Autore Topic: I giochi che ho provato e flessibilita'  (Letto 19779 volte)

Rafu

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Re:"New Wave" e flessibilita'
« Risposta #15 il: 2011-09-03 11:23:01 »
/Totally not trolling./

Enrico, con che criterio scegli i libri che leggi? I film che guardi? I fumetti? Ti sei mai lamentato che, per esempio, "in questa biblioteca non c'è un romanzo di amori adolescenziali fra vampiri con protagonisti di colore e un finale amaro, e se lo volessi dovrei scrivermelo da me"?

I miei "actual play" da contribuire a questo thread sono molto semplici…

· Qualche anno fa, io non guardavo serie TV (a parte serie animate, ma anche lì avevo quasi smesso da tempo). Sulla carta, AiPS non mi interessava minimamente per l'argomento dichiarato. Mi iscrissi a un tavolo di AiPS, organizzato da Michele, a Mosquito Games del 2007, perché quello era il periodo in cui anche in Italia si era cominciato a parlare di The Forge e delle innovazioni epocali nella nuova scuola di design, e io nutrivo una curiosità di natura "tecnica" (avevo provato CnV pochi mesi prima, ma mi aveva convinto poco; poi avevo letto alcuni scritti di Ron Edwards su segnalazione di Moreno, e mi avevano esaltato). Al momento del pitch, condotto da Michele secondo la sua consueta e ormai "tradizionale" modalità del "ciascuno dica una serie che gli è piaciuta", io seppi rispondere solo "Uhm… Evangelion?", e aggiungere qualche scusa "Mi spiace, ma non sono uno spettatore di serie TV. È un bel po' che non ne guardo"; non parliamo poi delle domande sugli attori… Il gioco mi convinse subito: ne fui molto colpito, in positivo, e assolutamente non spiazzato. Tutto sembrava andare alla perfezione. In seguito mi trovai sempre più spesso a guardare qualche episodio di serie TV con interesse (serie complete no, non è comunque un mio hobby, salvo uno o due casi del tutto eccezionali e comunque d'animazione): qualche CSI, qualche spezzone di Desperate Housewives… Con interesse "tecnico" per le soluzioni di trama adottate, dico, e con curiosità. Se mi avessero detto, poco tempo prima, che un giorno sarei stato seduto davanti a un televisore (!) a guardare per intero un episodio di Law & Order, penso che avrei riso fragorosamente.

· A me il pugilato ha sempre fatto schifo. Non solo cambiavo canale se capitavo su un incontro… cambiavo canale se capitavo su un film di pugilato. Non ho mai visto per intero alcuno dei vari Rocky, anzi, mi sono sempre rifiutato (con estremo pregiudizio!) di vederne più di pochi secondi. Sono certo che l'unico film in cui si parlasse (anche) di pugilato che ho visto per intero nella mia vita è Tokyo Fist di Shin'ya Tsukamoto (perché mi considero un fan del regista). A Lucca Games dell'anno scorso mi sono seduto ugualmente al tavolo di Contenders: ne avevo sentito parlare molto bene in vari contesti, non avevo di meglio da fare, c'era un posto libero, c'era Joe Prince al tavolo e non mi dispiaceva l'idea di giocare in inglese… Insomma, mi sono seduto a quel tavolo nonostante il tema pugilistico. Contenders è immediatamente assurto a uno dei miei gdr preferiti: ho comprato immediatamente il manuale, e poco tempo dopo l'ho proposto a un paio d'amici con cui abbiamo fatto una partita completa in, credo, 4 sessioni. A tutt'oggi, non guarderei Rocky né un incontro di boxe, ma sono disponibile a giocare a Contenders in qualsiasi momento — e, no, non mi interessano gli hack di ambientazione.

Niccolò

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Re:"New Wave" e flessibilita'
« Risposta #16 il: 2011-09-03 11:50:54 »
Se per esempio volessi giocare ad un gioco di lotte poilitiche tra samurai ( esempio a caso ) dovrei crearlo io o cedere al lato parpuzio e cercare un generico ....

una velocissima riflessione: c'è differenza tra le due cose?

Ezio

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Re:"New Wave" e flessibilita'
« Risposta #17 il: 2011-09-04 05:22:22 »
Enrico, come ti hanno fatto notare questo thread ha bisogno di più specificità per essere funzionale.
Non ha proprio senso parlare di "New Wave", soprattutto in questo contesto. Urge parlare di gioco concreto e giochi concreti (per esempio FATE è un sistema "new wave", ma è assolutamente "generico", e Apocalypse World riserverà in futuro molte, molte sorprese da questo punto di vista).

Ti invito a cambiare, quindi, il titolo del thread, in modo da concentrarci su questa esigenza di specificità.


Grazie della collaborazione.
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Dario Delfino

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Re:"New Wave" e flessibilita'
« Risposta #18 il: 2011-09-04 06:38:58 »

Ti invito a cambiare, quindi, il titolo del thread, in modo da concentrarci su questa esigenza di specificità.


Ma poverino, come fa?
Dagli una dritta.... io stesso non saprei trovare un "buon" titolo al thread...

Capisco la richiesta di scrivere nuovi POST con più criterio... ma cambiare titolo... sarà difficile, come minimo.
: )
Dario Delfino

il mietitore

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Re:"New Wave" e flessibilita'
« Risposta #19 il: 2011-09-04 06:49:25 »
A me il titolo pare perfetto
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Re:"New Wave" e flessibilita'
« Risposta #20 il: 2011-09-04 06:52:45 »
Appunto Dario. Ti rendi conto che si sta parlando di una categoria che potrebbe includere tutto e niente? Si inizia a parlare di Gioco Concreto, di quali giochi hanno presentato problemi e che tipo di problemi, in quale tipo di situazione, con quale tipo di persone ecc ecc.

Un titolo diverso potrebbe essere: "Problemi con la flessibilità" oppure "La Flessibilità nei GdR"

a quel punto si potrebbe parlare di cosa si intende per flessibilità, di quali GdR presentano questa caratteristica e di quali non la presentano.
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Ezio

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Re:I giochi che ho provato e flessibilita'
« Risposta #21 il: 2011-09-04 07:14:58 »
I chiarimenti (e i suggerimenti) sono stati dati personalmente via PM e Enrico non ha avuto esitazioni a comprendere la problematica e a cambiare titolo.

Non è "poverino" e il titolo è tutt'altro che perfetto. Senza scendere nel dettaglio ho già dato una piccola spiegazione del perché nel mio intervento.
Per il resto... Simone ha già detto tutto. In Gioco Concreto si parla di esperienze concrete, non di categorie fumose che pretendono di valutare con un'unica presa di posizione giochi che tra di loro non hanno nulla in comune.


Inoltre se volete contestare un intervento di moderazione gradirei lo faceste in privato, via MP o segnalazione dell'intervento stesso ai facilitatori, pena trasformare ogni thread in un enorme OT.

Grazie, in particolare ad Enrico per la sua disponibilità.
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Re:I giochi che ho provato e flessibilita'
« Risposta #22 il: 2011-09-04 07:39:58 »
Risolto ^^
 Comunque , due o tre precisazioni  : scrissi New Wave poiche non sapevo  che denominazione usare e scrivere " I Giochi Non Parpuzio Che All' Utenza Di Questo Forum E A Me Compreso Piacciono Molto " ( IGNP potrebbe bastare )  mi sembrava poco pratico ^^ , non siamo cosi' pignoli , dai , avevamo capito no ? ( per Triex , se leggerai , iniziamo ad usare il termine  Fasticoli ? ;D ;D )


In seconda battuta dicevo lotte politiche fra samurai , ma era un esempio , potevo dire storie noir di gnomi alcolizzati ( Wow sembra figo !), non ho intenzione davvero di giocarlo .


Tre : @Moreno : di nuovo ho detto amore e pieta' per velocita' , ma so che Kagematsu tratta piu' temi .... in breve non ci stiamo attaccando un po' troppo alle virgole ? 


