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Buondì, sono il Giacomo in questione, co-organizzatore di Utopia R* e lurker da qualche mese su questo forum.
Dopo mille insistenze, ho deciso di iscrivermi anche per dire la mia su questa storia che mi riguarda piuttosto da vicino. Premetto questo: confermo che sono stato io a linkare l'articolo a Zachiel e confermo che era un'analisi piuttosto approfondita di Ron Edwards sull'argomento. Su questo però van fatte delle precisazioni: l'articolo l'avevo preso come esempio solo perché il manuale di gioco non da praticamente nessuna indicazione su come giocarlo. In alcuni punti parla chiaramente di railroading (ai giocatori non piace la storia che hai preparato? trova un modo per arli andare lo stesso nella direzione che più ti aggrada), in altri parla di totale libertà di scelta ed azione per i giocatori. Essendo la mia prima esperienza come master ad Utopia e trovandomi al tavolo persone che di sicuro di gioco di ruolo ne sapevano più di me (in questo caso particolare Tazio), avevo il timore di trovarmi ad essere impreparato in un gioco che ero stato io stesso a proporre!
Niente problemi di status, peer pressure od analisi della teoria forgita (che personalmente conosco ben poco), solo il semplice timore di non aver capito le regole: come se uno cercasse di far giocare a scacchi un amico ed a metà della spiegazione delle regole si rendesse conto che non si ricorda come si muove il cavallo...non è normale che cerchi di prepararsi in modo da dare conoscere il gioco che propone?

L'articolo "incriminato", poi, conteneva molte altre cose (era più una recensione del gioco che un articolo, a dire il vero). Fra queste altre "cose" c'erano le impressioni di vari autori, adesso a memoria mi viene in mente solo Czege, che davano la loro impressione sul gioco...e tutti lo analizzavano in maniera seriosa, calcolando le implicazioni della spirale autodistruttiva dei satanisti. Io non mi sono trovato per niente d'accordo con quella parte: ogni volta che ho fatto una partita a KP4S, è finita automaticamente in gonzo. Perchè ritengo che un gioco che ti dia un potere come "control vast amount of shit" o metta sullo stesso piano di difficoltà l'aumentare la propria aspettativa di vita di 20 anni e farsi desiderare per un secondo da una persona normale, evidentemente non vuole puntare verso la serietà [/enorme OT]
Per quanto riguarda i giochi umoristici, anche io avrei proposto Kill Puppies, perché i suoi meccanismi spingono implicitamente alla comicità: si parte dal concetto che il tuo personaggio è un fallito, e durante la sua storia (se non tira le cuoia, cosa piuttosto semplice) tende a peggiorare sempre più. Cosa c'è di comico in questo? il fatto che non sia un gioco dalle premesse serie: lo stile del manuale chiarisce abbastanza bene che non è un gioco di riflessione sull'animo umano o cose del genere.
A mio avviso molti giochi umoristici si basano su questo principio, con personaggi che diventano i bersagli dei giocatori stessi, che generano il "comico" (in tutte le sue accezioni) sfogandosi sui PROPRI personaggi...che tendono a cacciarsi in guai sempre peggiori, ad accoltellarsi vicendevolmente alle spalle ed a morire piuttosto spesso, creando un'atmosfera "goliardica" secondo il ragionamento "non mi devo preoccupare della fine del mio pg...vediamo invece come sarebbe essere un orco che randella le persone con un cinghiale vivo" (scena realmente accaduta durante una partita di Grandi Dei Orki). Giochi che conosco che si basano su questo concetto? Kill Puppies for Satan, Grandi Dei Orki, Paranoia (col suo "pacco da sei di cloni" a disposizione di ogni personaggio)