Riprendo da
qui.
Il discorso in prima approssimazione è semplice:
going aggro è gergale? Se no, ha poco senso renderlo gergale nella traduzione; se sì,
può avere senso ("può", dipende dal caso; potrebbe anche essere meglio lasciar cadere il gergo). Ovviamente quel "può" è il motivo per cui il discorso è semplice
in prima approssimazione.
A guardare in giro,
going aggro oscilla tra il colloquiale e il gergale, e (ovviamente) è l'abbreviazione di
aggression/aggressive; AW è un manuale che punta
estremamente sul gergo, perché fa parte dell'ambientazione, è uno dei modi che usa per trasmetterla; quindi ogni singola espressione gergale/colloquiale è da valutare attentamente, perché rimuoverla (che
potrebbe essere la scelta migliore) rischia di minare la trasmissione dell'atmosfera.
Da considerare anche che
going aggro suona discorsivo perché
aggro è un termine usato, sia in Internet sia fuori (giochi vari); sarebbe da capire l'impatto che ha su un pubblico americano non abituato a un simile gergo.
"Aggrare" non è che mi faccia fare i salti di gioia, ma potrebbe essere il modo giusto di rendere il termine ("giusto" nel senso discusso sopra).
Concordo invece sulla maiuscola: inserirla toglie parte dell'atmosfera di cui sopra, perché diminuisce la colloquialità.
Piccola nota personale:
immagino tu dicessi: gli succhio l'anima invece di lo diablerizzo? Non hai mai detto lo charmo? Immagino dicessi "lo affascino" oppure "gli lancio l'incantesimo charme".
Immagino tu non abbia mai fatto rollare i dadi. ^_^ E non hai mai castato un incantesimo?
Mai detto, nessuno di quei termini (io
facevo diablerie,
usavo Charme,
tiro i dadi e
lancio un incantesimo*, spiacente)
* Passati e presenti
non sono messi a caso.