[cite] Jonni:[/cite]Non sarebbe male che un gioco di ruole diventasse un prodotta "standard" dello scaffale dei giochi nelle case private delel famiglie. Una cosa tipo monopoli, le barbie. Ecco, questo è IMPOSSIBILE per un gdr tradizionale, come per un wargame come per molti dei board meno (ahem) abbordabili. Con un new wave, in linea del tutto teorica, è possibile.
Io ho capito cosa vuoi dire, ma a questo punto sorge sempre il dubbio su come classificare "On Stage" (che si presta un sacco all'uso famigliare) e aggiungo che in un certo periodo degli anni 80, tutte le famiglie avevano la "Sssssscatola Rossssaaaaa".
Riguardo l'articolo di Nadir, sono d'accordo sull'analisi e sul fatto che l'avvento di nuove tecnologie video-ludiche abbia spostato molto pubblico dal cartaceo al MMORPG e che chi ancora rimane sul cartaceo lo fa perché -vuole- esplicitamente quello.
Sono anche d'accordo che il più grande merito dei giochi New Wave sia quello di aver attivato una coscienza critica sul game design e la trasformazione in hobby in quanto "pratica" opposta al mero "entertainment" è secondo me corretta.
Non sono invece d'accorso sul fatto che i giochi New Wave siano per soli eletti, anzi... molte persone che sono "scappate" dal D&D e dall'AD&D dopo la prima prova si trovano a -gradire- giochi narrativi proprio perché non sono oberati da sistemi ingegneristici da sapere a memoria.
Senza contare che spesso, quando porto in giro Elar per convention, il gioco viene apprezzato di più da chi ha una vaga idea di cosa sia un GdR ma non ha mai avuto voglia di impararsi gli incantesimi dei maghi e i talenti della 3.5 piuttosto che da chi ha "esperienza" di GdR ma rimane ancorato a schemi e aspettative implicite.
Al contrario però esistono (ancora) un sacco di persone che preferiscono giocare "di ruolo" con un master che gli dica "sì/no" dopo il tiro di un dado e non sono davvero in grado di concepire un modus ludendi in cui loro hanno il controllo degli eventi.
Non credo che sia un difetto dei regolamenti di gioco, sono più convinto che sia un difetto basale dell'umanità che su vasta scala è più portata a ubbidire che a creare.
La domanda classica ai tavoli di Elar è: "ma posso fare davvero quello che voglio?..." come se questa cosa fosse... inconsueta.
Io però, personalmente, anche ai tempi in cui facevo il Master di AD&D, spesso consigliavo ai giocatori di vendere l'equipaggiamento e aprire un emporio o una macelleria, che tanto avremmo giocato lo stesso

(tira per colpire per vedere se sei in grado di tagliare una fiorentina... 5... fallito... 18!... ok, devi fargli 4 ferite o non si taglia...)
Ne consegue che ci oggi gioca "new wave" aveva già in testa il "new wave" anche prima, ma difettava degli strumenti per metterlo in pratica.
Ora gli strumenti ci sono
