Marco ha già risposto, in termini di regole. Ma vorrei fare qualche considerazione a livello di pratica di gioco.
Prima di tutto: si vede da un chilometro che è un esempio teorico. Parla di personaggi senza pensare a chi li gioca. Capisco che abituati ad altri giochi viene in mente che il giocatore Pippo possa giocare chiunque, ma se parliamo di CnV, ci sono solo Cani, persone che per una qualche ragione girano con i cani a fare il lavoro dei Cani, e tutti gli altri li gioca il master. :roll:
Ora, in un altro gioco il master potrebbe anche giocare per i cavoli suoi o per far "vincere" i suoi NPC o per spingere la sua "storia", ma in CnV il GM ha un compito completamente diverso! E non si tratterebbe di un generico "giocare male perchè non è un bravo artista dell'arcana arte del game mastering", ma di un molto più semplice, chiaro ed evidente "gioca male perchè fa il contrario di quello che dice il manuale" :twisted:
Quindi, questo è un caso da manuale dei rischi che si corrono a parlare di ipotesi e non di actual play: perchè un caso così in CnV non può verificarsi, e se si verifica il problema di come risolverlo tramite le regole non si pone nemmeno: è chiaro che il problema è a monte, e bisogna direttamente dire al GM di rileggersi il manuale...
Se il GM segue il regolamento, e se tutti non dimenticano di narrare quello che stanno facendo con i dadi, non c'è nessun problema se qualcuno molla al primo rilancio (io come master lo faccio diverse volte, per non perdere tempo se vedo che non ho i dadi adatti per impensierire i personaggi). La cosa è persino appropriata e drammatica, nel contesto di una partita REALE a CnV....
Un esempio:
Fratello Joshua ha deciso che il commerciante che fa i prezzi troppo alti deve morire. Entra nel negozio, ma non vuole sparargli subito. Prima vuole che egli capisca perchè morirà. E quindi inizia a rinfacciargli il suo peccato.
Io (GM) entro in conflitto, ma tirando i dadi vedo che non ha senso proseguire, non vincerei manco un rilancio e il risultato è già scritto. Allora non blocco nemmeno il primo raise e mollo.
Cosa significa in questo contesto? Il conflitto l'avevo lancoato io per non "dire di sì" ad un esecuzione. Se rinuncio al conflitto, il resto della scena avviene senza conflitti. Descrivo magari il commerciante che piange o che tenta di fuggire o si inginocchia in attesa del colpo, ma che muore è chiaro.
Altro caso. Il commerciante e un complice vogliono uccidere Fratello Joshoa. Il commerciante lo deve distrarre a parole mentre il complice gli spara alle spalle, in negozio. Il giocatore che gioca Fratello Joshoa preferisce non rischiare il fallout di un conflitto reale e cede la posta (viene distratto e gli sparano alle spalle), in questo caso per salvarlo c'è il classico conflitto da 4dadi appropriati (d10 se il complice ha una pistola, d8 se ha un coltello, etc.) + influenza demoniaca. Ma anche in questo caso l'abbandono rappresenza la rinuncia ad opporsi ad una sequenza di avvenimenti che comprende l'uso di un arma.
Altro caso. Fratello Joshua vuole maledire il commerciante con parole tanto dure e decise da farlo cadere a terra morto. Come master ho diverse possibilità, a seconda del tono della storia e dell'ambientazione creata dai giocatori fino a quel momento. Spesso la cosa appropriata sarebbe ignorarlo, e quindi dire che non ha alcun effetto (nemmeno un minimo fallout). Se riesce a dire cose che non può ignorare, magari può fargli avere un collasso temporaneo. Oppure, il commerciante reagisce con violenza, e Fratel Joshua dece decidere se usare armi anche lui o continuare ad usare solo la voce. In certe ambientazioni la voce di un Cane sarà un arma letale, e quindi potrà infliggere un fallout di 16 (notare che contro i demoni già lo è, guardate i fallout...).
In ogni caso, quello che avverrà deriva da quello che è già successo, coerentemente, e quindi non "rovina" nulla...