Aggiunta: Mi sono ricordato una cosa: hai detto che concordi che ci sono cause di tensioni sociali, pur non concordando sul caso specifico di Desiderio; direi quindi - se interessa continuare la discussione - di spostarsi altrove, perché per il tema in oggetto la cosa importante è che tali cause ci sono. Quali siano nello specifico è irrilevante.
Se vengono usati due pesi e due misure, è sul serio colpa del sistema?
Se il sistema dice: "Puoi usare due pesi e due misure"? Sì, perché è il sistema che dà al master il potere di farlo, quindi nel farlo il master non sta facendo altro che applicare le regole. Il fatto che una regola dia la possibilità di usare due pesi e due misure significa che la base di tale comportamento è nelle regole.
Nota che il master potrebbe
onestamente interpretare due situazioni in modo tale da gestirle in modo diverso; il sistema gliene dà il potere, quindi nel farlo sta semplicemente seguendo il sistema.
Inoltre, lo ripeto, deriva tutto da un
insieme di cose, non solo da quella singola, specifica arbitrarietà.
Inoltre, c'è
un'altra componente di tensione sociale, grazie per avermela fatta ricordare: i giocatori devono capire cosa pensa il master, e
il master deve capire cos'è soddisfacente per il tavolo. E, se non ci riesce, è colpa sua (detto nel Manuale del Master: se la partita è insoddisfacente, colpa del master).
È colpa del sistema perchè non ha limitato il potere del master [...], ma è anche colpa del master, che per far bene il suo lavoro dovrebbe essere sempre coerente nell'applicare regole in maniera eguale verso tutti i giocatori
Le applica in maniera uguale: a tutti ha applicato ugualmente il "Puoi", scegliendo di volta in volta come declinarlo.
Se invece applicare quel "Puoi" declinandolo una volta come "Lo faccio" e un'altra come "Non lo faccio" significa non fare bene il proprio lavoro di master, perché è nelle regole? Di nuovo, sì: la colpa è del sistema. Se applicare una regola implica fare male il master, allora quella regola non dovrebbe esserci.
Certo: si potrebbe dire che quel "Puoi" significa: "Puoi farlo come no: decidi e non cambiare idea per tutta la partita"; peccato che
non c'è scritto, e anzi la regola zero dice il contrario.
Per te quel "puoi" dovrebbe essere visto come "devi", e posso anche essere d'accordo (toglierebbe una causa di tensione); ma non è quello che c'è scritto sulle regole.
Nota finale:
se come master avessi ricevuto la richiesta "Che ritorni in vita in un posto per lui sicuro", lo avrei interpretato in questo modo (vicino al mio padrone è il posto più sicuro che esista, no?). O forse l'avrei fatto rinascere in qualche piano stile "paradiso terrestre". O mille altre cose (il vulcano no, non è certamente un "luogo sicuro"), ma mi sarei divertito a interpretare in maniera sbagliata quel desiderio...e qualsiasi altro desiderio posto in maniera scorretta
Vicino al padrone sarebbe andato benissimo; anche il paradiso sarebbe andato benissimo. Di nuovo, l'arbitrio del master: "È lontano da te, ma in un paradiso" è ben diverso da: "Spiacente, è rinato dov'era morto, quindi è morto di nuovo" (nota che con quell'interpretazione - letterale - il teletrasporto non c'è nemmeno stato). Di nuovo, dovrei capire se il master interpreterebbe la cosa positivamente o negativamente.
L'esempio del vulcano è stato portato quando "In un luogo sicuro" non c'era, quindi non si applica a quando è stato chiesto.
Per il resto, sullo specifico caso di Desiderio mi tiro da parte: per continuare con cognizione di causa dovrei rileggerne il testo, quindi assumo che come dici in caso di teletrasporto automaticamente conti doppio Desiderio; ma resta tutta l'arbitrarietà, che può essere causa di tensioni sociali, compreso il fatto che "doppio Desiderio"
non equivale a "distorci quanto chiesto".
giocatori che si son divertiti tantissimo con NCAS e AIPS si sono fatti malissimo con Annalise o Kagemazu.
Per cui no, un gioco con cui ti puoi fare male, nel senso più ampio del termine non è necessariamente scritto male
Definisci "farsi male": nel discorso su D&D, è definito come "Generare tensioni sociali", ossia ci sono delle regole che - applicate così come sono - generano tensioni sociali al tavolo.
È questo che è capitato con
Annalise e
Kagematsu? Se no, non rientra nel mio discorso (e credo nemmeno in quello di Serenello).