Gente Che Gioca > Gioco Concreto
Siamo davvero diversi dai nostri personaggi?
Iacopo Benigni:
Ieri stavo cercando di spiegare perchè a me piace il coinvolgimento emotivo nei gdr, ma ne vedevo il pericolo se ci si identifica a tal punto dal credere che le azioni dei nostri personaggi coincidono a quelle che avremmo noi in situazioni simili e che quindi, per esempio, se mi comporto da despota e faccio nepotismo in un gdr vuol dire che sotto sotto sono un mafioso e un despota o che vorrei esserlo.
Ecco cosa mi hanno risposto:
--- Citazione ---Il pg NON HA emozioni, intelligenza, maniere, educazione di suo perche' e' NIENTE.
Le emozioni, l'intelligenza, maniera, educazione che USA sono SOLO quelle del giocatore.
Ci capiamo spero!
Dunque non mi raccontate cretinate immense cercando di giustificare comportamenti scorretti, abusi verbali nel gioco
Ogni singola cosa detta e fatta da un pg viene dal giocatore che lo manovra; dunque se un pg ne insulta un altro e poi si nasconde dietro la storiella comoda che e' il pg a farlo, MENTE!
Il pg NON E' NIENTE, e' na figurina senza emozioni ne' pensieri se non ci fosse la mente del giocatore dietro ad elaborare pensieri o azioni da compiere.
E' ora di piantarla con la cavolata galattica che il giocatore non aveva intenzione di offendere, o fare un torto ad un altro... ma il pg ha bisogno di farlo per mantenere il suo ruolo!
Queste son scuse belle e buone - e patetiche! - dietro cui il giocatore SPERA di nascondere/giustificare la sua natura e reazioni.
Il gioco di ruolo e' un mondo virtuale, ma creato e vissuto da persone vere!
In questa societa' virtuale interazioni tra i pg avvengono ESCLUSIVAMENTE tramite il giocatore, e nascono ESCLUSIVAMENTE dalla sua risposta umana al contesto sociale che lo circonda.
Quindi cari miei piantatela con le cavolate e anziche' nascondervi dietro scusa che "e' il carattere del pg" a dire/fargli fare qualcosa PRENDETEVI RESPONSABILITA' piena, perche' il pg alla fine siete voi in quasi tutto e per tutto, con la natura che vi e' stata data in dotazione.
E non scendiamo in ridicolaggini del genere "io son brigante qui, ma mica rubo nella real!" perche' non e' questo il punto.
LE REAZIONI del pg son date dal giocatore E BASTA. Come parla, cosa fa, come si rapporta al prossimo son tutte cose che provengono dal GIOCATORE.
Quello che dite e come vi comportate riflette il modo in cui VOI rispondereste alle situazioni che vi vedono coinvolti in un contesto sociale.
Nessuno si snatura a tal punto da diventare completamente un'altro, a meno che non abbia disturbi della personalita'!
E questo e' scientificamente provato.
--- Termina citazione ---
Cosa ne pensate?
Mattia Bulgarelli:
Che è un discorso MOLTO interessante, ma non avrò tempo di dire la mia fino a lunedì-martedì. >_<
Se hai pazienza, ti risponderò con calma e in modo "ragionato" tra qualche giorno.
La questione non è nuova, ma non credo sia mai stata trattata "con garbo".
So già, faccio il facile profeta, che salterà fuori la questione del "me l'ha fatto fare il mio PG" (che è una bella paraculata). È connaturata al discorso, ma a mio avviso non è il cuore della faccenda.
Davide Losito - ( Khana ):
Ceeeerto...
quindi gli attori sono tutti psicologicamente disturbati :D
Yeeeee
Cosa penso io...
Che tendenzialmente il discorso del "tutto quello che fa il PG lo fa il giocatore" è vero.
Ma allo stesso tempo... stiamo giocando ad un'attività che si chiama ROLEPLAYING e che quindi sottointende "il cambiamento di comportamento per rappresentare un carattere che non è il nostro".
Mi piacerebbe vedere chi ti ha risposto a quel modo, giocare una partita di La Mia Vita col Padrone :D
Cioè, secondo quello che dice quella persona, io dovrei giocare qualsiasi personaggio allo stesso modo, senza dare un minimo di caratterizzazione, ma soprattutto, non potrei mai giocare un "cattivo", altrimenti vuole dire che sono cattivo :D
Cioè, se in un gdr interpreto L'Imperatore Palpatine, è perché in realtà io Davide voglio conquistare il mondo soggiogando le persone con la paura.
Ceeeerto...
Forse dovrebbero rendersi conto che io posso volontariamente portare in gioco tratti che sono per me negativi e li voglio portare in gioco proprio perché li considero negativi.
Mattia Bulgarelli:
Ah, Iacopo... Ma questa risposta che citi nel primo post da dove viene? Mail privata? Forum (se sì, manda un link per contestualizzare)? Altro?
Antonio Caciolli:
se fosse come dice il quote io sarei un mostro ... magari non me ne rendo conto :P
ovvio he c'è sempre una "comunione" tra giocatore e PG perché il PG esiste solo in quanto il giocatore lo "interpreta", ma allo stesso tempo il PG ti permette di esplorare tematiche a te estranee e cercare di vederle con occhi diversi (ad esempio provare ad interpretare un crudelle assassino o il padrone in LmVcP)
sinceramente quelle mi sembrano boutade che si risolverebbero tranquillamente con un descorso su linee e veli ... mi pare che chi ha scritto il quote debba aver visto in sessione cose che non gli sono piaciute da parte di qualche giocatore :)
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