@ Niccolo' : In che senso ? non puo' esistere una storia politica nel giappone feudale senza che sia inevitabilmente un parpuzio ?


Tornando alla mia riflessione : Sono d' accordo che uno strumento che fa tutto non fa niente , ma , rimanendo nella metafora , e' altrettanto anipratico avere diecimila strumenti superspecifici , come se per ogni misura di vite ci volesse un cacciavite diverso , no ?  Come al solito la verita' sta nel mezzo forse .  Quello che dico e' che sarebbe bello non doversi improvvisare game desiner ogni volta che si ha un idea nuova , io personalmente ne avro' una ventina in testa , ma so che non ho ancora ( o forse non le avro' mai ) le capacita' per realizzarle , dovro' improvvisare degli hack che non mi convinceranno mai del tutto , poiche' sono l' adattamento di un gioco che ha tutto un altro fine ? E a proposito  vi chiedo : ma l' esistenza degli  hack stessi non e' forse la dimostrazione di quel che dico ,? Con tutta umilta' , magari prendo un grosso abbaglio dato il mio stato di " novizio ".
Enrico P.

Ezio

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Re:I giochi che ho provato e flessibilita'
« Risposta #23 il: 2011-09-04 08:11:44 »
Risolto ^^
 Comunque , due o tre precisazioni  : scrissi New Wave poiche non sapevo  che denominazione usare e scrivere " I Giochi Non Parpuzio Che All' Utenza Di Questo Forum E A Me Compreso Piacciono Molto " ( IGNP potrebbe bastare )  mi sembrava poco pratico ^^ , non siamo cosi' pignoli , dai , avevamo capito no ? ( per Triex , se leggerai , iniziamo ad usare il termine  Fasticoli ? ;D ;D )


Mi permetti di avere l'ultima parola (per spiegarmi) e poi chiudiamo l'argomento? Davvero, non voglio alimentare l'OT ma mi piacerebbe far capire a te in particolare le ragioni della mia richiesta, che non è una questione di principio, ma una necessità per avere una discussione chiara e produttiva (e facilitare questo genere di discussioni è un mio preciso dovere).


Il problema, qui, è che "I Giochi Non Parpuzio Che All' Utenza Di Questo Forum E A Me Compreso Piacciono Molto" sono talmente tanti che non è possibile parlarne "in generale".


Tu scrivi:


ho trovato la maggior parte dei giochi affascinanti e nessuno mi ha mai deluso , quello che pero' ho notato e che sono tutti un po' troppo specifici , nessuno di voi ha mai la sensazione di giocare ad un boardgame di ruolo ? Ogni gioco ha un suo tema specificissimo ; tranne il solar a mio avviso  , sono tutte situazioni prestabilite da cui e' difficile uscire se non con un hack .


Come ti ho detto questo può essere vero per i giochi che hai provato.Non lo è necessariamente per tutti "I Giochi Non Parpuzio Che All' Utenza Di Questo Forum E A Me Compreso Piacciono Molto". In primo luogo perché non puoi conoscerli tutti e da qualche parte potrebbe esserci un IGNPCAUDQFEAMCPM che va a smentire questa tua impressione, in secondo luogo perché questo ambiente (non è un genere) è, al contrario del gioco tradizionale, in continua e rapida evoluzione.


Alcuni esempi toccati con mano potrebbero essere il già citato FATE e Apocalypse World.
Entrambi sono giochi pienamente "Non Parpuzio Che All' Utenza Di Questo Forum E A Me Compreso Piacciono Molto (anche se l'opinione di alcuni utenti potrebbe differire)", eppure FATE nasce come sistema "generico" e AW è FACILE da hackare, almeno come colore (se smetti di barfare forth apocaliptica hai già un gioco tutto diverso, giuro), e, leggendolo e giocandolo, ho a volte l'impressione che Baker abbia fondamentalmente messo per iscritto i consigli per uno "stile di gioco" più che altro.

