supermercato a poche fermate di tram, e dovrebbe esserne felice, ma non ci riesce. Sfrutta la politica implicita del posto riguardo alle pause sigaretta, per chiudersi nel retro, e leggere trafelata il capitolo di un libro che si è portata dietro e poi tornare a dare il resto, a contare i buoni pasto, e a far firmare gli scontrini, mentre si sente diventare sempre più grigia.
Quando non legge, o non scrive le sue idee strampalate e i suoi sogni nel suo diario, le piace lavorare a maglia mentre Michele gioca col gomitolo o fa le fusa. E' brava, e le cose che crea - maglioni, calze, cappelli, sciarpe - le stanno bene, ma la fanno sembrare più vecchia di com'è in realtà, e un po' strana.
Esce molto poco, nonostante le insistenze di sua madre, che con una certa brutalità ogni tanto le fa notare che non sta diventando più giovane o più bella, e che dovrebbe trovarsi qualcuno. Suo malgrado, non è fatta per ballare, e teme, nemmeno per il gioco degli appuntamenti. E' stanca di essere sempre ignorata, derisa, o peggio. Il suo ultimo ragazzo ha distrutto l'illusione romantica che si era costruita nella sua testa quando lo ha sentito dire al telefono con un suo amico "sì, ma sai, quelle brutte sono molto più disponibili, e sono così grate quando glielo dai". Parole che le fanno ancora male.
L'unico uomo rimasto nella sua vita è Luca, il figlio diciottenne e quasi autistico dei suoi vicini di casa. A lui non interessa che lei sia bella o brutta. Lui sa che lei è gentile, che lo sta a sentire, che gli spiega le cose con pazienza, che sorride alle sue battute troppo cerebrali per essere davvero divertenti e che gli fa sempre i complimenti quando la batte a scacchi. Lucia sa cosa vuol dire essere soli, e che c'è qualcosa di più nelle persone di quello che appare. Luca, nei suoi modi goffi, rigidi e sgraziati, è dolce, leale, un buon amico, quasi un fratellino minore. In poco tempo lei è entrata nella ferrea routine di lui come nessuno aveva mai fatto prima.
Michele non è entusiasta di dividere le sue attenzioni, ma ha troppa dignità per ammettere di essere geloso.


 - o - o - o - o - o -


Citazione
Chi non ha mai passato interi pomeriggi con le orecchie in fiamme e i capelli ritti in testa chino su un libro, dimenticando tutto il resto del mondo intorno a sé, senza più accorgersi di aver fame o freddo;
chi non ha mai letto sotto le coperte, al debole bagliore di una minuscola lampadina tascabile, perché altrimenti il papà o la mamma o qualche altra persona si sarebbero preoccupati di spegnere il lume per la buona ragione ch'era ora di dormire, dal momento che l'indomani mattina bisognava alzarsi presto;
chi non ha mai versato, apertamente o in segreto, amare lacrime perché una storia meravigliosa era finita ed era venuto il momento di dire addio a tanti personaggi con i quali si erano vissute tante straordinarie avventure, a creature che si era imparato ad amare e ammirare, per le quali si era temuto e sperato e senza le quali d'improvviso la vita pareva così vuota e priva di interesse;
chi non conosce tutto questo per sua personale esperienza, costui molto probabilmente non potrà comprendere ciò che fece allora Bastiano. Fissava il titolo del libro e si sentiva percorrere da vampate di caldo e di freddo.
Questo, ecco, proprio questo era ciò che lui aveva sognato tanto spesso e che sempre aveva desiderato da quando era caduto in preda alla sua passione: una storia che non dovesse mai avere fine. Il libro di tutti i libri.


Citazione
Dietro l’orizzonte scorgo sempre nuovi orizzonti. Abbandoniamo un mondo del sogno per ritrovarci in un altro. E mentre andiamo attraverso la frontiera, già si va preparando la successiva, e così via, fino a pervenire alle coste dell’alba. La mia strada mi si dipana davanti. Io, Max Muto, non invidio nessuno che abbia raggiunto il proprio obiettivo. Viaggio volentieri.
« Ultima modifica: 2011-10-21 18:06:09 da Mr. Mario »
Sognatore incorreggibile. Segretario dell'Agenzia degli Incantesimi. Seguace di Taku. L'uomo che sussurrava ai mirtilli.

Tags: