Torgar siede su un lussuoso sgabello in legno d'ebano e foderato di una soffice pelle rossa carminio. Davanti a lui, oltre le mura squadrate che bloccano parzialmente la sua veduta, si stagliano le Paludi Morte dove il mercante osserva con la sua visione amplificata dalla magia, un gruppo di barboni alticci che giocano a dadi, sulle sue labbra un ghigno sadico.
Al suo fianco destro....La Catapulta, pronta e tesa all'uso nella sua struttura massiccia in legno e i suoi rinforzamenti in ferro, puntata sulle torbide e olezzose acqua scure della Palude
Alla sua sinistra i suoi uomini dai lavori sporchi, metà guardie del corpo, metà braccio armato. Due ex avventurieri dal truce passato e pochi scrupoli, Yomo, alto e magro, e Muller più basso ma fasciato di muscoli dalla punta del naso a quella dei piedi (in onore di Yogur

).
Yomo ha la passione per le lame, spade corte e pugnali dei quali pare avere una scorta infinita sempre appresso, Muller grugnisce stringendo le nocche ricoperte con i suoi tirapugni preferiti.
Davanti a loro, inginocchiati e legati ai polsi ci sono due poveracci, con un sacco di iuta in testa che gli ostruisce la visuale.
Alle sue spalle il suo smidollato cagnolino William
Ad un suo cenno ai bruti, ai due poveracci vengono tolti i sacchi.
Uno è Babut, l'altro un tizio insignificante
Torgar si schiarisce la gola
"Allora amici" dice riferendosi ai poveracci "Sapete perché vi trovate qui?"