Sarebbe poi interessante approfondire: quelli che ho citato sono davvero generici? Cosa significa generici? In fondo col Solar System puoi giocarci qualunque ambientazione... finché vuoi farci delle storie con personaggi di un protagonismo esagerato. AW parla di fiducia reciproca. È facile cambiare questo insieme al colore? È irrilevante ai fini della "varietà"?
Inoltre: parpuzio è davvero così vario? È davvero così generico? E Il Richiamo di Cthulhu? E se io voglio giocare a D&D senza fare l'avventuriero ma voglio esplorare le difficoltà di mandare avanti una taverna mentre il Signore della Luce e quello delle Tenebre se la danno di santa ragione nel campo dietro? Oppure... se volessi sapere come se la cava quel cucciolo di Goblin ora che gli avventurieri gli hanno ucciso la mamma? (i miss me mum!)


Vedi, tutta questa discussione, tutta questa esplorazione viene del tutto annullata non appena usi le parole "new wave" o equivalente. Non sono tanto le parole, quanto la categoria stessa che è dannosa pui chiamrla NW, IGNP, Fasticoli, bomboloni alla crema, non importa . Condensando TUTTO quello qui sopra in un unico blocco monolitico si perdono differenze che ci sono e sono fondamentali al discorso che vuoi fare, innanzitutto perché lo rendono inutile:
"Ci sono giochi New Wave che non siano così tematicamente specificii?" trova risposta immediatamente: "Si, da qualche parte ci sono. E se non ci sono verranno scritti.", dato che stiamo parlando di TUTTO il gdr che non sia parpuzio.


Rimanere su esempi concreti, su GIOCHI concreti, esistenti conviene a TE per primo, proprio per approfondire l'argomento che vuoi trattare ^^
Altrimenti la risposta è quella qui sopra e l'argomento è concluso :-P
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Ezio

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Re:"New Wave" e flessibilita'
« Risposta #24 il: 2011-09-04 08:53:05 »

Dimenticavo:

Insomma: le aspettative dei giocatori sull'ambientazione e sulla partita sono più che sufficienti a fare la differenza, anche se tutto il resto è uguale identico. Ezio, se sei in ascolto, mi devi dire de La Mia Vita Con Vetinari, ok?


Stessa identica cosa, Mattia. Non inizio neanche a toccare una singola meccanica. L'unica cosa che cambia è il setting: non è più il villaggio gotico dei film della Hammer, ma la Ankh-Morpork di Pratchett. Punto, tutto qui.
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Niccolò

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Re:I giochi che ho provato e flessibilita'
« Risposta #25 il: 2011-09-04 08:54:33 »
Citazione
@ Niccolo' : In che senso ? non puo' esistere una storia politica nel giappone feudale senza che sia inevitabilmente un parpuzio ?
'

dico, che differenza c'è tra scriversi un gioco che funziona per una campagna politica tra samurai, e far funzionare parpuzio per una campagna politica per samurai? in entrambi i casi il lavoro importante di game-design devi farlo tu. l'unica cosa è che forse parpuzio ti è già familiare, l'hai già adattato mille volte. però è anche un punto di partenza che seconod me ti ostacola più che avvantaggiarti, quindi la cosa IMO si compensa...

Mattia Bulgarelli

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Re:I giochi che ho provato e flessibilita'
« Risposta #26 il: 2011-09-04 09:30:43 »
Il problema, qui, è che "I Giochi Non Parpuzio Che All' Utenza Di Questo Forum E A Me Compreso Piacciono Molto" sono talmente tanti che non è possibile parlarne "in generale".
Anche perché, diciamocelo, a me Microscope non ispira per nulla e Paolo Bosi lo adora.
Contenders a me piace, ma a qualcun altro di meno, o proprio non gli piace.
E La Mia Vita Col Padrone, diciamocelo, non è proprio "per tutti i palati", eppure io lo adoro.

Ma anche considerando il singolo utente...
...i giochi che m'ispirano dopo una prima lettura li conto o no (Apocalypse World)?
...e i giochi che m'ispirano ancora PRIMA di leggerli (Solipsist) li conto?
...e i giochi che non ho né letto né provato (Elar)?

Stessa identica cosa, Mattia. Non inizio neanche a toccare una singola meccanica. L'unica cosa che cambia è il setting: non è più il villaggio gotico dei film della Hammer, ma la Ankh-Morpork di Pratchett. Punto, tutto qui.
Ecco, quello l'avevo capito... Mi dirai com'è venuto, post-partita, se l'impatto psicologico cambia, come, quanto, ecc.
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

Arioch

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Re:I giochi che ho provato e flessibilita'
« Risposta #27 il: 2011-09-05 04:42:18 »
Tornando alla mia riflessione : Sono d' accordo che uno strumento che fa tutto non fa niente , ma , rimanendo nella metafora , e' altrettanto anipratico avere diecimila strumenti superspecifici , come se per ogni misura di vite ci volesse un cacciavite diverso , no ?  Come al solito la verita' sta nel mezzo forse .  Quello che dico e' che sarebbe bello non doversi improvvisare game desiner ogni volta che si ha un idea nuova , io personalmente ne avro' una ventina in testa , ma so che non ho ancora ( o forse non le avro' mai ) le capacita' per realizzarle , dovro' improvvisare degli hack che non mi convinceranno mai del tutto , poiche' sono l' adattamento di un gioco che ha tutto un altro fine ? E a proposito  vi chiedo : ma l' esistenza degli  hack stessi non e' forse la dimostrazione di quel che dico ,? Con tutta umilta' , magari prendo un grosso abbaglio dato il mio stato di " novizio ".

Cosa dovresti fare per giocare la campagna samurai intriganti nel giappone feudale con un sistema sedicente universale come il buon vecchio GURPS?
Inizi col metterti d'accordo coi giocatori su cosa volete che venga fuori dalla campagna: ci saranno tanti/pochi combattimenti e/o battaglie campali, i personaggi dovranno rientrare tutti entro certi standard (per esempio ognuno deve appartenere ad una diversa famiglia di samurai, niente ninja, o tutti i PG dovranno essere alleati), inquadrate il periodo che volete ricreare e via dicento
Poi devi stare a selezionare quali vantaggi, svantaggi, skill ed equipaggiamento vanno bene per l'epoca (magari prendendo spunto da GURPS Japan), quali i PG devono avere di default e come si applicano alla vostra campagna (per esempio, come funziona legal enforcement power in quel periodo?).
Poi devi vedere come gestire la faccenda degli intrighi: qui GURPS ti lascia a piedi, nonostante ci siano un po' di vantaggi che sembrano fatti per questo ma che in realtà ti danno poco più che spunti che devi gestire te secondo la tua interpretazione.
Poi giocando magari ti rendi conto che le partite tendono a dar più risalto al combattimento di quanto credevi, perchè è bene o male la parte più dettagliata del gioco, per cui decidi di inserire qualche HR o prendere qualche supplemento per dare più importanza alle interazioni sociali.
Etc,...

Non stai facendo game design? ;)
Blood & Souls for Arioch

Re:I giochi che ho provato e flessibilita'
« Risposta #28 il: 2011-09-05 07:08:08 »
Sono l' unico che si e' trovato in questa situazione ?

Eccomi.  ;D
Stesso problema, stesso disorientamento.
Ma da un pò sono giunto alla conclusione che questi giochi non generici fanno bene il loro lavoro proprio perchè si concentrano sul qualcosa connesso al dove/come/quando (setting).
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Serenello

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Re:I giochi che ho provato e flessibilita'
« Risposta #29 il: 2011-09-05 07:11:20 »
Sono l' unico che si e' trovato in questa situazione ?

Eccomi.  ;D
Stesso problema, stesso disorientamento.
Ma da un pò sono giunto alla conclusione che questi giochi non generici fanno bene il loro lavoro proprio perchè si concentrano sul qualcosa connesso al dove/come/quando (setting).

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